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I FLOREALI di VERDEVERO: USI ALTERNATIVI PER OGNI TIPO DI LAVATRICE.

Si forma un gel? Non senti abbastanza profumo?

Questa mini-guida ti da tutti i consigli per un bucato sempre perfetto e squisitamente profumato.

Problemi che potresti aver riscontrato:

  • IL FLOREALE NON SI SCIOGLIE BENE NELLA VASCHETTA DEL DETERSIVO;
  • RIMANE PRODOTTO NELLA VASCHETTA DELL’AMMORBIDENTE;
  • RIMANE PRODOTTO NELL’OBLÒ TRA IL VETRO E LA GUARNIZIONE;
  • RIMANGONO RESIDUI SUI CAPI SCURI;
  • NON SENTO ABBASTANZA PROFUMO DOPO IL LAVAGGIO;
  • NON SENTO PROFUMO DOPO L’ASCIUGATURA.

1) RIMANE PRODOTTO NELLA VASCHETTA DEL DETERSIVO

Il FloReale si impacca con il detersivo e non scende quando si usa la partenza ritardata.

SIGNIFICA CHE IL FLOREALE NON RIESCE A SCIOGLIERSI, ECCO QUINDI ECCO LA SOLUZIONE, SEMPLICE E VELOCE:

 

1. DOVE METTERE I FLOREALI:

Segui questi semplici passi:

1. prendi i FloReali e spolverali bene spargendoli su tutto il fondo del cestello.
(Mi raccomando: non sopra e non in mezzo ai capi)

2. metti i capi nel cestello

3. avvia il ciclo di lavaggio per un tempo minimo di 50 minuti e superiore ai 30 gradi.

 

2. LA REGOLA DEI 2/3:

Ricordati inoltre che per un lavaggio efficace devi seguire la regola dei 2/3.

Non devi quindi mai caricare la tua lavatrice per più di 2/3 del cestello, in modo che i FloReali possano avere spazio tra i vestiti per sciogliersi bene.

In questa maniera sei sicura di sciogliere i tuoi FloReali.

Non solo!
Questa regola è quella che ti permette di ottenere il massimo dal lavaggio: una lavatrice troppo piena non lava mai bene!

 

3. HAI L’ASCIUGATRICE? ECCO UN USO ALTERNATIVO:

  1. In asciugatrice, ti basterà inserire la dose che preferisci in un sacchettino di stoffa, o un calzino spaiato.
  2. Controlla bene che non fuoriesca la polvere dalla trama, agitando e pizzicando un po’ il sacchetto/calzino
  3. quindi fai un bel nodo
  4. puoi inserirli direttamente in asciugatrice assieme ai capi.

Puoi riutilizzare il sacchetto quante volte lo desideri, finché il profumo si esaurisce.

Una volta esaurito il profumo, puoi gettare la polvere dei FloReali direttamente nell’umido organico.

 

2) RIMANE PRODOTTO NELL’OBLÒ TRA IL VETRO E LA GUARNIZIONE

È possibile che alcuni residui di FloReali creino un grumo gelatinoso che durante i primi giri del cesto si vanno a incastrare tra il vetro e la guarnizione, senza entrare poi in circolo con i panni.

Questo può capitare nelle lavatrici di nuova generazione, che utilizzano meno acqua, oppure perché il Prodotto non ha riscontrato nel lavaggio le condizioni migliori per lavorare

ECCO QUALI ACCORGIMENTI ADOTTARE PER RISOLVERE:

1. RIEMPI MENO IL CESTELLO:

Ricorda che i capi hanno bisogno di spazio per potersi sfregare tra di loro, se occupano troppo spazio, la polvere dei FloReali (che scende lateralmente) non trova spazio per infilarsi tra i capi.
(Vedi punto 4.)

2. FAI LAVAGGI DI DURATA (E A TEMPERATURA) IDONEA:

Una delle cause più frequenti di problemi riscontrati con la lavatrice, è l’abitudine di fare lavaggi brevi e a basse temperature.

Questi lavaggi a lungo andare possono dare vita a problemi di muffe, residui e cattivi odori, perché creano l’ambiente ideale alla loro proliferazione.

Ricorda inoltre che i lavaggi brevi (meno di 50 minuti) non lavano approfonditamente i tuoi capi, e spesso ti fanno sprecare Detersivo e additivi che non hanno il tempo di agire, questo è il caso anche dei FloReali.

Scegli quindi dei lavaggi di minimo 30/40° e della durata minima di 50 minuti. In questo modo ti assicuri di avere dei capi veramente lavati, ed otterrai migliori risultati con i FloReali.

Riserva i lavaggi brevi unicamente per dare una “rinfrescata” a capi poco utilizzati e solo se indossati di recente, se proprio devi! 😉

3. METTI LA POLVERE DIRETTAMENTE NEL CESTELLO:

Una volta riempito correttamente il cestello, ed impostato un lavaggio ottimale, puoi anche scegliere di distribuire in modo omogeneo la polvere direttamente sui capi appena prima di avviare il lavaggio.

4. FAI SCIOGLIERE IN ANTICIPO I FLOREALI:

Un altro sistema che puoi attuare, anche in questo caso, è quello di far sciogliere prima i FloReali.

Se non hai lo Shaker (era in dotazione con alcuni Kit fino a luglio 2019 circa, ora è fuori produzione), puoi utilizzare un bicchiere, o ancora meglio un vecchio vasetto di marmellata.

  • versaci la quantità di FloReali desiderata;
  • aggiungi acqua (anche acqua calda, ma non troppo);
  • agita energicamente;
  • avvia il lavaggio, aspetta qualche secondo, e versa il contenuto nella vaschetta (ricorda, dallo scomparto del Detersivo).

Questo rimedio è ottimo anche se preparato in anticipo: fallo la mattina e alla sera troverai i FloReali completamente sciolti e pronti da usare!

3) RIMANE PRODOTTO NELLA VASCHETTA DELL’AMMORBIDENTE

Abbiamo riscontrato che, in alcuni modelli di lavatrice, mettendo il FloReale nella vaschetta dell’ammorbidente si forma un gel che non riesce a scendere.

PERCHÉ SUCCEDE: LA VASCHETTA AMMORBIDENTE NON È ADATTA.

Perché non è indicato mettere il FloReale nella vaschetta dell’ammorbidente:

  1. I FLOREALI HANNO BISOGNO DI TUTTO IL CICLO DI LAVAGGIO PER AGIRE AL MEGLIO SUI CAPI: il lavaggio ottimale consigliato ha una temperatura minima di 30/40° ed una durata minima di 50 minuti;
  2. IL PROFUMO DURA POCO: il profumo non sarà bello persistente alla fine del lavaggio;
  3. I CAPI NON RISULTANO MORBIDI: la cellulosa del FloReale ha un effetto ammorbidente “meccanico”, significa che si gonfia e dilata le fibre rendendole più morbide.
    Se lo metti nella vaschetta dell’ammorbidente tuttavia, entra in azione troppo tardi e in questo modo i tuoi capi non hanno tempo di ammorbidirsi.

4) RIMANGONO RESIDUI SUI CAPI SCURI

Può capitare che a volte rimangano dei pelucchi o dei residui sui capi scuri e per questo devi fare un secondo lavaggio:

DA COSA È DATO: LAVATRICE TROPPO CARICA.

SOLUZIONE: Prova a caricare la macchina nel modo corretto.

Significa che una volta chiuso l’oblò vedi che hai impegnato due terzi dello spazio. Se vai oltre comprometti lavaggio e risciacquo.

Per un lavaggio ottimale non riempire mai oltre 2/3 dell’oblò.

Se si presenta questo problema significa che hai caricato troppo la macchina e le fibre avevano poco spazio per sciacquarsi.

I capi non si strofinano: I capi in lavatrice hanno bisogno di spazio per strofinarsi l’uno all’altro. Se lasci poco spazio, la lavatrice è troppo carica e non permette alle fibre di strofinarsi tra di loro e quindi di sciacquarsi a fondo.

Non solo questo ma:

I capi si lavano più difficilmente.

Il movimento stesso della macchina svolge una azione che mima quello che facevano le nostre nonne quando lavavano i panni a mano e sbattevano i capi sulla tavola da lavaggio.

Se ci fai caso la lavatrice, in una precisa fase del lavaggio, fa questo tipo di azione: gira per un breve tratto e poi si ferma di colpo.

In quella azione i vestiti ricadono su loro stessi nel fondo del cestello e in pratica si sbattono.

Se riempi troppo il cesto limiti queste due azioni meccaniche che unite all’azione chimica del detersivo ti danno il pulito che tu vuoi.

5) NON SENTO ABBASTANZA PROFUMO

Senti poco profumo sui tuoi capi a fine lavaggio?

PROVA AUMENTANDO LA DOSE:

Ricorda che i FloReali sono dosabili per darti maggiore libertà e scegliere tu quanto e di cosa profumare durante il giorno.

Se senti poco profumo prova ad aggiungere una dose maggiore al tuo lavaggio.

(Maggiore è la dose e maggiore sarà il profumo che percepirai a fine lavaggio.

Se aumentando la dose riscontrerai il problema che non si scioglie completamente la polvere nella vaschetta allora segui i consigli sopra.)

 

6) NON SENTO PROFUMO DOPO L’ASCIUGATURA

Dopo l’asciugatura in asciugatrice si sente poco profumo?

SOLUZIONE DEL SACCHETTO/CALZINO:

Il Floreale può essere messo comodamente in asciugatrice per profumare i vestiti anche nella fase di asciugatura.

Prendi il Sacchetto per FloReali (in dotazione con alcuni Kit) e metti una dose di floreale al suo interno.

Aggiusta la dose in base alla tua sensibilità al profumo, ed all’intensità che vuoi ottenere, ricorda: i FloReali sono dosabili!

Chiudi il sacchetto con un nodo e mettilo in asciugatrice insieme ai panni da asciugare.

Il sacchetto è riutilizzabile fino a quando rimane del profumo.

P.s.: occhio a non abbondare o riempi la casa di profumo di fiori! ;P

Non mi resta che augurarti un meraviglioso bucato sano e profumato con i FloReali e Verdevero!

 

❕‍♀️‍♀️ Se vuoi ulteriori informazioni scrivi direttamente alle Cleaning Coach, che ti daranno volentieri una mano! 

I canali dedicati per richiedere assistenza sono:

Via emal all’indirizzo: [email protected]

Facebook tramite questo link: https://m.me/verdevero.it

Il comune bicarbonato, anche detto idrogenocarbonato di sodio, carbonato acido di sodio o carbonato monosodico è un sale di sodio dell’acido carbonico, un elemento di origine minerale.

Bicarbonato di sodio: utilizzi in casa per pulire

Si presenta come una finissima e ruvida polvere bianca e presenta caratteristiche fisiche ed organolettiche davvero utili per detergere, per la salute, in cucina e tanto altro:

-è delicatamente abrasiva;

-impedisce la formazione di funghi;

-assorbe gli odori legandosi alle sostanze volatili responsabili dei cattivi odori, neutralizzandole;

-ha un forte potere igienizzante. Grazie alla sua debole alcalinità, in grado di stabilizzare il PH delle soluzioni intorno all’8,1, inibisce la proliferazione di germi e batteri;

-riduce la durezza dell’acqua. Essendo alcalino, accanto a sostanze acide o se sottoposto a temperature superiori ai 70 gradi, si decompone sviluppando Co2 (e quindi permette una migliore lievitazione, ad esempio, del pane).

Ricette a base di bicarbonato

Igiene e pulizia

Per la pulizia quotidiana della caffettiera vi consigliamo di sciacquarla con la sola acqua corrente: i problemi di calcare, che un’acqua domestica è solita contenere, e che tendono a ostruire i forellini del filtro, si risolvono con i bicarbonato: riempite la macchinetta del caffè di acqua e 1 cucchiaino di bicarbonato, versandone 1 anche nel filtro del caffè al posto della polvere. Fate salire l’acqua come se preparaste un buon caffè!

Igiene in frigorifero

Il frigorifero è un ricettacolo di batteri: è una buona pratica tenerlo pulito, ma occhio a quello che utilizzate. I detergenti convenzionali in commercio contengono spesso additivi chimici che non è bene far entrare in contatto con il nostro cibo. Inoltre, sono cari. Per pulire pareti e ripiani interni si può utilizzare una spugnetta imbevuta di una soluzione con 2 cucchiai di bicarbonato disciolti in 1/2 litro d’acqua. Per neutralizzare gli odori sgradevoli che si formano all’interno del frigorifero, riponete un contenitore aperto (una scatola, una ciotola) pieno di bicarbonato su un ripiano e sostituitelo ogni 3 mesi.

Cura della lavastoviglie

Avere cura delle cose che vi circondano è un passo importante se vorrete diventare dei perfetti risparmiatori ecologici. Gli elettrodomestici durano molto più di quello che vogliono farci pensare, basta fare della manutenzione costante. In tal senso, aceto, acido citrico e bicarbonato sono alleati perfetti, costano pochissimo e sono duttili.

In lavastoviglie, ad esempio, vi consigliamo, una volta al mese, di mettere 100 gr di bicarbonato e fare un lavaggio a vuoto: ottimo per sgrassare e deodorare. Ogni 15 giorni è anche buona cosa pulire i filtri, sempre utilizzando bicarbonato. E per prevenire gli odori sgradevoli, spargete direttamente sulle stoviglie sporche del bicarbonato e avviate il ciclo di pre-lavaggio.

Una cucina pulita e sanificata

Se i piatti li lavate a mano è buona norma: a- riciclare i limoni spremuti e metterli nell’acqua dove si laveranno i piatti; b- versarvi anche 1 cucchiaio di bicarbonato per una detersione sicura.

È altrettanto importante lavare bene frutta e verdura: immergete i vostri frutti della terra in una soluzione di acqua e bicarbonato per 10 minuti, poi sciacquate. E non dimenticate di pulire bene utensili, lavelli e piani di appoggio: passate una pasta di acqua e bicarbonato, 3 parti di prodotto e 1 di acqua, sulla superficie da pulire, sugli utensili utilizzati… lo sporco se ne andrà in un lampo!

Via le macchie di cibo dal forno (anche a microonde)

Prodotti da forno addio! Per eliminare le tenaci tracce di cibo e unto nel forno, anche in quello a  microonde, impastate tre parti di bicarbonato e una d’acqua e, a forno freddo, sfregatela sulle superfici interne, sulle pareti e sulle griglie con l’aiuto di una spugnetta.
Quindi risciacqua e asciuga. Ottimo escamotage anche per eliminare i cattivi odori.

Pentole incrostate

Per rimuovere le incrostazioni leggere da pentole e padelle, una volta raffreddate, versate del bicarbonato direttamente sulla loro superficie. Aggiungete acqua calda e lasciate agire per una quindicina di minuti, quindi procedete al lavaggio. Se invece le incrostazioni sono più tenaci, miscelate tre parti di bicarbonato e una d’acqua, sfregate questa crema sui residui di cibo con l’aiuto di una spugnetta, lavate come d’abitudine.

Bicchieri e tazze splendenti

I vostri preziosi calici, o bicchieri di uso quotidiano, presentano macchie residue di calcare: non gettate via denaro in brillantanti costosi e spesso inutili, oltre che inquinanti.
Riempite piuttosto i vostri bicchieri con acqua tiepida e 25 gr di bicarbonato, passateli delicatamente con una spugnetta non abrasiva e risciacquateli con cura.
Questa crema è ottima anche per rimuovere gli aloni di tè e tisane dalle tazze: se le macchie sono particolarmente ostinate, lasciate in ammollo per tutta la notte.

Rinfresca e deodora tappeti e tessuti

Per rinfrescare tappeti e tessuti, e questa pratica diventa particolarmente importante se in casa vostra abitano animali, cospargete la superficie da trattare, tappeti, moquette e poltrone in stoffa, con uno strato uniforme di bicarbonato, lasciate agire per almeno 15 minuti, poi aspirate con l’aspirapolvere.
In caso di odori persistenti o macchie difficili lasciate dai nostri amici animali, lasciate agire il prodotto anche fino a 24 ore. Questo sistema è molto utile anche per ravvivare i colori dei tessuti d’arredamento.

Via l’umidità, via gli odori

Neutralizzate e soprattutto prevenite la formazione di cattivi odori negli armadietti, nei cassetti e nelle scarpiere. Come? Ovviamente con il bicarbonato. Prendetene una confezione, rimuovetene la parte frontale, in modo che l’aria sia a contatto con la maggior superficie possibile di prodotto, e riponetela nei cassetti o negli armadietti; è possibile utilizzare anche un diverso contenitore e riempirlo con ½ tazza (150g) di prodotto. Se poi siete amanti delle profumazioni, addizionate il bicarbonato con qualche goccia di olio essenziale balsamico, al rosmarino, alla lavanda, agli agrumi…

Argento splendente

Per pulire e lucidare l’argenteria, formate un impasto con acqua e bicarbonato, 3 parti di polvere e 1 d’acqua, e applicatelo mediante un panno di cotone o di lino direttamente sulla superficie dell’oggetto da pulire, insistendo in modo particolare sugli sbalzi e le decorazioni. Poi sciacqua e asciuga. Il bicarbonato aiuta anche a far ritrovare lucentezza ai gioielli in argento: ricoprite con un foglio di carta d’alluminio un recipiente e riempirlo con acqua calda: aggiungete qualche cucchiaio di bicarbonato e di sale da cucina (1 cucchiaio: 25g) ogni litro d’acqua. Immergete l’oggetto da pulire e lasciatelo a bagno in questa soluzione per un’ora, sciacquate e asciugate con un panno morbido.

Bagno e doccia: via calcare e muffa

Per pulire le superfici del box doccia cospargi una spugna umida con del bicarbonato, sciacqua e asciuga. Stesso metodo è utile per detergere le tende-doccia in plastica; il bicarbonato elimina anche le tracce di muffa del tappetino antiscivolo, spargendolo sopra esse e lasciandolo agire per qualche minuto; cospargete la vasca da bagno con una pasta di bicarbonato e acqua (3 parti di polvere e 1 di acqua) e detergete bene con una spugna; risciacquate e asciugate con un panno; con il bicarbonato potrai infine rimuovere il calcare dai rubinetti e sanitari in porcellana: miscelate 3 parti di polvere con 1 di acqua e sfregate questa pasta sull’area da pulire con una spugna umida.

Allunga la vita della tua lavatrice

La vita media di una lavatrice, 6-7 anni, può aumentare adottando piccoli accorgimenti di manutenzione: come si accennava sopra, utilizzare regolarmente bicarbonato contrasta la formazione del calcare. Basta aggiungere ad ogni lavaggio 1 cucchiaio (25g) di polvere al normale detersivo; effettuate, poi, una volta al mese un lavaggio a vuoto con mezza tazza (150g) di bicarbonato per mantenere l’apparecchio pulito.

Trucchetti salva bucato

Capi e tessuti sempre morbidi? Nella vaschetta dell’ammorbidente versate 25 gr di bicarbonato, oppure, a mano, direttamente nell’acqua di ammollo del bucato. Mai utilizzare bicarbonato su lana e seta.
Se la macchia è fresca, è sufficiente bagnarla con acqua fredda, aspettare qualche minuto e cospargerla di polvere, lasciando agire per almeno un’ora prima di lavare l’indumento in lavatrice. Se invece la macchia è secca, procedete così: stendete l’indumento sul tavolo, bagnate la macchia con acqua fredda e lasciate agire per qualche minuto. Nel frattempo, formate una pasta di bicarbonato e acqua fredda che spalmerete sulla macchia: lasciate asciugare e spazzolate via i residui prima di lavare in lavatrice.

Scarpe come nuove

Ecco qualche consiglio per avere scarpe “come nuove”:
dopo aver controllato la resistenza dei colori e rimosso le stringhe, lava le scarpe in lavatrice aggiungendo 1 cucchiaio di bicarbonato all’acqua del risciacquo. Per il lavaggio manuale, aggiungere la stessa dose di bicarbonato nell’acqua e lasciarle tutta la notte in ammollo; si può anche optare per una pulizia “a secco”, cospargendo l’interno delle scarpe con il bicarbonato e lasciandolo agire per 24 ore; se soffrite di sudorazione eccessiva ai piedi, cospargete le suole con un velo di polvere: il bicarbonato assorbe gli odori e il vostro piede rimarrà più fresco.

Un bagno speciale

Alcuni accorgimenti renderanno il vostro bagno davvero speciale: no, niente bagnoschiuma che promette pelli alla Cleopatra, volti di pesca ecc, ecc… Stiamo sempre parlando di bicarbonato. Partiamo dall’acqua della vasca: è consigliabile non superare i 37°C circa, ossia la temperatura del nostro corpo. Riempite la vasca e versarvi mezza tazza (150 gr) di bicarbonato che, oltre ad addolcire l’acqua evitando che secchi la pelle, lascia anche la piacevole sensazione di una pelle liscia e morbida.

Dopo aver pensato al corpo, dedicatevi al viso grazie al vapore che, stimolando la microcircolazione, migliora l’ossigenazione dei tessuti e, aprendo i pori, favorisce l’eliminazione delle impurità e facilita la penetrazione e l’assorbimento dei principi contenuti nella crema o nella maschera di bellezza. Versate quindi dell’acqua calda in una bacinella e aggiungete un cucchiaio (25g) di bicarbonato. Coprite la testa con un asciugamano e fate agire il vapore per circa 10 minuti, inspirando ed espirando dolcemente. Questi suffimigi sono un toccasana anche per le vie respiratorie, liberano e aiutano a pulire dalle impurità.

Deodorante per ascelle

I deodoranti in commercio, oltre a costare molto (2-3 euro in media), contengono anche elementi nocivi per la nostra salute come l’alluminio. Ma anche questa volta sarà il bicarbonato a correre in nostro aiuto: spalmate un velo di polvere bianca sulle ascelle e l’odore di sudore sarà solo un ricordo. Potete optare anche per un batuffolo di cotone spolverato con bicarbonato e passato sulle ascelle.

Piedi dolenti, gonfi e stanchi

Un’ottima soluzione consiste nel dedicare una decina di minuti ad un pediluvio di benessere immergendo i piedi in una acqua calda addizionata con 50 gr di bicarbonato. Ad una certa temperatura, infatti, il bicarbonato di sodio si decompone e libera anidride carbonica (è il noto “effetto effervescente”) che a sua volta favorisce la microcircolazione venosa a livello dell’epidermide: l’effetto è un po’ simile a quello di un idromassaggio.
Dopo l’ammollo, impastate 3 parti di polvere e 1 parte di acqua e sfregatelo sulle callosità: questo procedimento serve per eliminare le cellule morte e per donare morbidezza alla pelle.

Manicure casalinga al bicarbonato

Ammorbidisci la pelle delle tue mani, sciogliendo 2 cucchiai (50 gr) di bicarbonato in un litro di acqua tiepida, e immergi le mani per dieci minuti.
Se poi desideri eliminare residui di sporco da sotto le unghie, inumidite uno spazzolino e cospargetelo do polvere, sfregandolo delicatamente attorno alle unghie.
Per ammorbidire le pellicine intorno alle unghie, inumiditele e sfregatele con un pizzico di bicarbonato, poi sciacquate e asciugate bene le mani.

Sbiancante per i denti

Sono rari i prodotti efficaci e poco costosi come lo stesso bicarbonato di sodio. Se avete problemi di denti gialli, non occorre acquistare costosi sbiancanti per denti all’ultima moda (si va dai 3 euro in su): anche qui ci arriva il bicarbonato. Cospargete con ¼ di cucchiaino da tè di bicarbonato lo spazzolino da denti umido e strofinate i denti: fate quest’operazione una volta al giorno o ogni due giorni, e usate un dentifricio normale nelle altre occasioni.

Alito cattivo

se vi affliggono problemi di alitosi, provate a sciogliere 1 cucchiaino (5 gr) di bicarbonato in un bicchiere d’acqua. Poi sciacquate la bocca come se fosse un collutorio.
Se nonostante un’accurata igiene orale e l’eliminazione delle sostanze tipicamente causa di alitosi, vale la pena di approfondirne le cause con il medico di fiducia o con uno specialista.

Uno scrub per la pelle casalingo

Ecco una ricetta tutta naturale per il tuo scrub casalingo: mescolate 4 cucchiai di latte detergente con 2 cucchiai di bicarbonato e applicate questa miscela, tramite un delicato massaggio circolare, su tutto il corpo, meglio ancora se con un guanto apposito per il peeling.
Sciacquate con acqua tiepida sotto la doccia, tamponate la pelle con un asciugamano morbido e applicate una dose abbondante di crema idratante e lenitiva. Questo “scrub al bicarbonato” va bene anche per il volto, da applicare una volta a settimana: dopo il trattamento la pelle potrebbe presentare un leggero arrossamento, che durerà pochissimo tempo.

Capelli morbidi e puliti

In commercio vi sono balsami, creme e maschere molto costose per trattare i capelli e far loro riacquisire lucentezza e morbidezza: se siete in decrescita, questi prodotti sono banditi. Intanto, per capelli sani e forte, la prima regola è un’alimentazione varia, ricca di frutta, verdura e cibi integrali. Seconda cosa, potrete avvalervi del bicarbonato anche questa volta, aggiungendo 1 cucchiaino all’abituale shampoo, direttamente sul palmo della mano.
Quindi massaggiate e risciacquate accuratamente.

Lievito casalingo

Il bicarbonato, tra le mille altre cose, vi sarà molto utile per rendere soffici e fragranti i prodotti da forno. Perché? Quando viene riscaldato, o se si trova a contatto con sostanze acide, il bicarbonato di sodio rilascia anidride carbonica: è così che si ottiene l’effetto “lievitante”.
Ecco come ottenere un cucchiaino di lievito casalingo:
mescolate ¼ di cucchiaino (1-2 gr) di bicarbonato con ¾ di cremor tartaro;
oppure, ¼ di cucchiaino di bicarbonato con 125 gr di yogurt;
oppure, ¼ di cucchiaino di bicarbonato con ½ cucchiaino di aceto o succo di limone e 100 g di latte.
La dose per far lievitare 225 gr di farina è 1 cucchiaino (5 gr) di bicarbonato e 2 cucchiaini di cremor tartaro.

Ammollo dei legumi

Per una ottimale cottura dei legumi, metteteli in ammollo dalle 8 alle 12 ore a seconda del legume, in acqua e 1 cucchiaio di bicarbonato.

Piante e fiori

Se avete la passione per piante e fiori, è bene tener presente quanto segue:
– I vasi sono da tenere ben puliti, per far respirare meglio le piante. Acqua calda e bicarbonato vi aiuteranno in questo compito, basta sciacquarli dentro e fuori con la soluzione.
– Le foglie sono i polmoni delle piante: per questo motivo devono sempre essere pulite. Per pulirle, passatele con una spugnetta morbida imbevuta in una soluzione di acqua e bicarbonato.
– Problemi di parassiti? Mescola 5 gr di bicarbonato e 3 cucchiai di olio d’oliva, versate 2 cucchiaini di questa miscela in una tazza d’acqua, 0,3 litri, riempite uno spruzzatore con questa soluzione e spruzzatela sulla pianta, evitando il getto diretto sui fiori. Quest’operazione va ripetuta ogni 20 giorni.

Riutilizza il bicarbonato!

Quando il prodotto comincia ad esaurire il suo potere neutralizzante, usalo per rivestire il fondo del bidone della spazzatura, prima di infilarvi un sacchetto nuovo, oppure, gettane una manciata direttamente sui rifiuti.

 

Le spugne che troviamo in commercio sono realizzate con fibre di origine sintetica; in alternativa, a costi molto alti e fortunatamente ormai rare da trovare, quelle animali, le spugne marine, esseri viventi la cui uccisione compromette l’equilibrio dei fondi marini.

Le spugne di luffa: naturali, ecosostenibili, eterne!

Esiste, però, un tipo di zucca, la Luffa (o Loofa), utilizzata e coltivata da tempo dai popoli che vivono nei paesi caldi come l’Indocina, l’Indonesia, le Antille francesi e l’Asia tropicale in genere. La Luffa viene coltivata come pianta ornamentale, alimentare, officinale e da fibra. In genere è una pianta che ha bisogno di caldo e umidità per crescere, ma sono ormai molte le realtà che la coltivano e commercializzano anche in Italia.
La Luffa appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee e annovera una decina di specie, di cui una di particolare interesse, la Luffa cylindrica (o Luffa aegyptica), che è utilizzata soprattutto a scopo alimentare e per altri usi commerciali, tra questi la produzione di spugne vegetali dalla durata infinita.

La Luffa cylindrica produce frutti appartenenti al tipo dei peponidi, allungati e cilindrici: con la maturazione, la polpa del frutto si modifica e, da morbida e commestibile allo stadio giovanile, diventa all’interno fibrosa e spugnosa, e le sue fibre coriacee ed elastiche.
I frutti sono commestibili solo allo stadio giovanile e ricordano le nostre zucchine. A scopo alimentare sono utilizzate anche le foglie, i boccioli fiorali e i giovani frutticini.
Se il frutto viene fatto maturare sulla pianta diviene non più commestibile, si accumulano le sostanze amare e le fibre si lignificano: è a questo stadio che diviene possibile utilizzare lo stroma interno, ormai ridotto ad una rete di fibre elastiche, allontanando, attraverso macerazione nell’acqua, gli ultimi eventuali residui della parte polposa, la buccia e i semi.

Come si ottiene la spugna
A completa maturazione, il frutto ormai maturo viene fatto essiccare e, successivamente, pelato, distaccando la parte esterna, i residui di polpa e i semi.
Si scoprirà un frutto ricoperto di venature spugnose, fibroso, soffice ma incredibilmente resistente, leggero, di forma cilindrica e con dimensioni che arrivano anche a 50-60 cm di lunghezza con un diametro di 20: è però molto leggero, infatti pesa soli 30-50 grammi.

Come si utilizzano le spugne vegetali
Grazie alle caratteristiche fisiche e meccaniche delle fibre del frutto maturo, la Luffa matura diviene una spugna vegetale da utilizzare sia in cucina che in sala da bagno, naturale, ipoallergenica e biodegradabile.
Ha un’azione levigante della pelle, il massaggio effettuato con la Luffa bagnata e insaponata, durante la doccia o il bagno, produce un vero e proprio “peeling”, che elimina le cellule morte superficiali, con un effetto esfoliante che facilita il ricambio cellulare, rendendo la pelle morbida e liscia.
Per togliere gli inestetismi post ceretta, ossia i peli sottocutanei dovuti alla ricrescita, spalmate sulla pelle un olio emolliente o del sapone nero, fate agire per almeno un’ora, infine massaggiate delicatamente la vostra pelle con la spugna bagnata e insaponata.
Potrete massaggiarvi delicatamente, con movimenti circolari, sulla pelle asciutta con la spugna di Luffa asciutta anch’essa: questo movimento serve per riattivare la circolazione sanguigna, ma anche per effettuare uno scrub profondo, in particolare su quelle zone callose come gomiti e piedi.
Un massaggio quotidiano con la Luffa facilita l’assorbimento di eventuali creme anticellulite, migliorando anche la circolazione del sangue, una delle cause della cellulite stessa.
In cucina è perfetta in quanto abrasiva al punto giusto, toglie lo sporco, anche il più difficile, senza graffiare.
La Luffa si sciacqua facilmente, non trattiene sapone e asciuga rapidamente, dura moltissimo tempo ed è igienica. L’unica accortezza da osservare è quella di mettere la spugna ad asciugare una volta utilizzata.

Altri utilizzi
La Luffa viene utilizzata anche applicandole un manico di legno in modo da ottenere una “spazzola” per lavare la schiena; si confezionano anche manopole da bagno e delle strisce lavaschiena, con una parte di tessuto e una di Luffa, così da avere una parte un po’ più ruvida e una più morbida per le zone più delicate del corpo.
La Luffa di qualità più morbida e con la trama del reticolo più largo può venire impiegata per imbottiture e per riempimento di vari oggetti domestici (sedie, poltrone ecc.), oppure per confezionare dischetti detergenti per il viso, come suola per ciabattine di cotone o come solette sottopiede traspiranti per le scarpe, per imballaggi, come substrato per colture idroponiche.

Come pulire casa in modo naturale.

I batteri non sempre sono acerrimi nemici dell’uomo, ci sono delle regole domestiche basilari da osservare affinché l’equilibrio sporco-pulito sia mantenuto.

Ecco un piccolo vademecum in 7 punti

1 – Detergere regolarmente le superfici con un panno magico bagnato in acqua molto calda;

2 – Spazzare ogni giorno, eliminando polvere e sporco senza l’ausilio di alcun prodotto;

3 – Smettere di avere la fobia di funghi e batteri: se la vostra casa è detersa costantemente non c’è pericolo che si annidino e riproducano;

4 – Utilizzare sostanze naturali quali aceto, limone, bicarbonato, acido citrico: se ne trae un gran beneficio sia economico che di salute. Prepara degli spruzzatori riciclati con acqua e aceto, acqua e bicarbonato, acqua e limone e utilizzali frequentemente per passare le superfici;

5 – Il miglior disinfettante è l’acqua bollente;

6 – Per pulire bastano pochissimi prodotti: la maggioranza dei detersivi convenzionali, ammorbidenti, pulitori da forno, brillantanti, sbiancanti, sono pericolosi, non sempre efficaci, costosi e inquinanti;

7 – In commercio ci sono detersivi ecologici, ancor meglio biologici, sono più cari, ma durano molto di più vista la loro concentrazione maggiore. Il detergente ecologico che si rispetti deve avere tutti gli ingredienti di origine vegetale1. Gli ingredienti devono essere indicati in etichetta. Deve avere una certificazione, preferibilmente Icea o Aiab. Non deve essere testati su animali: la certificazione più importante è quella della Lega Anti Vivisezione (LAV).

Se vuoi scoprire i detersivi naturali di Verdevero li trovi tutti nella GreenBox.

La GreenBox è lo starter kit delle pulizie naturali.

In un solo colpo inizia a pulire naturalmente e ti liberi di tutti i prodotti nocivi per te, la tua famiglia e l’ambiente.

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Ecco delle buone mele speziate che non contengono uova, latte, né glutine, adatte quindi a “quasi tutti”

Mele speziate senza uova, latte, né glutine ma con l?aggiunta di amido di mais. Un’ottima ricetta invernale anche per chi ama i dolci ma deve mantenersi “leggero”. Cuocere le mele intere e non sbucciate in forno ancora freddo a 180° per circa 20 minuti. Nel frattempo portare ad ebollizione il succo di mela insieme al miele, ai pezzetti di cannella e ai chiodi di garofano. Aggiungere al composto l?amido di mais sciolto in poca acqua fredda e lasciar cuocere a fiamma bassa.
Togliere le mele dal forno, lasciarne da parte mezza e tagliare a fettine le altre, avendo cura di togliere la parte centrale contenente i semi. (altro…)

Vi ritrovate della farina scaduta in casa? Non importa buttarla, con questa guida potrete recuperarla per l’utilizzo domestico

Avete della farina scaduta in dispensa? Prima di gettarla nel cestino, dovete assolutamente scoprire quante cose si possono fare con questo semplice ingrediente.
Dall’antiparassitario naturale a come pulire il rame e dell’acciaio, passando per il sapone fatto in casa o come rimedio per le allergie al lattice. Una guida al risparmio e il riciclo ecologico.La colla di farina
Avete una passione sfrenata per il bricolage che vi porta a consumare tantissima colla? Perchè non risparmiare preparando in casa una colla ecologica a base di farina di frumento (altro…)

Il Finger Lime è usato nelle ricette vegane come caviale vegano. Può essere usato come marmellata, come caramella o nella creazione di plum cake Il caviale vegetale oltre ad essere cruelty free è anche bello da vedersi

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Vivere in modo ecologico in casa: principi e consigli pratici per iniziare con le buone pratiche ecologiche

Adottare uno stile di vita ecologicamente corretto in casa significa autoprodurre alimenti e prodotti, ridurre gli sprechi e riciclare il più possibile. Significa preparare pane, biscotti, yogurt, marmellate e sottaceti, coltivare un piccolo orto, fare compost e scambiare oggetti invece di acquistarne di nuovi.

A prima vista, può sembrare un impegno notevole, e in effetti richiede costanza e consapevolezza. Chi desidera avvicinarsi a queste buone pratiche ecologiche deve tener conto di alcuni principi fondamentali.


1. La motivazione è la chiave del cambiamento

Adottare uno stile di vita più sostenibile porta a un risparmio economico, ma ciò che spingerà davvero a perseverare è la motivazione personale.

Si sceglie l’autoproduzione per essere meno impattanti sull’ambiente, per avere il controllo su ciò che si consuma, per acquistare materie prime da fornitori in linea con una filosofia di vita sostenibile, per consolidare il legame con il territorio attraverso acquisti locali, per il piacere di imparare e migliorarsi. Il risparmio è solo uno dei tanti benefici, ma non può essere l’unica ragione per cui si sceglie questo percorso.


2. Costanza e pazienza per risultati concreti

Viviamo in una società che ci ha abituati a trovare tutto pronto, a risolvere i problemi rapidamente. L’autoproduzione richiede invece tempo e costanza:

  • Il pane con la pasta madre ha bisogno di 10 ore di lievitazione.
  • I peperoni impiegano sei mesi per crescere nell’orto.
  • Le fragole non si trovano in inverno perché non è la loro stagione.

Adottare un ritmo di vita più sostenibile significa anche riscoprire il valore dell’attesa e della stagionalità, come passare il sabato a fare la pizza e i biscotti in compagnia invece di andare al centro commerciale.


3. Accuratezza e gestione consapevole delle spese

Un buon approccio all’ecologia domestica richiede precisione nella gestione delle risorse. Tenere traccia delle spese, anche quelle più piccole, aiuta a fare scelte più consapevoli.

Tra le buone pratiche ecologiche c’è anche annotare ogni uscita, raccogliere scontrini e prevedere le spese fisse permette di avere una visione chiara del proprio bilancio familiare. Un quaderno o un software gratuito di gestione finanziaria possono rivelarsi strumenti preziosi per mantenere il controllo sulle spese e sugli acquisti.


4. Fare rete: il valore delle relazioni locali

Essere un buon ecologista domestico significa anche creare connessioni con il proprio territorio. La vicina di casa che alleva galline e ha alberi da frutto può diventare una risorsa preziosa. Barattare uova fresche con prodotti acquistati tramite un Gruppo di Acquisto Solidale è un esempio di come la condivisione possa portare vantaggi reciproci.

Vivere in armonia con la comunità significa ridurre gli sprechi e valorizzare le risorse locali, evitando che frutta e verdura in eccesso vadano sprecate e trasformandole in marmellate, conserve o dolci fatti in casa.


5. Ridurre gli sprechi e valorizzare ciò che si ha

Un vero ecologista domestico non spreca nulla. Acquistare solo il necessario, riciclare, costruire una compostiera domestica e cucinare con gli avanzi sono pratiche fondamentali.

Anche gli oggetti dimenticati nelle cantine o soffitte possono essere rivalutati: lenzuola di ottimo cotone ricamato, brocche in ceramica, sedie rovinate da restaurare con creatività. Ogni volta che si sta per buttare qualcosa, immaginare di gettare via una banconota da dieci euro può aiutare a riflettere sul valore degli oggetti.


6. Aprire la mente e riscoprire antiche abitudini

Per diventare un vero ecologista domestico è necessario liberarsi dai pregiudizi. Per troppo tempo ci è stato insegnato che le pratiche delle nostre nonne erano faticose e obsolete, che il benessere si misura in quantità di oggetti posseduti, che solo i detergenti chimici puliscono davvero e non i detersivi ecologici.

Eppure, fare il pane in casa è possibile anche per chi lavora, lo yogurt non si compra solo al supermercato e si può vivere bene anche con meno. Provare queste pratiche, anche solo per un periodo, può aprire la mente a nuove possibilità.

Sperimentare, sbagliare, mettersi in discussione: è così che si può davvero capire il valore di uno stile di vita più sostenibile.

Anche tu pulisci con l’aceto e lo usi come ammorbidente naturale?

Gli ammorbidenti convenzionali delle marche più diffuse, prodotti industrialmente, sono composti da una molecola ammorbidente chiamata esterquat che può essere di origine vegetale o addirittura animale.

Serve a rimuovere i sali di calcio presenti nell’acqua e che sono causa dell’indurimento delle fibre.

Inoltre, le fibre dei tuoi tessuti si caricano negativamente, fatto che conferisce agli abiti, lenzuola, asciugamani… quella sensazione di sgradevole ruvidezza.

Per tutti questi motivi siamo abituati a usare l’ammorbidente.

Ma gli ammorbidenti convenzionali contengono anche altre sostanze di origine petrolchimica scarsamente o affatto biodegradabili, grazie ai quali sulle trame dei tessuti si forma una pellicola ‘morbida’ che potrebbe essere causa di dermatiti e allergie.

Contrariamente a quanto si pensa la soluzione all’abuso di ammorbidenti super profumanti però non è l’aceto.

Sono vere alcune considerazioni che si fanno spesso sull’aceto:

  1. Innanzitutto, l’aceto ha carica positiva che, scontrandosi con la negativa che rimane sulle fibre, la annulla. C’è però un “ma”: essendo acido, l’aceto non va mai versato nella vaschetta insieme al detersivo che, per sua natura, è alcalino; ne annullerebbe l’effetto;
  2. L’aceto è un potente anticalcare naturale e favorisce la degradazione di enzimi e residui di detersivi, contribuendo a eliminare la potenziale carica allergenica rimasta nei tessuti;
  3. L’aceto è economico: una bottiglia da 1 litro di aceto di vino bianco di media qualità  costa circa 0,90 centesimi di euro, contro i circa 2,70 euro di 1 litro di ammorbidente convenzionale leader di mercato.

Ma l’aceto ha alcune importanti controindicazioni:

a. Sviluppa Nickel a contatto con l’acciaio e quindi può sensibilizzare la pelle;

b. Nel lungo periodo corrode le parti metalliche della macchina:

c. Nel lungo periodo può indurire le parti in gomma, causando delle crepe (e quindi favorire perdite d’acqua);

c. Inquina 50 volte di più di un altro ingrediente magico delle pulizie naturali: L’ACIDO CITRICO.

 

Sono altri i benefici dell’aceto e i trucchetti che puoi usare per ottenere il massimo da questo ingrediente senza fare danni…

 

È un potente mangia odori.

Oltre all’aceto di vino, esiste anche quello di mele.

L’aceto di mele si ottiene facendo fermentare il succo di mela in grandi botti di legno fin quando non diventa sidro; una volta ottenuto il sidro, gli si aggiungono (come per l’aceto di vino) i batteri del genere Acetobacter che lo trasformeranno in aceto di mele.

Questo prezioso liquido ha un’azione mineralizzante e riequilibrante dell’acidità dell’organismo e svolge, altresì, un’azione battericida: per questo motivo, ingerire un cucchiaio di aceto prima di consumare qualsiasi alimento della cui freschezza non si ha la certezza, è cosa buona e giusta.

Utilissimo anche per togliere i cattivi odori dai tappeti, basta strofinarvi sopra un panno con acqua e aceto.

L’odore di aglio e cipolla dalle mani non se ne va più? Se siete amanti di aglio e cipolla, ma l’odore dalle mani dopo aver cucinato non se ne va più, provate a lavarle con acqua e 1 cucchiaio grande d’aceto.

Altri trucchetti con l’aceto…

 

E ora come la tolgo questa gomma da masticare?

L’aceto, in particolare quello di vino bianco, rimuove le gomme da masticare dagli abiti: basta inumidire la parte interessata con un batuffolo di cotone impregnato d’aceto.

Mal di gola e infiammazioni

L’aceto è un prezioso alleato anche per i nostri acciacchi di stagione. Come in caso di mal di gola: provate a fare una soluzione con un cucchiaino da zucchero di aceto di mele (più delicato di quello di vino) e uno di miele in un bicchiere d’acqua; fate dei gargarismi e bevete.

Pulizie domestiche

Scommettiamo che la vostra casa è stipata di costosissimi prodotti per l’igiene casalinga?

Alzi la mano chi non ha mai comprato prodotti per pulire il forno, creme miracoloso per detergere l’argento, anticalcari all’ultima moda, spray per igienizzare il frigorifero…

Tutti prodotti dannosi sia per l’ambiente che per la nostra salute. Ma ora conoscete l’aceto e in casa vostra regnerà sovrano!

Sì perché l’aceto è un coadiuvante preziosissimo anche nelle pulizie domestiche: deterge i rubinetti, togliendo il calcare e lucidandoli; se il calcare ha ostruito le griglie rompigetto dei rubinetti e della doccia, svitateli e poneteli a bagno in un bicchiere d’aceto per una notte: torneranno come nuovi!; pulisce i vetri senza bisogno di aggiungere altro;

Se avete pentole particolarmente incrostate, spruzzatevi, sul fondo, dell’aceto e fate agire 10 minuti prima di lavarle; insieme al limone renderà il vostro forno uno splendore! Basta fare una soluzione con questi due ingredienti (in dosi uguali) e spruzzarlo sulle zone incrostate; potrete pulire poi porte della doccia, acciaio inossidabile, piani di lavoro; igienizza il frigorifero, il piano cottura e chi più ne ha più ne metta.

Versatene 1/2 bicchierino da caffè su un panno inumidito e detergete la superficie sporca; oppure preparate dei nebulizzatori, che avrete riciclato, con una soluzione al 20 – 30 o 40% di aceto e acqua, meglio se demineralizzata, visto che le acque casalinghe sono ricche di calcare. La percentuale di aceto dipende dalla tolleranza che si ha dell’aceto stesso, più ce n’è più la soluzione sarà efficace.

Contro le macchie di vernice

Strofinando con un panno umido spruzzato di aceto i vetri delle finestre, oltre a detergerli, eliminerà le macchie di vernice vecchi e rappresi.

Una perfetta pittura murale

La pittura delle pareti sarà più omogenea e aderente se applicherete l’aceto prima di tinteggiare; in un secchio fate una soluzione 70% acqua – 30% aceto e tamponate sulla parete da trattare.

Via le erbacce

L’aceto elimina le erbacce che crescono tra le fessure dei muri o tra le piastrelle del giardino; versatevi sopra una soluzione al 40% di aceto e acqua.

Pulizia del computer

L’aceto è anche adatto alla pulizia del computer per le sue proprietà antistatiche: è, cioè, in grado di prevenire e contrastare i frequenti accumuli di polvere. Fate una soluzione 80% acqua e 20% aceto e spruzzate su un panno per pulire il vostro PC.

Zanzare addio!

L’aceto si dimostra utile anche in caso di presenza di zanzare; cospargetevi la pelle, preferibilmente con aceto di vino bianco, per evitare le punture dei fastidiosi insetti.
Utile anche in caso di punture di insetti: tamponate subito la parte interessata con cotone imbevuto di aceto di mele per alleviare bruciore ed il prurito.

Scopri come pulire casa e igienizzarla con le spezie.

Lo sapevate che se volete avere una casa pulita e disinfettata bastano davvero pochissimi ingredienti e per di più naturali?
Vediamoli insieme.

Chiodi di garofano

Il bocciolo essiccato della Eugenia caryophyllata, meglio conosciuto come chiodo di garofano per la somiglianza con il famoso fiore, contiene, nel suo olio essenziale, un prezioso elemento, l’eugenolo. È proprio questo componente a dare alla spezia il classico aroma, un elemento questo con proprietà antisettiche, oltre che anestetiche.
È, quindi, ottimo utilizzato come antitarme negli armadi, potrete versare qualche goccia del suo olio essenziale in un brucia-essenze, negli umidificatori di ambiente, aggiungerne all’acqua di lavaggio dei piatti e all’acqua dei pavimenti.

Cannella

Anche la cannella è un antisettico naturale come i chiodi di garofano: come tale coadiuva l’organismo a combattere ed eliminare funghi, virus e batteri. Non è ormai raro trovare in commercio prodotti per l’igiene personale a base di cannella.
Il suo olio essenziale è prezioso per le pulizie domestiche se aggiunto all’acqua di lavaggio di stoviglie, pavimenti e quant’altro.

Olio essenziale di lavanda

La lavanda contiene oli essenziali molto attivi che le conferiscono proprietà antisettiche, disinfettanti, vasodilatatrici,  antinevralgiche, cicatrizzanti, diuretiche, per i dolori muscolari e artritici ed è considerata anche un leggero sedativo. Per tutte queste sue proprietà disinfettanti ne consigliamo l’uso per il bucato, due-tre gocce direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente, i suoi fiori seccati e posti in sacchettini di cotone nell’armadio come antitarme, come coadiuvante dell’acqua di risciacquo dei pavimenti e superfici varie.

Bicarbonato di sodio

Questa polverina a basso costo è, in realtà, una manna dal cielo per le pulizie domestiche (e personali): qui potrete trovare una miriade di consigli sui suoi utilizzi alternativi.
Per le vostre pulizie, potrete utilizzarlo con il limone creando una pappetta strofinandola sulle incrostazioni più tenaci; utilizzarlo puro su una spugnetta sulle piastrelle da detergere; per pulire l’argenteria, il forno, facendolo sciogliere in acqua calda per l’igiene dei pavimenti.

Succo di limone

E vogliamo poi parlare del limone? Con il limone potrete sgrassare e detergere le stoviglie: fate una pappetta con 1 cucchiaio di bicarbonato e 1 limone tritato finemente nel mixer, mezzo bicchiere da caffè di aceto e passatela sui piatti sporchi. Oppure strofinate mezzo limone sulla superficie delle stoviglie da trattare prima di metterle nella lavastoviglie. Il limone sgrassa le superfici lavabili della cucina, rendendo lucido l’acciaio. Preparate una pappetta di limone, ne basta mezzo, e sale, strofinando bene sui ripiani interessati. Il limone non va utilizzato sul marmo o su materiali particolarmente delicati.
Ottimo anche per pulire e far brillare il rame, ottone, alluminio e superfici metalliche: basta strofinare il limone direttamente sulla superficie da trattare, risciacquare e asciugare.

 

I legumi andrebbero consumati almeno 5 volte a settimana al fine di prevenire e curare il diabete oltre che le malattie vascolari

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Forse non sai che il muschio bianco non è una pianta che esiste in natura, ma una fragranza utilizzata fin dagli antichi romani, forse anche prima.

Muschio bianco: origine

Il muschio bianco, in realtà, in natura non esiste – o meglio, esiste ma è un derivato animale.

Il muschio bianco è difatti  una secrezione prodotta dalle ghiandole odorifere di un piccolo cervo: il cervo muschiato (Moschus Moschiferus) originario dell’Asia centrale.

Durante il periodo dell’accoppiamento, questo animale marchia il territorio seminando delle piccole palline di muschio che secerne il suo organismo, e che vengono accumulate in due borsette attaccate nella parte inguinale dell’animale.

Queste palline contengono il pregiato olio essenziale di “muschio bianco”, prodotto dalle loro ghiandole odorifere: per estrarlo, per centinaia di anni, questi piccoli cervi sono stati uccisi.

Nonostante i divieti di caccia, in alcune aree la mattanza avviene ogni anno, in quanto la ghiandola del cervo muschiato è particolarmente ambita.

Soprattutto al mercato cinese, sia come profumo, che come rimedio curativo.

Fortunatamente, si è messo un freno a questa follia e il profumo al muschio bianco si è iniziato a produrlo sinteticamente.

Il muschio bianco sintetico: pro e contro

Ma l’IFRA – l’International Fragrance Association –, il cui Codice di Comportamento rimane il punto di riferimento per la regolamentazione dell’industria profumiera mondiale, ha vietato attraverso i suoi standard, i profumi sintetici al muschio, tra questi anche il muschio xilene (ossia muschio bianco).

La problematica rintracciata in questa profumazione sintetica è l’alto tasso di inquinamento ambientale causato dalla sua produzione.

Ma sono i profumi sintetici al muschio in generale, (derivati nitro-muscosi, muschio-xilene, muschio-toluene) ad avere problematiche ambientali: essi si accumulano nella catena alimentare e possono avere effetti dannosi sul nostro sistema nervoso.

Questa valutazione è stata fatta da un gruppo indipendente di esperti in conseguenza alla richiesta da parte di IFRA di maggiori controlli sulla sostenibilità del muschio xilene.

Altri tipi di muschi in commercio

In commercio potrete anche trovare il Muschio quercino: un lichene, la Evernia prunastri, che cresce sui tronchi delle Querce; l’Evernia furfuracea o l’Usnea barbata (Barba di bosco).

E oggi esistono diverse alternative sintetiche ed ecologiche al muschio bianco di origine animale. Il muschio bianco naturale veniva storicamente estratto dalle ghiandole del cervo muschiato, ma per motivi etici e ambientali, questo metodo è stato quasi completamente abbandonato.

Ora, il muschio bianco sintetico è la soluzione più comune e sostenibile. Viene creato in laboratorio e non ha nulla a che fare con gli animali. Alcuni composti di sintesi utilizzati come muschio bianco sono:

  • Galaxolide
  • Helvetolide
  • Ambrettolide
  • Ethylene Brassylate

Queste molecole ricreano il profumo morbido e avvolgente del muschio bianco naturale, ma senza impatti negativi sulla fauna.

Se preferisci un’opzione ancora più ecologica, cerca profumi naturali al muschio bianco formulati con note muschiate derivate da fonti vegetali, come il seme di ambretta (Hibiscus abelmoschus) o altre molecole di origine botanica.

Per una scelta sostenibile, verifica sempre che il profumo sia:

  • Vegan e cruelty-free
  • Senza muschi policiclici (che possono accumularsi nell’ambiente)
  • Formulato con ingredienti biodegradabili

Se stavi cercando profumi naturali per il tuo bucato e dopo quello che hai letto il muschio bianco non è più la tua prima scelta, lascia che ti consigli profumi:

  • naturali
  • privi di allergeni
  • dosabili a tuo piacere

Sono i Floreali di Verdevero. Qui sotto trovi solo una piccola parte della gamma.

 

Se vuoi scoprire i benefici dei primi profuma bucato naturali e tutte le profumazioni disponibili allora non ti resta che lasciarti stupire dal nostro catalogo.

Una crema delicata, anche senza panna adatta ai freddi di stagione

Siamo abituati ad associare le creme e i sapori delicati alla presenza del latte o della panna nei piatti, ma si possono ottenere uguali risultai (se non migliori!) utlizzando altri ingredienti, come la patata. Ecco una ricetta semplicissima e di sicura efficacia per riscaldarsi nelle fredde giornate invernali.

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Abbiamo già parlato dei pericoli che accompagnano l’uso dei detergenti per la casa.
Oggi facciamo chiarezza su alcuni prodotti utilizzati comunemente in casa, e non parliamo solo di detersivi ma anche di prodotti per la ristrutturazione e l’ ‘igiene’ casalinga.

L’ammoniaca è un detergente piuttosto inquinante: al contrario di quanto si pensa, non è un disinfettante.
L’alcool rosa è anch’esso un detergente, ma non un disinfettante e contiene tiofene, bitrex, metilchetone, ed altre sostanze irritanti e nocive per gli organismi acquatici. Consigliamo di utilizzarlo con i guanti e con moderazione.
L’alcool etilico non è tossico né per l’uomo, né per l’ambiente; è un detergente e non un disinfettante.
L’acido muriatico è acido cloridrico impuro ed è molto aggressivo.
La candeggina, l’ammoniaca, la trielina, l’acido cloridrico, l’acido solforico, la benzina, le vernici, gli antiparassitari, gli insetticidi sono pericolosi per la salute e per l’ambiente: se dispersi inquinano.
Inoltre ci sono le regole d’oro, soprattutto se in casa ci sono dei bambini:
– Non travasare mai nessun prodotto chimico (es. candeggina, detersivo chimico, etc) in bottiglie di acqua minerale, bibite, latte o succhi di frutta: è facile dimenticarsene o confondersi.
– Non manomettere mai la chiusura di sicurezza delle confezioni perché questa impedisce al bambino di arrivare al prodotto.
– Aiuta il tuo bambino a riconoscere i simboli di pericolo che lo aiutano a non mettersi nei guai.

 

Si può essere cremosi anche senza panna e latticini come ci insegna Chiara Pietrella in questa gustosa ricetta

Se avete delle intolleranze alimentari come l?intolleranza alle uova, è possibile comprare anche le tagliatelle fatte soltanto con la farina di grano duro, come la pasta normale. Sono buonissime e senz?altro più leggere. Inoltre risultano più cremose in fase di condimento, anche se questo dipende dalla marca. (altro…)

C’è molta confusione in merito agli inci dei detersivi ecologici: a partire dagli ingredienti.

Si può definire ecologico un detergente che utilizza materie prime testate sugli animali e che provengono da paesi lontani? Secondo noi, no.

È per questo che la scelta di VerdeVero.it è stata ecologica da tutti i punti di vista: innanzi tutto perché i nostri prodotti non sono testati sugli animali e poi per la provenienza delle materie prime scelte per produrre i detergenti VerdeVero.it

Di seguito una tabella completa che presenta i singoli ingredienti dei detersivi biologici a marchio Verdevero.it e le rispettive aree di provenienza.

È di immediata evidenza come la gran parte delle materie prime sia prodotta in Italia, un piccolo numero in Paesi confinanti, come Francia e Germania, e solo poche giungano da altri Continenti (Messico, Asia…): queste ultime possono essere reperite solo in questi luoghi, per ora.

La scelta di reperire le materie prime di un detersivo nei pressi del sito di produzione, anziché acquistarle da fornitori situati dall’altra parte del mondo, ha significative implicazioni ambientali. Ecco un’analisi dettagliata dell’importanza di questa decisione dal punto di vista ambientale:

1. Riduzione dell’Impronta di Carbonio

Trasporti a Distanza Ridotta:

  • Minori Emissioni di CO₂: La distanza ridotta tra il fornitore e il sito di produzione comporta una diminuzione delle emissioni di gas serra legate al trasporto. I trasporti internazionali, specialmente via aerea o marittima, sono tra i maggiori contributori all’impronta di carbonio di un prodotto.
  • Efficienza Energetica: I trasporti locali tendono ad essere più efficienti dal punto di vista energetico, utilizzando mezzi di trasporto meno inquinanti rispetto a quelli utilizzati per lunghi viaggi internazionali.

2. Conservazione delle Risorse Naturali

Utilizzo Sostenibile delle Risorse:

  • Riduzione del Consumo di Energia: La produzione e il trasporto di materie prime localmente riducono la necessità di energie intensive per il trasporto a lunga distanza, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse energetiche.
  • Minore Degrado Ambientale: L’estrazione e la lavorazione delle materie prime locali possono essere gestite in modo più sostenibile, riducendo l’impatto su habitat lontani e preservando la biodiversità.

Conclusione sull’inci detersivi e sull’impatto ambientale

Reperire le materie prime per la produzione di detersivi localmente, anziché globalmente, offre numerosi vantaggi ambientali. Riduce le emissioni di gas serra e altri inquinanti, conserva le risorse naturali, minimizza i rifiuti, diminuisce il rischio di incidenti ambientali e promuove pratiche agricole e industriali sostenibili. Inoltre, rafforza la resilienza della filiera di approvvigionamento e aumenta la trasparenza, favorendo una gestione più responsabile e consapevole delle risorse. Adottare un approccio locale non solo contribuisce alla protezione dell’ambiente, ma supporta anche lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, creando un impatto positivo su scala globale.

Ingrediente

Provenienza

ALCOHOL DENAT

ITALIA

AMMONIUM LAURYL SULFATE

ITALIA

DISODIUM ETHYLHEXYL IMINODIPROPIONATE

ITALIA

HYDROGEN PEROXIDE

ITALIA

OLIVAMIDOPROPYL BETAINE

ITALIA

POTASSIUM HYDROXIDE

ITALIA

POTASSIUM OLEATE

ITALIA

POTASSIUM OLIVATE

ITALIA

POTASSIUM RAPESEEDATE

ITALIA

PROTEASE

ITALIA

SODIUM BENZOATE

ITALIA

SODIUM BENZOATESODIUM CAPRYLYL/CAPRYL SULFATE (SODIUM C8-10 ALKYL SULFATE)

ITALIA

SODIUM DISILICATE

ITALIA

SODIUM CARBONATE

ITALIA

CAPRYLYL/CAPRYL GLUCOSIDE

FRANCIA

DICHLOROBENZYLIC ALCOHOL

GERMANIA

POTASSIUM SORBATE

GERMANIA

SODIUM LAURYL SULFATE

GERMANIA

TRISODIUM METHYLGLYCINEDIACETATE

GERMANIA

COCAMIDOPROPYL BETAINE

COCCO PROVENIENTE DALL’ASIA TENSIOATTIVO REALIZZATO IN ITALIA

POTASSIUM COCOATE

COCCO PROVENIENTE DALL’ASIA TENSIOATTIVO REALIZZATO IN ITALIA

LAURYL/MIRYSTYL GLUCOSIDE

COCCO PROVENIENTE DALL’ASIA TENSIOATTIVO REALIZZATO IN GERMANIA

TETRASODIUM ETIDRONATE

ASIA

XANTHAN GUM

ASIA

 AMYLASE

MESSICO

Lavorando nel settore dei detergenti ecologici si scopre un universo nascosto fatto di ingredienti, formule chimiche, regolamenti europei e parecchie bufale come quella dell’ammoniaca per pulire.

La pubblicità con la quale siamo bombardati fin da bambini, ci ha dato a bere che la nostra casa deve essere igienicamente impeccabile, asettica, altrimenti potremmo perire a causa di chissà quale microrganismo.

In questa lotta all’ultimo batterio, occorrono armi chimiche (letteralmente!) potenti che sconfiggeranno quei cattivoni che osano entrare in casa nostra!

Piccoli, poveri batteri! Raffigurati come mostri bavosi, visitors moderni, caccolosi e grondanti sudiciume! Vorremmo dire, e difatti siamo qui a scriverlo, che senza i batteri la nostra flora intestinale sarebbe inesistenti; che sarebbero inesistenti anche le nostre difese immunitarie e che, probabilmente, moriremmo per il semplice fatto di respirare.

Ecco, allora il fatto è uno: i batteri, quelli buoni (perché poi siamo d’accordo che esistono anche quelli cattivelli), servono. E i detergenti convenzionali, pieni di ingredienti inquinanti di origine petrolchimica li uccidono.

Detersivo bucato

Pulire casa in modo sano e naturale non è mai stato così facile!

Con questa guida scoprirai 35 modi creativi per risolvere e problemi di pulito in casa senza detersivi

Ve la siete mai fatta questa domanda?

Se questi detergenti uccidono i batteri, sull’essere umano, sui bambini in particolar modo così delicati, che effetto potranno avere?

Il viaggio di oggi è nel mondo delle bufale sui detergenti convenzionali; esamineremo 1 ingrediente per post, sviscerandolo e cercando di capirci qualcosa di più!

Iniziamo con l’ammoniaca.

Ammoniaca per pulire: sicuri sia un disinfettante?

La verità è lontana da quella che la pubblicità ci ha fatto credere: l’ammoniaca è sì un detergente, ma non un disinfettante. Quindi se la usi per questo scopo la stai usando inutilmente e contemporaneamente stai causando un danno all’ambiente.

Meglio indossare guanti e usarla con moderazione.

In generale, candeggina, ammoniaca, trielina, acido cloridrico, acido solforico, benzina, prodotti per lo sviluppo fotografico, vernici, anti parassitari, insetticidi, sono tutti prodotti pericolosi per la salute e inquinano l’ambiente se dispersi.

Inoltre, usare l’ammoniaca per pulire espone noi e tutta la famiglia a respirarla, chi la conosce bene sa che l’odore è davvero forte e pungente.
Per prima cosa voglio descrivervi che cos’è questo composto e poi spiegarvi come poterlo sostituire.

Si tratta di una base, cioè una sostanza che presenta un alto valore di pH e la sua formula chimica è: NH3. Il gas che ne deriva può essere tossico se inalato in elevate concentrazioni.

Molti di voi avranno da replicare che l’ammoniaca è un composto naturale che si forma a seguito di diverse vie cataboliche in molti organismi viventi; certo, questo è vero ma non ha effetto disinfettante e il suo accumulo non è positivo né salutare per l’ambiente.

Se l’ammoniaca non viene diluita ed entra in contatto diretto con noi, tramite la pelle, gli occhi o anche se la respiriamo può causare irritazioni molto gravi a queste zone.

Non lasciarti trarre in inganno dall’ammoniaca non profumata o da quella profumata perché hanno le stesse caratteristiche negative.

Vedo tantissime clienti che in passato usavano questo composto per pulire tutta la casa e facevano mille usi dell’ammoniaca, la adoperavano persino in lavatrice.

Niente di più sbagliato!

Consigli utili per sostituire l’ammoniaca

Ora voglio darvi qualche consiglio per sostituirla ed evitare finalmente di respirare molecole tossiche.

Possiamo fare delle scelte più ecologiche che faranno bene a noi e ai nostri figli, oltre che all’ambiente in cui viviamo. Possiamo sostituire tanti detergenti chimici come la candeggina e l’ammoniaca appunto, senza rinunciare ad una corretta igiene della nostra casa e del nostro bucato.

Se siete pronte a scoprire di più di questo universo ecologico continuate a leggere.

Puoi usare degli ingredienti che, non ci crederai ma se apri il frigo di casa o la credenza li troverai lì dentro proprio in questo momento.

  • Succo di limone, il succo di limone contiene buoni quantità di acido citrico ideale per smacchiare e pulire le superfici più resistenti. Prova questa miscela per pavimenti (NON in cotto, marmo e parquet) e piastrelle:
    1. Succo di un limone;
    2. Circa tre litri di acqua;
    3. 2 cucchiai di BICARBONATO di sodio.

Unisci questi ingredienti e lava le tue superfici. Puoi usare questa miscela anche per i sanitari.

  • Sale, il sale ti aiuta a rimuovere lo sporco e le incrostazioni. Uniscilo a:
    1. Un litro di acqua calda;
    2. 1 cucchiaio rado di BICARBONATO;
    3. 3 cucchiai di sale.

Fai sciogliere il BICARBONATO di sodio e il sale e usa la miscela per pavimenti non delicati, per pulire i tuoi balconi e per il bucato.
Aceto, benché l’aceto non andrebbe usato a sproposito per alcuni utilizzi risulta molto utile. Ad esempio, usalo diluito in acqua per lavare i vetri al posto dell’ammoniaca.

Ci sono ancora molti modi per sostituire l’ammoniaca:

  • Prova il detersivo ecologico universale USAMIX di Verdevero, in grado di garantire una pulizia ed un igiene profonda alla casa senza inquinare;
  • Lava i pavimenti con un panno in microfibra. Questo metodo si avvale del panno in microfibra e di semplice acqua calda ma i risultati sono buoni e sicuramente molto eco. La microfibra aiuta a eliminare lo sporco senza aggiungere niente.

La cosa più incredibile che mi è capitata di vedere è l’uso dell’ammoniaca nel bucato per disinfettare. Ci tengo a ripeterlo di nuovo l’ammoniaca NON è un disinfettante e posta in lavatrice ha un effetto altamente inquinante per le acque, senza disinfettare un bel niente.

Per aiutarvi in questo scopo il consiglio è di usare il PERCARBONATO. Lo potete trovare facilmente on-line e sul sito di Verdevero nella confezione da 1 kg.

Da un’indagine Doxa gli italiani propensi ad acquistare prodotti senza derivati animali sono in forte aumento

Secondo il rapporto Eurispes 2011 sono circa 5 milioni gli italiani vegetariani, mentre lo 0,4% ha optato per una dieta vegana, escludendo dal proprio stile di vita, alimentazione, abbigliamento, anche latte, uova e tutti i derivati animali. La dieta vegetariana è scelta dal 7,2% di donne e dal 5,3% degli uomini; mentre le vegane sono lo 0,5% contro lo 0,3% dei maschi (altro…)

Ma le nostre nonne pulivano la propria casa con ricette per detersivi fai da te?

In commercio non c’erano certo tutti i prodotti di cui sono stracolmi gli scaffali dei supermercati. Prodotti dagli odori insopportabili e con Inci paurosi! Formulazioni a base di preparati chimici e sintetizzati grazie al petrolio, cause di allergie, dermatiti ed eczemi. E costosi.
Per pulire bene la casa, in realtà, bastano davvero pochissimi prodotti.

In aiuto ai detergenti ecologici e biologici in commercio, arrivano così le nostre manine: impariamo a farci i detersivi essenziali in casa propria!

Ricette per detersivi fai da te

Ecco allora qualche ricettina da provare in casa propria: formule naturali che non si sostituiscono ai detergenti ecologici in commercio, ma che li intervallano: per risparmiare e per la soddisfazione di imparare a fare le cose da soli!

** Detergente per piatti e lavastoviglie

Per circa 250 ml di prodotto
1 limone
80 gr di sale
½ bicchiere di aceto di vino bianco
200 ml di acqua
In un mixer da cucina triturare il limone che avrete affettato minuziosamente. La buccia si dovrà polverizzare. Aggiungete al limone triturato il sale e l’aceto e amalgamate bene il vostro composto.
A questo punto trasferite il composto in una casseruola, aggiungete l’acqua e iniziate a cuocere a fuoco lento. Quando il composto inizia a compattarsi, è pronto. Non vi resta che trasferirlo in un contenitore di vetro e chiudere.
Questo detersivo si conserva per un mese. Ne bastano due cucchiai scarsi per ogni lavaggio.

** Sgrassante naturale

Sgrassa le superfici lavabili della cucina, rendendo lucido l’acciaio. Preparate una pappetta di limone, ne basta mezzo, e sale, strofinando bene sui ripiani interessati. Il limone non va utilizzato sul marmo o su materiali particolarmente delicati.

** Detergente universale

Versa in uno spruzzino recuperato 100 ml di alcool etilico denaturato, 200 ml di acqua ossigenata a 10 volumi e 200 ml di acqua demineralizzata.
Profuma a piacere con olio essenziale: i più indicati sono olio essenziale di lavanda, purificante, o agli agrumi, disinfettante.
Non utilizzare su marmo e pietre naturali.

** Detersivo per lavatrice

Detersivo liquido alla soda
7 litri d’acqua
400 grammi di soda per bucato (Carbonato di sodio)
400 grammi di sapone vegetale grattugiato
Portate ad ebollizione l’acqua in una pentola capiente. Sciogliete, mescolando, il sapone in scaglie nell’acqua. Spegnete il fuoco ed aggiungete la soda per bucato (che non è la soda caustica!). Continuate a mescolare finché il vostro detersivo liquido non si sarà ben amalgamato. Lasciate raffreddare e trasferite il vostro detersivo in un contenitore recuperato.

Dosi: Utilizzatene un misurino di un tappo da detersivo per ogni lavatrice a pieno carico. Dimezzate la quantità per i lavaggi leggeri.

** Ammorbidente, brillantante e anticalcare a base di acido citrico

In un flacone vuoto versate una soluzione al 15% di acido citrico (dissolvendo 150 grammi di acido citrico in un litro d’acqua meglio se distillata e tiepida). Profumatelo con l’aggiunta di alcune gocce di olio essenziale biologico balsamico o agli agrumi. Prima dell’uso agitare bene.

Ammorbidente: nella vaschetta dell’ammorbidente versate 2 tappi dosatori, corrispondenti a 100 ml di prodotto.
Anticalcare: spruzzare sulla superficie incrostata, lasciare agire qualche minuto e poi passare con la spugna. Evitate di utilizzare l’acido citrico su marmo, pietra, legno ed in generale sulle superfici non adatte a soluzioni acide.
Brillantante: versate nella vaschetta del brillantante della lavastoviglie la soluzione a base di acido citrico, regolando l’indicatore al massimo.

** Sturalavandini

Ingredienti
150 gr. di carbonato di sodio
150 gr. di acido citrico
1 pentola di acqua bollente

Mescolare carbonato e acido citrico e versarli nello scarico.
Subito dopo, versare l’acqua bollente (altrimenti si rischia di intasare lo scarico!).

Numerosi gli studi che definiscono l’esistenza di una precisa differenza tra la celiachia e l’intolleranza

Forse non tutti sanno che l?intolleranza al glutine e la celiachia non sono la stessa cosa. Invece sono sempre più numerosi gli studi che definiscono l?esistenza di una precisa differenza tra la malattia celiaca e una meno dannosa intolleranza. L?intolleranza al glutine, invece, si manifesta con dolori addominali, infiammazione del colon, affaticamento, mal di testa, ma non comporta gravi lesioni agli organi vitali.

(altro…)

Hai mai pensato che acquisti il detersivo e non ti fanno nemmeno scegliere il profumo che vuoi?

Devi per forza accontentarti del profumo che sceglie il produttore.

Senza contare che potresti neanche volerlo il profumo oppure scegliere ogni giorno o a ogni lavatrice un profumo diverso.

Gli oli essenziali per profumare il bucato

Per Verdevero non profumare i detersivi ecologici è una scelta per andare incontro a tutti coloro che sono allergici agli oli essenziali.

Se sei tra quelle persone che non sopportano proprio le profumazioni, allora i detersivi Verdevero fanno per te.

Oppure, se vuoi dare al tuobucato una profumazione particolare, non devi far altro che seguire uno di questi due consigli.

 

Consiglio 1 – usa gli oli essenziali

Aggiungi al detersivo, o direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente, alcune gocce di olio essenziale prescelto.

Per profumare 1 litro di detergente occorrono circa 3 ml di profumazione agli oli essenziali.

Variando la dose fino a 10 ml aumenterai l’intensità della fragranza.

E puoi rendere il tuo bucato ancora più profumato aggiungendo un’ulteriore pipetta direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente.

Ciascun olio essenziale ha caratteristiche e qualità peculiari. Puoi scegliere in base alle tue preferenze di aroma, ma puoi anche prediligere un olio per gli effetti sul corpo e sulla mente.

Questi oli essenziali sono mixati ad alcool estratto da grano biologico per permettere all’olio stesso di emulsionarsi al detersivo: l’olio essenziale, infatti, essendo appunto un olio, non si emulsiona al detergente naturalmente, ma grazie all’aiuto dell’alcol biologico riesce in questa ‘impresa’.

Abbiamo scelto 4 fragranze: Mix di Agrumi, Tonificante, Balsamico, Mix di Lavande.

Ma quali sono le caratteristiche di questi oli essenziali e come si utilizzano?

Mix di agrumi

Ingredienti
Citrus aurantium dulcis oil, Citrus medica limonum oil, Citrus aurantium amara leaf/twing oil, Alcohol bio da grano.
Effetti
Calmante, rasserena l’umore, aromatizzante, stimolante, diffonde senso di pulito.

 

Profumo tonificante

Ingredienti
Citrus aurantium dulcis oil bio, Mentha piperita oil bio, Thymus vulgaris oil bio, Alcohol bio da grano.
Effetti
Antisettico, purificante, deodorante.

 

Profumo balsamico

Ingredienti
Eucalyptus globulus oil, Mentha piperita oil, Thymus vulgaris oil, Alcohol bio da grano.

Effetti
Antisettico, deodorante, tranquillizzante, purificante, regola il respiro.

 

Profumo lavanda

Ingredienti
Lavandula stoechas oil bio, Lavandula ibrida oil bio, Lavandula augustifolia oil bio, Alcohol bio da grano.
Effetti
Tranquillizzante del sistema nervoso centrale, calma l’ansia e l’agitazione.

Ma gli oli essenziali hanno tanti altri utilizzi, te li riassumo qui sotto.

Diffusori
Rivitalizza in tuoi sensi in modo sempre naturale: attraverso gli aromi puoi migliorare stato d’animo e umore.
Versa nel tuo diffusore un po’ d’acqua, alla quale aggiungerai 1-8 gocce di miscela d’oli essenziali Verdevero.it.

Massaggi
Tra le più semplici e antiche forme di trattamento: gli oli essenziali, mescolati alla crema per il massaggio, interagiscono con la pelle e inducono stati e sensazioni differenti, quali relax e rigenerazione.
Aggiungi alcune gocce di miscela d’olio essenziale biologico Verdevero.it alla crema o all’olio da massaggio, mescola bene e inizia il trattamento. Il massaggio deve avvenire applicando limitate quantità di crema e olio essenziale con delicati e contenuti movimenti circolari lungo il corpo.
Utilizza 30 gocce di olio essenziale Verdevero.it per ogni 100 ml di olio o crema da massaggio.

Bagno
Semplice e delizioso: favorisce il benessere, il buono stato d’efficienza e la salute del corpo e della mente.
Riempia la vasca d’acqua calda, aggiungi da 3 a 20 gocce di miscela d’olio essenziale Verdevero.it, immergiti per una decina di minuti e muovi delicatamente l’acqua in modo da disperdere il profumo anche nell’ambiente circostante. Quindi rilassati e respira l’aroma profondamente.

Skincare
La pelle riceve un sicuro beneficio dall’utilizzo delle miscele d’oli essenziali Verdevero.it. Puoi aggiungerne una o più gocce ai tuoi cosmetici: la cute si ammorbidirà piacevolmente, ne guadagnerà in tono e ringiovanimento.
La quantità di olio essenziale che potrai utilizzare può variare dalle 10 alle 30 gocce per 100 ml di crema.

 

 

 

 

Consiglio 2 – Usa i Floreali di Verdevero

Come si usano?

Versa il prodotto nella vaschetta della lavatrice insieme al detersivo per bucato.

Quanto se ne usano?

Dipende da quanto profumo vuoi sentire sui tuoi capi.

Da un cucchiaino da the (circa 2 grammi) a un cucchiaio da cucina (circa 5 grammi) va bene e dipende dal tuo gusto.

Con un barattolo profumi da 50m a 125 lavatrici.

E in più:

-sono dosabili, scegli tu quanto profumare

-sono privi di allergeni e quindi adatti a tutte le pelli

-risparmi un sacco di soldi di ammorbidente

>>>LI TROVI TUTTI QUI!

 

Una ricetta della tradizione senza glutine, grano e latticini

Un primo piatto molto semplice, ma dal sapore delicato e particolare. Chi ama i sapori orientali può aggiungere durante o a fine cottura 10 grammi di semi di cumino. Una ricetta della tradizione senza glutine, grano e latticini. ritare la cipolla e farla soffriggere a fuoco lento con l?olio e il peperoncino (se si è deciso di usarlo), possibilmente in una pentola coperta. Sbucciare e tagliare a tocchetti le patate, dunque aggiungerle alla cipolla – non appena sarà dorata – insieme alla salsa di pomodoro, ad una presa di sale e ad un paio di bicchieri di brodo vegetale (altro…)

Acido citrico per pulire casa. Ecco tre ricettine da usare per i tuoi detersivi fai da te.

Pulire casa con l’acido citrico

Acido citrico

Scopri quante cose puoi fare con un solo ingrediente magico.

Ammorbidente, brillantante e anticalcare per il bagno sono solo alcuni degli utilizzi dell’acido citrico.

PREPARAZIONE DELL’AMMORBIDENTE CON ACIDO CITRICO PER PULIRE CASA

Per preparare un ammorbidente naturale con l’acido citrico dovete agire così:

  • Versate 150 gr di acido citrico nel flacone da 1 litro.
  • Aggiungere 1 litro di acqua demineralizzata.
  • Potrete decidere di utilizzare 30 gocce di profumante a base di olio essenziale biologico, aumentando o diminuendo a piacere la dose di profumante.

MODALITÀ D’USO
Versate l’ammorbidente nella vaschetta dell’ammorbidente della lavatrice.
Dosi consigliate in ml per un bucato di 4-5 Kg:
– Acqua dolce e media 100ml di ammorbidente a base di acido citrico (2 tappi dosatori);
– Acqua dura 150ml di ammorbidente a base di acido citrico (3 tappi dosatore).

PREPARAZIONE DEL BRILLANTANTE

Per preparare un brillantante naturale con l’acido citrico dovete agire così:

  • Versate 150 gr di acido citrico nel flacone da 1 litro.
  • Aggiungere 1 litro di acqua demineralizzata
  • Potrete decidere di utilizzare 30 gocce di profumante a base di olio essenziale biologico, aumentando o diminuendo a piacere la dose di profumante.

MODALITÀ D’USO
– Versate il brillantante direttamente nella vaschetta del brillantante della lavastoviglie.
– Regolare l’indicatore di dosaggio al massimo.

PREPARAZIONE DEL PULITORE ANTICALCARE

Per preparare un anticalcare con l’acido citrico dovete agire così:

  • Versate 150 gr di acido citrico nel flacone da 1 litro.
  • Aggiungete 1 litro di acqua demineralizzata.
  • Potrete decidere di utilizzare 30 gocce di profumante a base di olio essenziale biologico, aumentando o diminuendo a piacere la dose di profumante.

MODALITÀ D’USO
– Versate alcune gocce di prodotto direttamente su un panno umido o su una spugna e strofinare le superfici da pulire. In alternativa, dotate il flacone con la soluzione di anticalcare di uno spruzzino, spruzzare sulla superficie da pulire, strofinare con un panno umido o con una spugna e risciacquare.
Non utilizzare su marmo, pietre e legno.

Oggi vogliamo parlarvi di come pulire tappeti e tende: annoso dubbio di sempre, come li pulisco?

In commercio, ovviamente, abbondano numerosissimi prodotti per detergere questi due elementi decorativi della casa. Il risultato di queste pulizie domestiche è spesso dubbio e difficoltoso, sarà colpa della lavatrice? Del detersivo poco potente? E come mai tutte quelle grinze e quel grigiore sulle tende?

Questo vale ovviamente per tessuti di buona qualità: le tende e i tappeti a basso costo, di solito in materiali sintetici, non presentano queste problematiche. Li metti in lavatrice col peggiore dei detersivi e loro usciranno già stirati dall’oblò!

Ma vediamo nello specifico come procedere con tappeti e tende.

I tappeti si trattano così: si aspira per bene lo sporco e, successivamente, si cosparge la superficie con bicarbonato a pioggia. Per una copertura omogenea della superficie, stendere il bicarbonato con le mani nei punti vuoti. Lasciare agire per tutta la notte.
Il giorno dopo, aspirare di nuovo con l’aspirapolvere: il bicarbonato deterge e toglie gli odori.
Per togliere gli odori dai tappeti, consigliamo anche l’aceto: basta strofinarvi sopra un panno con acqua e aceto al 50%.

Le tende vanno lavate con pochissimo detersivo, meglio se biologico ed ecologico, molto più delicato dei tradizionali. Se sono particolarmente sporche si fa un ammollo prima.

In realtà sono proprio i residui dei detersivi che rovinano maggiormente le tende. L’ammorbidente non si mette: non serve a niente se non a depositarsi nelle fibre rovinandole definitivamente.
Per togliere i residui di detersivi si risciacqua due volte, riportando la lavatrice all’ultimo risciacquo prima che parta l’ultima centrifuga.

Se vuoi scoprire i giusti prodotti per passare alle eco pulizie e non rovinare le fibre clicca qui sotto:

GREENBOX: 12 detersivi ecologici per la pulizia di tutta la casa

Nella tradizione americana, questo dolce, veniva cotto nei barattoli di latta del caffè usati e regalato a parenti e amici per il Ringraziamento

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