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La zona sopra la serpentina del forno è spesso il territorio inesplorato della pulizia domestica, un’area critica ma troppo spesso trascurata che può nascondere insidie per la sicurezza e l’efficienza del nostro elettrodomestico, vediamo insieme come pulire il forno sopra la serpentina.

Questa zona, gioca un ruolo fondamentale nel processo di cottura, ma la sua posizione la rende anche particolarmente vulnerabile all’accumulo di sporco, grasso e residui di cibo.

Ignorare di pulire il forno sopra la serpentina non solo può compromettere le prestazioni del forno, ma può anche rappresentare un rischio per la sicurezza, aumentando il pericolo di incendi o malfunzionamenti.

La sfida nella pulizia di quest’area risiede non solo nella sua posizione difficile da raggiungere, ma anche nella delicatezza dell’operazione: un approccio sbagliato potrebbe danneggiare la serpentina, componente vitale per il funzionamento del forno.

Importanza della pulizia sopra la serpentina

  • Prevenzione di incendi
  • Miglioramento dell’efficienza energetica
  • Eliminazione di odori sgradevoli
  • Distribuzione uniforme del calore

Precauzioni da adottare

  • Assicurarsi che il forno sia completamente freddo
  • Scollegare l’alimentazione elettrica
  • Indossare guanti protettivi
  • Evitare di bagnare direttamente la serpentina

Tecniche specifiche per la pulizia sopra la serpentina

  1. Spazzola a setole morbide: Rimuovi delicatamente i residui secchi con una spazzola apposita.
  2. Panno in microfibra umido: Passa un panno leggermente umido per raccogliere polvere e particelle fini.
  3. Aspirapolvere con beccuccio sottile: Utilizza un aspirapolvere per rimuovere i detriti senza toccare la serpentina.

Applicazione di Fornobello sopra la serpentina

Fornobello può essere usato con cautela anche in questa zona delicata:

  • Spruzza il prodotto su un panno, non direttamente sulla serpentina
  • Passa delicatamente il panno imbevuto intorno e sopra la serpentina
  • Lascia agire per 5 minuti
  • Rimuovi con un panno pulito e asciutto

Manutenzione dell’area sopra la serpentina

  • Ispeziona regolarmente questa zona
  • Pulisci dopo la cottura di cibi che producono molti schizzi
  • Usa coperchi o fogli di alluminio durante la cottura per prevenire lo sporco

Nell’era della consapevolezza ambientale e della ricerca di uno stile di vita più sano, come pulire il forno in modo naturale non è più solo un’alternativa, ma sta diventando la scelta preferita per molti.

Questo approccio eco-friendly non solo rispetta l’ambiente, ma protegge anche la salute della nostra famiglia, eliminando l’esposizione a sostanze chimiche aggressive spesso presenti nei detergenti commerciali.

La pulizia naturale del forno è un ritorno alle radici, un modo per riscoprire la saggezza delle generazioni passate che mantenevano le loro cucine impeccabili con ingredienti semplici e facilmente reperibili.

Ma non lasciatevi ingannare: naturale non significa meno efficace. Siete curiosi di scoprire come pulire il forno in modo naturale? I metodi che esploreremo in questa sezione possono sorprendervi per la loro potenza nel rimuovere anche lo sporco più ostinato, lasciando il vostro forno non solo pulito, ma anche privo di residui chimici che potrebbero contaminare il cibo.

Vantaggi della pulizia naturale

  • Rispetto per l’ambiente
  • Sicurezza per la salute
  • Assenza di residui chimici sui cibi
  • Economicità

Ingredienti naturali per la pulizia del forno

  • Bicarbonato di sodio
  • Aceto bianco
  • Limone
  • Sale grosso
  • Oli essenziali (tea tree, limone)

Ricette fai-da-te per la pulizia del forno

  1. Pasta al bicarbonato: Mescola bicarbonato e acqua fino a ottenere una consistenza pastosa. Applica sulle superfici e lascia agire per una notte.
  2. Spray all’aceto e limone: Combina aceto, succo di limone e acqua in uno spruzzino. Nebulizza sulle superfici e pulisci dopo 30 minuti.
  3. Sacchetto di erbe aromatiche: Crea un sacchetto con erbe come rosmarino e timo. Posizionalo nel forno caldo e umido per diffondere oli essenziali naturali che aiutano a sciogliere il grasso.

Fornobello: pulizia naturale potenziata

detergente per pulire il forno

Mentre i metodi casalinghi sono efficaci per la manutenzione regolare, Fornobello offre una soluzione naturale più potente:

  • Formula basata su ingredienti di origine vegetale
  • Efficacia paragonabile ai detergenti chimici
  • Sicuro per l’ambiente e per la salute
  • Ideale per pulizie profonde periodiche

Routine di pulizia naturale

  • Usa i metodi fai-da-te per la manutenzione settimanale
  • Applica Fornobello mensilmente per una pulizia più approfondita
  • Mantieni il forno asciutto per prevenire la formazione di muffe

Il vetro del forno è come la finestra sulla nostra arte culinaria, un elemento cruciale che ci permette di monitorare la cottura dei nostri piatti preferiti senza dover aprire continuamente lo sportello, disperdendo calore prezioso, scopri come pulire il vetro incrostato.

Tuttavia, questo stesso vetro può diventare rapidamente il nemico numero uno della pulizia in cucina, accumulando strati su strati di grasso, schizzi di cibo e fumo, fino a trasformarsi in una barriera opaca che oscura la vista all’interno del forno.

La frustrazione di non riuscire a vedere chiaramente attraverso il vetro può rovinare l’esperienza di cottura e far sembrare il forno molto più vecchio e trascurato di quanto non sia in realtà.

Ma non temete: anche il vetro del forno apparentemente più compromesso può tornare alla sua originale trasparenza con le giuste tecniche e un po’ di dedizione.

Perché il vetro del forno si sporca facilmente

  • Deposito di grasso vaporizzato
  • Schizzi di cibo durante la cottura
  • Condensa che trasporta particelle di sporco

Come pulire il vetro del forno incrostato: Metodi di pulizia specifici.

  1. Raschietto in plastica: Usa delicatamente un raschietto in plastica per rimuovere i depositi più spessi.
  2. Miscela di sale e limone: Strofina mezzo limone cosparso di sale grosso sul vetro, poi risciacqua.
  3. Impacco di bicarbonato: Applica una pasta di bicarbonato e acqua, copri con pellicola trasparente e lascia agire per una notte.

L’approccio Fornobello per il vetro del forno

Fornobello è particolarmente efficace per pulire il vetro del forno incrostato:

  • Spruzza abbondantemente sul vetro
  • Lascia agire per 15 minuti
  • Usa una spugna morbida per pulire
  • Risciacqua con un panno in microfibra umido

Il prodotto scioglie efficacemente il grasso senza lasciare aloni, restituendo brillantezza al vetro.

Manutenzione del vetro del forno

  • Pulisci il vetro dopo ogni utilizzo del forno
  • Usa un panno in microfibra per una pulizia quotidiana
  • Applica Fornobello settimanalmente per prevenire l’accumulo di sporco

Se cerchi soluzioni su come pulire il forno incrostato senza fatica allora sei sull’articolo giusto. Continua a leggere e scoprirai i trucchi del mestiere per non avere più frustrazione di un forno sporco, incrostato e con cattivi odori.

Il forno incrostato può sembrare una sfida insormontabile, un nemico che si erge minaccioso nella nostra cucina, pronto a rovinare i nostri sforzi culinari con odori sgradevoli e potenziali rischi per la salute.

Le incrostazioni ostinate, accumulate nel tempo, non solo compromettono l’estetica del nostro elettrodomestico, ma possono anche influire negativamente sulla qualità del cibo che prepariamo.

Tuttavia, non c’è motivo di disperare o di considerare l’acquisto di un nuovo forno come unica soluzione. Con le giuste tecniche, un po’ di pazienza e i prodotti adeguati, è possibile trasformare anche il forno più trascurato in un apparecchio splendente e igienico, pronto per le nostre avventure culinarie.

Cause delle incrostazioni nel forno

  • Residui di cibo bruciati
  • Grasso e olio vaporizzati
  • Zuccheri caramellizzati
  • Mancata pulizia regolare

Tecniche di pulizia efficaci

  1. Vapore naturale: Posiziona una ciotola d’acqua nel forno caldo per ammorbidire le incrostazioni.
  2. Miscela di bicarbonato e aceto: Crea una pasta con bicarbonato e acqua, applicala sulle superfici incrostate, poi spruzza aceto. Lascia agire per alcune ore prima di pulire.
  3. Soluzione enzimatica: Utilizza detergenti enzimatici naturali che scompongono le proteine e i grassi.

Fornobello: la soluzione professionale

Fornobello il detergente per la pulizia del forno incrostato di Verdevero è la risposta alla tua domanda “come pulire il forno incrostato senza fatica” perché offre una pulizia profonda e senza sforzo:

  • Spruzza il prodotto sulle superfici incrostate
  • Lascia agire per 10 minuti
  • Rimuovi lo sporco con una spugna umida
  • Risciacqua e asciuga

Fornobello unisce efficacia e rispetto per l’ambiente, garantendo risultati professionali senza l’uso di sostanze chimiche aggressive.

Consigli per prevenire le incrostazioni

  • Pulisci il forno dopo ogni utilizzo
  • Usa teglie e fogli di alluminio per raccogliere gli schizzi
  • Effettua una pulizia profonda mensile con Fornobello

L’acido muriatico, noto anche come acido cloridrico quando in soluzione acquosa, è un composto chimico altamente corrosivo che può causare diversi danni all’ambiente e alle persone.
E non mi dilungherei oltre se non fosse che pochi giorni fa ho dovuto chiudere i commenti di un post sul gruppo che aveva come tema la pulizia del water con l’acido.
Dopo 20 anni di esperienza non so ancora il motivo per cui la pulizia del water con acido muriatico rimanga un argomento che scalda gli animi.
E purtroppo troppo spesso sono costretto a leggere commenti troppo leggeri sull’uso di questo prodotto pericolosissimo.

Q

 

Ho pensato allora di scrivere i 20 motivi per cui è meglio non usarlo.
Ecco la mia personalissima lista… Ma prima ti consiglio la visione di questo video, non solo l’acido muriatico mette in pericolo la tua salute in casa:

I 10 danni che l’uso improprio dell’acido muriatico può causare alla salute delle persone:

  1. Ustioni Chimiche: Il contatto diretto con la pelle può causare ustioni chimiche gravi, a volte anche attraverso i vestiti.
  2. Danni agli Occhi: Se spruzzato o schizzato negli occhi, può causare danni permanenti alla vista, fino alla cecità.
  3. Problemi Respiratori: I vapori rilasciati dall’acido muriatico sono molto irritanti e corrosivi per le vie respiratorie, e l’inalazione può causare edema polmonare, difficoltà respiratorie e danni ai tessuti polmonari.
  4. Intossicazione: L’ingestione accidentale può essere fatale, causando gravi danni all’esofago, allo stomaco e ai tessuti interni.
  5. Reazioni Allergiche e Dermatiti: Può causare reazioni allergiche e dermatiti in individui sensibili anche a seguito di esposizioni minime.
  6. Effetti a Lungo Termine: Esposizioni ripetute o prolungate possono portare a problemi cronici di salute, come gastriti o ulcere croniche.
  7. Danni ai Denti: I vapori possono causare la corrosione dello smalto dentale.
  8. Disturbi Digestivi: Se ingerito, anche in piccole quantità, può causare gravi disturbi digestivi e danni ai tessuti interni.
  9. Effetti Neurologici: In alti livelli di esposizione, può avere effetti sul sistema nervoso.
  10. Rischio di Shock Chimico: L’ingestione o l’esposizione a forti concentrazioni può causare uno shock chimico, mettendo a rischio la vita della persona esposta.

 

I 10 danni ambientali più diffusi dell’uso improprio dell’acido muriatico:

  1. Danni alla vita acquatica: Se rilasciato nell’ambiente acquatico, può abbassare drasticamente il pH dell’acqua, rendendola troppo acida per la sopravvivenza di pesci, piante e microorganismi.
  2. Corrosione del suolo: Può alterare la composizione chimica del suolo, influenzando negativamente la fertilità e danneggiando l’habitat di numerosi organismi terrestri.
  3. Danni alle strutture: Se scaricato impropriamente, può corrodere strutture di metallo e cemento, inclusi sistemi fognari e impianti di trattamento delle acque.
  4. Inquinamento dell’aria: Se esposto all’aria, l’acido muriatico può evaporare e contribuire alla formazione di aerosol acidi, dannosi per la respirazione e potenziali contributori alla pioggia acida.
  5. Distruzione di habitat: Un rilascio accidentale o illecito può distruggere gli habitat locali, con effetti a lungo termine sulla biodiversità.
  6. Effetti sulla catena alimentare: Può accumularsi negli organismi acquatici, influenzando la catena alimentare e potenzialmente causando effetti nocivi a lungo termine.
  7. Rischio di incendi e esplosioni: Se viene a contatto con alcune sostanze chimiche, l’acido muriatico può reagire in modo violento, causando incendi o esplosioni.
  8. Pericolo per le falde acquifere: La contaminazione delle falde acquifere può avvenire attraverso perdite o smaltimento improprio, con conseguenze gravi per l’approvvigionamento di acqua potabile.
  9. Danni alla flora: Può causare la morte di piante e microorganismi vitali per la salute e l’equilibrio degli ecosistemi terrestri.
  10. Rischi per gli insetti e pollinatori: Gli insetti, compresi i pollinatori come le api, possono essere danneggiati dall’esposizione a sostanze chimiche tossiche come l’acido muriatico.

 

IMPORTANTE: Per tutte queste ragioni, è essenziale utilizzare adeguata protezione individuale, come guanti, occhiali di protezione e maschere respiratorie, quando si maneggia l’acido muriatico e seguire scrupolosamente le istruzioni per l’uso sicuro del prodotto.
È importante smaltire l’acido muriatico con estrema cautela e secondo le normative ambientali vigenti per minimizzare l’impatto ambientale.
E se ti stai chiedendo: ho capito Fabrizio, ma allora con che cosa lo pulisco il water?

 

Soluzioni VERDEVERO per sostituire l’acido muriatico

Beh, è facile, con WiCtor, il disincrostante a base di acido lattico e acido citrico. Funzionano uguale senza inquinare l’ambiente e senza mettere a rischio la salute.

Ti sei mai chiesto perché i tuoi asciugamani diventano rigidi e meno assorbenti nel tempo? O semplicemente “come lavare gli asciugamani in lavatrice e asciugarli per averli sempre morbidi?

In realtà, gli asciugamani che diventano duri e meno assorbenti con il tempo e con i lavaggi è un problema comune.

Perché gli asciugamani diventano duri

  1. Residui di detersivo: L’uso eccessivo di detersivo può lasciare residui sugli asciugamani. Questi residui possono accumularsi nel tempo, rendendo gli asciugamani meno morbidi e assorbenti. In generale evita di abusare nell’uso del detersivo e in particolare di detersivo petrolchimico: i suoi residui sulle fibre sono irritanti, dannosi e spesso causa di pruriti e arrossamenti della pelle.
  2. Ammorbidente tradizionale: Paradossalmente, mentre l’ammorbidente è progettato per rendere i tessuti più morbidi, può effettivamente ridurre l’assorbenza degli asciugamani. L’ammorbidente può lasciare uno strato ceroso sugli asciugamani, che li rende meno assorbenti. Questo strato di ingredienti, oltre a rendere il tessuto poco assorbente, resta a contatto con la tua pelle durante l’asciugatura e può essere causa di arrossamenti alla pelle.
  3. Acqua dura: L’acqua che contiene un alto livello di minerali, in particolare calcio e magnesio, è nota come “acqua dura”. Questi minerali possono accumularsi sugli asciugamani, rendendoli duri.
  4. Asciugatura in asciugatrice ad alta temperatura: Asciugare gli asciugamani a temperature troppo elevate può danneggiare le fibre e renderle più rigide.
  5. Usura naturale: Con il tempo e l’uso continuo, le fibre degli asciugamani possono rompersi e deteriorarsi, rendendo gli asciugamani meno morbidi e assorbenti. A questa condizione non c’è rimedio.
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  6. Tipo di tessuto: Gli asciugamani realizzati con fibre sintetiche o miste potrebbero non avere la stessa capacità di assorbenza o morbidezza degli asciugamani 100% cotone.

Come lavare gli asciugamani in lavatrice e mantenerli morbidi

  • Riduci la quantità di detersivo utilizzato e assicurati di risciacquare bene gli asciugamani.
  • Evita l’uso di ammorbidenti petrolchimici e cerca alternative naturali, come gli ammorbidenti ecologici a base di tensioattivi da olio di cocco e acido citrico come Sofì di Verdevero.
  • Se vivi in un’area con acqua dura, potresti considerare l’uso di un addolcitore d’acqua per la tua lavatrice. Ha un costo contenuto, intorno ai 100-120 euro, è facile da installare e renderà la tua acqua meno dura.
  • Asciuga gli asciugamani a una temperatura più bassa in asciugatrice o, se possibile, all’aria aperta. Evita di esporli al sole e ritirali appena asciutti, senza lasciarli stesi a “biscottare” al sole.
  • Assicurati di non sovraccaricare la lavatrice, in modo che gli asciugamani possano muoversi liberamente e risciacquarsi completamente.

Seguendo questi suggerimenti, dovresti essere in grado di prolungare la morbidezza e l’assorbenza dei tuoi asciugamani.

Curiosità: A cosa servono quelle righe sui bordi asciugamani?

Le righe sui bordi o in prossimità dei bordi degli asciugamani, spesso chiamate “orli” o “bordi decorativi”, hanno diverse funzioni.

In generale, mentre gli orli e i bordi decorativi possono avere un aspetto estetico, spesso hanno anche una funzione pratica che aiuta a mantenere la qualità e la durata dell’asciugamano nel tempo.

Ecco le funzioni principali:

  1. Struttura e Durata: L’orlo aiuta a prevenire lo sfilacciamento delle estremità dell’asciugamano. Rinforzando il bordo, l’asciugamano ha una maggiore durata e resistenza all’usura.
  2. Estetica: Le righe o i bordi decorativi possono aggiungere un tocco estetico all’asciugamano, rendendolo più attraente o coordinato con altri elementi del bagno.
  3. Riduzione del restringimento: Gli asciugamani, specialmente quelli in cotone, possono restringersi quando vengono lavati e asciugati. L’orlo può aiutare a ridurre il restringimento in modo non uniforme, mantenendo l’asciugamano dritto e in forma.
  4. Identificazione: In alcune famiglie o istituzioni, gli asciugamani possono avere bordi di colori diversi per identificare a chi appartengono o per quale uso sono destinati (ad esempio, viso, mani, corpo).
  5. Migliorare la sensazione al tatto: In alcuni casi, la zona dell’orlo può avere una tessitura diversa che offre una sensazione diversa al tatto, che alcune persone potrebbero trovare piacevole o utile per una leggera esfoliazione.
  6. Prevenzione della deformazione: Gli asciugamani sono spesso sottoposti a tensioni quando vengono appesi o tirati. L’orlo rinforzato può aiutare a mantenere la forma dell’asciugamano e prevenire la deformazione.

Quando mi occupavo di forniture industriali di detersivi mi capitò di conoscere una azienda produttrice di detersivi in capsule che ebbe quella che mi sembrava una geniale idea per ridurre costi, sprechi e difficoltà logistiche delle imprese di pulizie: il detersivo in capsule concentrate.

All’epoca fornivo diverse imprese di pulizie con centinaia di dipendenti e ognuna di queste aveva a libro paga almeno un dipendente che più volte al mese doveva fare il giro dei cantieri di pulizie per rifornire i collaboratori di detersivi, carta, moci puliti e tutte le attrezzature necessarie per lo svolgimento del lavoro.

E lo doveva fare con un furgone e impiegare tempo ed energie per caricare i prodotti in magazzino e poi per scaricare il furgone in ogni singolo cantiere.

Mi ricordo in particolare una impresa di Bolzano che aveva diversi cantieri molto ampi per i quali fornivo mensilmente 3 bancali di detersivo per pavimenti.

Significa circa 1000 taniche da 5 litri di detersivo per pavimenti: puoi immaginare il tempo, l’ingombro e lo sforzo per spostarli?

Bene: avevo l’opportunità di sostituire quei 3 pallet con 4 scatole di detersivo in capsule.

Il funzionamento era semplice:

  1. Il dipendente prendeva la capsula
  2. La inseriva in una tanica vuota
  3. Riempiva di acqua
  4. Et-voilà, detersivo pronto all’uso senza spechi di tempo ed energie

Bastava solo che invece di spostare bancali e bancali di merce i dipendenti passassero in sede a prendere qualche bustina di detersivo in caps.

Vuoi sapere cosa successe quando presentai il detersivo in capsule agli impresari? Continua a leggere e scoprirai cosa con mio grande stupore successe…

La prima reazione degli impresari fu che gli stavo proponendo un buco nell’acqua e che nessun dipendente si sarebbe adeguato a questo sistema nonostante gli apparenti vantaggi che offriva.

E nutrivano anche dubbi sul fatto che una bustina potesse lavare come il detersivo di una tanica pronta all’uso.

Usai tutte le mie capacità di persuasione per convincerli a provare perché ero convinto di avere scovato per loro una soluzione formidabile.

Alla fine riuscii a spuntarla in 3 imprese, non tanto per le mie potenti armi di persuasione ma perché promisi che se il sistema non avesse riscontrato successo mi sarei ripreso indietro tutta la merce e sostituita  con il vecchio detersivo per pavimenti in tanica.

Quindi feci le mie forniture, spiegai ai responsabili come usare il prodotto e restai a loro disposizione per tutte le evenienze.

Ero felice! Nella mia testa avevo appena fatto del bene al pianeta, portato un considerevole risparmio di tempo e di fatica a quei dipendenti e un piccolo risparmio economico a quegli impresari.

Puoi immaginare il mio stupore quando da lì a poche settimane dovetti andare a riprendermi tutti gli scatoloni di detersivo in capsule e riconsegnare le vecchie taniche di detersivo?!

I dipendenti rifiutavano tutto:

  • Il sistema della capsula
  • La praticità del prodotto
  • L’efficacia del prodotto

Ero davvero rattristato!

Ci ho messo del tempo per imparare la lezione ma mi sarebbe servita negli anni per decidere come volevo costruire i miei detersivi ecologici.

I detersivi in capsule non piacciono alle persone!

Le persone sono attratte dall’ecologicità riferita al risparmio di plastica e niente altro. Si accorgono velocemente che non sono performanti. Vuoi una prova? Basta andare a vedere le recensioni di questi prodotti. 😉

NON È VERO CHE FUNZIONANO COME I DETERSIVI TRADIZIONALI

Se ci pensi… come fa a starci tutto il principio attivo che c’è in un flacone di detersivo pronto all’uso formulato per performare quando lo usi e non formulato per fare un po’ di colore e schiuma quando misceli le polverine all’acqua, in una bustina da pochi grammi che poi devi miscelare in litri di acqua?

È una bella trovata di marketing quella di dire che il detersivo è composto dal 96% di acqua.

Ma con il 96% di acqua non laverebbero proprio come i detersivi in caps.

La verità è che alcuni ingredienti utili a lavare sono disponibili in formato liquido e non per detersivi in polvere e che un detersivo in caps semplicemente non contiene alcuni ingredienti anche se performanti perché la loro formulazione è limitata.

E se proprio vuoi risparmiare plastica basta acquistare le ricariche.

Vuoi davvero fare del bene all’ambiente?

La scelta migliore è usare un detersivo ecologico, formulato per avere un ridotto impatto sull’ambiente e poi, quando lo avrai esaurito, riacquistarlo nel formato ricarica.

Trovi tutte le ricariche di Verdevero qui: https://www.verdevero.it/categoria-prodotto/detersivi-alla-spina/

Ho deciso di prendermi qualche minuto per rispondere a una domanda che negli ultimi mesi mi arriva in maniera costante: perché non fate detersivi in fogli, in pastiglie, in capsule…?

La risposta è semplicissima e a dire il vero se l’è data direttamente l’ultima cliente che mi ha posto questa domanda sul gruppo “Come pulire qualsiasi cosa con Verdevero” qualche giorno fa:

Sono prodotti di grande fascino, ma non risolvono nessun problema nello specifico.

Riducono l’uso di plastica? O meglio lo fanno più di quanto non faccia un normale detersivo ecologico per il quale puoi acquistare la ricarica per il refill del prodotto?

Da anni in Verdevero abbiamo introdotto due progetti molto importanti con lo scopo di eliminare la plastica monouso dai detersivi:

  1. Addio plastica monouso.
    Per ogni nostro detersivo esiste la pratica ricarica in tanica da 4 litri oppure in carta riciclabile
    Significa che se acquisti ad esempio un Floreale nel suo barattolo salva freschezza da 200 grammi, potrai successivamente ricaricarlo acquistando la busta ricarica da 800 grammi in carta riciclabile e con chiusura salvafreschezza.
    Significa che se acquisti un flacona da 1000 ml di Beipanni, potrai fare il refill con la pratica tanica ricarica ZEROSPRECHI® e continuare a riusare il flacone originale all’infinito.
    In pratica hai azzerato la plastica monouso, la vera causa dell’inquinamento da plastica.
  2. Servizio di VuotoarenderWeb.
    Significa che puoi sempre renderci le taniche ricarica ZEROSPRECHI® e noi le puliamo e le riempiamo nuovamente dando alla plastica nuova vita.
    È questo il modo migliore per utilizzare la plastica e anche il primo principio per la riduzione di questo rifiuto.
    Forse non lo sai, ma il simbolino del riciclo ♻️ ha un significato preciso, ognuna delle 3 frecce che lo compongono corrisponde a una “R”: Reuse, Reduce, Recycle. E il primo principio è proprio Reuse=riusa. Non lo stiamo forse facendo bene?

Perché posso dirti quello che ti sto dicendo, posso continuare a non fare detersivi in fogli e perché sono così tranquillo nel sostenere la mia visione?

Per rispondere ti racconto 2 storie andate a finire male…
Lo so che nel mondo in cui stiamo vivendo siamo allarmati ogni giorno da mille preoccupazioni e da nuovi problemi quotidiani che sembrano ogni giorno quelli che porteranno l’umanità al collasso.
E quella della plastica è una vera problematica seria, ma risolverla con una trovata di marketing non è la soluzione, la soluzione è il comportamento virtuoso di ogni singola persona.
Non è stato il detersivo alla spina la soluzione, anche se qualche anno fa sembrava che lo sarebbe stato… Non sono state le ricariche di detersivo e non sarà nemmeno il detersivo in fogli o in busta.

Storia triste #1 sui detersivi in fogli
Nel 2011 un mio amico “detersivaro” inventò la soluzione al male della plastica creando il primo distributore automatico per detersivo liquido: tu andavi al supermercato (supermercato, non ho scritto “piccolo negozio bio”, era proprio inserito nella Grande Distribuzione Organizzata) portavi con te il tuo flacone vuoto e con una monetina riempivi il tuo flacone di detersivo senza creare nessun rifiuto di plastica.
Oggi potrei farti vedere una foto degli impianti di detersivi alla spina del mio amico disposti in bella mostra e tutti impolverati nel magazzino della sua azienda. E quando iniziò tentò in tutti i modi di convincermi ad usarli per distribuire anche i detersivi Verdevero. Funzionò per un periodo, poi andò tutto a morire.
Il motivo? Puoi cambiare una piccola parte del comportamento di una persona, ma non puoi stravolgere la sua routine, altrimenti ritorna nella vecchia modalità.
E alla gente non viene in mente di partire per la spesa con la borsa piena di flaconi vuoti da riempire di detersivo. O per essere più precisi: solo pochi temerari riescono a ricordarsi di passare per casa, prendere i flaconi vuoti di detersivo, se ancora sporchi risciacquarli, asciugarli, metterli in borsa, partire per fare la spesa, andare davanti al distributore del detersivo alla spina, ricaricare il suo flacone, richiuderlo, pulirlo perché di sicuro qualche goccia è fuoriuscita, continuare a fare la spesa e poi darsi una pacca sulla spalla perché ha risparmiato dall’inquinamento un flacone di plastica che se lo avesse buttato nella raccolta differenziata avrebbe generato ZERO inquinamento.

Storia triste #2
Nel 2016 abbiamo realizzato Lemontrì, il primo anticalcare 3 in 1 ecologico a base di acido citrico.
Nel 2017 abbiamo realizzato il barattolo ricarica di Lemontrì. Un barattolino di polvere cristallina dal profumo di limone.
Bastava prendere 2 misurini, inserirli nel barattolo vuoto di Lemontrì pronto all’uso e aggiungere acqua. Facile vero?
Peccato che poi puntualmente i clienti ci scrivessero che:
La polvere non si è sciolta completamente e usandolo con lo spruzzatore si è intasato e adesso non nebulizza più;
Il prodotto dopo qualche giorno cambiava di odore a causa del fatto che l’acqua del rubinetto contiene per sua natura sostanze diverse dall’acqua: calcare, ferro, minerali di vario genere;
Il prodotto fatto in casa non era più performante come il prodotto acquistato già pronto all’uso.
Inutile dire che Lemontrì ricarica in polvere non esiste più anche se una piccola percentuale di clienti lo riacquisterebbe. Sì, perché la maggior parte delle persone alla fine riordinava il flacone già pronto all’uso.
Ed è lì che abbiamo deciso di realizzare la tanica ricarica ZEROSPRECHI di Lemontrì. Ora ricarichi il falcone con la tanica ricarica e quando finisce la tanica ce la rendi con il servizio di vuoto a Renderweb. Zero plastica monouso.

Cosa serve davvero fare… Altro che detersivi in fogli…

Ingredienti 100% naturali: è questo il vero sforzo per non inquinare.
Accertarsi che gli ingredienti del detersivo che usi siano davvero ecologici e a basso impatto ambientale.
E se vogliamo fare questo cambiamento tutti insieme, e ripeto TUTTI INSIEME, perché non bastiamo noi 4 ecologisti a fare un vero cambiamento ma serve che tutti cambino comportamento e abitudine, allora bisogna che il cambio di paradigma richieda poco sforzo.
Serve che le persone possano usare un detersivo ecologico “VERO” con la stessa facilità con cui ora usano la candeggina.
Serve che le persone ottengano lo stesso risultato della bomba petrolchimica che stanno usando da anni ma con un detersivo ecologico facile da usare, pratico e che non inquina.
E vari detersivi in fogli, polvere, ricarica, ecc. a mio modo di vedere non hanno queste caratteristiche per ora.
Sono pronto a cambiare idea non appena troverò la formula “che funziona”.
Vedere le recensioni per credere. 😉

detersivi in fogli

Smettila di farti prendere in giro dalla pubblicità e dalla trovata del momento che ti promette di risolvere con un metodo magico il problema della plastica.
Prenditi le tue responsabilità senza cercare scorciatoie inutili che arricchiscono solo poche persone che fanno danni enormi all’ambiente mentre ti fanno credere di fare del bene alla natura.

Mi sto riferendo ai fantastici e fantasmagorici “foglietti di detersivo per bucato” che:

Ti promettono di eliminare la plastica

Ti promettono di non inquinare inutilmente

Ebbene…

Se è vero che il packaging è “green” il contenuto è tutt’altro.

Leggi tra gli ingredienti e troverai scritto: PVA, Alcol polivinilico, polyvinyl Alcohol.

Significa MICROPLASTICA.

Si, microplastica versata direttamente in mare o nell’oceano.

E se stai pensando: “si però tutta l’acqua finisce prima ai depuratori che purifichino, trattano, ecc ecc… allora leggi queste poche righe qui sotto e ti renderai conti che pensare così è una cavolata.

Le attuali regole sul trattamento dei rifiuti da parte dei depuratori non prevedono il trattamento di rifiuti come le microplastiche presenti in detersivi e cosmetici e questi rifiuti insufficientemente o poco degradati nei depuratori vengono rilasciate nei fiumi e raggiungono mari e oceani in grande quantità tramite i corsi d’acqua.

Il Mediterraneo, ad esempio ha un inquinamento documentato con diversi tipi di microplastiche.

Le seguenti percentuali sono calcolate su particelle campionate> 700 μm6 :
• 0,3% di PET
• 1,2% di PVA
• 16% di PP
• 52% di HD-PE

Il rilevamento di particelle di PVA è allarmante, dal momento che il PVA è considerato (bio) degradabile ma non lo è. (Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5120331/)

Il PVA non è biodegradabile. AMEN.

Hai capito bene!

Usi un detersivo che ha come scopo eliminare la plastica che in realtà è fatto di microplastica e rilascia una quantità di inquinamento mostruoso e dannoso visto che poi te lo ritrovi nel piatto.

Come?

La microplastica rientra nella catena alimentare tramite i pesci, che sono costretti a mangiarsela, e poi tu te la ritrovi nel piatto.

Bello vero? Alla faccia dei fogli ecologici che combattono la plastica perché hanno la confezione in carta riciclabile.

Vuoi fare la scelta giusta?

Usa detersivi ecologici “veri” e riutilizza il contenitore in plastica più volte e più volte.

Una volta esaurito il flacone buttalo nella raccolta della plastica e così eviterai di inquinare inutilmente.

Altro che foglietti di detersivo. E microplastica.

PS: ogni detersivo ecologico Verdevero lo trovi anche nel formato ricarica ZEROSPRECHI da 4 litri. Il contenitore ZEROSPRECHI ce lo puoi rendere tramite il servizio di – VuotoarenderWEB – e noi riutilizzeremo il contenitori per riempirlo nuovamente del tuo detersivo ecologico Verdevero.
In questo modo ZEROSPRECHI e ZERO plastica sprecata.

Trovi le nostre ricariche ZEROSPRECHI qui: https://www.verdevero.it/categoria-prodotto/detersivi-alla-spina/

I capelli secchi e crespi possono essere una vera sfida, ma non temere, abbiamo i consigli giusti per te!

In questo articolo, ti forniremo rimedi naturali per migliorare la salute dei tuoi capelli e ti sveleremo i segreti su come asciugarli correttamente.

Non importa se i tuoi capelli sono crespi di natura o se hai danneggiato la loro struttura con l’uso eccessivo di prodotti chimici o strumenti di styling, ci sono soluzioni che ti aiuteranno a ottenere una chioma morbida e lucente.

Rimedi naturali per capelli crespi

Quando si tratta di trattare i capelli secchi e crespi, i rimedi naturali possono fare la differenza. Ecco alcuni suggerimenti da provare:

  1. Olio di cocco L’olio di cocco è un vero e proprio toccasana per i capelli secchi. Una volta lavati i capelli con uno shampoo delicato, ma dal potere lavante importante, applica una piccola quantità di olio di cocco sulle lunghezze e le punte dei capelli, massaggiandolo delicatamente. Lascialo agire per 15-30 minuti, quindi passa all’asciugatura naturale in estate, o con il diffusore in inverno L’olio di cocco nutrirà i capelli in profondità, riparando la struttura danneggiata e donando morbidezza.
  2. Maschera all’avocado Gli avocado sono ricchi di grassi sani e vitamine che possono idratare e rivitalizzare i capelli secchi. Frulla la polpa di un avocado maturo, quindi mescolalo con un cucchiaio di miele e un cucchiaino di olio d’oliva. Applica questa maschera sui capelli bagnati dopo il lavaggio, lasciandola agire per circa 20 minuti, quindi risciacqua accuratamente. Questo trattamento nutrirà i capelli e li renderà più gestibili.

Come asciugare i capelli secchi

L’asciugatura è un passaggio critico nella cura dei capelli secchi. Segui questi consigli per asciugare correttamente i tuoi capelli e ridurre al minimo l’effetto crespo:

  1. Asciugamano in microfibra Evita di strofinare i capelli con un asciugamano tradizionale, che può causare danni e aumentare l’effetto crespo. Invece, opta per un asciugamano in microfibra, che assorbe l’umidità in eccesso senza rovinare la struttura dei capelli.
  2. Asciugatura a bassa temperatura Usa l’asciugacapelli a bassa temperatura, se li hai mossi applicando il diffusore, o impostalo sulla modalità di aria fredda. L’aria calda può rendere i capelli ancora più secchi e crespi, quindi è meglio evitarla. Assicurati di mantenere il flusso d’aria in movimento costante e mantieni l’asciugacapelli a una distanza di almeno 15-20 cm dai capelli per evitare di surriscaldarli.
  3. Usa un diffusore Se hai i capelli ricci o mossi, utilizza un diffusore sull’asciugacapelli per ridurre il rischio di rottura e proteggere la forma naturale dei ricci. Il diffusore aiuta a distribuire l’aria in modo più delicato e uniforme, mantenendo i capelli sotto controllo e minimizzando l’effetto crespo.
  4. Prodotti termo-protettori Prima di asciugare i capelli con l’asciugacapelli o usarli con strumenti di styling, applica sempre un prodotto termo-protettore. Questo tipo di prodotto forma uno strato protettivo intorno ai capelli, riducendo i danni causati dall’alta temperatura e mantenendoli idratati durante il processo di asciugatura.
  5. Evita di toccare troppo i capelli Durante l’asciugatura, cerca di evitare di toccare eccessivamente i capelli con le mani o con gli strumenti di styling. Il contatto frequente può causare la rottura dei capelli e contribuire all’effetto crespo. Lascia che i capelli asciughino naturalmente il più possibile.

Trattare i capelli secchi e crespi richiede un po’ di impegno, ma i risultati ne varranno la pena. Con i rimedi naturali, i giusti prodotti per la tua hair routine, e i corretti metodi di asciugatura, puoi riportare i tuoi capelli ad uno stato di salute migliore e ottenere una chioma morbida e lucente.

Ricorda di essere costante nella cura dei capelli e di prestare attenzione ai prodotti che utilizzi. Con un po’ di pazienza e dedizione, presto avrai dei capelli splendidi e ben curati!

Vedrai la differenza in breve tempo e amerai i tuoi capelli come mai prima d’ora!

Scopriamo insieme come utilizzare l’ olio di macadamia in cosmesi per una bellezza naturale di pelle e capelli. E in cucina? Ecco come utilizzarlo per cucinare.

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Shampoo senza sale: perché usarlo al posto di quello tradizionale

Lo shampoo è una parte importante della nostra routine quotidiana di cura dei capelli. Sebbene ci siano molti tipi diversi di shampoo disponibili sul mercato, lo shampoo senza sale sta diventando sempre più popolare sul mercato.

In questo articolo, esploreremo i motivi per cui dovresti considerare l’uso di questo tipo di shampoo invece di uno tradizionale.

Quando usare questo tipo di shampoo

È ideale per coloro che hanno i capelli sensibili e delicati. I sali presenti nello shampoo tradizionale possono infatti causare irritazione e secchezza, soprattutto se usati troppo frequentemente. Inoltre, lo shampoo senza sale è particolarmente indicato per le persone che hanno i capelli lisci o trattati chimicamente, in quanto elimina i residui di sale dai capelli che contribuiscono a rendere i capelli opachi e privi di lucentezza.

Ingredienti dello shampoo senza sale

Questi shampoo contengono ingredienti più morbidi e delicati rispetto ai loro omologhi tradizionali. Inoltre, molti shampoo senza sale sono anche privi di solfati aggressivi e altre sostanze chimiche che potrebbero danneggiare i capelli. I produttori di shampoo senza sale tendono ad utilizzare ingredienti naturali come l’aloe vera, l’olio di cocco e l’olio di Argan che sono noti per avere proprietà nutrienti e idratanti per i capelli.

Che rischi si corrono se non lo usi

Se non lo utilizzi, potresti correre il rischio di danneggiare i capelli e il cuoio capelluto. Gli shampoo tradizionali sono solitamente molto aggressivi e potrebbero causare secchezza, sfaldamento e prurito. Inoltre, se hai i capelli colorati, gli shampoo tradizionali possono causare la disattenzione del colore e far sbiadire i colori più velocemente. Utilizzando uno shampoo senza sale, ridurrai il rischio di questi problemi e potrai mantenere i tuoi capelli sani e lucenti per molto più tempo.

In sintesi, questo tipo di shampoo è una scelta ideale per chi ha i capelli sensibili, lisci o trattati chimicamente.

Contiene ingredienti più delicati e morbidi rispetto ai suoi omologhi tradizionali, aiutando a mantenere i capelli sani e lucenti.

Non usarlo potrebbe causare danni al cuoio capelluto e ai capelli stessi, quindi se sei alla ricerca di uno shampoo più delicato, uno shampoo con queste caratteristiche potrebbe essere la giusta scelta per te.

Questo tipo di shampoo è la risposta per avere capelli morbidi e sani. Utilizzando un prodotto delicato come uno shampoo senza sale, puoi infatti garantire ai tuoi capelli la cura di cui hanno bisogno, senza compromettere la loro salute.

 

Smacchiatore per tessuti: il rimedio perfetto per i vestiti macchiati

Hai mai trovato delle fastidiose macchie sui tuoi vestiti preferiti? Non c’è nulla di più frustrante che rovinare il proprio abbigliamento, soprattutto quando le macchie sono difficili da rimuovere. Fortunatamente, esiste un rimedio utile e conveniente: lo smacchiatore per tessuti.

Cos’è uno smacchiatore per tessuti?

Uno smacchiatore per tessuti è un prodotto specificamente progettato per rimuovere le macchie dai tessuti, senza danneggiarli. Esistono diverse varietà di smacchiatori per tessuti sul mercato, ma tutti funzionano in modo simile. Sono solitamente disponibili sotto forma di spray o di pennarello e contengono enzimi o altri agenti di pulizia in grado di sciogliere le macchie.
La differenza sostanziale che puoi trovare sta nel tipo di ingredienti che compongono lo smacchiatore per tessuti. Il nostro consiglio è quello di ricercare uno smacchiatore a base di ingredienti naturali invece che ingredienti petrolchimici che rischiano di danneggiare il tessuto e possono creare irritazione alle mani mentre lo maneggi e lo stendi o nebulizzi sulle macchie.

Come utilizzare uno smacchiatore per tessuti

1. Prima di utilizzare uno smacchiatore, assicurati di leggere le istruzioni del produttore.
2. Applica lo smacchiatore direttamente sulla macchia, assicurandoti di coprire completamente l’area macchiata.
3. Lascia agire lo smacchiatore per qualche minuto. Il tempo di attesa dipende dallo smacchiatore specifico che stai utilizzando.
4. Utilizza un panno morbido o una spazzola per strofinare delicatamente l’area macchiata.
5. Risciacqua l’area con acqua fredda per rimuovere il prodotto ed eventuali residui di macchia.
6. Controlla se la macchia è stata completamente rimossa. Se necessario, ripeti l’operazione.

Alcune cose da tenere a mente

– Evita di utilizzare uno smacchiatore per tessuti su tessuti delicati come la seta o il cachemire, a meno che non sia stato specificamente progettato per questi tessuti.
– Non utilizzare acqua calda per risciacquare le macchie, in quanto ciò potrebbe “cucire” la macchia nel tessuto.
– Se non sei sicuro di quale smacchiatore utilizzare su un determinato tessuto, prova a testarlo su un’area nascosta del tessuto per verificare eventuali reazioni indesiderate.
In sintesi, uno smacchiatore per tessuti è un prodotto utile e conveniente per rimuovere fastidiose macchie su abbigliamento e tessuti. Ricorda di leggere attentamente le istruzioni del produttore e di applicare l’agente di pulizia con cura per ottenere i migliori risultati.

Conclusione

In conclusione, lo smacchiatore per tessuti è il rimedio perfetto per le fastidiose macchie sui tessuti. Basta seguire le istruzioni del produttore per ottenere i migliori risultati e assicurarsi di non danneggiare i tessuti. Speriamo che questi consigli ti siano stati utili nella tua ricerca di un modo efficace per pulire i tessuti.
Per avere sempre a disposizione un prodotto adatto a tutte le fibre, aggressivo sulle macchie e delicato con la pelle di chi lo utilizza e con l’ambiente ti consigliamo di usare SMACCHIETTO, il nuovissimo smacchiatore naturale di Verdevero.
La pulizia dei tessuti può essere un’attività complessa ed è facile rovinare i vestiti se non si utilizza lo smacchiatore a secco giusto. Uno degli strumenti utili e convenienti per rimuovere le macchie dai tessuti senza danneggiarli è lo smacchiatore a secco per tessuti. In questo articolo, ti spiegheremo come utilizzarlo ma vedremo anche i casi in cui potrebbe non essere la soluzione ideale.

Cosa Sono gli Smacchiatori a Secco

Uno smacchiatore a secco per tessuti è un prodotto progettato per rimuovere le macchie dai tessuti senza l’utilizzo di acqua o altri liquidi. Si presenta sotto forma di spray o di polvere e contiene agenti di pulizia in polvere o granuli che si attaccano alle macchie e le rimuovono.

Come Funzionano gli Smacchiatori a Secco

Questi smacchiatori contengono sostanze lavorate a secco che assorbono le macchie sui tessuti. Questi composti rimuovono le macchie strofinando il tessuto con un panno imbevuto di sostanza. Dopo che lo smacchiatore a secco per tessuti ha agito per alcuni minuti, le macchie vengono cancellate e il tessuto resta pulito.

Quando Utilizzare questo lo Smacchiatore a secco

Ecco alcuni casi in cui è consigliabile utilizzare questo smacchiatore per tessuti:
– Macchie di grasso su sedili in pelle o tessuti delicati
– Macchie di petrolio o di vernice
– Macchie di vino rosso su tessuti delicati come la seta
– Macchie di rossetto e smalto per unghie

Quando Non Utilizzare questi smacchiatori a secco

Anche se sono più delicati rispetto ad altri strumenti di pulizia, non sono adatti a tutte le situazioni.
Ad esempio, non dovresti utilizzare questo smacchiatore in questi casi:
– Su tessuti delicati come la seta e il cachemire
– Per le macchie che si sono diffuse su una grande area
– Sui tessuti bagnati o che non si sono asciugati del tutto
– Per le macchie di urina, feci o sangue

Come Utilizzarli sui Tessuti

Segui questi semplici passi per utilizzare uno smacchiatore a secco per tessuti:
1. Verifica se il tessuto è resistente allo smacchiatore a secco. Verifica il foglietto illustrativo del capo d’abbigliamento o prova lo smacchiatore su un’area poco visibile del tessuto.
2. Applica la quantità adeguata di smacchiatore sulla macchia.
3. Massaggia lo smacchiatore delicatamente nella macchia con un panno bianco e non abrasivo.
4. Lascia asciugare lo smacchiatore sulla macchia per circa 30 minuti. Non strofinare il tessuto per rimuovere lo smacchiatore.
5. Utilizza un aspirapolvere per rimuovere lo smacchiatore secco dal tessuto.
6. Ripeti il processo se la macchia persiste.

Conclusione: quando usare e quando non usare uno smacchiatore a secco

Lo smacchiatore a secco per tessuti è uno strumento utile e conveniente per rimuovere le macchie difficili dai tessuti delicati senza doverli bagnare. Tuttavia, non è sempre la soluzione giusta per ogni tipo di macchia o tessuto. Ricorda di verificare le indicazioni del tessuto prima di utilizzare uno smacchiatore a secco e non utilizzarlo sui tessuti delicati o per le macchie diffuse. Il nostro consiglio è quello di affidare l’uso di questi smacchiatori ai professionisti delle puliture e quindi portare i tuoi capi da loro qualora per te sia necessario smacchiarli con strumenti di questo genere.

Per avere sempre a disposizione un prodotto adatto a tutte le fibre, aggressivo sulle macchie e delicato con la pelle di chi lo utilizza e con l’ambiente ti consigliamo di usare SMACCHIETTO, il nuovissimo smacchiatore naturale di Verdevero.

L’arsenale chimico a disposizione di casalinghe e casalinghi continua la sua espansione e sembra lontano il momento in cui i rimedi naturali la faranno da padrone nelle nostre abitudini.

Le bombe chimiche a disposizione sono sempre più pericolose: detergenti aggressivi come la candeggina, ammoniaca, acidi, profumi, disinfettanti, elimina odori e battericidi. Queste sostanze chimiche producono inquinamento dell’aria di casa a tal punto da farla diventare peggiore dell’aria di Milano.

Ecco quali sono i rimedi naturali per pulire casa a disposizione

Ci sono due alternative a questa tempesta chimica: usare detersivi ecologici o i vecchi rimedi della nonna. Qui sotto ve ne suggeriamo alcuni al volo, ma basterà una ricerca su google e troverete decine di consigli.

Partiamo dalle basi della chimica naturale. Avrete bisogno di bicarbonato, sale, aceto, limoni e oli essenziali. Nulla di più.

Iniziamo dal bagno: potete utilizzare una soluzione di acqua e bicarbonato per pulire praticamente tutto, sanitari, piastrelle, rubinetti e accessori. Il succo di limone e l’aceto sono fenomenali per rimuovere il calcare. Aceto e limone sono entrambi acidi, così come sono acidi i vari prodotti che abitualmente usiamo in casa per rimuovere il calcare. C’è una unica differenza: aceto e limone non inquinano e non distruggono la tua pelle e i tuoi polmoni.

In cucina per sgrassare a fondo forno e fornelli non c’è nulla di meglio del limone, sgrassante naturale per eccellenza. Per rimuovere incrostazioni difficili basterà miscelare sale, bicarbonato e limone; otterrete così un pasta abrasiva da utilizzare con un panno umido e rimuovere lo sporco grossolano.

Per quanto riguarda  i vetri nulla è più efficace di acqua, aceto e fogli di giornale. Ecologici, pratici e non lasciano aloni.

A chi di voi non può fare a meno del disinfettante esiste il rimedio naturale. Miscelate acqua, un pò di sapone e una trentina di gocce di Tea Tree in uno spruzzino. Spruzzate sulla superficie da sanificare e passate con un panno umido. Chi di voi sapeva che il Tea Tree è un disinfettante naturale?

Resta da chiarire quale sia il migliore metodo per purificare l’aria. Le nostre nonne avevano un metodo infallibile: aprivano le finestre. E’ un dato di fatto che l’aria all’interno delle case sia meno salubre di quella all’esterno. Lasciare aperte le finestre per qualche decina di minuti non potrà che fare bene.

Per migliorare il profumo degli ambienti domestici rimangono sempre validi i metodi tradizionali: fornellino e olio essenziale. Potete scegliere tra una varietà infinita a seconda del vostro umore, dei vostri gusti e del vostro stato d’animo. 😉

La lavatrice è un apparecchio domestico fondamentale per l’igiene dell’abbigliamento e della biancheria. Una corretta pulizia dei tessuti dipende anche dall’utilizzo dei prodotti giusti, come il detersivo per lavatrice. Tuttavia, molte persone non sanno esattamente dove mettere il detersivo nella lavatrice. In questo articolo, approfondiremo dove si deve mettere il detersivo liquido nella lavatrice per ottenere i migliori risultati.

Dì la verità… Ti sei mai posta questa domanda: dove mettere i detersivi in lavatrice?

Specialmente se sei alle prime armi la vaschetta della lavatrice può fare paura. Non tanto per l’oggetto in sè ma perché sbagliare a mettere il detersivo, l’ammorbidente o il candeggiante può rovinare irreparabilmente i tuoi vestiti.

E se tingere un capo perché finisce nel lavaggio un indumenti super colorato che rilascia colore su tutti gli altri capi è un evenienza che può capitare…

Stingere un capo perché sbagli a mettere detersivo, smacchiante, sbiancante negli scomparti d ella vaschetta allora è proprio fastidioso.

Abbiamo già creato la guida definitiva sui simboli lavaggio degli indumenti, adesso è il momento di fare chiarezza su come si versano correttamente i detersivi nella vaschetta.

Dove mettere i detersivi in lavatrice: facciamo chiarezza

Ogni vaschetta è divisa in 3 scomparti diversi ognuno caratterizzato da un simbolino. I simbolini sono i seguenti:

  • Simbolo I, oppure il numero 1
  • Simbolo II, oppure il numero 2
  • Simbolo di un fiore

E ad ognuno di questi simboli deve corrispondere il detersivo giusto.

  • Cosa mettere nello scomparto I: sbiancanti, candeggianti, pretrattanti.
  • Cosa mettere nello scomparto con il fiore: ammorbidente.
  • Cosa mettere nello scomparto II: detersivo liquido o polvere.

Come vedi è molto facile utilizzare correttamente il cassetto della lavatrice e non ci sono differenze nel modo in cui si caricano le lavatrici con carica dall’alto o carica normale.

Ci sono poi tante varianti da considerare e sono generate dalle abitudine di ogni persona nel fare la lavatrice.

La variabile più frequenta riguarda il prelavaggio: molte lavatrici hanno la possibilità di programmare un prelavaggio.

Per la mia esperienza quasi nessuno usa questa possibilità e di fatto questa situazione rende inutile il comparto I della vaschetta della lavatrice.

Dove dovrai mettere allora sbiancanti, candeggianti e pretrattanti? Molto semplice: nella vaschetta II assieme al detersivo.

Q

Un’eccezione per cui non ti serve sapere dove mettere i detersivi in lavatrice

Negli anni 2000 si è diffusa la pratica di mettere il detersivo nelle palline dosatrici direttamente nel cestello della lavatrice.

Va de sé che in questo caso non ti serve sapere dove mettere i detersivi in lavatrice: vanno tutti dentro alla pallina che va posta sopra al bucato prima di chiudere lo sportello e azionare la macchina.

Errori Comuni nella Distribuzione del Detersivo Liquido

Ecco alcuni errori comuni nella distribuzione del detersivo liquido che è importante evitare:

  • Utilizzare troppo detersivo liquido, che può causare la formazione di residui sui tessuti e sulla lavatrice.
  • Aggiungere il detersivo liquido direttamente sui tessuti invece di metterlo nella vaschetta del detersivo, causando la formazione di macchie sui tessuti.
  • Aggiungere l’ammorbidente o altri additivi nel posto sbagliato, causando malfunzionamenti della lavatrice.

In caso di dubbi sull’utilizzo della lavatrice o del detersivo liquido, controlla sempre le istruzioni del produttore o chiedi consiglio a un esperto.

Ora che sai dove mettere i detersivi rimane un altro importante passo da fare: comprendere che detersivo utilizzare per smettere di inquinare la tua casa e il bucato della tua famiglia per iniziare a usare prodotti naturali che puliscono davvero senza inquinare.

Ecco i detersivi ecologici che non devono mancare in casa tua:

Si può mettere l’ammorbidente insieme al detersivo?

Molte persone si chiedono se sia possibile versare detersivo e ammorbidente nello stesso scomparto della lavatrice, magari per comodità o per velocizzare il bucato. La risposta è no, e il motivo è legato alla loro composizione chimica.

I detersivi per lavatrice contengono tensioattivi anionici, che sono formulati per rimuovere lo sporco e il grasso dai tessuti. L’ammorbidente, invece, è composto da tensioattivi cationici, che servono a rendere le fibre più morbide e a ridurre l’elettricità statica.

Se i due prodotti vengono mescolati nello stesso scomparto o aggiunti insieme al bucato, i loro principi attivi si annullano a vicenda o, nel migliore dei casi, riducono la loro efficacia. Il risultato? Un bucato meno pulito e tessuti che non ricevono il trattamento ammorbidente necessario.

Per ottenere il massimo beneficio da entrambi i prodotti, segui sempre queste regole:
Il detersivo va inserito nello scomparto II della lavatrice, o direttamente nel cestello per alcuni tipi di formulazioni.
L’ammorbidente va versato nello scomparto con il simbolo del fiore, che viene rilasciato nella fase finale del lavaggio, quando i residui di detersivo sono già stati eliminati.

Se cerchi un’alternativa ecologica, puoi provare l’ammorbidente naturale Sofì di Verdevero, privo di profumi sintetici e formulato per rispettare la pelle e l’ambiente. Con il giusto utilizzo, il tuo bucato sarà sempre morbido e pulito senza sprechi di prodotto!

Conclusione

Sapere dove mettere il detersivo liquido nella lavatrice è fondamentale per ottenere i migliori risultati nella pulizia dei tessuti. Assicurati di leggere attentamente le etichette e le istruzioni del produttore per la tua lavatrice e il detersivo liquido per distribuire correttamente il prodotto nella vaschetta del detersivo. In questo modo, sarai in grado di godere di tessuti puliti e freschi ogni volta che fai il bucato.

NOTA PER I CLIENTI DI VERDEVERO – I detersivi ecologici che puliscono davvero: se usi i Floreali, i profumatori ipoallergenici di Verdevero ricorda che vanno inseriti nella vaschetta del detersivo e quindi nella vaschetta con il simbolo II.

Sono sempre di più le aziende che scelgono di produrre detersivi ecologici: alcune di esse si approcciano per business, la green economy è sempre più appetibile, non c’è dubbio. 

Degli ultimi nati, alcuni sono davvero ecologici, altri un po’ meno. 

In questo articolo ti avevamo insegnato a riconoscere quelli veri, da quelli fuffa. 

Il detersivo per lavatrice Beipanni di Verdevero, oltre ad avere 10 anni di storia, si è sempre distinto dagli altri, e questo a nostro avviso lo rende uno dei più ecologici in commercio, per essere multi funzione, ossia con un solo prodotto dai molteplici utilizzi.

Se vogliamo discutere su che cos’è davvero un detersivo ecologico, soffermiamoci certo sulla sua formula, che deve essere certificata per garanzia verso il consumatore; ma la formula è sufficiente? 

Gli altri elementi che rendono il detersivo Beipanni davvero ecologico

Gli altri elementi che rendono Beipanni un detersivo davvero green sono il suo imballaggio e la molteplicità degli usi che puoi fare con questo prodotto. 

Sia il contenitore da 1 litro, che la tanica da 4 litri ZeroSprechi, sono in PET, l’unica plastica riciclabile al 100 percento, che non perde le sue proprietà fondamentali durante il processo di recupero e la si può trasformare ripetutamente per la realizzazione di nuovi contenitori. 

Verdevero ha scelto consapevolmente questo tipo di plastica, come anche proporre un unico detersivo per lavare: in commercio si trovano, della stessa marca, diverse alternative di detersivo per bucato, anche tra i marchi ecologici davvero. 

Non è difficile trovare un detersivo per i delicati, uno in polvere, uno liquido e magari anche per i colorati o per la pulizia quotidiana degli indumenti!

Ma a cosa serve riempirsi la bocca della parola “ecologico” se poi di eco c’è solo la formula?

Il detersivo Beipanni, invece, è uno e unico, e i suoi utilizzi sono molteplici.

Gli utilizzi

Infatti, Beipanni va bene per qualsiasi tipo di macchia, di tessuto, di lavaggio: puoi utilizzarlo sui bianchi e sui colorati, sul cotone, sui sintetici, ma anche sulla lana e sui tessuti naturali. 

È liquido, quindi non intasa la lavatrice, né gli scarichi.

Il detersivo lavatrice Beipanni si utilizza per lavare in lavatrice a basse ed alte temperature; ma anche per pre-ammollo in acqua tiepida, o direttamente cosparso in piccole quantità sulle macchie da trattare. 

Con 1 litro di detersivo lavatrice Beipanni puoi effettuare ben 33 lavaggi, rendendolo economicamente ed ecologicamente molto vantaggioso. 

La sua formula unica e versatile permette di risparmiare acqua, prodotti, imballaggi, soldi: a Beipanni è possibile aggiungere Biobianco per potenziare il lavaggio a basse temperature; carbonato di sodio per unti e grassi ostinati; semplice percarbonato per lavaggi ad alte temperature, sopra i 50 gradi. 

Insomma, un prodotto ecologico davvero, versatile e che guarda anche al benessere del portafoglio! 

I prodotti consigliati da Fabrizio di Verdevero per pulire i termosifoni in modo ecologico e sano

Pulire i termosifoni è una pratica molto importante per la pulizia e la salute domestica, oltre che per garantire il buon funzionamento dell’impianto. I caloriferi, infatti, sono un ricettacolo di sporcizia e, se non adeguatamente detersi, possono anche rompersi. 

Polvere, grasso si accumulano dentro le fessure dei termosifoni, causando problemi di allergie: non è un segreto che gran parte dell’inquinamento si trova proprio in casa. 

Vediamo quindi come pulire i termosifoni in modo ecologico, per avere una casa sana e con poco inquinamento domestico. 

Come pulire i termosifoni: primo step 

La prima cosa da fare è mettere un vecchio lenzuolo sotto il termosifone, in modo da raccogliere tutto lo sporco direttamente sul telo. 

Procedere, poi, con la pulizia dentro le fessure dei termosifoni: per questa azione consigliamo le apposite spazzole lunghe che entrano bene in mezzo alle fessure, arriva anche dietro, e pulisce a fondo.

Munirsi, poi, di un piumino per passare la zona sopra e la zona sotto. 

Il prossimo passo è passare tutte le parti del termosifone con un panno multiuso imbevuto di acqua e sgrassatore Grinta: riempi una bacinella con due litri di acqua e 5 spruzzate di Grinta, immergi il panno Multi e passa tutto il termosifone. 

Togliere le bolle d’aria dai termosifoni

Una volta fatta questa azione, è il momento di controllare le bolle d’aria: prendi una ciotola, posizionarla sotto la valvola di uscita dell’acqua, aprila e attendi che esca l’acqua eventualmente accumulata. Richiudi la valvola. 

Pulire la vaschetta dell’acqua dei termosifoni

Non dimentichiamo di pulire anche la vaschetta dell’acqua dei termosifoni: spesso qui dentro si accumula grasso e polvere. Metterla, quindi, in ammollo con acqua calda e carbonato di sodio, lasciarla una mezz’ora, quindi passarla bene all’interno con Amanì ed Evosponge. 

Con che cosa pulire i termosifoni

Per non inquinare, scegli di pulire i termosifoni con prodotti ecologici e biologici per evitare, quando li accenderai, lo sprigionarsi di sostanze tossiche contenute nei detersivi chimici. 

Forse non lo sai, ma l’inquinamento domestico è uno dei maggiori responsabili di asma e patologie respiratorie importanti: te lo avevamo raccontato in questo articolo.

Utilizza, quindi, Usamix, Grinta e Amanì per la tua pulizia ecologica dei termosifoni!

Pulire i termosifoni: quando è meglio farlo

Ultima questione è quando pulire i termosifoni: sicuramente sono due i momenti ideali per questa pratica, ossia alla fine della stagione e all’inizio.

Verso aprile, quando arriviamo alla fine dell’inverno, possiamo procedere alla pulizia profonda, complice anche il fatto che possiamo tenere le finestre aperte per far uscire eventuali accumuli di polvere, e arieggiare le stanze; in autunno, prima della riaccensione, ricontrolliamo eventuali bolle di aria, e diamo una veloce passata con la spazzola, Usamix e il panno multiuso. 

I prodotti consigliati da Fabrizio di Verdevero per pulire i termosifoni in modo ecologico e sano:

credits della foto di copertina:
Photo by Matthew Tkocz on Unsplash

Avere la casa che profuma dopo le pulizie è uno di quei piaceri che giustifica tutta la fatica che spesso facciamo per pulire! 

Ma i profumi sintetici spesso celano brutte sorprese, come abbiamo scritto qui: i residui tossici contenuti in alcune profumazioni chimiche rimangono tra le quattro mura domestiche e vengono respirate giorno dopo giorno. Diventano, così, un altro possibile motivo di inquinamento personale, oltre alle acque inquinate, all’aria e al suolo. 

Per questo motivo Verdevero ha ideato dei profumatori per bucato (ma in generale per le tue pulizie) che ovviano a questo problema, naturali ed ecologici, e con una marcia in più: puoi scegliere tu quale aroma aggiungere, giorno per giorno, in base al tuo umore e ai tuoi gusti che cambiano da pulizia a pulizia! 

I profumatori per bucato che cambiano con te

Si chiamano Floreali e sono 7 profumazioni ecologiche e davvero naturali in polvere, ognuna nel suo barattolo, e che puoi utilizzare secondo il tuo umore… o la pulizia che stai facendo!

Non solo puoi scegliere l’aroma, ma anche quanto profumare, grazie al pratico misurino dosatore che ti permette di versarne quanto ne desideri.

Vediamo queste profumazioni insieme… anzi sentiamole! 

MIMì, aroma di Mimosa 

Mimì è un profuma bucato in polvere ai fiori di mimosa, per chi ama i profumi dolci e delicati. Ricorda appunto la mimosa, il suo aroma dolce, l’attesa del caldo sole primaverile, un’essenza che ci trasporta da un luogo chiuso ad uno aperto e soleggiato. Lascia un aroma delicato sui capi. 

Sicuramente Mimì è un profumo per coloro che amano il rinnovamento, la spensieratezza e la leggerezza.

ROSY, aroma di rosa

Profuma bucato in polvere ai fiori di rosa, per chi ama la fragranza di uno dei fiori più belli e simbolo della primavera inoltrata. Rosy richiama subito l’infanzia e le acque profumate alla rosa,  ricordi lontani e che ci riempiono il cuore. È un fiore per le più nostalgiche, è delicato ma permane a lungo sui capi, nonostante la sua leggerezza e armonia.  

IRIS, la dolcezza dei fiori arcobaleno

Profuma bucato in polvere ai fiori di Iris, lo splendido fiore simbolo della primavera e dal profumo fresco e dolce. Iris è una profumazione molto dolce, intensa e che ricorda la leggerezza di giugno, il mese in cui questi splendidi fiori ci deliziano con i loro colori. È una profumazione per chi ama l’allegria, l’intensità e la dolcezza! 

LALLA, profumo alla lavanda

Profuma bucato in polvere ai fiori di lavanda, sicuramente un must! Che dire della lavanda!? Si presenta da sola: è una profumazione intensa, per chi ama l’estate, il calore e le spighe di lavanda che oscillano al caldo vento di luglio. La sua particolarità è il suo aroma secco e persistente che lo rende uno degli aromi per bucato più amati. 

CAMY, il profumo alla camomilla

Il profuma bucato ai fiori di camomilla ha una fragranza delicata e rassicurante: nonostante sia molto intenso all’olfatto, questo aroma è molto delicato sui tessuti ed è adatto a quelle persone che cercano rassicurazione. La camomilla distende e rinnova, illumina gli animi più cupi, per cui se senti di aver bisogno di maggior serenità, allora Camy fa per te!

LILLY, il profumo al Lillà

Profuma bucato in polvere ai fiori di lillà, una profumazione molto amata per le sue noti dolci ma decise! Se dovessimo raffigurare Lilly, lo faremmo attraverso un’immagine di una giovane donna che balla: lilly è frizzante e tonica, adatta per coloro che amano le note più sbarazzine, che hanno bisogno di energia e carica, oltre a una bella dose di spensieratezza.

LOTUS, il profumo ai fiori di loto

Profuma bucato in polvere ai fiori di loto: una profumazione esotica, molto particolare e tutta da sperimentare! Ricorda l’Oriente con il suo aroma speziato, dalle punte maschili. È sicuramente la fragranza più secca, insieme alla lavanda, motivo che la rende molto amata anche dal pubblico maschile. 

PEONY, il profumo ai fiori di peonia

Profuma bucato in polvere ai fiori di peonia: una fragranza veramente delicata ma persistente allo stesso tempo. Rimane sui capi e negli ambienti a lungo, è molto dolce e adatta a chi cerca una profumazione con carattere!

Prima di parlarti di sgrassatore Chanteclaire e sgrassatore naturale ho bisogno di fare una premessa. Seguimi.

Scottex, Jeep, Redbull, Cleenex…

No, non mi sento male e non sto buttando lì nomi a caso.

Sono tutti marchi che sono diventati il nome con cui riconosciamo una determinata categoria di prodotto.

Scottex = carta asciugatutto da cucina

Jeep = macchina fuori strada

Redbull = una bevanda energetica

Cleenex = fazzoletto in carta per soffiare il naso

Diciamo “passami un cleenex” per indicare che vogliamo un fazzoletto da naso, ma senza per forza usare la marca Cleenex.

Mi sono comprato una jeep” significa che ho comprato una macchina fuoristrada ma non per forza una macchina del marchio Jeep, potrei avere una “jeep” della Toyota…

Infatti, prima ancora di rappresentare la categoria di cui fanno parte, tutti questi sono marchi commerciali.

Ho capito Fabrizio ma cosa c’entra tutto questo discorso con lo grassatore naturale e lo grassatore chimico?

C’entra eccome. Vedi, ho volontariamente tralasciato un detersivo che rientra in questa categoria:

Lo Chante Clair.

Se dico Chante Clair pensi subito a un prodotto specifico: lo sgrassatore. Mi sbaglio per caso?!

È famoso, funziona, sgrassa a fondo ed esiste da tanto, tantissimo tempo. Ma… Inquina.

Vuoi vedere la lista degli ingredienti?

  • AQUA
  • Ethanolamine
  • Tetrapotassium Pyrophosphate
  • Alcohols, C9-C11, Ethoxylated
  • Quaternary C12-14 alkyl methyl amine ethoxylate methyl chloride Didecyldimonium Chloride
  • Styrene Acrylates Copolymer
  • Parfum
  • Tetrasodium EDTA

Visti così non significano niente.

Ma c’è uno strumento che ti permette di scoprire se gli ingredienti del prodotto sono ingredienti sani oppure no.

L’inventore di questo strumento è il chimico Fabrizio Zago, che diversi anni fa si prese la briga di classificare gli ingredienti utilizzati per la cosmesi e la detergenza. Ha catalogato oltre 20000 ingredienti petrolchimici e naturali.

Si inventò un sistema molto semplice e intuitivo per catalogare tali materie prime: il biodizionario.

Partendo da un calcolo matematico che determina l’impatto ambientale di ogni ingrediente, viene assegnato un colore al risultato partendo dal colore rosso per gli ingredienti ad alto impatto per arrivare al verde di quelli a basso impatto ambientale. In mezzo l’arancione a determinare che l’ingrediente va bene ma si può fare meglio.

Ecco la struttura della valutazione:

E qui sotto le valutazioni degli ingredienti dello sgrassatore petrolchimico famoso:

Ma non disperare! Se lo sgrassatore è uno dei prodotti a cui non puoi fare a meno allora qui troverai la soluzione.

Esistono infatti in commercio detersivi ecologici che hanno la stessa efficacia pulente dei propri antagonisti petrolchimici ma che non hanno un impatto ambientale così catastrofico.

Qui possiamo parlare di un prodotto in particolare perché lo conosciamo molto bene: GRINTA, lo sgrassatore naturale di Verdevero.

Pulisce, sgrassa e scrosta come uno sgrassatore petrolchimico ma è formulato solo con ingredienti di origine naturale.

Ecco la lista completa degli ingredienti:

  • Aqua
  • Alcohol
  • Potassium olivate
  • Sodium lauryl sulfate
  • Sulfuric acid
  • Sodium salts
  • Phenoxyethanol
  • Potassium hydroxide
  • Tetrasodium Glutamate Diacetate

Ed ecco i semaforini del Biodizionario per lo grassatore naturale:

È incredibile, con un prodotto formulato a base di ingredienti vegetali si può lavare come si fa con un prodotto petrolchimico.

L’utilizzo di Grinta infatti è esattamente identico all’uso di uno sgrassatore petrolchimico tradizionale. Ci fai le stesse identiche cose.

E guarda cosa dice chi lo ha già provato:

 

Lo grassatore ecologico Verdevero lo trovi disponibile sul sito ed è disponibile in 2 formati diversi: il flacone pronto all’uso da 750 ml con il pratico spruzzatore e in formato ricarica in tanica:

Gres effetto legno, gres lappato, gres opaco, gres lucido, gres effetto marmo, gres, gres, gres, gres… Bello ma… come pulire il gres porcellanato subito dopo la posa?

Sembra che chi vende piastrelle non abbia altro da proporre: GRES.

E ad essere onesti sono pure carini i pavimenti in gres ma non è tutto rose e fiore posare questo tipo di pavimenti come dice chi li vende.

È vero che il gres è quasi indistruttibile.

È vero che riproduce fedelmente i disegni e i tratti dei materiali che vuole sostituire (marmo, legno, granito, ecc)

Non è vero che è facile da pulire.

E sfido chiunque ad aver trovato una persona, solo una, che possa aver detto: il mio Gres è facilissimo da mantenere pulito.

Infatti la caratteristica che rende il gres porcellanato così resistente e diffuso è anche la caratteristica per cui è così difficile da pulire.

Come viene prodotto il gres

Il gres viene prodotto attraverso un processo di produzione abbastanza semplice e molto veloce: infatti le piastrelle di gres, di tutte le forme e misure immaginabili, vengono cotte ad altissime temperature per velocizzare il processo produttivo.

Queste alte temperature le rendono indistruttibili ma al contempo generano la particolarità per cui questo tipo di pavimento poi sembra che si assorba lo sporco.

Se potessimo vedere al microscopio la superficie del gres sezionato ci comparirebbe una immagine simile a questa:

Le micro ampolline che si vedono nella superficie sono il frutto della cottura ad alta temperatura, sono microscopiche, larghe appena qualche micron, ma abbastanza da ospitare al loro interno lo sporco.

Sporco che poi non si riesce ad eliminare con i normali lavaggi.

C’è una fase iniziale di lavaggio del pavimento che se non fatta renderà ancora peggiore l’esperienza di vita con questo pavimento ed è il lavaggio da fare appena fatta la posa del pavimento. A fine posa è fondamentale fare un lavaggio con un prodotto a base acida del pavimento. Il motivo è che all’interno delle micro ampolline, durante il lavoro di posa, si accumulano residui di cemento e di colla di posatura andando a saturare completamente le microporosità del pavimento.

Tale sporco è impossibile da rimuovere con i normali detersivi e senza un preciso procedimento di pulizia.

Come pulire il gres porcellanato

Vediamo nel dettaglio come fare e di cosa avrai bisogno.

Di cosa avrai bisogno:

Lemontrì di Verdevero, un detergente acido adatto al primo lavaggio del pavimento appena posato

Un secchio con acqua

Alcune spugne per piatti abrasive

Splendi di Verdevero, il detersivo ecologico per pavimenti

Un paio di guanti

Vecchi panni asciutti oppure carta assorbente

Un mocio in microfibra

Ti lascio qui sotto i link a ogni prodotto elencato:

Procedimento per pulire il gres porcellanato:

Prendi un secchio d’acqua e versa 100 ml di Lemontrì ogni litro di acqua. Otterrai una soluzione molto acida, motivo per cui ti consiglio di fare questo procedimento con i guanti.

Immergi la spugna nella soluzione di acqua e Lemontrì e strofina energicamente piastrella per piastrella.

Ti consiglio di usare il bordo delle piastrelle come spazio di lavoro. Non voler strafare, fai una piastrella per volta e alla fine otterrai un pulito più omogeneo.

Strofina tutta la stanza e una volta terminato asciuga con dei panni asciutti o con della carta assorbente.

A questo punto svuota il secchio e prepara una nuova soluzione con 50 m di Splendì e 2,5 litri di acqua.

Rilava tutto il pavimento per un paio di volte con questa soluzione e il mocio. La funzione è quella di andare a fermare l’azione dell’acido e uniformare la pulizia del pavimento.

A questo punto avrai fatto il primo passo per mantenere pulito il più a lungo possibile il tuo pavimento in gres porcellanato.

Mantenimento:

Fai una regolare pulizia con Splendi e il mocio in microfibra, è fondamentale usare sempre acqua pulitissima per evitare di lasciare residui di sporco sul pavimento che si andrà ad annidare nuovamente all’interno delle micro ampolline del gres.

Di tanto in tanto, io consiglio una volta all’anno, sarà necessario fare una pulizia di fondo simile a quella descritta sopra per il primo lavaggio.

Trovi la procedura di ripristino del tuo gres a questo indirizzo: https://www.verdevero.it/come-pulire-il-pavimento-in-gres-perennemente-sporco/

E qui un video in cui spieghiamo la corretta procedura per lavare correttamente il tuo gres quotidianamente. ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓

Imparare a pulire per limitare le allergie è importante tanto quanto lo è mangiare bene. Le allergie sono sempre esistite. Magari non tutte le allergie che esistono ai giorni nostri, ma di sicuro sono sempre esistite.

L’allergia ai metalli pesanti di sicuro è una nostra invenzione. D’altra parte loro, i metalli pesanti, se ne stavano nascosti per benino nella natura e  noi ci abbiamo messo tutto il nostro ingegno per tirarli fuori e a concentrarli a percentuali tali da farci del male, in oggetti, profumi e detersivi.

Abbiamo anche modificato il nostro stile di vita fino all’inverosimile, sempre per rendere il compito  più facile a sostanze irritanti e allergeni. Non esistevano i gas di scarico delle macchine e degli impianti industriali, non esistevano detersivi, farmaci, deodoranti e via così.

I dati epidemiologici degli ultimi anni dimostrano un vertiginoso aumento nella frequenza di queste malattie e soprattutto nelle aree urbane.

Si può dire di tutto e di più, ma chi soffre di queste fastidiosissime allergie cosa può fare?

Si può trovare un pò di sollievo in casa… ma anche qui le insidie sono ovunque. I detersivi aumentano le irritazioni. I farmaci funzionano pochino. Rimane il fatto che le pulizie restano uno dei modi più efficaci per prevenire lo scatenarsi delle allergie.

Pulire casa naturalmente per contrastare le più comuni allergie

Dobbiamo imparare, quindi, a pulire casa con metodi naturali senza perdere i benefici effetti del pulito nella nostra abitazione. Ecco qualche piccolo consiglio:

  • Il primo modo per ridurre la circolazione dei pollini in casa è l’uso di filtri appositi, che raccolgono le sostanze allergizzanti disperse nell’aria. Utilizzare filtri lavabili, invece degli usa e getta, ci consente di avere lo stesso effetto senza rinunciare alla sostenibilità ambientale.
  • Utilizzare aspirapolvere con filtri HEPA. Funzionano allo stesso modo di un tradizionale aspirapolvere, ma è dotato di filtro anti-polline: questi strumenti sono in grado di aspirare e filtrare l’aria e divani, cuscini e altri oggetti dove i pollini vanno a nascondersi.
  • Anche la lavatrice è un ottimo mezzo per fare le pulizie riducendo la presenza di pollini su lenzuola e coperte: questa operazione, anche in rispetto dell’ambiente, va fatta con detersivi ecologici o autoprodotti.
  • Pulire i pavimenti un po’ più frequentemente rispetto all’inverno è un’altra operazione utile per ridurre gli effetti delle allergie: è importante però non sollevare la polvere con la scopa, ma raccoglierla con un panno umido. Anche in questo caso la presenza di detersivi irritanti può essere controproducente. Dai un occhio a questo post. 😉

 

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