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In ogni casa si nasconde un tesoro, anzi, quattro! E vediamo perché il bicarbonato in lavatrice è un ottimo alleato.

Questi tesori sono:

E sono l’indispensabile per pulire casa in modo sano e naturale.

Q

Bucato con aceto, bicarbonato, acido citrico e limone

Sono ingredienti a basso costo con i quali, senza inquinare, potrai fare tantissime ricette dagli usi svariati: oggi ti racconto come usarli per fare il tuo bucato ecologico.

IL BICARBONATO in lavatrice ne allunga la vita

Tra i vari trucchi suggeriti qua e la on line c’è quello di utilizzare regolarmente BICARBONATO per contrastare la formazione del calcare nella lavatrice.

Purtroppo non è vero che basta aggiungere ad ogni lavaggio 1 cucchiaio di questa magica polvere per eliminare il calcare ma…

Se fai una volta al mese un lavaggio a vuoto con mezza tazza (150g) di bicarbonato allora ti aiuterà a mantenere l’apparecchio pulito.

Trucchetti salva bucato: bicarbonato in lavatrice

Capi e tessuti sempre morbidi? Con il bicarbonato in lavatrice sì.

Puoi versare 25 gr di BICARBONATO direttamente nell’acqua di ammollo del bucato. Dopo qualche ora procedi a un normale lavaggio in lavatrice. Alla fine i tuoi capi saranno più morbidi.

Il Bicarbonato ha un effetto ammorbidente “meccanico”. Significa che dilata le fibre e le rende più gonfie e morbide.

In questo video ti svelo un trucco con il Bicarbonato per eliminare i cattivi odori di sudore dai tuoi capi:

 

Mai utilizzare il bicarbonato sulla seta.

Come rimuovere macchie dai vestiti con il Bicarbonato

Se la macchia è fresca, è sufficiente bagnarla con acqua fredda, aspettare qualche minuto e cospargerla di polvere, lasciando agire per almeno un’ora prima di lavare l’indumento in lavatrice.

Se invece la macchia è secca, procedete così: stendete l’indumento sul tavolo, bagnate la macchia con acqua fredda e lasciate agire per qualche minuto.

Nel frattempo, formate una pasta di bicarbonato e acqua fredda che spalmerete sulla macchia: lasciate asciugare e spazzolate via i residui prima di lavare in lavatrice.

L’ ACIDO CITRICO

Ammorbidente e anticalcare

Prepara una soluzione al 15% – 20% – la scelta dipende dalla durezza dell’acqua di casa tua, più è dura più la concentrazione della soluzione dovrà essere alta – di ACIDO CITRICO, dissolvendo 150 – 200 grammi di ACIDO CITRICO in un litro d’acqua meglio se distillata e tiepida.

Mixa bene i due ingredienti e versali in dei contenitori riciclati che, per una maggiore sicurezza domestica, vi consigliamo di etichettare.

Prima dell’uso agitare sempre bene la bottiglia.

Se utilizzi la soluzione come ammorbidente, ti consigliamo 100cc direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente e con lavatrice a carico pieno.

Ogni mese è, poi, buona abitudine disincrostare la lavatrice, per cui versa 1 litro della soluzione nel cestello vuoto e avvia un programma ad alte temperature.

Come brillantante, invece, versa la soluzione a base di acido citrico nella vaschetta apposita nella lavatrice.

A piacere, potrai profumare il tuo ammorbidente e anticalcare con alcune gocce di olio essenziale biologico balsamico o agli agrumi.

L’ACETO

Materassi freschi e puliti
Questo rimedio era molto utilizzato dalle nostre nonne: per mantenere puliti e freschi i materassi: bagnateli leggermente e strofinateli energicamente con un poco di aceto e bicarbonato.

Fate una pappetta 70% bicarbonato – 30% aceto e applicatela sulla superficie del materasso.

IL LIMONE

Lavare la lana

Per capi di lana morbidi e delicati, lasciate i vostri indumenti in ammollo per 1 giorno in una soluzione di acqua e il succo di limone (2 limoni per ogni litro d’acqua).

Lavare la seta 

Per ravvivare la vostra seta, insaponatela, sciacquatela e lasciatela a bagno per qualche ora in acqua e succo di limone

 

Il sale: economico ed ecologico. No, non per cucinare, ma per pulire: vogliamo svelarvi i sette utilizzi del prezioso minerale ai quali non avreste mai pensato

(altro…)

Il miglior alleato del tuo detersivo ecologico per sbiancare i capi è il percarbonato di sodio.

Il 95% dei detersivi, sia liquidi che in polvere, contengono sbiancanti ottici, delle sostanze allergizzanti, possibili responsabili dell’insorgenza di eczemi e dermatosi. Sostanza che si degradano molto lentamente e che tendono ad accumularsi negli organi degli animali e nelle radici delle piante, oltre che sulla nostra pelle.
Gli sbiancanti ottici si depositano nelle fibre dei tessuti che, per un effetto esclusivamente ottico/coprente, sono percepiti come bianchissimi dai nostri occhi. Il percarbonato sbiancante ci permette di sostituire tutti questi ingredienti dannosi.

Il percarbonato di sodio come detersivo ecologico

In realtà queste sostanze coprono soltanto la macchia e non la lavano via.
Per eliminare lo sbiancante ottico da un tessuto occorrono almeno quattro lavaggi: il tanto agognato “bianco che più bianco non si può”, in realtà, è solo una furbata di marketing.
Ma il marketing si combatte a suon di smarketing: ossia, trovare soluzioni, non solo ecocompatibili, ma anche qualitativamente migliori e, vuoi vedere?, anche più economiche (non a caso la radice della parola è la medesima).
Nel caso dello sbiancante ottico, il primo passo per disfarsene è quello di acquistare DETERSIVI ECOLOGICI che non lo contengono; poi, se siete amanti del bianco che più bianco non si può, allora quello che fa per voi è il percarbonato di sodio.

Il PERCARBONATO DI SODIO, un derivato della lavorazione del sale al quale viene aggiunta la molecola dell’acqua ossigenata, si presenta come una polvere bianca piuttosto spessa.
La sua azione sbiancante viene esercitata soprattutto grazie alla molecola di acqua ossigenata che, dinamizzata dal movimento dell’acqua nella lavatrice, aiuta il tensioattivo presente nel detersivo a togliere la macchia.
Il PERCARBONATO DI SODIO non contiene sostanze definite come allergizzanti, non contiene fosforo, candeggianti ottici o azzurranti, e non ha nessun problema di bioaccumulazione, ossia si biodegrada molto facilmente.

Come si utilizzarlo per il bucato

Il PERCARBONATO di sodio si può utilizzare sia in lavatrice che come pretrattante.

In lavatrice: aggiungere due cucchiai da minestra di percarbonato nella vaschetta insieme al detersivo per bucato, oppure direttamente nel cestello della lavatrice.
La temperatura del lavaggio deve essere impostata sui 30-40 gradi; se si lava a 50 gradi si ottiene, invece, un’azione

Igienizzante: perfetta quindi per il lavaggio di sporchi ostinati come grasso o cacca dei bambini.

A mano sulle macchie: spargete una piccola quantità di percarbonato direttamente sulla macchia, inumidite con acqua tiepida e fate agire per 10 minuti. Poi procedere al normale lavaggio.

 

Conservare in luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce.
Non usare su capi delicati (lana, seta, pelle).
Accertatevi di acquistare PERCARBONATO puro, senza l’aggiunta di alcun additivo: questo lo potrete scoprire leggendo l’Inci Name, se tra gli ingredienti compare qualche altro nome oltre al percarbonato – indicato in etichetta come Sodium Percarbonate Peroxide – significa che siete davanti a un additivo sbiancante A BASE DI PERCARBONATO, e non al PERCARBONATO puro.
Nel caso in cui sceglieste un additivo a base di percarbonato, ricordate che le dosi consigliate aumentano. 

 

Smacchiatori, sbiancanti, antimuffa, e soldi che escono dal portafoglio.
Ci chiediamo spesso come facessero le nostre nonne a lavare senza tutti questi prodotti, smacchiare e ammorbidire considerando che il loro sporco era sporco davvero, macchie di terra, di sudore del lavoro dei campi, lo sporco del lavoro duro di uomini che badavano a tutto.
Quello di oggi, se paragonato, è uno sporco leggerissimo ma, nonostante questo, i prodotti in commercio sono tanti tanti di più: com’è possibile?
Semplicemente, serve vendere. E per vendere è necessario dimostrare l’utilità di tutti quei prodotti in commercio.

Sale per le pulizie di casa: come usarlo

In realtà la soluzione è davvero più semplice di quello che si crede.
Ci sono ingredienti che in tutte le nostre case non mancano mai, ingredienti low cost e che svolgono una miriade di funzioni diverse.
Anche per le pulizie di casa.
Per esempio, sapevate che il sale marino è un ingrediente di fondamentale importanza per pulire ecologicamente e a basso costo?

Con il sale potrete, infatti:
1 – Ravvivare i colori
Un metodo della nonna semplice per ravvivare i colori scuri è quello che prevede l’utilizzo di un  bicchiere di the, un bicchiere di aceto e 2 cucchiai di sale grosso miscelati in acqua fredda. I capi sbiaditi vengono immersi in questa soluzione per un’oretta e poi vengono lavati normalmente in lavatrice o a mano con il classico detersivo per bucato.
2 – Deodorare le scarpe
Miscelate due parti di bicarbonato e una di sale e spargetela nelle scarpe: fate riposare per una notte, scuotete e vedrete che gli odori saranno solo un ricordo.
3 – Sbiancare il cotone o il lino
Prima di lavare il lino o il cotone, mettete i vostri indumenti o tessuti in una bacinella, considerando che su 1 litro di acqua andrà aggiunto 1 cucchiaino di sale grosso. Tenete in ammollo per una notte, poi procedete con il vostro bucato.
4 – Rimuovere le macchie di vino
Preparate una pappetta con metà sale e metà bicarbonato, impastate con acqua e spalmatela sulla macchia. Fate agire per un’oretta, poi lavate.
5 – Togliere le macchie di sudore
Aloni gialli di sudore che non se ne vanno? Per togliere queste orride macchie vi consigliamo due procedimenti: prima versate dell’aceto di vino bianco direttamente sulla macchia e a capo asciutto; poi, e questo trucco è particolarmente indicato per togliere il cattivo odore, immergete il tessuto in una bacinella con acqua, 2 cucchiai di sale grosso e aceto (1 bicchiere d’aceto per 2 litri d’acqua calda) e lasciate per 30 minuti in ammollo. Infine, procedete al normale lavaggio in lavatrice.”
6 – Rimuovere macchie di muffa o ruggine Preparare un composto di sale e succo di limone da applicare sulla zona interessata. Si lascia asciugare al sole, sciacquando e asciugando nuovamente.
7 – Bicchieri nuovi
Prima di usare dei nuovi bicchieri, mettili a bagno per una mezz’ora in acqua tiepida salata.

Chi mangia vegetariano ha il 32% in meno di probabilità di incorrere in cardiopatie ischemiche

Periodicamente da questo ampio progetto emergono nuovi risultati che vengono pubblicati su riviste scientifiche e tra questi quello recente, ancora in fase di pubblicazione sull?America Journal of Clinical Nutrition che rivela il fatto che i vegetariani hanno una probabilità del 32% in meno di essere ricoverati e morire per cardiopatia ischemica. Dato che farà senz?altro piacere ma che non sorprenderà certo i vegetariani che conoscono bene i benefici dell?alimentazione plant based. (altro…)

La scelta di un ingrediente è il primo passo per garantire l’alta qualità dei DETERSIVI ECOLOGICI: per fare questo occorre una scelta consapevole.

Gli ingredienti dei prodotti VERDEVERO.IT sono ecologici: cosa significa quindi prodotto ecologico?

Un detersivo può dirsi ecologico solo quando i suoi ingredienti, in particolar modo i tensioattivi, sono di origine vegetale e se rispettano le risorse ambientali, non ledono e compromettono la terra.

Un detersivo ecologico non può dirsi tale se non rispetta questo: spesso vengono definiti ecologici i detersivi alla spina solo perché limitano l’uso della plastica. Se poi però andiamo a vedere la loro formulazione, non è affatto così.

Come capire se l’ingrediente è buono oppure no

Per orientarvi nella scelta vi consigliamo quindi di controllare bene gli ingredienti: per farlo, usate il BIODIZIONARIO, un mezzo veloce e utile per capire l’impatto ambientale che hanno gli ingredienti del detersivo che vi apprestate ad acquistare.

Altro aspetto molto importante da considerare è anche la provenienza degli ingredienti stessi: se i miei ingredienti vengono da paesi lontani, come posso dire che il mio è detersivo ecologico?
Bisogna considerare molte cose, tra cui la sostenibilità stessa della materia prima e della sua coltivazione: l’olio di cocco proviene dall’Asia perché le piantagioni di cocco in Italia non ci sono.

Privilegiare nella scelta degli ingredienti a chilometro Zero

Di seguito una tabella completa che presenta i singoli ingredienti dei DETERSIVI ECOLOGICI VERDEVERO e le rispettive aree di provenienza.

È di immediata evidenza come la gran parte delle materie prime, il 60%, sia prodotta in Italia, un piccolo numero in Paesi confinanti, come Francia e Germania, e solo poche giungano da altri Continenti (Messico, Asia…): queste ultime possono essere reperite solo in questi luoghi, per ora.

Ingrediente + Provenienza  dei detersivi ecologici Verdevero

ALCOHOL DENAT ITALIA
AMMONIUM LAURYL SULFATE ITALIA
DISODIUM ETHYLHEXYL IMINODIPROPIONATE ITALIA
HYDROGEN PEROXIDE ITALIA
OLIVAMIDOPROPYL BETAINE ITALIA
POTASSIUM HYDROXIDE ITALIA
POTASSIUM OLEATE ITALIA
POTASSIUM OLIVATE ITALIA
POTASSIUM RAPESEEDATE ITALIA
PROTEASE ITALIA
SODIUM BENZOATE ITALIA
SODIUM BENZOATE SODIUM CAPRYLYL/CAPRYL SULFATE (SODIUM C8-10 ALKYL SULFATE) ITALIA
SODIUM DISILICATE ITALIA
SODIUM CARBONATE ITALIA
CAPRYLYL/CAPRYL GLUCOSIDE FRANCIA
DICHLOROBENZYLIC ALCOHOL GERMANIA
POTASSIUM SORBATE GERMANIA
SODIUM LAURYL SULFATE GERMANIA
TRISODIUM METHYLGLYCINEDIACETATE GERMANIA
COCAMIDOPROPYL BETAINE COCCO PROVENIENTE DALL’ASIA;  TENSIOATTIVO REALIZZATO IN ITALIA
POTASSIUM COCOATE COCCO PROVENIENTE DALL’ASIA; TENSIOATTIVO REALIZZATO IN ITALIA
LAURYL/MIRYSTYL GLUCOSIDE COCCO PROVENIENTE DALL’ASIA; TENSIOATTIVO REALIZZATO IN GERMANIA
TETRASODIUM ETIDRONATE ASIA
XANTHAN GUM ASIA
AMYLASE MESSICO

Altro aspetto sul quale portare attenzione è la comunicazione degli ingredienti: se in etichetta leggete “Con ingrediente di origine vegetale”, “Con ingredienti a chilometri zero”, “Con ingredienti naturali”, ciò non significa che quel prodotto sia completamente ecologico.

Significa che quel prodotto ha alcuni ingredienti di origine vegetale o a chilometro zero, ma non è detto che lo siano tutti gli altri.

Attenzione anche alla comunicazione “Non contiene + il nome dell’ingrediente inquinante o di origine petrolchimica”, poiché la domanda è “Che cosa contiene al suo posto?”. Quale ingrediente è stato utilizzato in alternativa?

Per rispondere a queste domande è, quindi, buona cosa consultare il BIODIZIONARIO e capire bene la formulazione chimica del detersivo che ci apprestiamo ad acquistare.

Inauguriamo questa nuova sezione del nostro PORTALE PER PULIRE CASA dedicata all’autoproduzione di detersivi naturali con la produzione home made di detersivo piatti fai da te.

Ci piace l’idea di riportare, in questa sezione, le esperienze di blogger che hanno deciso di sperimentare la via dell’autoproduzione, non solo mangereccia, ma anche per tutto quello che riguarda il fai da te casalingo.

Detersivo piatti fai da te: la ricetta

Partiamo, oggi, con la ricetta di Giulia per il DETERSIVO PER PIATTI FAI DA TE, con il quale però pare non si sia trovata molto bene.

Leggiamo perché.

I miei esperimenti anche in questo campo continuano: mi sono intestardita nel voler trovare una ricetta di detersivo per piatti fai da te abbastanza valido. Con quello classico limone-sale-aceto non mi sono trovata bene, lo uso solo per pretrattare; girovagando in internet ho trovato allora questa ricetta (la terza, ‘sapone in scaglie’) e mi è sembrata valida.
Si scrive che questo detersivo è molto valido per il lavaggio a mano delle stoviglie.
Questo è il procedimento.

“Materiali: 1 flacone con dosatore, 1 pentola, 1 imbuto, 1 bacchetta di legno
Ingredienti: 200 gr di sapone naturale in scaglie, 1 litro d’acqua, 10 gocce di olio essenziale di limone
Procedimento: dopo aver grattugiato il sapone, versate le scaglie in una pentola e ricopritelo con 1 litro di acqua bollente. Mescolate con l’aiuto di una bacchetta di legno o di un cucchiaio di legno e lasciate riposare per tutto il giorno o per tutta la notte. Quando sarà trascorso il tempo necessario, il vostro detersivo si sarà raffreddato ed avrà magicamente raggiunto la consistenza desiderata. Nel caso dovesse apparire troppo denso, aggiungete poca acqua tiepida, un cucchiaino alla volta, e mescolate. Aggiungete l’olio essenziale di limone soltanto quando il detersivo sarà completamente freddo, mescolate con la bacchetta di legno e trasferite in un flacone”.

Detersivo per piatti fai da te: la versione definitiva

Con le dosi consigliate nell’articolo mi era venuto troppo denso, quindi ho aggiunto acqua.
Praticamente diventa una crema spumosa e piuttosto densa.
L’ho trasferito in un secchiello di plastica dalla bocca larga e utilizzato per lavare i piatti: fa abbastanza schiuma, ma non sono rimasta affatto contenta del risultato. Questa pasta, infatti, è molto difficile da sciacquare, serve tantissima acqua e questa cosa mi ha dato molto fastidio.
Come sapone ho utilizzato quello della Ecor in scaglie, potrebbe anche darsi che non sia adatto: tenterò quindi nuovamente quando mi sarò autoprodotta del sapone per bucato.”

Se sei ssolo curioso e non hai il tempo di auto produrti il detersivo e vuoi scoprire un vero detersivo ecologico per piatti, prova AMANì di Verdevero, il detersivo ecologico per piatti votato 5 stelle dai clienti.

Ogni casa italiana contiene più di 20 detersivi diversi. Spesso esposti in bella mostra in posti pericolosi perché accessibili dai bambini.

Questa ‘abbondanza’ è causa di forte INQUINAMENTO.

Un buon modo per evitare questa enorme fonte di inquinamento, sono i DETERSIVI BIO.

Il risultato dell’ “abbondanza” di detersivi convenzionali nelle nostre case è l’inquinamento capillare: come gli scarichi pieni di tensioattivi di origine petrolchimica, ossia quei componenti aggiunti ai detergenti liquidi che servono per fare schiuma, difficilmente biodegradabili e aggressivi nei confronti soprattutto dei fiumi.

Il 24% delle malattie che oggi affliggono l’essere umano, secondo i dati 2010 della quinta Conferenza ministeriale su salute e ambiente, sono ambientali: traffico urbano, inquinamento indoor, malattie respiratorie, asma.

I DETERSIVI BIO hanno un impatto ambientale e personale ridotto, che si misura attraverso il VCDTOX, indice del volume critico di tossicità della dose prodotto.

Come funziona l’indice VCDOTX?

Ogni dose di prodotto necessita di una certa quantità di litri di acqua per diventare “innocua”.
Supponiamo di utilizzare una dose prodotto di detersivo per bucato standard: serviranno 300.000 litri di acqua per far sì che quella dose prodotto diventi innocua per gli organismi viventi.

Per azzerare la tossicità di un DETERGENTE BIO, invece, ne bastano solo 56.000 litri.

In particolare, i detersivi ecologici:

– Sono efficaci e assicurano il minor impatto ambientale possibile;

– Si basano su formulazioni ecologiche, secondo i più stringenti standard europei (quelli certificati Icea Eco Detergenza;

– Impiegano ingredienti scelti: quando possibile,gli ingredienti vengono scelti di produzione locale, così da ridurre anche l’impatto ambientale derivante dal trasporto a lungo raggio. I più utilizzati sono l’olio di oliva biologico nazionale e l’olio di colza locale;

– Molti di questi si presentano senza profumo: gli oli essenziali, infatti, rilasciano allergeni che possono provocare irritazioni alla pelle;

– Sono contenuti in flaconi muniti di misurino o di spruzzatore per ridurre al minimo lo spreco da sovradosaggio;

– Sono molto concentrati, durano quindi di più inquinando meno;

– Sono disponibili in taniche-ricarica per il rifornimento alla spina: in questo modo si limita l’impiego di oggetti in plastica;

– Sono contrassegnati da certificazione ICEA, una delle più severe in materia;

– Alcuni di essi hanno ottenuto anche la certificazione LAV: nessun ingrediente è stato testato su animali e nessun detergente contiene ingredienti di origine animale;

– Non contengono alcun tensioattivo etossilato, colorante o profumo sintetico, sbiancante ottico, perlanti o conservanti.

 

Le vere Crepes salate non son fatte con la farina di grano ma con il grano saraceno. Uno spuntino gustoso e salutare figlio della migliore tradizione bretone

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Ecologia del Risparmio è il nuovo libro di Giulia Landini, giornalista ed eco-blogger , edito da Edizioni La Linea.

Questo libro di 150 pagine è una guida pratica per chi desidera adottare un eco-stile di vita, riducendo l’impatto ambientale senza rinunciare alla qualità della vita. L’obiettivo di Giulia è quello di fornire consigli pratici e semplici per chi vuole iniziare a seguire buone pratiche ecologiche, spiegando come cominciare e perché farlo.

L’ispirazione per il libro è nata dall’effettivo risparmio – sia economico che in termini di salute – che si ottiene applicando trucchetti ecologici e antichi rimedi della nonna. Un modo efficace per convincere anche i più scettici che vivere in modo sostenibile fa bene al pianeta e alle proprie tasche.


Le tre parti del libro

1. Il cambiamento del consumatore moderno

Nella prima parte del libro, Giulia racconta, attraverso le testimonianze del Movimento per la Decrescita Felice e del Movimento di Transizione Italia, come sta cambiando il modo di consumare.

Si passa dalla quantità alla qualità, imparando a comprare meno ma meglio. L’idea è che le cose ben fatte durano di più, e questo non solo riduce lo spreco, ma porta anche un risparmio concreto.


2. La pratica: come rendere la propria giornata ecosostenibile

Questa parte del libro è un vero e proprio manuale pratico: si parte dagli ingredienti base per una vita più sostenibile, come aceto, limone, acido citrico, bicarbonato e pasta madre, per poi scoprire come integrarli nelle attività quotidiane.

Immaginiamo una giornata tipo in cui ogni azione diventa ecosostenibile:
✔ Ci si muove a piedi o in bicicletta invece che in auto.
✔ Si prepara il pane con la pasta madre.
✔ Si pulisce la casa con limone e aceto.
✔ Si realizza un ammorbidente naturale con acido citrico.
✔ Si autoproducono detersivi per bucato e dentifricio.
✔ Si cucina con gli avanzi e si preparano tagliatelle all’uovo fatte in casa.
✔ Si utilizza internet per scambiare abiti usati e barattare viaggi.

Il libro è ricco di spunti e ricette fai da te, tutte semplici, veloci ed economiche.


3. Le esperienze di chi ha scelto la decrescita felice

Nella terza e ultima parte del libro, si trovano le testimonianze di persone che hanno deciso di abbracciare la decrescita felice, trasformando la propria vita in un percorso più sostenibile e consapevole.

Troviamo storie di:
Contadini che hanno scelto di vivere a contatto con la natura.
Mamme che hanno rivoluzionato la gestione della casa e della spesa.
Ex professionisti che hanno abbandonato la carriera per una vita a basso impatto ambientale, ma ricca di esperienze e benessere.

“Ecologia del risparmio” è molto più di un manuale: è una guida che ispira e dimostra che un futuro più sostenibile è possibile, senza sacrifici, ma con una nuova consapevolezza.

Ecologia del risparmio: una guida pratica per uno stile di vita sostenibile

Questo libro di 150 pagine è una guida pratica per chi desidera adottare un eco-stile di vita, riducendo l’impatto ambientale senza rinunciare alla qualità della vita. L’obiettivo di Giulia è quello di fornire consigli pratici e semplici per chi vuole iniziare a seguire buone pratiche ecologiche, spiegando come cominciare e perché farlo.

L’ispirazione per il libro è nata dall’effettivo risparmio – sia economico che in termini di salute – che si ottiene applicando trucchetti ecologici e antichi rimedi della nonna. Un modo efficace per convincere anche i più scettici che vivere in modo sostenibile fa bene al pianeta e alle proprie tasche.


 

“Andando piano il mio cuore mi disse
A dicembre 2011 la mia vita è cambiata: è stato come prendere una curva a tutta velocità e avere l’impressione di cadere giù nel burrone.
Poi, tutto, come in una scena a rallentatore, si è fermato. Ero lì su quella curva, senza andare né a picco, né svoltare l’angolo. Immobile. Tanti piccoli flash della mia vita, un puzzle che va in frantumi e che ho fatto tanta fatica a rimettere insieme, non che ci sia ancora riuscita.

Fino a dicembre 2011 lavoravo in una casa editrice di Milano, contratto giornalistico, ottimo stipendio, contributi e bonus di categoria. Mi sentivo in gabbia però, percepivo ogni giorno il paradosso della mia vita che non era più la mia vita: mi sono data una spiegazione più o meno razionale, stavo evolvendo, un po’ come una farfalla che non è più crisalide, ma non riesce a uscire dal bozzo. Mi sentivo così.
Poi il 27 dicembre 2011, in perfetta congiunzione con la profezia Maya, ci chiamano d’urgenza in azienda e ci comunicano che dal 2 gennaio 2012, 34 persone avrebbero perso il lavoro, ossia tutti i dipendenti, perché l’azienda sarebbe stata messa in liquidazione.

Nello stesso mese, la mia storia d’amore durata 8 anni finisce. E finisce dopo una lunga agonia. Per lo stesso motivo, anche qui c’è di mezzo quella crisalide che vuole diventare una farfalla.
Non era più la mia vita. E con tutto l’amore e l’onestà con cui ci siamo sempre parlati, abbiamo compreso che eravamo evoluti, io per una strada, lui per un’altra.

Marzo 2012 è stato il mese peggiore. La rabbia scema e lascia il posto alla tristezza mista a disperazione per non avere più un lavoro e un amore.
Nella mente tante paure, pensieri, ansie, dubbi, desideri e speranze che non avevano un filo rosso. Pianti quotidiani. Compensazioni. Incontri assurdi animati dal rifiuto degli altri verso me stessa, perché così mi sentivo: rifiutata dal mondo.
Un trasloco sul groppone non ha facilitato il tutto.

Ma in quei mesi dove, nonostante la primavera fosse alle porte, sentivo e vedevo solo l’inverno, ho iniziato ad andare piano.
A camminare lentamente.
A sentirmi.
A sentire la voce del mio cuore.
Ho iniziato ad alzarmi presto, a fare colazione con cura, la cura che così spesso dimentichiamo nel fare le cose e soprattutto verso noi stessi; a cucinare con amore, dedizione e attenzione; a camminare senza fretta e vedere, non solo guardare, ciò che mi stava intorno; a sentire il terribile vuoto che mi porto dentro, a compatirlo e amarlo.
Andando piano ho imparato, per continuare a disimparare e imparare di nuovo, che dentro di noi abbiamo la verità di ciò che siamo e che l’unica cosa che importa è sentirla, anche se fa soffrire (dopo l’inverno c’è la primavera, SEMPRE), perché è solo tramite l’accettazione più profonda della nostra sofferenza e solitudine interiore che possiamo vivere e sentire il nostro cuore, il nostro Io.

Andando piano ho rifiutato un posto di lavoro a tempo indeterminato che mi avrebbe costretta a tornare ad andare veloce.
Andando piano il puzzle ha iniziato a ricomporsi un po’ e le mie idee oggi sono molto più chiare.
Andando piano ho deciso che avrei fatto la tanta desiderata esperienza di woofing in un’azienda agricola, dove sono riuscita a sentire ancora di più.
Andando piano ho coronato uno dei miei sogni da quando ero adolescente: scrivere questo libro.
Andando piano ho conosciuto un nuovo grande Amore.

Andando piano ho capito che la verità ce l’abbiamo dentro.
La lezione più grande è stata imparare ad aspettare con il cuore fermo, nella certezza, ed era lui che me lo diceva, che tutto sarebbe andato a posto.

A quel punto, ho girato la curva. Dietro la quale ho visto un meraviglioso prato verde, papaveri rossi e tanti alberi. Ancora non vedo dove finisce, ma spero di non vederlo mai. E so anche che arriveranno altri temporali: ora li attendo con consapevolezza. 

Poi c’è un amico molto speciale che un giorno mi ha detto: “Se la strada che hai intrapreso è quella giusta, tutto andrà liscio. Esattamente come deve andare”.

Chi soffre di intolleranze al grano deve stare molto attento anche ai francobolli che spesso contengono proteine del frumento

Le intolleranze alimentari sono in crescita solo nel mondo occidentale perché si tratta di una società che vede in crescita despressione, ansia e stress. Se siete intolleranti al grano, non vi basta evitare pane, pizza e farina, ma doveste stare attenti a molte più insidie, nascoste addirittura nei francobolli. I sintomi dell?intolleranza al frumento possono essere vari e diversi: cefalea, sonnolenza, ansia, stipsi e gonfiori. Al contrario dell?allergia, l?organo coinvolto in questo processo è infatti in primo luogo l?intestino, che recepisce il frumento come “tossico” e scatena le reazioni infiammatorie.

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Dal gusto particolare da servire assolutamente con il re dei tè l’earl grey al bergamotto

Questa crostata di pere è un dolce dal gusto del tutto particolare che non contiene latte né uova tratto dallìesperienza di Chiara Pietrella che raccoglie le sue migliori creazioni nel sito ricette senza. Da utilizzare rigorosamente tè earl grey, il classico dei classici aromatizzato al bergamotto. (altro…)

Il metodo perfetto per RISPARMIARE sulle faccende di casa, e perdipiù ecologico, è pulire i piatti a mano.

Ci sono però tanti piccoli trucchetti da tenere in considerazione.

Innanzi tutto è buona cosa riempire una bacinella o un lavello di acqua calda a cui aggiungere la giusta quantità di detersivo ecologico per piatti. Lasciate in ammollo per qualche minuto nell’acqua calda i piatti sporchi, detergeteli quindi con la spugna, possibilmente vegetale, strofinateli accuratamente per eliminare residui e unto.

Sciacquate, quindi, i piatti e le stoviglie pulite utilizzando un getto d’acqua a media o bassa intensità, per evitare inutili sprechi d’acqua e per risparmiare su essa.

Non lasciate aperto il getto dell’acqua nei momenti in cui non viene utilizzato, anche solo pochi secondi corrispondono ad uno spreco di preziose risorse idriche e di soldi.

Un altro accorgimento è quello di scegliere detersivi ecologici e biologici, che sono più concentrati.

Potrete comportarvi in due modi:

  1. mettere qualche goccia di detersivo direttamente sulla spugnetta;
  2. riempire un flacone usato con metà detersivo e metà acqua: versare qualche goccia direttamente nel lavello o sulla spugna.

E poi:

Raccogliete l’acqua della pasta e usatela per lavare i piatti, l’amido rilasciato aiuta ad eliminare l’unto dei piatti.
Prima di metterli in ammollo, raccogliete sporco e unto in eccesso da piatti e pentole.
Pretrattate le stoviglie o le pentole molto incrostate con acqua e bicarbonato.
Applicate ai rubinetti i rompi getto che permettono di limitare i consumi di acqua.
Pulite il lavello con uno spruzzino con acqua e bicarbonato o acqua e aceto bianco.

Anche la successione è importante: partite sempre dalla pulizia dei bicchieri, poi le stoviglie meno unte e infine le pentole più incrostate.

Il risparmio sarà assicurato!

La quinoa pur non essendo un cereale, può essere utilizzata in modo simile ed è perciò considerata uno pseudocereale con un notevole apporto proteico

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Alcune reazioni avverse agli alimenti sono fenomeni temporanei, per cui incompatibili con il metodo scientifico tradizionale che basa la sua attendibilità sulla ripetibilità dell’esperimento

Nel caso delle allergie, si tratta di reazioni mediate dalle immunoglobuline di classe E (più brevemente IgE), indotte nell?organismo umano dall?ingestione di alimenti nei confronti dei quali il soggetto è sensibilizzato. Con la definizione di “intolleranze alimentari” si definisce invece, più genericamente, un qualsiasi evento avverso indotto da un alimento o parte di esso, che non sia mediato dall?aumentata produzione di IgE: (altro…)

Un ottimo modo per risparmiare in casa è fare da sè i detersivi naturali.
Ci sono tantissime ricette per farli in casa, da quelli per il bucato agli anticalcare fino ai detergenti multiuso disinfettanti. Ma diversamente da quanto spesso si legge sul web, l’unico detersivo naturale difficile da fare in casa è quello per i piatti. O meglio, autoprodurre il detersivo naturale per piatti si può, ma tra tutti è quello con minore potere lavante: motivo per cui ha necessità di essere coadiuvato, nella sua azione sgrassante, da un detersivo per piatti biologico ed ecologico.
Ciò che lava in un detersivo è il tensioattivo, quell’elemento che crea la schiuma: il tensioattivo ha un ph basico (o alcalino) il quale attacca la macchia che solitamente è acida e la trasporta via coadiuvata dalla forza motrice della molecola dell’acqua. Come il sapone, le sue molecole sono costruite da 2 parti, una lipofila (si lega allo sporco grasso) e una idrofila (che si fa sciacquare via dall’acqua).
Nel caso dei detersivi per piatti, il loro ph è più neutro rispetto a un detersivo per bucato, in quanto rimane costantemente a contatto con le nostre mani: ma il tensioattivo c’è ed è, come spiegavamo sopra, quella importante parte che permette di togliere l’unto dalle stoviglie.
Nei detersivi convenzionali il tensioattivo è derivato da elementi di origine petrolchimica o mista (petrolchimica e vegetale): questi elementi, insieme a una serie di altri additivi aggiunti, inquinano sia il nostro organismo che l’ambiente a causa sia degli scarichi industriali della produzione di detersivi, che dei tensioattivi stessi: vi siete mai chiesti dove va la bella schiuma una volta che è stata risucchiata nel lavabo? Nelle falde acquifere dei nostri fiumi, mari, laghi. Avendo scarsa biodegradabilità, se non addirittura nulla nel caso di quelli di origine petrolchimica, queste sostanze tossiche si adagiano sul fondo delle acque e soffocano letteralmente la fauna e flora marina.

Detersivo naturale per piatti fai da te: funziona?

Tornando quindi al nostro detersivo per piatti fai da te, quella che vi stiamo per consigliare è una valida pasta sgrassante e disinfettante a base di limone, sale e aceto che, però, da sola non è sufficientemente forte per lavare. Quindi la potrete utilizzare:
1 – Per pretrattare le stoviglie: versate un po’ di pasta sulla spugnetta e passate le stoviglie che poi laverete. Questa pasta sgrassa leggermente, disinfetta e profuma di limone!
2 – In lavastoviglie (2 cucchiai in vaschetta) per lavare piatti e bicchieri poco sporchi;
3 – Aggiungere (1-2 cucchiai a seconda di quante stoviglie avrete da lavare) nella vasca di lavaggio a mano;
4 – Direttamente sullo sporco ostinato insieme a una goccia di detersivo per piatti ecologico e acqua q.b: ponete la pentola con l’incrostazione sul fuoco e fate sobbollire per 10 minuti.

Ricetta: pasta lavante a base di limone, aceto e sale
Ingredienti per circa 250 ml di prodotto
1 limone
80 gr di sale meglio se fino
½ bicchiere di aceto di vino bianco
200 ml di acqua

Triturare gli ingredienti
In un mixer da cucina triturare il limone che avrete affettato minuziosamente. La buccia si dovrà polverizzare. Aggiungete al limone triturato il sale e l’aceto e amalgamate bene il vostro composto.
Cuocere il composto
A questo punto trasferire il composto in una casseruola, aggiungere l’acqua e cuocere a fuoco lento. Quando il composto inizia a compattarsi, versatevi un cucchiaino da caffè di detersivo per piatti ecologico ed è pronto. Non vi resta che trasferirlo in un contenitore di vetro o plastica e chiudere.
E se…
Se la vostra pasta non dovesse addensarsi, aggiungete un poco di sale per volta (il sale ha la funzione di addensante);
Se il limone non è stato triturato perfettamente, poco importa. L’importante è che non siano rimasti pezzi troppo vistosi.
Questo detersivo si conserva per un mese.

 

Gli usi domestici dell’acido citrico sono tra i più svariati. Scopriamoli insieme.

Gli usi domestici dell’acido citrico più noti lo vedono impiegato come anticalcare se diluito in acqua distillata, come ammorbidente eco-sostenibile per il lavaggio in lavatrice e disincrostante per la lavatrice, come brillantante per superfici. Importante è sapere che l’acido citrico non rovina la lavatrice, ma la cura.

Nei detersivi viene impiegato per ridurre la durezza dell’acqua.

Ma l’acido citrico non è solo ammorbidente e anticalcare! (Le ricette per quasi due prodotti fai da te le trovi qui.)

Esso non deve essere utilizzato puro sui tessuti e impiegato per la pulizia di superfici quali legno, marmo e pietra, oltre che su tutti quei materiali sui quali sono sconsigliate sostanze acide.

Rispetto all’aceto, un acido anch’esso, è più debole: per garantirne l’efficacia, quindi, occorre usarlo a una concentrazione maggiore, che va dal 15% al 20%.

Il costo medio di 1 kg di acido citrico è circa 10-12 euro: con 1 kg di acido citrico farete circa 6 litri di prodotti, tra anticalcare, ammorbidente e brillantante. Avrete quindi risparmiato 2,70 euro di 1 litro di ammorbidente; 3,32 euro di 1 litro di brillantante; 1,99 di 1 litro di disincrostante; 2,50 di 1 litro di anticalcare: per un totale di 10,51 euro e stiamo parlando di 4 litri di prodotto contro i 6 litri e mezzo di soluzione a base di acido citrico.

 

Q

L’acido citrico non rovina la lavatrice. O è vero che la rovina?

No, l’acido citrico non rovina la lavatrice, anzi, la aiuta a mantenersi efficiente nel tempo.

Essendo un potente anticalcare naturale, l’acido citrico scioglie i depositi di calcare che si formano all’interno della lavatrice, specialmente nelle resistenze e nelle tubature.

Questo permette alla lavatrice di funzionare meglio, riducendo il consumo energetico e prevenendo guasti dovuti all’accumulo di incrostazioni. Inoltre, rispetto all’aceto, è meno aggressivo sulle parti in gomma, preservando le guarnizioni e prolungando la vita dell’elettrodomestico.

Utilizzato regolarmente, mantiene la lavatrice pulita e senza residui di detersivo, evitando anche i cattivi odori che possono formarsi nel cestello.

 

Acido citrico per le pulizie: ecco tutti gli usi

L’acido citrico è un vero alleato nelle pulizie domestiche grazie alla sua capacità di sciogliere il calcare e migliorare l’efficacia di altri prodotti. Ecco alcuni dei suoi utilizzi più comuni:

Acido citrico: come usarlo come ammorbidente per lavatrice

Mescolare 200 g di acido citrico con 1 litro d’acqua e versare nella vaschetta dell’ammorbidente per un bucato morbido ed ecologico.

Acido citrico: usi domestici come igienizzante per il bagno

In uno spruzzatore diluire 75 gr di acido citrico in 250 ml di acqua tiepida e aggiungere un cucchiaino di detersivo piatti ecologico e possibilmente biologico. Miscelare il tutto, spruzzare direttamente sulla superficie da pulire.

Acido citrico: usi domestici per la pulizia degli scarichi

Questa soluzione è ottimale non solo in caso di scarichi intasati, ma anche per la loro normale manutenzione. Preparate una soluzione con 30 gr di acido citrico disciolti in 200 ml di acqua e versatela nello scarico.

Acido citrico: usi domestici per la pulizia dei vetri

Per la pulizia di vetri e specchi disciogliete un cucchiaino di acido citrico e uno di detersivo ecologico per piatti in un litro d’acqua. Travasate la soluzione in un contenitore spray, agitate bene prima dell’uso e il gioco è fatto.

Rimozione del calcare

Perfetto per rubinetti, docce e bollitori, basta sciogliere 150 g di acido citrico in 1 litro d’acqua e spruzzare sulle superfici calcaree, lasciando agire prima di risciacquare.

Brillantante per lavastoviglie

Sostituire il brillantante chimico con una soluzione di 150 g di acido citrico in 1 litro d’acqua per stoviglie brillanti e senza aloni.

Dopo-shampoo

Per risolvere il problema dei capelli crespi, l’acido citrico è un ottimo ‘amico’: diluite in 1 litro d’acqua, uno o due cucchiai di aceto di mele o un pizzico di acido citrico. Risciacquate i capelli con questa soluzione una volta lavati con lo shampoo: ne gioveranno in corposità e lucentezza.

Gallette da bagno frizzanti

Unite in una ciotola 100 gr di bicarbonato, 50 gr di amido di mais e 50 gr di acido citrico, spruzzate con dell’acqua e lavorate l’impasto fino a quando non avrete ottenuto un composto piuttosto compatto, tanto da poterlo versare in stampini di plastica (potrete riciclare i barattoli dello yogurt o similari): comprimetelo strato dopo strato con l’aiuto di un cucchiaino. Lasciate riposare le gallette per due-tre ore prima di estrarle dai contenitori, e lasciatele asciugare all’aria fin quando saranno secche al punto giusto.

Secondo uno studio dell’Università di Bonn, lavando i piatti a mano si consuma molta più acqua che con la lavastoviglie: a parità di stoviglie, la lavastoviglie consuma in media la metà dell’acqua e un quarto della corrente elettrica necessarie per lavare le stesse stoviglie a mano (QUESTO IN CASO SI POSSEGGA UN BOILER ELETTRICO).
Per un’ottimale efficienza del lavaggio in lavastoviglie e per un consumo moderato, ci sono, però, delle regole da rispettare.
La prima della lista è, ovviamente, scegliere una lavastoviglie di classe energetica A+++ o almeno A+.
E poi…

COME CONSUMARE MENO ACQUA

La lavastoviglie deve funzionare sempre e solo a pieno carico. Scegliendo programmi di lavaggio a bassa temperatura o rapidi, quando le stoviglie sono poco sporche, si possono risparmiare fino a 1500 litri d’acqua all’anno e quindi una bella quantità di energia elettrica.

RIDURRE IL CONSUMO ENERGETICO DELLA LAVASTOVIGLIE

Impostando la temperatura della lavastoviglie su 50 gradi, si risparmiano fino a 84 chilowattora di energia elettrica all’anno, ovvero una quantità di energia pari a 80 cicli di lavaggio. Come dire che si possono lavare i piatti gratis per tre mesi.

STOVIGLIE MOLTO SPORCHE

I residui di cibo possono essere tolti a mano. Mettete a bagno i tegami bruciacchiati in acqua tiepida e bicarbonato. Se si fa attenzione a non sovrapporre le stoviglie, il getto d’acqua raggiungerà e laverà perfettamente tutte le superfici.

SE NON SI POSSIEDE UNA LAVASTOVIGLIE

Anche chi lava i piatti a mano può risparmiare acqua ed elettricità; basta farlo seguendo quest’ordine: bicchieri, piatti e tazze, posate, stoviglie di plastica e per finire pentole e tegami. Evitate di lavare i piatti sotto l’acqua corrente, ma riempite una vaschetta di acqua oppure la vasca del lavandino.

MANUTENZIONE DELLA LAVASTOVIGLIE

Una buona regola per manutenere la vostra lavastoviglie e farla durare negli anni, è quello di pulirla a fondo almeno una volta ogni due mesi. Inserite un contenitore di plastica pieno di soluzione a base di acido citrico nella lavastoviglie, azionate il lavaggio più lungo a una temperatura piuttosto alta.
Controllate che la vaschetta del sale non sia mai vuota.

Quella di canapa è una fibra robusta, più resistente al logorio e alla trazione rispetto a quella delle altre piante. In passato, veniva utilizzata per la produzione di vele per navi, corde per il governo delle imbarcazioni e dei veicoli a trazione animale, tende militari, calzature, abbigliamento da lavoro, biancheria per la casa e molto altro.


Storia dei tessuti in canapa

Per chi non lo sapesse, anche i primi jeans erano realizzati in canapa: venivano indossati dagli operai del porto di Genova e successivamente adottati dai cowboys americani, che apprezzavano la loro resistenza.

I tessuti di canapa offrono numerosi vantaggi: proteggono dai raggi UVA, tengono fresco d’estate, e a differenza del lino, sono caldi d’inverno e naturalmente elasticizzati.

Parlando invece di biancheria per la casa – argomento che ci è particolarmente caro – occorre sapere che, una volta, nei nostri paesi, lenzuola, asciugamani, strofinacci, tovaglie e tutto ciò che veniva utilizzato in casa, era realizzato in canapa.

La fibra delle vecchie lenzuola di canapa molto ruvide era coltivata da seme, con piante grosse e una fibra grezza che, oltre a essere usata per la produzione di corde, veniva impiegata per le esigenze domestiche. Questa fibra veniva pettinata, filata e tessuta con i mezzi rudimentali delle aziende agricole.

Oggi esistono, invece, filati e tessuti di canapa finissimi, ottenuti attraverso un processo di macerazione e stigliatura che elimina pectine e lignina, rendendo la fibra estremamente sottile e morbida.

Grazie alla selezione delle varietà e al perfezionamento delle tecniche di lavorazione, l’Italia era leader mondiale nella produzione di filati e tessuti di canapa di qualità, così come l’Irlanda lo era per il lino.


Coltivazione della canapa per tessuti

Uno degli aspetti più interessanti dei tessuti in canapa è la loro sostenibilità ambientale. A differenza di altre colture tessili, la canapa è una pianta a basso impatto ambientale perché:

Necessita di poca acqua, a differenza del cotone che richiede enormi quantità d’acqua per crescere.
Non ha bisogno di pesticidi o fertilizzanti chimici, essendo una pianta naturalmente resistente ai parassiti.
Arricchisce il terreno in cui viene coltivata, migliorandone la fertilità invece di impoverirlo.
Ha una crescita rapida, riducendo il tempo necessario per la produzione di materia prima rispetto ad altre fibre tessili.

Queste caratteristiche rendono la canapa una delle coltivazioni più ecologiche e sostenibili, perfetta per chi cerca soluzioni a basso impatto ambientale nel settore tessile.


Usi della canapa per le pulizie domestiche

Oltre al settore tessile e all’abbigliamento, la canapa si rivela un’ottima alleata anche nelle pulizie domestiche.

Gli strofinacci di canapa, ad esempio, sono perfetti per la pulizia della casa perché:

Sono altamente assorbenti, grazie alla capacità della fibra di trattenere l’umidità.
Sono resistenti nel tempo, a differenza dei classici panni in cotone che tendono a logorarsi più rapidamente.
Hanno proprietà antibatteriche naturali, riducendo la proliferazione di batteri rispetto ai materiali sintetici.
Sono una valida alternativa alla microfibra, che pur essendo molto efficace, è ottenuta da fibre sintetiche non biodegradabili.

Usare panni e strofinacci in canapa per le pulizie è un’ottima scelta per chi vuole ridurre l’impatto ambientale, eliminando la plastica e prediligendo materiali naturali e durevoli.


Conclusione

I tessuti in canapa rappresentano una delle soluzioni più ecologiche, resistenti e sostenibili sia per l’abbigliamento che per la casa. Sono morbidi, traspiranti, protettivi e si adattano bene a ogni stagione.

Inoltre, la coltivazione della canapa è amica dell’ambiente, grazie al ridotto consumo di acqua e alla capacità di rigenerare il terreno. Anche nel settore delle pulizie domestiche, la canapa si conferma un’ottima alternativa ai materiali sintetici, garantendo resistenza, assorbenza e igiene.

Scegliere la canapa significa puntare su una fibra naturale, durevole e rispettosa del pianeta, un piccolo gesto che fa la differenza per un futuro più sostenibile.

 

Dalla pulizia dell’argento all’eliminazione del calcare fino alla pulizia del microonde. Ecco 8 metodi per pulire con il vapore acqueo

Le pulizie domestiche, diciamolo pure, sono una palla! E allora utilizziamo l?acqua bollente abolendo i tensioattivi! Non esiste un metodo per non pulire, ma l’attenzione alla detersione domestica, in Italia, è davvero da guinnes dei primati! Togliere il calcare. Il vapore dell’acqua bollente addizionata di aceto è un potente anticalcare per la lavastoviglie, lavatrice e anche per i bollitori elettrici. E poi c’è il vapore acqueo che, con la sua forza sterilizzante, ammorbidisce la macchia ed elimina i batteri: ecco qualche idea per pulire col vapore.

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Se sei amante di questo materiale naturale, sai già quanta attenzione occorre per pulire il marmo!
Il marmo è un materiale incredibile, presenta dei colori diversi e delle striature naturali che lo rendono unico e diverso da ogni altro.
È molto resistente e duraturo, però la sua porosità lo porta a macchiarsi con estrema facilità.
In commercio trovi moltissimi prodotti per la pulizia del marmo, ma i prodotti convenzionali sono inquinanti sia per l’ambiente che per la casa.

Q

 

Esistono, infatti, tanti rimedi casalinghi per pulire il marmo e proteggerlo.
In questo articolo troverai tutto ciò che serve sapere per una corretta pulizia del marmo e per renderlo lucido e brillante.
Non dovrai più chiederti come si pulisce questo splendido materiale naturale, con poche e semplici mosse vedrai risplendere i tuoi pavimenti e le superfici fatte di questo materiale.

Prevenire le macchie del marmo

Essendo un materiale naturale è consigliabile trattare le macchie con elementi altrettanto naturali: la prima regola è, però, la prevenzione.
Devi sapere che il marmo reagisce violentemente alle sostanze acide.
È vietato mettere a contatto col tuo marmo i seguenti ingredienti:

  • aceto;
  • limone;
  • acido citrico;
  • coca cola.

Se il tuo marmo viene intaccato da queste sostanze c’è davvero poco che potrai fare per rimuovere i segni causati da queste sostanze acide.
Ecco il motivo per cui, per il marmo, la parte più importante è la prevenzione delle macchie.

I prodotti consigliati da Fabrizio di Verdevero per pulire il marmo macchiato:

Come pulire e sbiancare le superfici e i pavimenti in marmo macchiati

Ti serviranno:

  • una spugna EVOSPONGE;
  • un PANNO MULTI in Microfibra;
  • una SAPONE VEGETALE SMACCHIETTA;
  • BICARBONATO;
  • acqua.

Con queste poche cose puoi avere il marmo di casa sempre brillante e lucido come quello che si vede sulle riviste di design più famose. Con le giuste mosse sarà davvero semplice pulire il pavimento in marmo, il piano cottura o le superfici del bagno di questo materiale.

Per mantenere sempre lucenti e pulite le superfici di marmo fai così:

  1. inumidisci una spugna morbida (puoi usare la EVOSPONGE);
  2. strofinala sulla SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA;
  3. strofina il piano di marmo energicamente;
  4. risciacqua poi con il PANNO MULTI umido.

Oppure, per rimuovere lo sporco accumulato puoi fare così:

  1. prepara una pappetta con tre parti di BICARBONATO e una di acqua;
  2. passala sul marmo con l’aiuto di una spugna EVOSPONGE umida;
  3. fai agire qualche minuto;
  4. sciacqua;
  5. passa ancora con la EVOSPONGE leggermente insaponata con SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA

Con questa operazione otterrai un marmo:

  • igienizzato grazie al BICARBONATO;
  • sgrassato e lucido grazie alla SAPONETTA VEGETALE.

Per i pavimenti, invece, ti consigliamo questa procedura:

  • sciogli qualche scaglia di SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA in acqua calda;
  • miscela 3 litri di acqua, 2 cucchiai di BICARBONATO, 10 cucchiai di alcol rosa;
  • unisci le due soluzioni;
  • lava normalmente con un PANNO PAVIMENTI in Microfibra o con un MOCIO in Microfibra.

Come rimuovere dal marmo le macchie di olio

Ti serviranno:

  • BICARBONATO;
  • carta assorbente;
  • 1 foglio di alluminio;
  • 1 PANNO MULTI in Microfibra.

Procedi in questo modo:

  1. Pulisci grossolanamente la macchia di olio con della carta assorbente;
  2. bagna con dell’acqua la macchia;
  3. versa del BICARBONATO sulla macchia bagnata di acqua, creando una montagnola umida per il 50% e asciutta per il restante 50%;
  4. copri il tutto con un foglio di alluminio (o con un bicchiere capovolto) per non far asciugare troppo velocemente: lascia agire per tutta la notte o per qualche giorno se necessario.
    La parte di BICARBONATO umido si legherà con le molecole di olio presenti nel marmo e, per capillarità, il bicarbonato e la molecola di olio legata con esso si trasferiranno nella parte soprastante di detersivo asciutto.
  5. Dopo uno o due giorni, rimuovi il detersivo e il bicchiere capovolto.
    La macchia dovrebbe essere stata assorbita dal detersivo e quindi scomparsa.

Come lucidare il marmo

Se vuoi lucidare il piano in marmo o i pavimenti puoi provare questo metodo semplice ma efficace. Basta solo della lana, purché sia vera e non sintetica.

Procedi così:

  1. Procedi con la normale pulizia come spiegato nel paragrafo precedente, oppure se non è molto sporco puoi passare solo un panno VERDEVERO inumidito con acqua tiepida;
  2. asciuga bene;
  3. prendi uno strofinaccio di lana, o un maglione inutilizzato, o se sai lavorare con i ferri potresti creare un quadrato di lana di circa 15 cm per 15;
  4. ora inizia a passare energicamente il panno di lana sopra il tuo marmo.

Il risultato ti stupirà. Sarà più facile di quello che si pensa e in questo modo si evitano inutili prodotti chimici che sono molto costosi e spesso risultano dannosi per la nostra salute se usati spesso.

Un altro sistema molto veloce per lucidare grandi superfici o i pavimenti in marmo è il seguente:

  1. Diluisci in un litro di acqua calda un cucchiaio e mezzo di bicarbonato di sodio;
  2. fai sciogliere bene il bicarbonato nell’acqua;
  3. versa la soluzione in uno spruzzino;
  4. spruzza in modo uniforme sulla superficie in marmo o sul pavimento;
  5. asciuga e nota la nuova luminosità del tuo marmo.

Puoi ripetere più volte questo procedimento.
Il bicarbonato è un ottimo alleato per la pulizia e la cura del marmo ed è ottimo anche per lucidarlo. La sua lieve azione abrasiva rimuove l’opacità.

Per delle piccole superfici in marmo, che risultano molto spente e mal messe puoi provare questa semplice mistura:

  1. Versa il bicarbonato in una ciotola capiente;
  2. versa dell’acqua un po’ per volta fino ad ottenere una poltiglia semi-liquida;
  3. versala sulla superficie in modo omogeneo;
  4. lascia agire per circa un’ora;
  5. risciacqua con il panno fino a rimuovere tutto il bicarbonato e asciuga.

Come pulire il marmo esterno

Per pulire il marmo esterno (anche quello del balcone) puoi utilizzare questo semplicissimo metodo che avevamo descritto in questo articolo: https://www.verdevero.it/come-pulire-il-marmo-del-balcone/

Come pulire il marmo dal calcare

Il calcare è sempre ostico da togliere, specialmente se la superficie interessata è il marmo, così bello, naturale e… delicato!
Come fare, allora, per rimuovere il calcare dal marmo, senza però rovinarlo?
Te ne avevamo parlato in questo articolo: https://www.verdevero.it/come-pulire-marmo-senza-rovinarlo/

Come pulire il marmo dal muschio

Ci sono due modi per pulire il muschio dal marmo: la scelta dipende dalla grandezza della superficie da pulire.

Il primo metodo è pulire la superficie con CARBONATO DI SODIO; ti servirà:

  • su 2 litri di acqua fredda
  • 1 cucchiaio colmo di CARBONATO DI SODIO
  • 1 spazzola bruschetto

Sciogli il carbonato di sodio in acqua, versala sulla superficie da lavare e spazzolare molto bene con il bruschetto.
Il secondo metodo, più adatto se la superficie di marmo intaccato dal muschio è particolarmente estesa, è noleggiare una idropulitrice che con le sue spazzole riuscirà a pulire a fondo la superficie.

Sostanze acide sul nostro marmo

In casa, soprattutto con i bambini è facile che sul marmo cadano delle sostanze con un’alta acidità. Al contrario di quello che si pensa, non sono solo aceto e limone ad essere molto acidi, ma anche altri alimenti come l’aceto, il succo di frutta, l’anticalcare, il pomodoro, e i detersivi acidi… sono acerrimi nemici del marmo.
Se rimangono a lungo sulla superficie possono corroderlo, lasciandolo macchiato o ruvido.
Mi chiedete in molti come pulire il marmo bianco e smacchiarlo, ma vorrei precisare che anche il marmo nero è soggetto a macchie e aloni dovuti alle sostanze acide, per questo è bene conoscere dei rimedi per provare ad evitare danni irreparabili.

Nel momento in cui una di queste sostanze, o qualsiasi altro acido, tocca la superficie del marmo, asciuga immediatamente e lava la zona in questione.
Ti serviranno:

  • SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA;
  • BICARBONATO o CARBONATO

Procedi in questo modo:

1. Lava bene la zona facendo una pappetta con SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA e BICARBONATO;
1.b. in alternativa SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA e CARBONATO (da non confondere con la soda caustica);
1.c. un’ulteriore alternativa è preparare la suddetta pappetta con tre parti di BICARBONATO e una di acqua;
2. applica la pappetta direttamente sulla superficie;
3. risciacqua bene.

Questa operazione non risolve il problema della macchia che avrai causato ma ferma la corrosione e ti permette di limitare i danni.

Un altro semplice metodo per rimuovere le macchie acide dal marmo, vede protagonista l’olio di lino cotto. Puoi provare così:

  1. Passa sulla macchia causata dalla sostanza acida un po’ di questo olio;
  2. copri la macchia con l’olio e lascia agire per una notte;
  3. sgrassa l’olio di lino come descritto prima.

Rimuovere le macchie persistenti dalle superfici di marmo

Ti serviranno:

  • CARBONATO;
  • SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA;
  • una spugna (come la EVOSPONGE);
  • PANNO MULTI in Microfibra;
  • fecola di patate;
  • pietra pomice (facoltativa);
  • acqua.

Procedi in questo modo:

  1. Prova ad applicare l’economica fecola di patate direttamente sulla macchia;
  2. lascia agire per diverse ore affinché possa “risucchiare” l’unto;
  3. termina l’operazione lavando con acqua e SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA.

Se la macchia però persiste, prova a:

  1. Levigarla con la pietra pomice;
  2. poi strofina la zona macchiata con una spugna umida ricoperta di CARBONATO;
  3. risciacqua con un PANNO MULTI inumidito.

L’unto e lo sporco difficile del marmo possono anche essere trattati con il gesso “bianco di Spagna”, in alternativa va bene anche del comune gesso:

  1. Bagnalo con acqua q.b. per creare una crema liquida;
  2. applicala su tutta la superficie;
  3. lascia in posa per 30 minuti;
  4. spolvera il marmo per togliere l’eccesso di gesso;
  5. lavalo con SAPONETTA VEGETALE SMACCHIETTA;
  6. risciacqua accuratamente.

Come pulire a basso costo. Se impariamo a risparmiare, anche le pulizie domestiche prenderanno un’altra piega.
Vediamo come pulire casa in modo efficiente, low cost ed ecologico.

1 – Acquistate pochi prodotti e necessari: detersivo per bucato, multiuso all’ossigeno attivo, sgrassatore, detersivo per piatti, acido citrico. Questi prodotti sono più che sufficienti!

2 – Ci sono prodotti che svolgono più funzioni contemporaneamente, come l’acido citrico: con una soluzione al 20% di acido citrico sciolto in acqua demineralizzata, potrete autoprodurvi anticalcare, ammorbidente e brillantante in un colpo solo!

3 – Pulite meno, ma più frequentemente.

4 – Fate ricorso alla natura. Con il limone: ha proprietà antibatteriche e detergenti, depurative perché ricco di citrati di sodio e potassio, disintossicanti dell’organismo, rimineralizzanti e antianemiche, attiva e rinforza le difese immunitarie. È ricchissimo di oli essenziali, il principale è il limonene, con elevato valore antibiotico e disinfettante. È leggermente acido.

Sgrassante, brillantante, detergente, antossidante, elimina gli odori, è digestivo e dissetante, potente antivirale in caso di mal di gola. Con l’aceto: Ricco di acido acetico, glicerina, alcol etilico, anidride solforosa, l’aceto è una sostanza acida. È un meraviglioso ammorbidente, anticalcare, mangia-odori, antibatterico, repellente. Con il bicarbonato di sodio: è un sale di sodio dell’acido carbonico, un elemento di origine minerale.

È una sostanza debolmente alcalina che impedisce la formazione di funghi; assorbe gli odori legandosi alle sostanze volatili responsabili dei cattivi odori, neutralizzandole; ha un forte potere igienizzante; grazie alla sua debole alcalinità, in grado di stabilizzare il PH delle soluzioni intorno all’8,1, inibendo la proliferazione di germi e batteri; riduce la durezza dell’acqua; essendo alcalino, accanto a sostanze acide o se sottoposto a temperature superiori ai 70 gradi, si decompone sviluppando Co2 (e quindi permette una migliore lievitazione, ad esempio, del pane).

Con l’acido citrico: un acido sotto forma di polvere bianca formata da piccoli cristalli, è uno degli acidi più diffusi negli organismi vegetali. Il succo di limone ne contiene il 5-7% e l’arancia l’1% circa, è presente in quasi tutta la frutta, nei legni, nei funghi, nel tabacco, nel vino e persino nel latte. Un tempo l’acido citrico si ricavava dal succo di limone. Rispetto all’aceto, un acido anch’esso, è più debole: per garantirne l’efficacia, quindi, occorre usarlo a una concentrazione maggiore, che va dal 15% al 20%.

I suoi utilizzi domestici sono tra i più svariati: i più noti lo vedono impiegato come anticalcare se diluito in acqua distillata, come ammorbidente eco-sostenibile per il lavaggio in lavatrice e disincrostante per la lavatrice, come brillantante per superfici. Nei detersivi viene impiegato per ridurre la durezza dell’acqua.

Esso non deve essere utilizzato puro sui tessuti e non deve essere impiegato per la pulizia di superfici quali legno, marmo e pietra, oltre che su tutti quei materiali per i quali è sconsigliato l’impiego di sostanze acide.

L’aceto e l’acido citrico, se miscelati, hanno un potere sterilizzante molto interessante. I batteri più comuni vivono in ambienti dal PH neutro, quindi tra 4,5 e il 10 1, da debolmente acido a debolmente alcalino. Se l’ambiente in cui vivono si sposta da questi valori di riferimento, i batteri non sopravvivono. Si utilizzano, quindi, acidi forti – inferiori a 4,5 – o alcali superiori a 10 per alterare il PH e sterilizzare gli ambienti dai batteri. Né l’aceto né l’acido citrico, da soli, sono però così forti: ma miscelandoli, si potenziano a vicenda: la soluzione ottimale è molto concentrata, mescolando in parti eguali i due ingredienti al 20%.

5 – TENETE SEMPRE PRONTI ALL’USO degli spruzzatori riciclati con acqua e aceto, acqua e bicarbonato, acqua e limone, acqua – detersivo per piatti ecologico e bicarbonato (ottimo per smacchiare e pretrattare le macchie difficili) e utilizzali frequentemente per passare le superfici! Risparmierete tempo, soldi e fatica!

6 – L’acqua bollente è uno dei detergenti più potenti.

7 – Acquistate attrezzature durature nel tempo. Per pulire tutto, indicatissimi sono i panni magici; oppure vi consigliamo anche le spugne di luffa.

La Luffa appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee e annovera una decina di specie, di cui una di particolare interesse, la Luffa cylindrica (o Luffa aegyptica), che è utilizzata soprattutto a scopo alimentare e per altri usi commerciali, tra questi la produzione di spugne vegetali dalla durata infinita. Se il frutto della Luffa cylindrica viene fatto maturare sulla pianta diviene non più commestibile, si accumulano le sostanze amare e le fibre si lignificano: è a questo stadio che diviene possibile utilizzare lo stroma interno, ormai ridotto ad una rete di fibre elastiche, allontanando, attraverso macerazione nell’acqua, gli ultimi eventuali residui della parte polposa, la buccia e i semi.

Come si utilizzano le spugne vegetali

Grazie alle caratteristiche fisiche e meccaniche delle fibre del frutto maturo, la Luffa matura diviene una spugna vegetale da utilizzare sia in cucina che in sala da bagno, naturale, ipoallergenica e biodegradabile. Particolarmente indicata, grazie alla sua azione abrasiva, per rimuovere lo sporco incrostato.

Ha un’azione levigante della pelle, il massaggio effettuato con la Luffa bagnata e insaponata, durante la doccia o il bagno, produce un vero e proprio “peeling”, che elimina le cellule morte superficiali, con un effetto esfoliante che facilita il ricambio cellulare, rendendo la pelle morbida e liscia.

Per togliere gli inestetismi post ceretta, ossia i peli sottocutanei dovuti alla ricrescita, spalmate sulla pelle un olio emolliente o del sapone nero, fate agire per almeno un’ora, infine massaggiate delicatamente la vostra pelle con la spugna bagnata e insaponata.

Potrete massaggiarvi delicatamente, con movimenti circolari, sulla pelle asciutta con la spugna di Luffa asciutta anch’essa: questo movimento serve per riattivare la circolazione sanguigna, ma anche per effettuare uno scrub profondo, in particolare su quelle zone callose come gomiti e piedi.

Un massaggio quotidiano con la Luffa facilita l’assorbimento di eventuali creme anticellulite, migliorando anche la circolazione del sangue, una delle cause della cellulite stessa.

In cucina è perfetta in quanto abrasiva al punto giusto, toglie lo sporco, anche il più difficile, senza graffiare.
La Luffa si sciacqua facilmente, non trattiene sapone e asciuga rapidamente, dura moltissimo tempo ed è igienica. L’unica accortezza da osservare è quella di mettere la spugna ad asciugare una volta utilizzata.

Abbiamo già parlato di come la natura ci viene incontro anche nelle pulizie domestiche: oli essenziali, spezie ed erbe, aceto, bicarbonato e limone.
Ma lo sapevate che esiste anche un altro meraviglioso trucco per pulire, non solo ecologicamente, ma anche economicamente?
Questo metodo è il vapore acqueo che con la sua forza sterilizzante, ammorbidisce la macchia ed elimina i batteri: ecco qualche idea per pulire col vapore.

1. Pulire padelle e pentole incrostate Vi sarà certamente capitato di avere pentole e padelle incrostate, tanto da non farcela a pulirle con la sola spugna e detersivo ecologico. Provate così: coprite la pentola incrostata di acqua, aggiungete 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio e mezzo limone strizzato e fate bollire per cinque minuti. Le macchie dovrebbero essersi ammorbidite: toglierle sarà ora un gioco da ragazzi!

2. Il vapore per gli scarichi domestici Tra i prodotti più pericolosi utilizzati in casa, ci sono i disgorgatori o sturalavandini. Questi prodotti sono prevalentemente composti da Soda Caustica (Idrossido di Sodio) o Acido Solforico, sostanze estremamente tossiche e aggressive per pelle e occhi e che possono rilasciare gas pericolosi soprattutto se a contatto con vapore acqueo caldo. Lo sturalavandini si può anche fare in casa: mescolare 150 gr di sale da cucina e 150 gr di Soda da bucato e versarla nello scarico. Immediatamente dopo versare una pentola di acqua bollente che pulirà, scioglierà e disinfetterà lo scarico stesso.
Per avere scarichi liberi, utilizzate questo sistema, con dosi giuste, una volta al mese.

3. Pulire il microonde Per pulire l’interno del microonde, inserirvi un contenitore con acqua bollente e quattro cucchiai di succo di limone. Lasciate che il vapore si sprigioni all’interno del microonde per almeno cinque minuti, infine rimuovete il contenitore piano piano. Il vapore avrà ammorbidito la macchia, per cui è il momento di detergere le zone più incrostate con una spugna leggermente abrasiva e sgrassatore biologico. Potete seguire questo procedimento anche con il forno tradizionale.

4. Togliere il calcare Il vapore dell’acqua bollente addizionata di aceto è un potente anticalcare per la lavastoviglie, lavatrice e anche per i bollitori elettrici. Lavatrice: versate, una volta al mese, 1 litro di aceto nella vaschetta del detersivo e azionate un lavaggio a 90 gradi. Lavastoviglie: mettete 1 bicchiere di plastica pieno di aceto nella lavastoviglie e azionate il programma per sporchi difficili. Bollitore elettrico: versate al suo interno acqua bollente e aceto in parti uguali e lasciate riposare tutta la notte. Al mattino risciacquate e pulite con un panno umido.

5. Spugne e panni magici igienizzati In una tinozza versate acqua bollente, 2 cucchiai di bicarbonato di sodio e 2 cucchiai di soda da bucato (non soda caustica!). Immergetevi le spugne e/o panni magici per 2-3 ore, impregnandole di soluzione ogni tanto. Torneranno come nuove.

6. Disinfettare con gli oli essenziali e acqua Per regalare un piacevole profumo alle stanze della vostra casa, bollite una tazza di acqua nella quale aggiungerete olio essenziale di lavanda, agrumi o balsamico. In alternativa potrete immergervi scorze di arancia, limone, cannella, chiodi di garofano o rosmarino. Oltre che a farvi risparmiare sui deodoranti sintetici, questo metodo è utile anche per disinfettare l’aria della vostra casa, considerando le proprietà antisettiche degli oli essenziali.

7. Pulire l’argento Riponete i vostri oggetti in una pentola e versatevi dell’acqua in modo da ricoprirli completamente. Aggiungete un cucchiaio di sale e uno di bicarbonato e lasciate bollire per tre minuti.

8. Detergere con il vapore In generale è, quindi, buona norma pulire pavimenti, bagno, cucina con acqua molto calda addizionata con bicarbonato, aceto, sale o limone.

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