Un ottimo secondo per le feste adatto a chi allergico o intollerante a uova e latte
Ecco un ottimo secondo per chi non può (o non vuole) mangiare derivati animali. Ma se fatta raffreddare e tagliata a quadratini questa torta salata è anche adattissima come finger food durante un aperitivo
Quante volte avresti voluto ordinare dei prodotti bio ma non sapevi dove cercarli e alla fine ti sei arreso e hai comprato la cara vecchia, velenosa, ammoniaca o lo shampoo con i siliconi?
I Detersivi tradizionali sono altamente inquinanti e tossici, sono sicuro che lo sai.
I DETERSIVI TRADIZIONALI INQUINANO, MA QUANTO?
Sapevi che un solo flacone di detersivo tradizionale inquina l’equivalente di 5 piscine olimpioniche!? Stiamo riempiendo il mare di schifezze!!
Quello stesso mare in cui noi e i nostri figli andremo a tuffarci durante l’estate. E’ arrivato il momento di prendere decisioni più consapevoli e, se sei qua, sono sicuro che già sei una persona consapevole o che vuole iniziare ad esserlo, benvenuto!:)
Certo, non sono solo i detersivi, ma una grossa parte è dovuta al fatto che, quando abbiamo lavato una cosa in casa, l’acqua del detersivo viene buttata poi negli scarichi, e dove vanno quegli scarichi?
Hai capito bene: finiscono nei nostri mari nei nostri fiumi… MA ANCHE NEL NOSTRO CORPO!
I detersivi tradizionali lasciano un fastidioso odore chimico per casa e sai perché?! PERCHE’ SONO ALTAMENTE CHIMICI, ecco perché!! Ehehe
A parte gli scherzi, hai mai notato che quando devi usare un detersivo, per esempio quello per i piatti, poiti trovi tutte le mani screpolate, arrossate e che prudono un sacco? I vecchi detersivi sgrasseranno anche pur bene i piatti, ma sicuramente non sono fatti per stare, OGNI GIORNO, sulle tue mani!
Gli ingredienti nocivi si depositano giorno dopo giorno sulla tua pelle.
Hai davvero voglia di respirare questi prodotti nella tua casa?
Hai mai pensato che ogni volta che usi questi prodotti sei in mezzo ad una nube chimica?
NO?!
Bene, HO UNA BUONA NOTIZIA PER TE!
Finalmente è arrivato il modo di usare prodotti eco-bio senza doverli cercare in tutta la città, su e giù per i negozi biologici!
Madre Natura infatti ci ha già fornito gli ingredienti perfetti per lavare in perfetto equilibrio con l’ambiente!
Dovevamo solo trovare il modo di metterli insieme.
LA GREENBOXè un KIT che comprende i prodotti perfetti per buttare via i tuoi detersivi inquinanti SUBITO e passare ad un nuovo stile di vita ecologico.
Scoprirai con piacere il detersivo verdevero già dopo averlo stappato. Sentirai un profumo neutro e pulito. Tipo il bucato fresco fresco della nonna. Questo è dato dagli ingredienti naturali al suo interno.
Madre Natura ci ha già fornito gli ingredienti perfetti per lavare in perfetto equilibrio con l’ambiente!
Dovevamo solo trovare il modo di metterli insieme.
Pasta frolla à gogo con ricette vegane saporite! E’ l’ideale per dare forma ad una crostata alla frutta vegan o semplicemente a squisiti biscotti
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“Da un anno utilizzo gli assorbenti lavabili, hai qualche consiglio per eliminare le macchie si sangue? Io li immergo in acqua fredda per qualche ora, faccio un prelavaggio a mano con sapone di Marsiglia e metto a lavare… ma non sempre escono puliti.”
Fabrizio risponde:
La prima cosa da sapere è: COSA NON FARE con le macchie di sangue, ovvero non mettere alcun detersivo.
Se metti detersivo fissi il sangue alle fibre e non le togli più.
Seconda cosa da sapere: usare sempre acqua ghiacciata. Più fredda che puoi.
Anche qui, l’acqua calda fissa il sangue sulle fibre.
Terza cosa: prima immergi gli assorbenti in acqua ghiacciata meglio riesci a rimuovere il sangue.
Una volta fatto pre-ammollo con acqua fredda per qualche ora aggiungi un po’ di BIOBIANCO.
Dopo alcune ore metti in lavatrice con BEIPANNIe BIOBIANCOalmeno a 40 gradi.
Se hai trovato utile questo consiglio o se vuoi farmi personalmente la tua domanda entra a far parte del gruppo:
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Oggi vogliamo consigliarvi un’auto-produzione davvero molto interessante per i detersivi fai da te: le tabs per lavastoviglie.
Per realizzare questo detersivo fai da te per lavastoviglie si utilizzano degli ingredienti davvero molto semplici che potete trovare anche sul nostro sito VerdeVero.it:
percarbonato sbiancante, carbonato di sodio anche chiamata soda da bucato, detersivo ecologico per piatti.
aggiungi il cucchiaio di Amanì, il sodio citrato liquido e mescola bene;
poi anche l’amido e mescola nuovamente;
aggiungi quindi l’acqua demineralizzata a poco a poco (quanto basta a rendere leggermente fluido ma abbastanza denso il composto);
a questo punto se vuoi puoi aggiungere l’Olio Essenziale;
versa il contenuto negli stampini;
lascia asciugare anche un paio di giorni (dipende dalle temperature).
Un consiglio:
lascia asciugare il composto lentamente, perché se asciuga molto in fretta potrebbe perdere troppo l’idratazione e sbriciolarsi un pochino (le tabs resteranno comunque efficaci nel loro utilizzo).
Se nella tua casa non dovessi riuscire a renderle abbastanza solide abbiamo scoperto che… – rullo di tamburi – puoi metterle nel congelatore! La cosa migliore è metterle in un vasetto una volta congelate e tenerle lì fino a quando devi fare il lavaggio. 🙂
CONSIGLI PER L’USO
Essendo questo un detersivo per lavastoviglie fai da te, non ha al suo interno un ingrediente che possiedono invece i detersivi chimici, ossia il glycole.
Il glycole serve per far scivolare l’acqua dalle stoviglie, in modo da non avere residui di calcare evidenti.
Il problema è che il glycole è un ingrediente piuttosto inquinante e non troppo raccomandabile per la salute.
Per ovviare al problema consiglio di riempire la vaschetta del brillantante con soluzione a base di ACIDO CITRICO (sciogli 150 gr di ACIDO CITRICO in 1 litro di acqua demineralizzata e mixa bene il tutto).
Accertati che la lavastoviglie abbia il SALEche addolcisce l’acqua.
Noterai comunque che su alcuni bicchieri rimane alone e su altri no: questo accade perché i bicchieri di basso costo sono realizzati con materiale scadente che reagisce con un ingrediente delle tabs.
Per assicurarti brillantezza, puoi anche asciugare i bicchieri una volta terminato il lavaggio (io lo consiglio sempre).
La muffa si crea spesso per una cattiva traspirazione delle mura domestiche: i metodi di costruzione con materiali non traspiranti ostacolano il passaggio dell’aria creando così un ambiente da deumidificare, perfetto per lo sviluppo di umidità e, quindi, muffa.
Muffa in casa, come deumidificare un ambiente
Che fare?
In questo post vi abbiamo dato dei consigli utili per intervenire e prevenire la muffa, come l’acqua ossigenata e, ovviamente, una buona deumidificazione degli ambienti.
Deumidificare gli ambienti significa portarvi dentro più aria possibile: in bagno, ad esempio, una volta fatta la doccia asciughiamo subito dove abbiamo bagnato con un panno di microfibra che assorbe bene e facilmente l’umidità.
Apriamo la finestra per cambiare subito l’aria e non lasciar depositare l’acqua di troppo nei punti critici.
Particolare attenzione anche al box doccia. Il box doccia va asciugato per evitare muffe sugli angoli e sul muro, e deterso con un prodotto che contenga acqua ossigenata.
Tra le varie invenzioni tecnologiche in commercio, poi, ve ne sono alcune che ci saranno decisamente utili: come il deumidificatore che contro la muffa in casa, che ormai si e’ insediata, darà una grossa mano. Ve ne sono a basso consumo energetico, ovviamente vi consigliamo di dirottare su questi la vostra scelta.
Per non accumulare inutile umidità e dare il via allo sviluppo della muffa in casa, sarà bene anche non asciugare il bucato tra le mura domestiche e se utilizzate l’asciugatrice meglio disporla sì al coperto ma non in casa, ideale il balcone e/o un garage. Si può anche deumidificare la casa in modo ancora più ecologico e naturale, mettendo dei vasetti di vetro sparsi per la casa contenenti del sale grosso, il quale e’ rinomato per assorbire l’umidità in eccesso.
Crepes senza latte: una delizia da scoprire. Oggi vi parliamo di ricette vegane e vi proponiamo le crepes vegan senza latte e né uova. Leggete l’articolo e vi verrà l’acquolina in bocca!
Questo insopportabile compagno di viaggio spesso, se non trattata correttamente ed eliminata a dovere, si deposita non solo sui muri, ma anche sui nostri vestiti. Ecco come togliere la muffa dai vestiti in tutte le situazioni e con prodotti naturali e non irritanti.
Toglierla non è affatto semplice: uno dei metodi che si consigliano solitamente per eliminarla è la candeggina, ma proprio su quest’ultima e sulla sua pericolosità per l’ambiente e la persona ormai siamo tutti informati.
Meglio guardare altrove: ma dove?
Ma lo sapevi che l’inquinamento nelle nostre case può essere fino a 7 volte superiore a quello esterno! (In alcuni casi fino a 100 volte!)
Della muffa sui muri e dei metodi per eliminarla posso solo darti un consiglio: rivolgiti al mio amico Giuseppe di Bastamuffa. Lo trovi qui.
Come togliere la muffa dai vestiti in modo naturale
Ma quando la muffa invade l’armadio e si deposita sui vestiti allora me ne ri-occupo io.
Eccoti una piccola guida per eliminare la muffa anche dai vestiti.
Percarbonato per la muffa sui vestiti e tessuti
I capi di cotone possono essere messi in una bacinella d’acqua calda, almeno 40 gradi, con del percarbonato: su 5 litri di acqua consigliamo 2 cucchiai di percarbonato. Tenere in ammollo nella soluzione per una notte, quindi procedere al lavaggio almeno a 60 gradi con il detersivo ecologico al quale potrete aggiungere 1 cucchiaio di percarbonato.
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Sale e sapone
Se la muffa si è depositata sui tessuti colorati, possiamo utilizzare il sale fino: cospargiamo la zona del vestito o tessuto dove ha proliferato la muffa, quindi sfreghiamo bene con sapone vegetale. Lasciare asciugare e il giorno successivo lavare il capo in lavatrice almeno a 60 gradi.
Acqua ossigenata per i tessuti bianchi
L’acqua ossigenata a 12 volumi è un’alleata perfetta per i tessuti e vestiti bianchi intaccati dalla muffa: essa, sprigionando ossigeno, debella i batteri e muffe responsabili. Versate quindi sulla macchia dell’acqua ossigenata inzuppando bene il tessuto. Chiudere il capo in una busta di plastica per un giorno, lavandolo poi normalmente ad alta temperatura in lavatrice e con detersivi ecologici.
Se i capi da trattare sono tanti, immergerli in una bacinella con acqua caldissima, sale grosso (4 cucchiai) e acqua ossigenata (nella misura di 100 ml per 4 litri). Ricopriamo tutto con la pellicola in plastica e lasciamo così per un giorno.
Alcol alimentare per togliere la muffa dai vestiti colorati
L’alcol alimentare è ottimo per detergere dalla sporcizia i capi, ma non per debellare le spore. Se la macchia di muffa è fresca e superficiale, versarvi dell’alcol sopra e far asciugare. Quindi effettuare il normale lavaggio in lavatrice a 60 gradi.
Odore di muffa sui vestiti
Se il problema riguarda l’odore della muffa sui vestiti, miscelare aceto di vino bianco in acqua calda: si è soliti preparare una soluzione al 40% di aceto, quindi su 1 litro di acqua calda, 400 ml di aceto. Lascia il tessuto a bagno per tutta la notte, lavandolo poi normalmente.
L’alternativa è realizzare una soluzione satura di bicarbonato di sodio, sciogliendolo piano piano in acqua calda, almeno 40 gradi, fin quando vi accorgerete che non si liquefà più.
Il sole, grande aiuto contro la muffa sui vestiti
Ovviamente sarebbe anche indicato trattare il luogo dove gli abiti hanno preso la muffa, quindi armadi e cassettiere, passandole con un panno ben imbevuto di acqua ossigenata, lasciato aperto ad asciugare e ripassando con una soluzione satura di bicarbonato di sodio. I vestiti che sono stati aggrediti dalla muffa, dopo il trattamento scelto, vanno messi ad asciugare al sole pieno, lasciandoveli anche per un paio di giorni.
Cura della lavatrice
La muffa potrebbe essere presente non solo in armadi e cassettiere, ma anche nella lavatrice. È bene quindi curarla spesso, pulendo il filtro e lavando con acqua ossigenata la guarnizione frontale dell’oblò. Anche il cassetto dove viene versato il detersivo potrebbe essere stato intaccato dalla muffa: estrailo e se la muffa si è depositata anche qui, lascialo a bagno per almeno 12 ore in acqua calda e percarbonato, o acqua calda e acqua ossigenata.
Infine, quando la lavatrice non è in funzione, lascia l’oblò aperto: ciò permetterà che la guarnizione si asciughi, impedendo l’attecchimento di muffe.
Se siete alla ricerca di ricette vegan squisite, ecco come preparare la Torta alle mele in pochi passi
Per gli amanti delle ricette vegane, vi proponiamo la dolce torta di mele che spesso ci ricorda quei momenti dell’infanzia in cui la nostra nonna o la nostra mamma ce la preparava
Nel marasma dei detersivi ecologici e biologici, veri o che si professano tali, come fare per riconoscere quelli garantiti? Come fare per capire se ci troviamo davanti a un vero detersivo ecologico e non a una bufala frutto di green washing?
Vogliamo anche mettere l’accento su un argomento molto spesso dimenticato dai più, ossia l’importanza che hanno anche le certificazioni ambientali per le imprese. In questo articolo redatto da GuidaPulizie.it vengono descritte in maniera esaustiva.
Certamente le certificazioni sono il primo passo per comprendere se ci troviamo davanti a un prodotto di un certo tipo.
È, più in generale, necessario sapere che in un detersivo ecologico e biologico:
1. Gli ingredienti devono essere di origine vegetale. Tutti.
2. Gli ingredienti devono essere indicati in etichetta attraverso l’INCI name e non attraverso la semplice COMPOSIZIONE CHIMICA che ci indica solamente le percentuali e la tipologia di tensioattivo contenuto (ossia la parte lavante nonché la più inquinante del detersivo anche ecologico), e alcuni ingredienti pericolosi, ma mai espressi nella totalità. Nei detersivi ecologici e biologici certificati l’INCI name, che invece ci indica ogni singolo ingrediente della formulazione, è obbligatorio; mentre in quelli tradizionali lo è solamente la composizione chimica;
3. Il detersivo deve avere una certificazione. Non una autocertificazione.
4. Non devono essere testati su animali.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le certificazioni che ci garantiscono di trovarci di fronte a un detersivo ecologico, biologico come si deve!
Certificazione Biocertitalia per la categoria ‘Eco Bio Detergenza’
Biocertitalia è uno dei più importanti enti certificatori del biologico italiano ed europeo.
La certificazione “Eco Detergenza” è una certificazione volontaria di prodotto rilasciata da Biocertitalia sulla base di una verifica di conformità dei prodotti e del processo produttivo ai requisiti indicati nel loro Disciplinare.
I requisiti principali che lo standard vuole garantire sono:
L’assenza sia nel prodotto che nel materiale da imballaggio di materie “a rischio” dal punto di vista ecologico.
L’assenza di materie prime non vegetali considerate “a rischio”, ovvero allergizzanti, irritanti o ritenute dannose per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Imballaggi da materie prime rinnovabili, materiali riciclabili o collegati ad un sistema di restituzione dei vuoti.
Un prodotto, in ogni caso, dotato di una più che accettabile performance ed efficacia equiparabile con i prodotti convenzionali di alta gamma.
Ecolabel
Ecolabel è il marchio dell’Unione Europea che premia la qualità ecologica dei prodotti (e dei servizi) migliori dal punto di vista ambientale, che mantengono elevati standard di prestazioni ed efficacia. Il marchio attesta che il prodotto prescelto ha un ridotto impatto ambientale lungo tutto il proprio ciclo di vita.
Aiab
Aiab, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (www.aiab.it), garantisce anche detersivi ecologici attraverso una certificazione specifica. Il marchio Aiab Detergenza Pulita si basa su disciplinari che valutano l’efficacia e la sicurezza dei prodotti, i quali devono risultare sia a ridotto impatto ambientale che rispettosi per la salute, offrendo un pulito ecologico e sicuro. Inoltre, la certificazione garantisce che le materie prime utilizzate per la formulazione dei prodotti siano state approvate singolarmente e provengano, in base a quanto è possibile reperire sul mercato, da agricoltura biologica.
È stato calcolato che la cosiddetta Information and Communication Technology globale (internet, video, voce e altri servizi cloud) ogni anno produce più di 830 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Si tratta di circa il 2% delle emissioni globali di CO2. Le proiezioni dicono, inoltre, che la quota è destinata a raddoppiare entro il 2020.
Anche un semplice click, come ogni attività umana, genera emissioni e conseguente impatto ambientale. La principale voce di consumo (e di inquinamento) del web è l’energia elettrica: essendo ancora in buona parte ottenuta mediante combustione di fonti energetiche fossili, il consumo di energia comporta la produzione di grandi quantità di emissioni nocive.
Ma qual è, nello specifico, l’impatto ambientale di un sito o del singolo utente? Per rispondere a questo interrogativo arriva in aiuto www.co2web.it: un portale, realizzato da Rete Clima, finalizzato a promuovere sia informazione e sensibilizzazione verso gli impatti ambientali generati dal nostro utilizzo quotidiano della rete sia azioni di riduzione e di compensazione forestale nazionale delle emissioni del web.
Tramite alcuni strumenti di simulazione interattiva, su www.co2web.it i navigatori sono in grado di quantificare le emissioni legate al proprio uso del web.
Si scoprirà ad esempio che un sito con 100.000 pagine viste al mese emette 288 kg di CO2 in un anno mentre un’internauta che utilizza il web per 100 ore al mese avrà invece emesso a fine anno 86,4 kg di CO2, pari alla CO2 emessa durante un viaggio su un’automobile di media cilindrata tra Milano e Bologna (a/r).
Un utente che invia mensilmente 500 e-mail (da 1MB) a fine anno avrà collezionato una emissione di 114 kg di CO2. Un navigatore che invece vede 100 video su Youtube in un mese a fine anno avrà emesso 43,2 kg di CO2.
Compensare si può
Il computo totale arriva così a 243,6 kg di emissioni climalteranti ogni anno.
Con CO2web è tuttavia possibile compensare l’impatto ambientale delle nostre navigazioni. CO2web offre ad aziende e blogger la possibilità di compensare le emissioni legate alle pageview del proprio sito web, facendosi carico della CO2 collegata alla navigazione di coloro che fruiscono del sito/blog in una logica di responsabilità ambientale.
La compensazione viene realizzata da Rete Clima tramite la posa di alberi in Italia, all’interno di boschi urbani realizzati per la tutela della naturalità locale ed il contrasto al cambiamento climatico globale. Inoltre, le azioni di forestazione compensativa sono rivolte anche alla promozione della sostenibilità del territorio con il coinvolgimento delle scuole locali in progetti di educazione ambientale.