Hai deciso di sederti sulla panchina sbagliata e hai trovato una gomma da masticare incollata ai vestiti? Oppure il tuo bimbo ama giocarci e ha combinato un pasticcio… Ecco come rimuoverla.
La soluzione ecologica:
Ghiaccio (congelamento).
⚛ Tipo di macchia:
Gomma da masticare.
🕝Tempo necessario:
Dai 60 minuti in su.
👚 Tipo di materiale:
Cotone.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 6 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Ghiaccio.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Metti il capo in freezer e attendi almeno un’ora prima di tirarlo fuori.i di acqua e lava il pavimento.
Tira fuori il capo e cerca di grattare via il chewingum senza scaldarlo.
Se dovesse essere entrato un po’ nelle trame del tessuto, puoi acquistare una bomboletta di ghiaccio spray (quello che si usa per gli infortuni sportivi), spruzzare la gomma e spazzolare con una spazzola per tessuti finché l’avrai completamente rimossa.
☑ Cosa non fare mai:
Non usare alcool e fai attenzione a non scaldarla.
Hai deciso di non utilizzare più le classiche bottiglie di plastica monouso e utilizzare bottiglie di vetro per l’acqua? NE sono felice, è una scelta ecologica e sostenibile che ho fatto anch’io. Ma non sai come pulirle… Vero?
Perché è importante pulire le bottiglie di vetro
Igiene e Sicurezza Alimentare
Le bottiglie di vetro possono accumulare batteri, muffe e residui organici, soprattutto se utilizzate per conservare liquidi come acqua, succhi o latte. Una pulizia accurata previene la proliferazione di microrganismi che potrebbero compromettere la salute.
Eliminazione di Odori e Sapore Residui
I residui di bevande o cibi possono lasciare odori sgradevoli e alterare il sapore dei liquidi conservati successivamente. Pulire regolarmente le bottiglie garantisce che ogni nuovo utilizzo sia fresco e privo di contaminazioni olfattive o gustative.
Conservazione Ottimale dei Liquidi
Le bottiglie ben pulite riducono il rischio di fermentazioni indesiderate o reazioni chimiche che possono verificarsi a causa di residui organici. Questo è particolarmente importante per chi conserva acqua, oli o bevande fermentate.
Pulire casa in modo sano e naturale non è mai stato così facile!
Con questa guida scoprirai 35 modi creativi per risolvere e problemi di pulito in casa senza detersivi
Mantenere le bottiglie di vetro pulite non è solo una questione estetica, ma un’abitudine fondamentale per la salute, la qualità dei liquidi conservati e il rispetto per l’ambiente.
Ecco come fare per pulire le bottiglie di vetro dell’acqua
Per la manutenzione ordinaria fai un lavaggio di tanto in tanto con acqua e BICARBONATO; Ti basta aggiungere mezzo cucchiaino di Bicarbonato all’interno della bottiglia, aggiungere acqua, agitare un pochino e sciacquare con acqua.
se non le usi da qualche tempo, avrai bisogno di un altro ingrediente fondamentale per le pulizie ecologiche: il Percarbonato di sodio. Continuando a leggere vedremo come fare passo passo.
Importante: L’acqua delle casette è buona ma accertati che vengano effettuati controlli periodici dei filtri e dell’impianto altrimenti si corre il rischio di bere acqua contaminata.
Per quanto riguarda l’acqua filtrata in casa ormai ci sono degli impianti di qualità e le aziende che li forniscono danno anche un servizio di controllo e sostituzione filtri costante che garantisce che l’acqua sia pulita.
Oltre a lavare le bottiglie di tanto in tanto con acqua e bicarbonato, accertati di non lasciarle inutilizzate per lungo tempo.
Cosa fare se non utilizzi le bottiglie di vetro dell’acqua per tanto tempo
Il rischio di lasciarle inutilizzate è che all’interno delle bottiglie si formino delle cariche batteriche.
Se hai qualsiasi dubbio che possa essere successo allora hai di fronte a te due soluzioni a seconda degli strumenti che hai e a quanto “ecologico” sei:
Come pulire le Bottiglie di Vetro con il Percarbonato di Sodio
Prepara la Soluzione
Riempì la bottiglia con acqua calda (circa 50-60°C, non bollente) e aggiungi 1 cucchiaio di percarbonato di sodio per ogni litro d’acqua. Mescola leggermente per far sciogliere bene il percarbonato.
Lascia Agire
Chiudi la bottiglia con il tappo (se possibile) e agitala delicatamente per distribuire la soluzione su tutte le pareti interne. Lascia agire per almeno 1-2 ore. Per sporco ostinato o odori persistenti, puoi lasciarla in ammollo anche tutta la notte.
Risciacqua Abbondantemente
Svuota la bottiglia e risciacqua più volte con acqua calda pulita per eliminare ogni residuo di percarbonato.
Asciuga Perfettamente
Capovolgi la bottiglia su uno scolapiatti o su un panno pulito per farla asciugare completamente all’aria. Assicurati che sia ben asciutta prima di riporla o utilizzarla di nuovo.
Con questo metodo, le tue bottiglie di vetro saranno perfettamente pulite, igienizzate e prive di cattivi odori!
Guida per Pulire le Bottiglie di Vetro con l’Ipoclorito di Sodio
Prepara la Soluzione
Riempì la bottiglia con acqua fredda e aggiungi una piccola quantità di ipoclorito di sodio (circa 10 ml di candeggina diluita al 5% per ogni litro d’acqua). Agita delicatamente per mescolare bene la soluzione.
Lascia Agire
Lascia agire la soluzione all’interno della bottiglia per almeno 15-30 minuti. In caso di sporco ostinato o presenza di muffe, puoi prolungare l’ammollo fino a 1 ora.
Risciacqua Abbondantemente
Svuota la bottiglia e risciacqua più volte con acqua corrente fredda per eliminare ogni traccia di ipoclorito. Assicurati di risciacquare molto bene per evitare residui di odore o sapore.
Asciuga Perfettamente
Capovolgi la bottiglia su uno scolapiatti o su un panno pulito per farla asciugare completamente all’aria.
Quando Preferire l’Ipoclorito di Sodio al Percarbonato di Sodio
L’ipoclorito di sodio è preferibile quando hai bisogno di una disinfezione profonda, ad esempio per bottiglie che hanno contenuto liquidi fermentati, succhi di frutta, latte o che presentano muffe visibili. È particolarmente efficace contro batteri, virus e funghi.
Il percarbonato di sodio, invece, è ideale per una pulizia regolare e per igienizzare in modo ecologico, senza residui chimici aggressivi. Scegli l’ipoclorito solo quando necessario, per ridurre l’impatto ambientale e limitare l’uso di sostanze più aggressive.
Hai pentole abbastanza capienti? Puoi far bollire le bottiglie in modo da accertarti di eliminare tutti i residui di sporco e di batteri
Se invece non hai a disposizione una pentola abbastanza capiente e sospetti che una o più bottiglie possano essere contaminate allora puoi procedere a lavarle con un pò di ipoclorito di sodio.
È inquinante e va usata con parsimonia e ti serve ad evitarti di bere acqua contaminata che ti può far male.
Cosa non fare mai
Non tenere l’acqua di rubinetto in bottiglia per più di due giorni. Può contaminarsi. In questo caso procedi con il lavaggio con il Percarbonato consigliato qui sopra: con l’acqua non si scherza!
Vi sono alternative salutari e naturali al sale da cucina, che lo possono sostituire in alcune preparazioni. In aiuto arrivano le erbe aromatiche e i semi oleosi, veri e propri doni della natura per un’alimentazione più salubre ma saporita.
di Giulia Landini
Oggi come oggi il sale
è ovunque e in quantità non certo trascurabili: nei cibi precotti e
confezionati, negli insaccati, per cui diventa molto importante
limitarne l’uso a tavola.
Molti sono i modi per
rimpiazzare la bianca polvere dei mari che rende saporito qualsiasi
piatto: il primo modo e’ calarne le dosi, utilizzare dei buoni
ingredienti di base e riscoprirne il sapore originale. E poi vi sono
le spezie italiane e non, le erbe, i brodi vegetali, il gomasio.
Le alternative al saleda cucina
L’uso
del
sale
a
scopi
alimentari
risale
alla
società
assiro-babilonese,
ciò
significa
che
gli
uomini
hanno
fatto
senza
per
millenni.
Il
sale
insaporisce
tutto:
questo
è
il
comune
pensare,
ma
in
realtà
il
sale
copre
i
sapori
degli
alimenti,
non
aggiunge
niente
al
gusto
del
nostro
cibo.
I
meccanismi
fisiologici
che
si
attivano
nel
nostro
organismo
in
conseguenza
all’eccessiva
assunzione
di
sale
marino
o
salgemma
sono
molti:
innalzamento
dei
livelli
della
pressione
arteriosa,
affaticamento
del
cuore,
ritenzione
idrica,
danni
renali,
dolori
musco-articolari,
inibizione
dell’assorbimento
del
calcio.
Semi di sesamo nero e bianco
Il gomasio è una polvere di semi di sesamo e sale, originaria del Giappone: goma significa sesamo, mentre shio sale. È versatile e salutare per diversi motivi, prima di tutto perché insaporisce pietanze di qualsiasi tipo, poi perché il sesamo è un meraviglioso seme che madre natura ci ha donato.
Il sesamo è un ottimo
ricostituente sia per le piastrine del sangue che per l’emoglobina;
utile per la milza, sistema nervoso, muscoli, pelle, ustioni, porpora
emorragica; contiene calcio, fosforo, acido linoleico, vitamine del
gruppo B, E e D, istamina. È un vero forziere di nutrienti.
Proprio per questi
motivi il gomasio è un alimento completo, facilissimo da preparare e
poco costoso.
Vediamo come farlo in
casa, passo per passo.
Innanzitutto,
acquistate semi di sesamo biologici e sale marino integrale. Questo è
tutto ciò che vi occorre, insieme a un mixer: i giapponesi
utilizzano il suribachi e il surikogi, il primo è un
mortaio di terracotta, il secondo un pestello di legno tozzo. In
mancanza di questi due oggetti, va benissimo un comune frullatore.
La ricetta del gomasio
Per ottenere circa 150
grammi di gomasio occorrono 10 cucchiai di sesamo e 1 cucchiaio di
sale: le proporzioni da osservare sono sempre da un minimo di 10
parti di sesamo a 1 di sale.
1 – Lavate il sesamo,
asciugatelo e mischiatelo al sale marino integrale.
2 – Stendete il
composto su una teglia da forno e fate tostare a 100 gradi per un
massimo di 15 minuti: il sesamo no deve assolutamente fumare o
abbrustolire, perché potrebbe rilasciare il sesamolo, sostanza amara
e tossica.
3 – Una volta tostato
il tutto, fate raffreddare.
4 – Versate il
composto nel mixer e frullate fino a quando otterrete una polvere
fine e leggermente oleosa. Nel caso sia di vostro gusto avere i
pezzettini di sesamo nel gomasio, allora frullate meno: ricordate
però che l’assimilazione del seme completamente tritato, da parte
del nostro apparato digerente, è più semplice e immediata.
5 – Il vostro gomasio
è pronto. Potrete conservarlo in un barattolo di vetro, sia a
temperatura ambiente che in frigorifero: essendo una polvere di semi
essiccati e sale, non ci sono problemi per la sua conservazione.
Evitate però di consumarlo qualora si formassero muffe; è bene che
il gomasio autoprodotto non superi comunque i tre mesi di permanenza
della vostra dispensa.
Oltre
al gomasio, ci sono altre ricette interessanti da provare, utile
anche per la conservazione delle erbe officinali.
Scopriamone
insieme
qualcuna.
Oleolito di Dragoncello
I
francesi
utilizzano
il
dragoncello
per
produrre
un
tipico
aceto
aromatico.
Il
suo
inconfondibile
sapore
e
gusto,
fa
sì
che
questa
piantina
spontanea
abbia,
da
sola,
il
potere
di
insaporire
tutti
i
cibi
senza
bisogno
di
aggiunta
di
sale.
L’aroma
del dragoncello possiede
qualcosa
del
sale,
del
pepe
e
dell’aceto:
si
può
raccogliere
e
fare
essiccare,
sminuzzarlo
e
utilizzarlo
semplicemente
così,
oppure
autoprodurre
un
saporito
oleolito
da
aggiungere a stufati
di
verdure
o,
ancor
meglio,
a
crudo.
Del
dragoncello
si
raccolgono
le
foglie
e
le
sommità
fiorite,
dalla
primavera
fino
in
autunno.
Ricetta
Per
fare l’olio
di
dragoncello occorrono
50 cl
di olio
extravergine
d’oliva e
3 cucchiai
di foglie
di dragoncello e sommità fiorite secche.
Mettere
gli
ingredienti
in un
contenitore
ermetico e
mescolarli
fino a
ottenere un
composto
omogeneo.
Fate
macerare il
tutto per
20 giorni
agitando il
barattolo 1
volta al
dì.
Quest’olio
si conserva
per diversi
mesi,
meglio in
un luogo
non troppo
umido.
Parmigiano Vegan
Una
fonte
esplosiva
di
nutrienti,
il
parmigiano
vegan
insaporirà
qualsiasi
vostra
pietanza
arricchendola
e
non
coprendone
il
sapore.
Ricettaper100grdiparmigianovegan
50
gr
di
levito
a
scaglie:
si
trova
comunemente
in
commercio
dai
rivenditori
di
alimenti
biologici;
50
gr
di
semi
misti:
girasole,
sesamo
(osservare la procedura del
gomasio), lino,
zucca,
pinoli,
noci
e,
a
piacimento,
qualche
pistacchio
che
insaporirà
ancora
di
più.
Triturate
il
tutto
in
un
mixer
da
cucina.
Si
conserva
per
almeno
15
giorni.
Sale rosa dell’Himalaya o grigio integrale aromatizzato
Sale rosa dell’Himalaya
I
sali
aromatizzati
in
commercio
sono
piuttosto
costosi:
vogliamo
proporvi
di
coltivare
le
aromatiche
direttamente
sul
vostro
balcone
o
in
giardino,
farle
seccare
e
autoprodurvi
ottimi
e
fantasiosi
sali
alle
spezie.
Ricette
Qualche
idea:
utilizzate
sale
rosa
dell’Himalaya,
più
puro,
o
quello
grigio
integrale,
meno
raffinato.
Ottima
la
ricetta
del
sale
alla
lavanda
e
rosmarino:
su
100
gr
di
sale,
1
cucchiaino
da
caffè
di
fiore
di
lavanda
essiccato
e
uno
e
mezzo
di
rosmarino
essiccato.
Provate
anche
quello
aromatizzato
con
timo,
salvia,
origano:
su
100
gr
di
sale,
1
cucchiaino
di
foglie
di
timo
secche,
mezzo
di
salvia
e
1
di
origano
secco.
Stesse
dosi
del
sale
al
timo
per
quello
di
santoreggia,
menta
ed
erba
limoncina:
quest’ultimo
lo
consigliamo
come
condimento
per
pietanze
alla
griglia,
al
vapore
o
lesse.
Miso
Il
Miso e’ una pasta fermentata di orzo e soia o solo soia che viene
utilizzata per fare la famosa zuppa di miso: in generale questa
pasta, che fa molto bene alla nostra flora batterica intestinale, e’
anche saporita e può essere utilizzata al posto del sale in zuppe,
risotti, orzotti, verdure spadellate e salse cremose da spalmare su
crostini e bruschette.
Può
essere mischiata a qualche goccia di salsa di soia per insaporire
ancor di più.
Salsa
di soia
La
conosciuta salsa di soia e’ un’ottima alternativa al sale: si può
mettere nelle insalate, nella cottura delle verdure, del pesce e
della carne in stufato.
Succo
di limone sulle insalate
Per
condire le insalate e’ ottimo anche il succo di limone filtrato, da
mettere al posto del sale, aiuta anche a migliorare l’assimilazione
del ferro dall’intestino.
Basta una piccola distrazione tra un biscotto e l’altro eee… ops! Hai messo la teglia in alluminio in lavastoviglie, ed ora è ossidata. Ecco come fare.
La soluzione ecologica:
Acqua calda e acido citrico.
⚛ Tipo di macchia:
Ossidazione da soluzioni basiche.
🕝Tempo necessario:
15 + 30 minuti.
👚 Tipo di materiale:
Alluminio.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 4 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Acqua e acido citrico.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Puoi procedere in questo modo:
Metti a bollire dell’acqua;
versala nella teglia fino a coprire le parti ossidate;
aggiungi 60 ml di Lemontrì (circa 2 cucchiai da cucina);
lascia agire per 10 minuti;
quando l’acqua si sarà raffreddata strofina la teglia con una spugna abrasiva che non graffi come la Evosponge.
Hai la vasca idromassaggio, ma si sa, tra i vari impegni non la si usa poi tanto spesso. Come igienizzarla?
La soluzione ecologica:
Acqua calda, percarbonato e acido citrico.
⚛ Tipo di macchia:
Residui di sporco/accumulo di batteri e calcare.
🕝Tempo necessario:
15 + 30 minuti (x2) totale 90 minuti.
👚 Tipo di materiale:
Resina e gomma dura.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 4 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Percarbonato e acido citrico.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Spargi sul fondo della vasca due misurini di BioBianco.
Riempi bene la vasca di acqua calda, il tanto che basta per coprire le bocchette che erogano il getto idromassaggiante, all’inizio puoi usare un mestolo per aiutare la polvere a sciogliersi bene.
Quindi aziona l’idromassaggio per circa 30 minuti.
Una volta terminati i 30 minuti, svuota la vasca, sciacquala bene ed aiutandoti con un Panno Multi in Microfibra rimuovi l’eventuale sporco rimasto attorno alle bocchette.
Una volta ultimato questo passaggio, riempi nuovamente la vasca, e questa volta metti 200ml di Lemontrì.
Anche in questo caso aziona l’idromassaggio per circa 30 minuti, poi vuota la vasca e sciacqua bene.
Se necessario, aiutati con uno stuzzicadenti ad eliminare eventuali residui di calcare dalle bocchettine.
Con il primo lavaggio igienizzerai grazie all’azione biocida del BioBianco, mentre il secondo rimuoverà il calcare.
☑ Cosa non fare mai: Non usare mai la candeggina né aceto!
Il pupo inizia a fare le sue prime cosine in autonomia: la palestrina! Ma tra manine che toccano ovunque, bava e magari qualche animaletto in giro, come tenerla pulita?
La soluzione ecologica:
Igienizzante all’ossigeno attivo.
⚛ Tipo di macchia:
Organico/polvere.
🕝Tempo necessario:
15 minuti.
👚 Tipo di materiale:
Sintetico e plastica.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 2 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Ossigeno attivo.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Spruzza un po’ di Usamix su un Panno Multi in Microfibra bagnato e ben strizzato.
Passa il panno su tutte le superfici, sia quelle in plastica dei sostegni (ganci e struttura se sfoderabile) sia sui peluches che non possono essere lavati in lavatrice.
Usamix è volatile, significa che non rimane sulle superfici dopo averlo passato, ma, se ti fa sentire più sicura, puoi certamente ri-passare il Panno Multi in Microfibra dopo averlo sciacquato bene e strizzato.
L’ovetto entra ed esce dalla macchina, lo appoggiamo un po’ ovunque, viene toccato da tante mani, si sporca di cibo e i pupi lo sbavusciano anche un po’…
Premetto che ci sono due tipi di cuscini in memory foam:
1. quelli di vecchia generazione per i quali è sconsigliato il lavaggio con acqua perché ne ingloberebbero così tanta da rendere difficile/impossibile l’asciugatura;
2. quelli di nuova generazione che si possono lavare a mano o in lavatrice (solitamente a 30, max 40 gradi) ma deve essere indicato in etichetta.
La soluzione ecologica:
Detersivo ecologico per bucato.
⚛ Tipo di macchia:
Normale sporco organico (pelle, polvere etc.).
🕝Tempo necessario:
30/45 minuti.
👚 Tipo di materiale:
Lattice o memory foam.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 5 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Detersivo ecologico.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Una volta individuato di quale tipo è il tuo, ecco come procedere:
1. Puoi lavarlo il lavatrice (consiglio 30 gradi) con BEIPANNI (senza esagerare).
Meglio un lavaggio non troppo lungo, evitando le centrifughe alte.
Attenzione: se dovessi vedere che il cuscino è danneggiato evita di lavarlo in lavatrice perché potrebbe disgregarsi e rovinarti la macchina.
2. Puoi prepararti una soluzione di acqua e BEIPANNI e, con l’aiuto del Panno MULTI inumidito, passarla delicatamente su tutta la superficie del cuscino.
In entrambi i casi fai asciugare bene il cuscino in una zona molto ventilata ma lontana dai raggi del sole, in orizzontale, girandolo ogni 3/4 ore.
☑ Cosa non fare mai: Evita detergenti aggressivi e acqua troppo calda.
Hai la vasca idromassaggio, ma si sa, tra i vari impegni non la si usa poi tanto spesso. Come igienizzarla?
La soluzione ecologica:
Acqua calda e percarbonato.
⚛ Tipo di macchia:
Residui di sporco/accumulo di batteri.
🕝Tempo necessario:
15 + 30 minuti.
👚 Tipo di materiale:
Resina e gomma dura.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 4 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Percarbonato.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Spargi sul fondo della vasca due misurini di BioBianco.
Riempi bene la vasca di acqua calda, il tanto che basta per coprire le bocchette che erogano il getto idromassaggiante, all’inizio puoi usare un mestolo per aiutare la polvere a sciogliersi bene.
Quindi aziona l’idromassaggio per circa 30 minuti.
Una volta terminati i 30 minuti, svuota la vasca, sciacquala bene ed aiutandoti con un Panno Multi in Microfibra rimuovi l’eventuale sporco rimasto attorno alle bocchette.
Se stai leggendo questo articolo è perché ti sei ritrovato nella situazione di pulire un divano dalla pipì. Oppure semplicemente ti ritrovi nella situazione di pulire un divano sfoderabile da una qualsiasi macchia.
Tolto che vieterei per legge di produrre divani non sfoderabili, vediamo insieme come fare per rimuoverne lo sporco senza fare danni al nostro caro divano.
Pulire casa in modo sano e naturale non è mai stato così facile!
Con questa guida scoprirai 35 modi creativi per risolvere e problemi di pulito in casa senza detersivi
Come pulire la pipì dal divano: procedimento
Avrai bisogno di due ingredienti super ecologici che sicuramente avrai già in casa e di un panno:
In una bacinella metti acqua calda e bicarbonato in questa proporzione: 1 cucchiaio di bicarbonato ogni 2 litri d’acqua.
Prendi il panno in microfibra e immergilo nella soluzione di acqua e bicarbonato e poi strizzalo energicamente.
Strofina il divano con il panno in microfibra ripetendo questa operazione fino a quando non avrai rimosso la macchia.
Serve avere una piccola attenzione quando si strofina un tessuto con un panno inumidito: non lasciare i bordi della zona bagnata ben delineata. Significa che dovrai cercare di “sfumare” i bordi della zona bagnata strofinando con il panno più asciutto possibile. Più il bordo della zona umida e della zona asciutta è delineato più corri il rischio che rimanga il segno dell’acqua una volta asciutto.
Dovrai ripetere l’operazione alcune volte per vedere un buon risultato.
Tipo di macchia: macchia di pipì
Tempo necessario: circa 30 min (può essere necessario ripetere l’operazione)
Cosa non fare mai per pulire il divano non sfoderabile sporco di pipì
È importante non fare mai queste cose per pulire divano non sfoderabile dalla pipì di bimbo: non utilizzare detersivi aggressivi, candeggina, smacchiatori e sgrassatori. Il rischio è quello di fare un danno ancor più grande. Se vuoi provare a usare questi prodotti ti consiglio di fare sempre una prova di tenuta del tessuto e del colore in una parte poco visibile del tuo divano.
Verdura significa sempre benessere? Diversamente da quanto credi, la risposta è no!
Continua a leggere per scoprire i metodi per mangiare la verdura in modo sano
Verdura non è sempre sinonimo di benessere: di certo questi meravigliosi doni della natura conservano principi attivi, vitamine, la preziosa acqua biologica detossinante e purificante, ma se non sono gestite bene una volta che passano dall’orto alla pentola, non avremo affatto tutti i benefici che promettono le tabelle nutrizionali.
Ci
sono infatti delle strategie per pulirla, conservarla, tagliarla e
mangiarla al meglio, in modo che davvero possa giovare al proprio
organismo.
Vediamo punto per punto come gestire le verdure, per carpirne tutte le preziose virtù.
Come lavare la verdura
La
verdura va lavata molto velocemente sotto un getto di acqua fredda e
corrente; si lavano intere o comunque si tagliano il meno possibile,
sia in lavaggio che in cottura.
Le verdure non si lasciano in ammollo, solo l’ultimo risciacquo si può fare, ma sempre in velocità, in una bacinella con poco aceto di vino per togliere eventuali residui di fertilizzanti chimici.
Per questo scopo non utilizzare il bicarbonato di sodio, perché essendo alcalino porta via importanti sostanze alle verdure.
Taglio e cottura
Ogni verdura si presta meglio o peggio a un tipo di cottura: tendenzialmente le verdure a foglia verde e ricche di clorofilla tipo bieta, porro, spinacio, erbe selvatiche si adattano bene a veloci cotture a vapore.
Le verdure a radice o dure come zucche, zucchine, patate, barbabietole, carote, ma anche i finocchi, sono ottime cotte al forno, o leggermente stufate con questa tecnica: – tagliare il meno possibile le verdure, anche niente nel caso della carota; – porle in una casseruola con un dito di acqua; – portare a ebollizione; – quindi abbassare al minimo e cuocere sempre al dente, salando e speziando a piacimento in fase finale.
Quindi la regola è: tagliare il meno possibile e cuocere sempre al dente.
Cuocere
le verdure in poca acqua e se le fate bollire in pentola, non gettate
la preziosa acqua di cottura, ma bevetela durante la giornata come
tisana.
Altra regola importante è non riscaldare la verdura più di una volta e refrigerarla il prima possibile:
si raffredda velocemente il tegame di cottura o si trasferisce in un altro tegame, per poi riporre in frigo.
L’insalata perfetta
Ogni insalata dovrebbe rispettare questo equilibrio:
una base di foglie;
uno stelo, un fiore;
un frutto e una radice.
Si deve tenere conto di tutte le parti della pianta che nella loro integrità ci nutrirà.
condire sempre l’insalata e non mangiarla scondita, ma non condirla con troppo anticipo.
I condimenti ideali sono il succo di limone, olio extravergine di oliva e modeste quantità di aceto di mele.
Quando crudo, quando cotto
La
verdura va sempre bene?
Mangiare
un bel piatto di insalata cruda alla sera, per alcuni tipi di
persone, potrebbe creare più fastidio che altro, gonfiori e senso di
malessere.
Così scopriamo che è un’ottima abitudine mangiare una bella insalata cruda prima del pranzo, come antipasto, mentre la sera possiamo cibarci di zuppe calde o tiepide, o verdure cotte che andranno anch’esse condite a crudo con olio extravergine di oliva.
Conservazione
La verdura va riposta asciutta in frigorifero, in appositi sacchetti di cellofan da alimenti chiusi con le mollette ferma documenti. In frigo infatti le verdure tendono a perdere molta preziosa acqua biologica e sostanze.
Acquisto della verdura
Biologica o no?
L’imperativo per l’acquisto della verdura è: comprarla fresca!
Una utile raccomandazione è controllare sempre la data di raccolta, la consistenza e il colore della verdura, che deve essere bello brillante.
risciacqualo con abbondante acqua a temperatura ambiente.
A questo punto metti ad asciugare i tuoi capi al sole per almeno una giornata.
Vedrai che con il passare del tempo le macchie gialle scompariranno lasciando il capo del colore naturale a cui lo avevi acquistato.
Attenzione all’acqua che usi:
L’ acqua molto dura o troppo ricca di ferro è da evitare, perché anche questa componente potrebbe far sì che il colore si trasformi da giallo ad arancione.
Quindi non usare l’acqua di casa se ha troppo ferro o troppo calcio
Come si generano questa macchie di crema solare?
La risposta veloce è che le macchie sono causate dai residui di crema sui capi.
Ed è la verità…
Ma allora perché quando cade la crema su un tessuto a volte compaiono le le macchie e altre volte no?
Perché alcuni costumi si macchiano e altri no?
La verità è che:
La crema causa la macchia ma quei bei segni gialli possono essere anche composti da:
1. Gli antimicrobici contenuti nelle fibre dei tuoi capi;
2. I metalli pesanti delle colorazioni dei tessuti;
3. I filtri solari contenuti nelle fibre dei tuoi costumi;
4. Sbiancanti di precedenti lavaggi.
Ad ogni lavaggio, specie se sei abituata ad usare sbiancanti o candeggianti, lasci residui sulle fibre e questi residui fanno reazione con le creme solari.
Come vedi il tema è ampio e complesso, e solo ad analizzare le cause puoi capire che non ci sia una soluzione adatta per qualsiasi caso.
Meglio prevenire: compra creme che non macchiano.
La prima cosa che puoi fare infatti è quella di acquistare le creme che dichiarano di non macchiare i vestiti.
Alcuni produttori hanno scoperto le cause di queste macchie ed hanno eliminato dalle loro formulazioni gli ingredienti che interagiscono con gli altri fattori che ti dicevo prima, e quindi le loro creme non macchiano, o perlomeno, magari non sono ancora sicure al 100% ma comunque hanno fatto un bel passo in avanti e lo possono dichiarare in etichetta.
Cosa non fare mai per pulire le macchie di crema solare dai capi
NON USARE LA CANDEGGINA PER RIMUOVERE LE MACCHIE DI CREMA SOLARE
A meno che tu non voglia creare un danno ancora più grande e trasformare la macchia da gialla a rossa, allora non ti sognare nemmeno di usare la candeggina (e se devo dirla tutta la candeggina inquina tanto te, la tua famiglia e l’ambiente, e a mio avviso sta bene negli scaffali del negozio). Se vuoi qualche consiglio su come sostituirla nella tua routine ti consiglio questo > articolo <
NON USARE SBIANCANTI NATURALI PER RIMUOVERE LE MACCHIE DI CREMA SOLARE
Percarbonato e sbiancanti naturali non faranno assolutamente nulla, anzi, fissano quel bel giallo sul tessuto e non lo lasceranno mai più venir via.
I Floreali di Verdevero sono dei profumatori naturali ipoallergenici e in polvere che abbiamo ideato per profumare il bucato in modo ecologico e sostenibile.
Come ti spieghiamo qui la maggior parte dei profumatori per bucato, oltre ad essere sintetici e inquinanti per te e l’ambiente, sono la principale causa di allergie e dermatiti.
I Floreali, invece, profumano tutta la tua casa e i tuoi abiti in modo naturale, ma non solo: puoi scegliere tu il profumo da aggiungere tra 7 profumazioni fiorite, e dosarli a piacimento, scegli tu quanto desideri profumare i tuoi vestiti!
Vediamo adesso come utilizzarli al meglio, quali trucchetti adottare per farli profumare intensamente, cosa non fare mai e gli usi alternativi scoperti negli anni dalle nostre clienti!
DOVE METTERE I FLOREALI VERDEVERO, OLTRE CHE NELLA VASCHETTA INSIEME AL DETERSIVO BEIPANNI
Segui questi semplici passi:
1. prendi i FloReali e spolverali bene spargendoli su tutto il fondo del cestello (Mi raccomando: non sopra e non in mezzo ai capi);
2. metti i capi nel cestello;
3. avvia il ciclo di lavaggio per un tempo minimo di 50 minuti e superiore ai 30 gradi.
LA REGOLA DEI 2/3:
Ricordati, inoltre, che per un lavaggio efficace devi seguire la regola dei 2/3.
Non devi quindi mai caricare la tua lavatrice per più di 2/3 del cestello, in modo che i FloReali possano avere spazio tra i vestiti per sciogliersi bene.
In questa maniera sei sicura di sciogliere i tuoi FloReali.
Non solo!
Questa regola è quella che ti permette di ottenere il massimo dal lavaggio: una lavatrice troppo piena non lava mai bene!
GLI USI ALTERNATI DEI FLOREALI VERDEVERO
IN ASCIUGATRICE
In asciugatrice, ti basterà inserire la dose che preferisci in un sacchettino di stoffa, o un calzino spaiato.
Controlla bene che non fuoriesca la polvere dalla trama, agitando e pizzicando un po’ il sacchetto/calzino.
Fai un bel nodo.
Puoi inserirli direttamente in asciugatrice assieme ai capi.
Puoi riutilizzare il sacchetto quante volte lo desideri, finché il profumo si esaurisce.
Una volta esaurito il profumo, puoi gettare la polvere dei FloReali direttamente nell’umido organico.
PROFUMO DI FIORI CON L’ASPIRAPOLVERE
Se vuoi che il profumo di fiori arrivi ovunque in casa tua, puoi versare un cucchiaino di Floreale sul pavimento e aspirarlo, continua poi ad aspirare normalmente: sentirai che fragranza di pulito fiorito!
Puoi usare questa tecnica anche per profumare tappeti e divano, versandone un poco sulla superficie interessata e aspirando normalmente.
PER LAVARE I PAVIMENTI
Quando lavi i pavimenti, versa un cucchiaino di Floreale nell’acqua calda di lavaggio, inzuppa in mocio o lo straccio e passa la tua casa al profumo di fiori! Rimarrà nell’aria per giorni.
COME FARE SE RIMANE PRODOTTO NELLA VASCHETTA DELL’AMMORBIDENTE
Abbiamo riscontrato che, in alcuni modelli di lavatrice, mettendo il FloReale nella vaschetta dell’ammorbidente si forma un gel che non riesce a scendere.
Questo succede perché la vaschetta dell’ammorbidente non è adatta.
Infatti:
I Floreale hanno bisogno di tutto il ciclo di lavaggio per agire al meglio sui capi: il lavaggio ottimale consigliato ha una temperatura minima di 30/40° ed una durata minima di 50 minuti;
Il profumo dura poco: il profumo non sarà bello persistente alla fine del lavaggio;
I capi non risultano morbidi: la cellulosa del FloReale ha un effetto ammorbidente “meccanico”, significa che si gonfia e dilata le fibre rendendole più morbide.
Se lo metti nella vaschetta dell’ammorbidente tuttavia, entra in azione troppo tardi e in questo modo i tuoi capi non hanno tempo di ammorbidirsi.
Ci sono certi tessuti che sembrano chiamare a sé le macchie, non trovi? Ecco la tua soluzione ideale! Il camoscio è un materiale elegante ma delicato, e una macchia di vino o di qualsiasi altro tipo su un divano in camoscio può sembrare una tragedia. Fortunatamente, con i giusti rimedi naturali, puoi rimuoverla senza danneggiare il tessuto. Scopri insieme a me come pulire un divano in camoscio in modo efficace e sostenibile!
Per eliminare le macchie dal camoscio, ti bastano pochi ingredienti naturali e facilmente reperibili:
Amido di mais o riso
Borotalco
Gomma para
Detersivo ecologico per piatti
La soluzione ecologica per sapere come pulire un divano in camoscio
Ora vedremo insieme le caratteristiche di questo problema e come fare per risolvere senza ammattire e senza comprare prodotti tossivi e nocivi.
Tipo di macchia:
Le macchie più frequente in un divano sono macchie di cibo o di liquidi di uso comune in casa. Qualsiasi sia la macchia, il problema è che penetra velocemente nel camoscio, creando aloni difficili da eliminare. Agire subito è essenziale per evitare che la macchia si fissi nelle fibre del tessuto.
Tempo necessario:
Il processo di pulizia richiede circa 30 minuti, tra l’assorbimento, la rimozione della polvere e il trattamento finale. Se la macchia è particolarmente ostinata, potrebbe essere necessario ripetere alcuni passaggi per una rimozione completa.
Tipo di tessuto:
La pelle scamosciata è un materiale poroso e delicato che richiede cure specifiche. La sua superficie vellutata può rovinarsi facilmente se trattata con metodi aggressivi o prodotti non adatti.
Impegno necessario:
Difficoltà 3 su 10. Sebbene il procedimento sia relativamente semplice, è importante seguire ogni passaggio con precisione per evitare di danneggiare il camoscio o creare aloni indesiderati.
Ingredienti che puoi usare:
Detergente ecologico per piatti
Amido di mais o riso
Borotalco
Procedimento per eliminare una macchia su camoscio
Assorbi immediatamente il liquido:
Se la macchia è fresca, coprila subito con amido di mais, amido di riso o borotalco.
Lascia agire per almeno 15 minuti affinché la polvere assorba il liquido in eccesso.
Rimuovi la polvere con una spazzola morbida.
Usa la gomma para:
Se rimane ancora qualche alone, strofina delicatamente la zona con gomma para o una semplice gomma da cancellare.
Tratta la macchia ostinata:
Se la macchia persiste, mescola acqua e qualche goccia di detersivo ecologico per piatti (Amanì).
Usa uno spazzolino da denti per strofinare delicatamente la zona con movimenti circolari.
Asciuga e ravviva il camoscio:
Tampona con un panno in microfibra asciutto per assorbire l’umidità.
Spazzola il camoscio con una spazzola specifica per ridare morbidezza e uniformità alla superficie.
Cosa non fare mai:
Non lasciare che la macchia si asciughi sul tessuto: il vino può penetrare in profondità e diventare quasi impossibile da rimuovere.
Non usare acqua in eccesso: il camoscio è molto sensibile ai liquidi e può macchiarsi ulteriormente.
Non strofinare troppo forte: rischi di rovinare la texture vellutata del materiale.
Conclusione
Seguendo questi semplici passaggi, riuscirai a eliminare le macchie dal tuo divano in camoscio senza rovinarlo. La prossima volta che un bicchiere di vino si rovescia accidentalmente, saprai esattamente cosa fare per intervenire subito e in modo ecologico!
Hai mai provato questi metodi per pulire il camoscio? Condividi la tua esperienza nei commenti!
Parliamo di Detersivi Naturali e autoproduzione, nello specifico di detersivo bucato.
Sì, perché chi si avvicina al mondo delle pulizie ecologiche solitamente fa parte di quelle persone super attente che decide di cambiare il proprio stile di vita a tutto tondo.
Non solo predilige scegliere la natura per il benessere dei propri capelli, della propria pelle, o della propria pancia, imparando a mangiare meglio.
Arriva un momento in cui ci si accorge che anche la nostra casa, i nostri indumenti e ciò che ci circonda necessitano di cure particolari, perché sono gli ambienti in cui teoricamente dovremmo tornare a trovare il nostro equilibrio, scaricare le tensioni e le schifezze della vita urbana, respirare aria fresca e pulita… naturalmente.
Ecco allora che cerca cerca, trovi i Detersivi Verdevero, o inizi a produrre a casa i tuoi primi saponi naturali.
Qui ti voglio dare una ricetta per fare da te il detersivo bucato, con ingredienti naturali che trovi nella sezione Detersivi fai da te di Verdevero.
50 ml di sodio citrato (trovi la ricetta CLICCANDO QUI);
5Lt di acqua demineralizzata;
mestolo di legno;
opzionale: 30 gocce di Olio Essenziale Bio.
Come fare:
inizia col grattuggiare il SAPONE VEGETALE in modo da avere delle scaglie facili da sciogliere;
in una pentola capiente fai bollire l’acqua;
spegni il fuoco e versa a poco a poco le scaglie di SMACCHIETTA;
una volta sciolto bene, lascia riposare fino al completo raffreddamento.
Aggiungi ora il CARBONATO, il sodio citrato e mescola accuratamente.
Se decidi di volerlo profumare, questo è il momento giusto!
Travasa il tutto in un vaso di vetro capiente, oppure in flaconi riciclati e ben lavati.
Ricordati che per profumare il tuo bucato puoi sempre utilizzare i FloRealiVerdevero, solo non metterli in questa formula. 😉
Assieme a questo detersivo fatto in casa, ti consiglio comunque di utilizzare additivi come BioBiancoo Percarbonato, soprattutto se hai capi molto sporchi o macchiati, perché il potere pulente è comunque molto limitato, ma ottimo per quelle lavatrici che necessitano di dare una rinfrescata al bucato.
– Lo sapevi? –
C’è la falsa credenza che il Bicarbonatosia un disinfettante, e molte persone lo utilizzano per formulare detersivi.
In realtà, questa è una credenza popolare che è indispensabile smentire, soprattutto perché si tende sempre di più a fare lavatrici a basse temperature ed utilizzare queste formule per pulire i capi dei bambini, anche molto piccoli, pensando di salvaguardarli pienamente.
Il Bicarbonato, contrariamente a quanto si pensa, non è un disinfettante poiché non ha la caratteristica di eliminare i microorganismi quindi non usarlo per il tuo detersivo bucato fatto in casa.
Quello che fa è ostacolare lo sviluppo dei microbi e facilitarne la rimozione innalzando il livello del PH dell’acqua che utilizziamo per il lavaggio e rilasciando ioni di sodio. Preserva dai batteri solo se in soluzione satura, per effetto della sua salinità, ma non ha questa proprietà se viene usato nel bucato o in lavatrice. [Fonte: http://www.mammachimica.it/le-cose-da-non-fare/]
Ami i detersivi ecologici e vuoi sapere quali lo sono veramente? Scoprilo con queso video:
Se hai trovato utile questo consiglio o se vuoi farmi personalmente la tua domanda entra a far parte del gruppo:
Prosegue il viaggio nelle decorazioni natalizie fatte in casa, eco friendly: in questo post ci occuperemo di frutta secca e spezie
Pendenti di frutta essiccata e spezie
Possiamo realizzare dei bellissimi pendenti di frutta secca e specie da appendere alle finestre o al nostro albero di Natale.
I frutti più indicati sono le arance e le mele, mentre la cannella si presta moltissimo per essere appesa:
tagliare fette di arancia e mela dello spessore preferito, meglio non troppo grosse;
mettere ad essiccare nell’essiccatore o in forno ventilato a 50 gradi;
formare un buco e appendere utilizzando un nastro natalizio come supporto.
La frutta andrà intervallata con la cannella, nastri e fiocchi, campanellini e qualsiasi altro materiale vi aggrada per abbellire la composizione.
È un’ottima idea fare un po’ di shopping nelle mercerie più fornite, dove sotto le feste natalizie è possibile trovare accessori davvero bellissimi!
Decorazioni con i fondi di bottiglia
Se beviamo acqua o bibite gasate in bottiglie di plastica, possiamo tagliarne il fondo e utilizzarlo per creare sceniche decorazioni natalizie da appendere alle finestre.
Coloriamo i fondi con appositi colori resistenti alla plastica, gli acrilici sono molto adatti (ricordatevi che per pulire i pennelli servirà la trielina), applicatevi poi stelline, glitter e tutto quello che più vi piace.
Fate un buco sulla sommità dei fondi di bottiglia, quindi infilateli uno ad uno su un filo dorato o argentato per aumentare la suggestione natalizia.
Potete fermare un fondo dall’altro con un piccolo nodino e scegliere di distanziarli come più vi piace.
Albero di Natale con rami recuperati
Se siete degli amanti del recupero e non amate il classico abete, potete costruirvi anche l’albero di Natale!
Recuperiamo dei tronchi di media grandezza, perfetti quelli levigati dal mare: tentiamo di prenderne di diverse misure, dalla più grande alla più piccola, in modo da creare la classica piramide di Natale.
Possiamo poi verniciare i rami bianco natale, spruzzarli con della neve natalizia e appenderli al muro in casa, o fuori casa, ricreando appunto l’albero a forma di piramide.
Ad ogni ramo potremo appendere ciò che più ci aggrada; le decorazioni fatte con le nostre mani, palline classiche, luci natalizie e nastri.
Biscotti pan di zenzero come decori dell’albero
Infine tra le decorazioni homemade non possono mancare i classici biscotti pan di zenzero!
Buoni da mangiare, ma anche molto belli da appendere all’albero.
Ecco la ricetta classica.
Omini di pan di zenzero
Per circa 30 biscotti
420 g di farina 00;
2 cucchiaini di zenzero in polvere;
1 cucchiaino di cannella in polvere;
mezzo cucchiaino di chiodi di garofano in polvere;
mezzo cucchiaino di noce moscata in polvere;
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio;
mezzo cucchiaino di cremor tartaro;
mezzo cucchiaino di sale;
100 g di burro, ammorbidito a temperatura ambiente;
100 g di zucchero;
1 uovo;
250 g di melassa.
Per la glassa
2 albumi;
2 cucchiaini di succo di limone;
320 g di zucchero a velo.
Procedimento:
1. Mescolate insieme la farina con tutte le spezie, il bicarbonato, il lievito e il sale; mettete da parte.
2. Lavorate il burro con lo zucchero fino a quando il composto sarà chiaro e spumoso. Unite l’uovo e la melassa. Incorporate gradualmente il composto con la farina fino a quando saranno amalgamati. Dividete l’impasto a metà e formate due dischi. Avvolgeteli nella pellicola e mettete in frigorifero per almeno 2 ore e fino a 2 giorni al massimo.
3. Scaldate il forno a 180°C. Lavorando un disco alla volta, mettete l’impasto su carta da forno leggermente infarinata e stendetelo a 3-4 mm di spessore.
4. Ricavate le forme con un tagliabiscotti ed eliminate la farina in eccesso. Trasferite su teglie rivestite di carta da forno. Se preparate le decorazioni per l’albero, fate un forellino in cima ad ogni biscotto per metterci un fiocco quando saranno pronti.
5. Per biscotti più morbidi, infornateli per 8-10 minuti; se li volete più croccanti o da appendere all’albero, cuoceteli per 11-12 minuti.
Preparate la glassa:
1. in una ciotola capiente, montate gli albumi con il succo di limone;
2. unite lo zucchero a velo setacciato e sbattete ad alta velocità finché il composto è liscio e ben amalgamato;
3. la glassa va usata subito o conservata in un contenitore ermetico. Se non la usate subito, copritela con la pellicola o si indurirà.
4. Mettete la glassa in una tasca da pasticcere con la bocchetta piccola. In alternativa usate un sacchetto da congelazione tagliato nell’angolo.
È un’attività che richiede tempo e concentrazione, ma farsi in casa le decorazioni natalizie, soprattutto se si hanno bambini, diventa un gesto per vivere il Natale ancora più intensamente con la propria famiglia.
Se belle sono costosissime: sono le decorazioni natalizie che in questo periodo spopolano in qualsiasi tipo di negozio.Spesso fatte in serie, soprattutto quelle a basso prezzo, ci comunicano un po’ di tristezza e poca originalità: ma non è Natale senza decorazioni!
Perché quindi non farsele in casa, tutte o una parte, con i propri figli, recuperando del materiale che avremmo buttato e sbizzarrendosi acquistando sfiziosi decori personalizzati nelle mercerie?
Decorazioni natalizie con i barattoli di vetro
I barattoli di vetro riciclati dalle marmellate, sott’oli, yoghurt… sono perfetti per creare delle decorazioni natalizie da regalare o da utilizzare per decorare la propria casa.
Un’idea è quella di rivestire i vasetti con colorati patchwork di carta colorata, foglie raccolte e quanto altro la vostra fantasia vi dice.
Infine, posizionate all’interno una piccola lampadina con la pila, per creare un effetto scenico.
Lanterne natalizie con luci di natale inutilizzate
Se avete delle luci di Natale colorate che non utilizzate più, potete inserirle all’interno di un vasetto di vetro capiente: il risultato saranno lanterne decorative natalizie davvero suggestive e belle anche come regalo.
Sempre su questo mood possiamo creare delle lanterne esterne:
recuperiamo dei barattoli di vetro, delle candele da inserirvi dentro, della vernice spray bianca, rossa e argento o decorazioni stick già pronte, delle catenelle o del filo sostenuto per appenderle esternamente.
Il procedimento è semplice:
applichiamo le decorazioni stick ai vasetti o spruzziamo la vernice a spruzzo come più ci piace, lasciamo asciugare.
Quindi inseriamo la candela all’interno e leghiamo la catenella o il filo alla bocca del vasetto.
Appendiamo all’esterno questa fila di lanterne accese nella notte della vigilia, tutte sulla medesima fila, ma ad altezze diverse per creare un effetto maggiormente magico.
Barattolo di vetro: un originale porta candele
Puoi decorare il tuo barattolino con nastri o con gli appositi colori per il vetro: poni dentro al tuo barattolo una candela e utilizzalo come decorazione per la tavola o per
l’ingresso.
Molto belle le pigne inserite all’interno dei vasetti di vetro, alle quali aggiungere delle lucette, dei glitter o dei nastri colorati di oro e argento a simulare un nido sul quale poggerete le pigne e la candela.
Come decori natalizi con la tecnica del decoupage
Decorando con la tecnica del decoupage, i barattolini, sia di plastica che di vetro, possono diventare originali decori per l’albero di natale: da alternare alle classiche palline.
La ghirlanda natalizia
È possibile realizzare una ghirlanda natalizia utilizzando delle pigne.
Occorre procurarsi delle pigne, dei colori acrilici nelle tonalità tipiche del Natale, della colla glitter e delle applicazioni natalizie, pennelli, trielina per lavare i pennelli, colla a caldo, un nastro che più ci piace.
Prima di tutto decoriamo le pigne a nostra fantasia, lasciamo asciugare.
Disponiamo poi la composizione di pigne, appunto a forma di ghirlanda circolare, e incolliamo una a una le pigne tra loro.
Lasciamo asciugare, leghiamo in alto il nastro facendovi un occhiello da utilizzare per appendere la ghirlanda.
Grazie alla marmellata di arance è tempo di ricordare il sole estivo gustando gli agrumi.
In questo periodo questi frutti color del sole ci proteggono dal freddo invernale sia fuori che dentro donandoci vitamine importantissime come la C.
Anche la marmellata di arance è davvero squisita, è la più conosciuta, ma le variazioni sul tema possono essere moltissime.
Marmellate gustose sono quelle miste di agrumi, mandarino, limone e arancia, kumquat, pompelmi e clementine, limone e arance sanguinelle, insomma c’è solo da liberare la fantasia e creare accostamenti, che non vi deluderanno.
Una delle marmellate classiche da preparare in inverno, è quella di arance di Siviglia, che ci stupiscono con il loro retrogusto amaro addolcito dalla cottura con zucchero.
Vediamo come prepararla in casa.
Ingredienti
per 5-6 vasi di marmellata da 450 gr.
1 kg di arance di Siviglia;
75 ml di succo di limone;
500 gr di zucchero di canna biologico (Mascobado).
Preparazione
Lavare le arance, togliere il picciolo e tagliarle a metà.
Spremerle e mettere da parte il succo.
Con un coltello affilato tagliare a striscioline sottili la scorza e la parte bianca;
riporle in una ciotola con il succo di limone e 2,5 litri di acqua.
Lasciare in infusione per almeno una notte, fino a 24 ore se il tempo ve lo permette.
Trasferire quindi il composto in una pentola capiente, portare ad ebollizione, coprire con coperchio e lasciare cuocere a fuoco molto lento per due ore, fin a quando la scorza non si sarà ammorbidita.
Trascorso questo tempo, incorporare lo zucchero e il succo di arancia, mescolate bene e fatelo assorbire in modo omogeneo.
Fare bollire per ulteriori 20-25 minuti fino a che il composto si sarà addensato.
Spegnere e fate riposare circa 5 minuti, invasate la marmellata in vasetti previamente sterilizzati, tappate con tappi nuovi, rovesciare il vasetto e attendere che si sia completamente raffreddata prima di capovolgerlo e riporlo in dispensa.
Si consuma entro due anni.
Come faccio a capire se il mio composto si è addensato?
Un metodo molto efficace consiste nella prova del piattino: mettere un cucchiaino di marmellata su un piattino, farla raffreddare. Quella che otterrete sarà la consistenza che avrà la vostra marmellata.
Le belle giornate autunnali con i bimbi in casa ti fanno venire voglia di dolcezze?
Io se penso alle dolcezze penso a quelle al cioccolato che fa mia moglie, e anche agli impiastri dei miei piccoli.
La soluzione ecologica:
Aceto e acqua al 50%, strofinare, risciacquare e mettere in lavatrice.
⚛️ Tipo di macchia:
Macchie di cioccolato secche.
🕝Tempo necessario:
10 minuti per pretrattare + normale lavaggio in lavatrice.
👚 Tipo di tessuto:
Maglietta di cotone colorata.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 2 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Aceto, acqua, detersivo ecologico per bucato.
⚗️ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
In una bacinella prepara una soluzione al 50% di aceto e acqua, immergi il tuo capo di cotone colorato, strofina bene, risciacqua e metti in lavatrice con detergente ecologico.
Hai un’intolleranza alimentare al nichel e vorresti essere più attento al cibo che introduci nel tuo organismo? Certe volte ti senti male dopo aver mangiato e non riesci a capire quale sia il motivo?
Semplicemente ci tieni alla dieta e preferisci conoscere al meglio gli alimenti che mangi e i loro contenuti?
Sicuramente allora ti sarà utile avere tutte le informazioni da sapere riguardo al cibo contenente nichel, un argomento spesso poco trattato e sottovalutato, ma che in realtà risulta essere davvero rilevante.