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Problema:

Basta una piccola distrazione tra un biscotto e l’altro eee… ops! Hai messo la teglia in alluminio in lavastoviglie, ed ora è ossidata. Ecco come fare.

La soluzione ecologica:

Acqua calda e acido citrico.

⚛ Tipo di macchia:

Ossidazione da soluzioni basiche.

🕝Tempo necessario:

15 + 30 minuti.

👚 Tipo di materiale:

Alluminio.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 4 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Acqua e acido citrico.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Puoi procedere in questo modo:

  1. Metti a bollire dell’acqua;
  2. versala nella teglia fino a coprire le parti ossidate;
  3. aggiungi 60 ml di Lemontrì (circa 2 cucchiai da cucina);
  4. lascia agire per 10 minuti;
  5. quando l’acqua si sarà raffreddata strofina la teglia con una spugna abrasiva che non graffi come la Evosponge.

 

Problema:

Hai la vasca idromassaggio, ma si sa, tra i vari impegni non la si usa poi tanto spesso. Come igienizzarla?

La soluzione ecologica:

Acqua calda, percarbonato e acido citrico.

⚛ Tipo di macchia:

Residui di sporco/accumulo di batteri e calcare.

🕝Tempo necessario:

15 + 30 minuti (x2) totale 90 minuti.

👚 Tipo di materiale:

Resina e gomma dura.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 4 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Percarbonato e acido citrico.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Spargi sul fondo della vasca due misurini di BioBianco.

Riempi bene la vasca di acqua calda, il tanto che basta per coprire le bocchette che erogano il getto idromassaggiante, all’inizio puoi usare un mestolo per aiutare la polvere a sciogliersi bene.

Quindi aziona l’idromassaggio per circa 30 minuti.

Una volta terminati i 30 minuti, svuota la vasca, sciacquala bene ed aiutandoti con un Panno Multi in Microfibra rimuovi l’eventuale sporco rimasto attorno alle bocchette.

Una volta ultimato questo passaggio, riempi nuovamente la vasca, e questa volta metti 200ml di Lemontrì.

Anche in questo caso aziona l’idromassaggio per circa 30 minuti, poi vuota la vasca e sciacqua bene.

Se necessario, aiutati con uno stuzzicadenti ad eliminare eventuali residui di calcare dalle bocchettine.

Con il primo lavaggio igienizzerai grazie all’azione biocida del BioBianco, mentre il secondo rimuoverà il calcare.

☑ Cosa non fare mai:
Non usare mai la candeggina né aceto!

 

I detersivi tradizionali sono un coacervo di sostanze tossiche che fanno male a noi e all’ambiente. Cosa fare? Acquistare detersivi ecologici, oppure passare ai detersivi fai da te a base di spezie e oli essenziali

E se vi dicessimo che tutti quei detersivi che tenete nel mobiletto sotto il lavabo della cucina non servono per disinfettare la vostra casa? E che potreste rimpiazzarli con ottimi detergenti ecologici e con sostanza di origine naturale?

Il 24% delle malattie che oggi affliggono l’essere umano, secondo i dati 2010 della quinta Conferenza ministeriale su salute e ambiente, sono ambientali: traffico urbano, inquinamento indoor, malattie respiratorie, asma. I bambini sono i più colpiti.

Tra queste è interessante osservare come il crescente ricorso alla disinfezione grazie all’uso di prodotti sempre più mirati e chimici, riduca la quantità di batteri utili al mantenimento della nostra salute, indebolendo il sistema immunitario e favorendo allergie e dermatiti.

Le allergie, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (dati 2010), affliggono il 40-50% degli individui e tra gli imputati ci sono profumi e conservanti contenuti in saponi, cosmetici e detersivi convenzionali.

Il consiglio è, quindi, da una parte quello di passare ai detersivi fai da te, dall’altra acquistare detersivi ecologici e biologici.

Esistono anche dei coadiuvanti naturali delle pulizie domestiche, oli essenziali e spezie utilissime per disinfettare gli spazi domestici.

Chiodi di garofano

È, quindi, ottimo utilizzato come antitarme negli armadi, potrete versare qualche goccia del suo olio essenziale in un brucia-essenze, negli umidificatori di ambiente, aggiungerne all’acqua di lavaggio dei piatti e all’acqua dei pavimenti.

Cannella

Anche la cannella è un antisettico naturale come i chiodi di garofano: come tale coadiuva l’organismo a combattere ed eliminare funghi, virus e batteri. Non è ormai raro trovare in commercio prodotti per l’igiene personale a base di cannella.

Il suo olio essenziale è prezioso per le pulizie domestiche se aggiunto all’acqua di lavaggio di stoviglie, pavimenti e quant’altro.

Olio essenziale di lavanda

La lavanda contiene oli essenziali molto attivi che le conferiscono proprietà antisettiche, disinfettanti, vasodilatatrici,  antinevralgiche, cicatrizzanti, diuretiche, per i dolori muscolari e artritici ed è considerata anche un leggero sedativo. Per tutte queste sue proprietà disinfettanti ne consigliamo l’uso per il bucato, due-tre gocce direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente, i suoi fiori seccati e posti in sacchettini di cotone nell’armadio come antitarme, come coadiuvante dell’acqua di risciacquo dei pavimenti e superfici varie.

Bicarbonato di sodio

Questa polverina a basso costo è, in realtà, una manna dal cielo per le pulizie domestiche (e personali): qui potrete trovare una miriade di consigli sui suoi utilizzi alternativi.

Per le vostre pulizie, potrete utilizzarlo con il limone creando una pappetta strofinandola sulle incrostazioni più tenaci; utilizzarlo puro su una spugnetta sulle piastrelle da detergere; per pulire l’argenteria, il forno, facendolo sciogliere in acqua calda per l’igiene dei pavimenti.

Succo di limone

E vogliamo poi parlare del limone? Con il limone potrete sgrassare e detergere le stoviglie: fate una pappetta con 1 cucchiaio di bicarbonato e 1 limone tritato finemente nel mixer, mezzo bicchiere da caffè di aceto e passatela sui piatti sporchi. Oppure strofinate mezzo limone sulla superficie delle stoviglie da trattare prima di metterle nella lavastoviglie. Il limone sgrassa le superfici lavabili della cucina, rendendo lucido l’acciaio. Preparate una pappetta di limone, ne basta mezzo, e sale, strofinando bene sui ripiani interessati. Il limone non va utilizzato sul marmo o su materiali particolarmente delicati.

Ottimo anche per pulire e far brillare il rame, ottone, alluminio e superfici metalliche: basta strofinare il limone direttamente sulla superficie da trattare, risciacquare e asciugare.

Borace

Il borace è sodio borato, un cristallo morbido bianco che se disidratato diventa una polvere gessosa è facilmente solubile in acqua. In natura si trova depositato nei laghi a causa delle naturali evaporazioni stagionali.

Si può impiegare nelle pulizie domestiche, specialmente nel bucato, per il suo potere pulente, disinfettante, utilizzandone ½ tazza ad ogni lavaggio. Agisce anche come anticalcare e addolcitore d’acqua.Nella lavastoviglie versatene 2 cucchiaini sciolti in acqua.

Olio essenziale agli agrumi

Un essenza eterna. Ha potere calmante, rasserena l’umore, aromatizzante, stimolante, diffonde senso di pulito. Particolarmente consigliato da aggiungere al bucato, direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente: disinfetta e profuma.

Olio essenziale a base di eucalipto

Questo olio essenziale è un potente antisettico, deodorante, tranquillizzante, purificante, regola il respiro. Indicato da aggiungere al bucato, ma anche per lavare i pavimenti, soprattutto in inverno, quando le case rimangono a lungo chiuse.

Problema:

Il pavimento in pietra è soggetto a varie intemperie, come pulire però un pavimento esterno avendo attenzione per l’impatto ambientale?

La soluzione ecologica:

Carbonato di sodio.

⚛ Tipo di macchia:

Organico.

Tempo necessario:

Dai 30 minuti.

Tipo di materiale:

Pietra naturale.

Impegno necessario:

Difficoltà 3 di 10

 Ingredienti che puoi usare:

Carbonato di sodio.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Aggiungi 2 cucchiai di Carbonato in un secchio con tre litri di acqua e lava il pavimento.

Vista l’irregolarità della superficie, nei punti in cui ci sono macchie persistenti puoi strofinare con una spazzola.

Puoi sciacquare il pavimento con la canna dell’acqua.

 

Problema:

Il pupo inizia a fare le sue prime cosine in autonomia: la palestrina! Ma tra manine che toccano ovunque, bava e magari qualche animaletto in giro, come tenerla pulita?

La soluzione ecologica:

Igienizzante all’ossigeno attivo.

⚛ Tipo di macchia:

Organico/polvere.

🕝Tempo necessario:

15 minuti.

👚 Tipo di materiale:

Sintetico e plastica.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Ossigeno attivo.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Spruzza un po’ di Usamix su un Panno Multi in Microfibra bagnato e ben strizzato.

Passa il panno su tutte le superfici, sia quelle in plastica dei sostegni (ganci e struttura se sfoderabile) sia sui peluches che non possono essere lavati in lavatrice.

Usamix è volatile, significa che non rimane sulle superfici dopo averlo passato, ma, se ti fa sentire più sicura, puoi certamente ri-passare il Panno Multi in Microfibra dopo averlo sciacquato bene e strizzato.

 

Problema:

L’ovetto entra ed esce dalla macchina, lo appoggiamo un po’ ovunque, viene toccato da tante mani, si sporca di cibo e i pupi lo sbavusciano anche un po’…

La soluzione ecologica:

Detergente ecologico all’ossigeno attivo.

⚛ Tipo di macchia:

Sporco generico/organico.

🕝Tempo necessario:

20 minuti.

👚 Tipo di materiale:

Plastica/alluminio/gomma dura.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detergente ecologico multiuso all’ossigeno attivo.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Dopo aver rimosso tutte le parti sfoderabili, spruzza su tutte le superfici rigide Usamix Detergente Multiuso ecologico.

Lascia agire qualche minuto.

Quindi inumidisci un Panno Multi in Microfibra, e pulisci bene in ogni sua parte.

☑ Cosa non fare mai:
/

 

Problema:

Premetto che ci sono due tipi di cuscini in memory foam:

1. quelli di vecchia generazione per i quali è sconsigliato il lavaggio con acqua perché ne ingloberebbero così tanta da rendere difficile/impossibile l’asciugatura;

2. quelli di nuova generazione che si possono lavare a mano o in lavatrice (solitamente a 30, max 40 gradi) ma deve essere indicato in etichetta.

La soluzione ecologica:

Detersivo ecologico per bucato.

⚛ Tipo di macchia:

Normale sporco organico (pelle, polvere etc.).

🕝Tempo necessario:

30/45 minuti.

👚 Tipo di materiale:

Lattice o memory foam.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 5 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Una volta individuato di quale tipo è il tuo, ecco come procedere:

1. Puoi lavarlo il lavatrice (consiglio 30 gradi) con BEIPANNI (senza esagerare).
Meglio un lavaggio non troppo lungo, evitando le centrifughe alte.

Attenzione: se dovessi vedere che il cuscino è danneggiato evita di lavarlo in lavatrice perché potrebbe disgregarsi e rovinarti la macchina.

2. Puoi prepararti una soluzione di acqua e BEIPANNI e, con l’aiuto del Panno MULTI inumidito, passarla delicatamente su tutta la superficie del cuscino.

 

 

In entrambi i casi fai asciugare bene il cuscino in una zona molto ventilata ma lontana dai raggi del sole, in orizzontale, girandolo ogni 3/4 ore.

☑ Cosa non fare mai:
Evita detergenti aggressivi e acqua troppo calda.

 

 

Problema:

Hai la vasca idromassaggio, ma si sa, tra i vari impegni non la si usa poi tanto spesso. Come igienizzarla?

La soluzione ecologica:

Acqua calda e percarbonato.

⚛ Tipo di macchia:

Residui di sporco/accumulo di batteri.

🕝Tempo necessario:

15 + 30 minuti.

👚 Tipo di materiale:

Resina e gomma dura.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 4 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Percarbonato.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Spargi sul fondo della vasca due misurini di BioBianco.

Riempi bene la vasca di acqua calda, il tanto che basta per coprire le bocchette che erogano il getto idromassaggiante, all’inizio puoi usare un mestolo per aiutare la polvere a sciogliersi bene.

Quindi aziona l’idromassaggio per circa 30 minuti.

Una volta terminati i 30 minuti, svuota la vasca, sciacquala bene ed aiutandoti con un Panno Multi in Microfibra rimuovi l’eventuale sporco rimasto attorno alle bocchette.

☑ Cosa non fare mai:
Non usare mai la candeggina!

 

Sinergia, piante, fiori, bulbi, orticole e consociazioni: ecco un metodo differente per creare le aiuole dell’orto

Si chiama orto sinergico e, ce lo dice la parola stessa, non è concepibile senza le consociazioni: si chiama sinergico proprio perché esso gode della sinergia che si instaura tra le varie specie vegetali che decidiamo di coltivare nelle aiuole dell’orto.

Sul web si possono reperire moltissime tabelle dove sono illustrate le consociazioni tra ortaggi, ma è importante anche tener presente che fiori ed erbe aromatiche sono assolutamente da inserire.

Affinché il vostro orto sinergico funzioni al meglio è necessario creare un piccolo ecosistema: questo ecosistema sarà permesso principalmente da quanto le piante saranno in grado di aiutarsi tra di loro, da quanto riuscirete a inserire piante gradite agli insetti impollinatori, dalla varietà di orticole scelte.

È molto importante la varietà, creare un ambiente biodiverso è sempre la scelta giusta: scegliete quindi varietà di orticole locali, fatevi il seme se potete, concentrandovi su una o due qualità di orticole solamente se lo spazio per fare seme è poco.

Ci sono delle regole di base che si consiglia di osservare per progettare un orto sinergico:

  • Mai della stessa famiglia: le consociazioni tra ortaggi della stessa famiglia botanica sono assolutamente da evitare. Non solo hanno spesso le stesse esigenze nutritive e quindi sfruttano il terreno allo stesso modo, ma di solito attirano anche gli stessi parassiti e vengono contagiati più facilmente. Non accostate, quindi, cetrioli, zucche, zucchine, meloni (famiglia delle Cucurbitacee) o melanzane, peperoni, pomodori e patate (famiglia delle Solanacee).
  • I più lenti con i più veloci. Per poterci garantire un’adeguata fornitura di cibo, è importante sapere che non tutti gli ortaggi impiegano lo stesso tempo per crescere. Da un lato esistono verdure come piselli, fagioli, pomodori, cavoli che, specie se riprodotte a partire dal seme, hanno bisogno di diversi mesi per arrivare a maturazione. D’altra parte però, abbiamo a disposizione anche piante come lattuga, spinaci e ravanelli che si possono raccogliere dopo 1-2 mesi. Nella consociazione è quindi interessante affiancare ortaggi a crescita lenta a ortaggi a crescita rapida. Sarà quindi possibile raccogliere le verdure a rapida maturazione prima che quelle “lente” siano diventate abbastanza grandi da reclamare spazio.
  • I legumi. I legumi hanno la proprietà di fissare l’azoto presente nell’aria e di liberarlo nel terreno a mano a mano che avanza la decomposizione delle radici. Per questo sono un ottimo fertilizzante naturale specie per gli ortaggi a foglia (come lattughe, cavoli, cavolfiori, spinaci) e sono molto utili anche nell’avvicendamento, cioè come coltura che precede le altre sullo stesso appezzamento.
  • Le piante aromatiche sono insetticidi naturali. L’odore di moltissime piante che tanto amiamo in cucina, ha un vero e proprio effetto repellente per gli insetti. Per questo è bene piantare nei nostri orti, piantine di basilico, aglio, timo, santoreggia, rosmarino, salvia. Anche l’aglio svolge questa funzione a causa del suo caratteristico odore.
  • Le consociazioni “famose”. Vi sono delle consociazioni in cui una specie ha la caratteristica di tenere lontano i parassiti della specie consociata. È il caso dell’erba cipollina che protegge la fragola, del pomodoro che tiene lontano la cavolaia da cavoli e cavolfiori, della santoreggia con i fagioli, di porro e cipolla con il sedano, di aglio e cipolla che difendono le carote dalla mosca della carota.
  • Migliore sfruttamento dei vari strati di terreno. Consociando piante con apparati radicali a diversa profondità, come carota e cipolla, possiamo ottenere un migliore sfruttamento dei vari strati del terreno, consentendone anche un’aratura profonda con tutti gli ortaggi a radice (carote, barbabietola, rapa…).

Tabella 1‐ Alcuni esempi di consociazione che svolgono azione repellente

Pianta ad azione repellente   Pianta
 protetta
  Insetto
Rosmarino, issopo, timo, menta, assenzio,
salvia
Cavolo Cavolaia
Santoreggia, pomodoro Fagiolo Mosca
Lino, fagioli nani, petunia Patata Dorifora
Tagete Fava Tonchio
Avena, pomodoro, frumento Asparago Mosca
Spinacio, lattuga Bietola Altica
Porro, cipolla, aglio Carota Mosca
Pomodoro, trifoglio Cavolo Mosca
Sedano, carota Cipolla Mosca
Canapa Patata Grillotalpa
Porro, cipolla, aglio Sedano Mosca
Porro, cavolfiore Sedano Septoriosi

E poi:

– Non consociare piante che occupano e sfruttano lo stesso livello di terreno (per esempio patata e cipolla) ma cercare di consociare piante a diverso accrescimento radicale;

– quando è possibile, dare precedenza alle leguminose dato che hanno la possibilità di fissare l’azoto atmosferico di cui potrebbero beneficiare le piante vicine.

Da segnalare, tuttavia, che alcune esperienze hanno messo in rilievo che ortaggi come aglio, cipolla e porro, si adattano male ad essere consociati con le leguminose;

– La consociazione va fatta tra colture ad elevato e medio consumo, oppure medio e debole, mai tra colture a basso ed elevato consumo di azoto;

– per attuare la consociazione è necessario disporre la piante a righe la cui distanza varia in rapporto alle diverse specie e cultivar adottate e al loro sistema di allevamento: la semina o il trapianto a file è in pratica il sistema più razionale di procedere;

un altro sistema di disposizione delle piante è quello di collocare una coltura nella parte centrale dell’aiuola (di solito quella a ciclo più lungo) ed una seconda ai bordi (in genere erbe aromatiche, fiori, o specie a ciclo breve).

Tabella per la classificazione degli ortaggi a seconda del consumo di azoto

Consumo elevato
azoto
Consumo medio
azoto
Consumo basso
azoto
cavolfiore
aglio
fagiolo

cipolla invernale

cicoria

fagiolino

bietola

carota

fava

melanzana

cipolla estiva

erbe aromatiche

patata

finocchio

peperone

lattuga

pomodoro

melone

porro

zucchina

sedano

rapa

sedano rapa

ravanello

zucca

spinacio

Pacciamatura, la copertina di Linux

La pacciamatura è la copertura delle aiuole con materiali organici, carta per alimenti, paglia da coltivazione biologica – eccellente poiché la sua cellulosa permette lo sviluppo di miceli e batteri benefici per gli ortaggi -, argilla espansa, lana di pecora, segatura, truciolati di legno, foglie ad eccezione di conifere, ma anche film plastici di MaterB: la pacciamatura evita, oltre alla crescita esasperata di erbe spontanee, gli sbalzi troppo repentini di temperatura al terreno.

La pacciamatura, infatti, mantiene il terreno più caldo in inverno e più fresco in estate; trattiene l’umidità, aspetto molto interessante soprattutto in estate, riducendo la necessità di irrigazioni; riscaldando il terreno, accelera le prime fasi di sviluppo della pianta, anticipando di circa 7-10 giorni il raccolto; evita che le piogge o il vento troppo forti compattino e dilavino il suolo dai suoi importanti elementi nutritivi; facilita la colonizzazione e lo sviluppo di lombrichi e microrganismi nel suolo.

La pacciamatura dei bancali deve essere abbastanza alta, più strati di materiale organico, che verrà via via assorbito dal terreno, lo proteggeranno in maniera adeguata.

Anche i passaggi dell’orto vanno pacciamati, affinché i bancali non perdano umidità dalle sponde.

In primavera la pacciamatura viene aperta per seminare, lasciata leggermente aperta fin quando il seme avrà germogliato, quindi la richiuderemo; in autunno, invece, assistiamo a un progressivo degradamento della sostanza organica che viene assorbita dal terreno: per questo motivo in primavera sarà necessario rinnovarla.

Ci sono alcune teorie per cui in luoghi dove le piogge sono tante e intense è bene fare bancali più alti, mentre se le piogge non sono molte, allora si consigliano aiuole più basse: non resta che sperimentare.

Le bordure vegetali

Quando si preparano i bancali, è consigliabile anche progettare e piantumare delle bordure vegetali di protezione alle aiuole dell’orto sinergico: le bordure si fanno a una distanza di circa mezzo metro dalle aiuole, le chiome degli alberi in estate proteggeranno alcune colture, quindi sarà bene, in queste zone dell’orto, seminare o trapiantare ortaggi che hanno necessità della mezza ombra.

Così, a nord è consigliabile porre il ciliegio o fico, ginepro o alloro; a nord ovest bene il pero; a ovest metteremo il melo, il susino o un nocciolo, pesco o albicocco; una bordatura vegetale perfetta al sud è quella di rose anche rampicanti, o di biancospino; infine, a est si addice una bordura di ribes o more, topinambur.

I fiori da inserire nell’orto

Il tagete

I tagetes sono delle piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, che hanno origine dal Messico e che possono essere sia di tipo annuale che perenne.

Alcune varietà, i tagetes erecta e i tagetes petula, sono perfette per contrastare parassiti come i nematodi e permettere la crescita migliorata di alcune tipologie di verdure dell’orto. Sono indicate vicino al pomodoro, al basilico e ai fagioli, ma non scontentano nessuna orticola.

La varietà dei colori del tagete, dal giallo all’arancio passando per il rosso carminio, lo fa essere un fiore molto bello e decorativo, simile alle margherite ma molto più ricco di petali: la sua crescita è  rapida ma non va oltre i 15 cm; se sistemati a distanze adeguate, formano dei piccoli cespugli tondeggianti, ottimi per angoli e bordure.

La loro fioritura si protrae da maggio fino a ottobre a seconda della temperatura.

Si possono seminare, ma consigliamo l’acquisto in piantino e il trapianto in piena terra nel mese dimaggio.

Le zinnie

La bella zinnia è una pianta erbacea annuale anch’essa proveniente dal Messico. Si utilizza per creare aiuole e bordure decorative, piace molto agli insetti impollinatori.

Si semina in semenzaio in febbraio, mentre la messa a dimora avviene in aprile-maggio, possibilmente in piano sole, quando ritrova i climi caldi del suo paese di origine. Fiorisce da giugno a ottobre.

Nasturzio (Trapaeolum majus)

Ecco una delicata rampicante annuale, regina dell’orto: buono anche da mangiare in insalata, il nasturzio si abbina perfettamente al pomodoro, ma anche ai fagioli, poiché tiene lontani gli afidi.

Fiorisce da giugno ad ottobre e non ha problemi particolari né di temperatura né di irrigazione: da trapiantare nell’orto in maggio, fine aprile in mezzo alle varie orticole!

Calendula

Le accese corolle della calendula (Calendula officinalis) faranno apparire il vostro orto bellissimo, soprattutto se faranno compagnia al tagete e al nasturzio. La calendula scoraggia l’insediamento dei nematodi nel terreno. In più i petali della calendula sono ottimi per dare colore ad insalate e minestre.

Altri fiori per l’orto

Nell’orto sono indicati anche la pianta del tanaceto (Tanacetum vulgare) contro afidi, cimici, dorifora e formiche: si pianta tra le file degli ortaggi come una gialla sentinella. Anche l’erba gatta (Nepeta cataria) è efficace contro afidi, crisomelidi e cimici, da posizionare sul bordo delle aiuole.

Come creare un’area Salva Api

Sul balcone è molto semplice, basta seminare in vaso o acquistare i fiori già pronti, creando folte composizioni che siano una goduria anche per i vostri occhi.

In giardino potrete creare un’aiuola specifica per le api, oppure progettare delle bordure fatte con questi fiori amici degli insetti impollinatori. Il consiglio è disporre più aiuole in giardino, in modo da aumentare ancora di più la biodiversità.

Nell’orto queste aiuole salva api vi saranno utilissime. Oltre ad aumentare il rendimento delle orticole, ed eventualmente degli alberi da frutto, i fiori amici delle api renderanno bellissimo il vostro orto. Il nostro consiglio è predisporre un’aiuola con i fiori in cima o sul fondo di ogni bancale dell’orto, sia esso tradizionale che sinergico. In alternativa, potrete pensare a delle bordure di fiori ed erbe aromatiche che piacciono tanto alle api da porre nelle aiuole dell’orto, saranno utili anche per tenere lontani gli insetti nocivi.

Considerando che moltissime erbe aromatiche utilizzate nella cucina italiana piacciono alle api, in generale consigliamo di progettare una bella aiuola con tante piantine, rosmarino, lavanda, salvia, timo, santoreggia, cumino…

Quali sono i fiori e le erbe utili da inserire nelle Aiuole Salva Api

Tra i fiori tanti amati dalle api troviamo la Facelia, la Calendula, la Veccia, la Lupinella, il Trifoglio Incarnato, il Trifoglio Alessandrino, il Trifoglio Resupinato, il Girasole, la Malva che cresce spontanea in molti campi e che possiamo facilmente “trapiantare” nel nostro fazzoletto di terra, il Tagete, la Lavanda, il Meliloto officinale, la Borragine.

Tra le erbe, quelle che più le nostre amiche api amano sono l’Erba medica, la Sulla, il Coriandolo, il Cumino, il fiore della Pastinaca, l’Aneto, il Rosmarino, il Timo, il Grano Saraceno, il Finocchio Annuale.

Problema:

Con i bimbi in macchina qualche snack è sempre utile, ecco perché ogni tanto ti tocca sfoderare l’ovetto e pulirlo bene.

La soluzione ecologica:

Detersivo bucato ecologico.

⚛ Tipo di macchia:

Macchie organiche/pulizia generica.

🕝Tempo necessario:

35 minuti.

👚 Tipo di tessuto:

Poliestere/misto cotone.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 3 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico bucato, acqua.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Metti in una bacinella di acqua qualche goccia di Beipanni (basta un cucchiaio) e metti il rivestimento in ammollo per una ventina di minuti.

Risciacqua a mano, e fai in modo che asciughi velocemente all’aria aperta.

☑ Cosa non fare mai:
Non lavare in lavatrice.

 

Se stai leggendo questo articolo è perché ti sei ritrovato nella situazione di pulire un divano dalla pipì. Oppure semplicemente ti ritrovi nella situazione di pulire un divano sfoderabile da una qualsiasi macchia.

Tolto che vieterei per legge di produrre divani non sfoderabili, vediamo insieme come fare per rimuoverne lo sporco senza fare danni al nostro caro divano.

Detersivo bucato

Pulire casa in modo sano e naturale non è mai stato così facile!

Con questa guida scoprirai 35 modi creativi per risolvere e problemi di pulito in casa senza detersivi

 

Come pulire la pipì dal divano: procedimento

Avrai bisogno di due ingredienti super ecologici che sicuramente avrai già in casa e di un panno:

Come pulire il divano non sfoderabile dalla pipì:

In una bacinella metti acqua calda e bicarbonato in questa proporzione: 1 cucchiaio di bicarbonato ogni 2 litri d’acqua.

Prendi il panno in microfibra e immergilo nella soluzione di acqua e bicarbonato e poi strizzalo energicamente.

Strofina il divano con il panno in microfibra ripetendo questa operazione fino a quando  non avrai rimosso la macchia.

Serve avere una piccola attenzione quando si strofina un tessuto con un panno inumidito: non lasciare i bordi della zona bagnata ben delineata. Significa che dovrai cercare di “sfumare” i bordi della zona bagnata strofinando con il panno più asciutto possibile. Più il bordo della zona umida e della zona asciutta è delineato più corri il rischio che rimanga il segno dell’acqua una volta asciutto.

Dovrai ripetere l’operazione alcune volte per vedere un buon risultato.

  • Tipo di macchia: macchia di pipì
  • Tempo necessario: circa 30 min (può essere necessario ripetere l’operazione)
  • Tipo di tessuto: misto cotone
  • Impegno necessario: difficoltà 3 di 10
  • Ingredienti che puoi usare:

Cosa non fare mai per pulire il divano non sfoderabile sporco di pipì

È importante non fare mai queste cose per pulire divano non sfoderabile dalla pipì di bimbo: non utilizzare detersivi aggressivi, candeggina, smacchiatori e sgrassatori. Il rischio è quello di fare un danno ancor più grande. Se vuoi provare a usare questi prodotti ti consiglio di fare sempre una prova di tenuta del tessuto e del colore in una parte poco visibile del tuo divano.

Il primo rimedio è senz’altro conoscere il proprio ciclo mestruale rivolgendosi a un’educatrice mestruale o una moon mother.
Ma nel frattempo cosa fare?
Ecco qualche suggerimento naturale per attenuare i disturbi premestruali e dei giorni delle mestruazioni

Il ciclo mestruale femminile rimane uno degli argomenti meno conosciuti dalle stesse donne.

Per ciclo mestruale si intende i 28/29 giorni circa in cui la donna compie il suo percorso verso la fecondazione o mestruazione.

In questo periodo di tempo, la donna si trova ad affrontare vari tipi di momenti, e sicuramente la fase premestruale e le mestruazioni vere e proprie rappresentano ancora oggi un vero tabù.

Tabù nel senso che c’e’ poca informazione e conoscenza a riguardo; molto spesso disturbi delle mestruazioni, se si escludono patologie specifiche, sono da ricondurre a difficoltà emotive e spirituali della persona.

A tal proposito consigliamo la lettura del libro di Alexandra Poppe ‘Mestruazioni’, editrice Terra Nuova: in questo testo, la psicoterapeuta compie un vero e proprio viaggio nel ciclo mestruale, scoprendone il velo e rivelandone la vera magia.

Fatto sta che le mestruazioni dolorose o la sindrome premestruale sono certamente due momenti difficili per molte donne.

Possiamo ricorrere ai classici metodi farmacologici, oppure possiamo alternare con rimedi naturali che possiamo anche preparare in casa, per alleviare i sintomi, iniziando il trattamento possibilmente già nella fase premestruale in modo da permettere loro di agire al meglio.

Tè alle ortiche

Una bevanda ricca di minerali che:

  • rafforza i reni;
  • combatte la stanchezza;
  • stabilizza gli zuccheri nel sangue;
  • rafforza le ossa;
  • allevia i crampi mestruali e il flusso troppo abbondante.

Se ne sorbisce l’infuso, nella quantità di due tazze al giorno.

Si prepara così:

  1. mettere in un litro di acqua bollita due manciate di ortiche essiccate;
  2. lasciare in infusione per 4 ore.

Bere questo te’ nell’arco di due giorni e conservarlo in frigorifero.

Tè allo zenzero

È un ottimo rimedio contro la stanchezza tipica della sindrome premestruale, attenua i crampi mestruali e la nausea.

  1. In una tazza di acqua bollente grattugiare un piccolo pezzettino di zenzero fresco;
  2. lasciare in infusione per qualche minuto.
  3. Addolcire con miele.

Brodo di ossa

Un toccasana per alleviare mal di testa e perdita di minerali.

È un brodo fatto con ossa di carne e lische di pesce.

Ingredienti:

  • Ossa di carne o lische di pesce;
  • acqua;
  • un cucchiaino di aceto.

Si prepara così:

  1. Coprire le ossa di acqua;
  2. portare ad ebollizione;
  3. cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti.
  4. A cottura quasi ultimata, aggiungere il cucchiaino di aceto, che estrae i minerali dalle ossa.
  5. Filtrare e bere.

Impacco di olio di ricino

Questo rimedio molto antico può essere utile in casi come endometriosi, cisti e fibromi, amenorrea, ciclo irregolare e altri disturbi mestruali.

Calma il sistema nervoso, ottimo contro lo stress, l’insonnia e il gonfiore premestruale.

Non si usa l’impacco di olio di ricino durante le mestruazioni, soprattutto quando sono abbondanti.

Ingredienti:

  • Mezza tazza di olio di ricino pressato a freddo;
  • un pezzo di garza di cotone o di lana, piegata in quattro e grande abbastanza da coprire l’addome;
  • un asciugamano su cui sdraiarsi;
  • un altro asciugamano;
  • borsa dell’acqua calda;
  • stoffa elastica per fissare l’impacco.

Si prepara così:

  1. Primo passo: imbibire la garza di olio di ricino;
  2. secondo passo: sdraiarsi sull’asciugamano e appoggiare l’impacco sull’addome.
  3. Terzo passo: coprire con la borsa dell’acqua calda.
  4. Quarto passo: Avvolgere intorno al corpo la stoffa elastica per fermare l’impacco e la borsa dell’acqua.
  5. Quinto passo: coprire tutto con un altro asciugamano piegato, per mantenere il calore.
  6. Sesto passo: coricarsi così per 30-45 minuti, rilassando il corpo, senza fare assolutamente niente, magari dormicchiare un poco.
  7. Settimo passo: Dopo l’uso l’impacco può essere conservato in frigo e riutilizzato un’altra volta.

Iniziare con un impacco a settimana, poi aumentare fino a tre giorni di fila e un giorno di pausa.
Mantenere questo ritmo per 3-4 mesi e poi si può tornare a un impacco alla settimana.

Tintura madre di salvia

Le tinture madri sono dei rimedi naturali realizzati a partire dalle piante, sono dei rimedi naturali nobili poiché per prepararli si utilizzano generalmente le piante fresche raccolte nel loro momento balsamico (che muta da pianta a pianta), ossia quel tempo della giornata in cui esse possiedono il massimo di principi attivi.

Il metodo di estrazione delle proprietà nelle tinture madri è quella con alcol, un solvente che permette di imprigionare in questi preparati il massimo delle proprietà, oltre a garantirne una ottimale conservazione.

Usi della tintura madre di salvia

La tintura madre di salvia si utilizza per regolarizzare il ciclo o in caso di menopausa, ma anche per tosse e mal di gola.

Sulle quantità sarà buona cosa rivolgersi al proprio medico o omeopata.

Lo sapevi che il limone è un ottimo sbiancante naturale, antiacido, e tanto altro?

Questo ricchissimo frutto pieno di vitamina c, ha moltissimi impieghi in cucina, in campo cosmetico, come detergente e anche curativo.

Scopri i tantissimi utilizzi del limone!

Il limone, un piccolo grande frutto, giallo come il sole, che del sole ha incamerato l’energia più pura, contiene virtù incredibili e il suo impiego non si limita alla cucina.

Ha proprietà antibatteriche e detergenti, depurative, disintossicanti dell’organismo, rimineralizzanti e antianemiche, attiva e rinforza le difese immunitarie.

Ma oltre che al corpo, il limone fa bene anche allo spirito! Ci aiuta in casa ed è amico del portafoglio.

Ci sono infatti tantissimi modi per utilizzarlo con l’autoproduzione, in questo articolo ve ne sveliamo alcuni.

PER LAVARE LA LANA

Provate a lasciare i vostri indumenti di lana per 1 giorno in acqua e succo di limone (2 limoni per ogni litro d’acqua): morbidezza garantita.

PER LA SETA

Non maltrattate la vostra seta! Per ravvivarla insaponatela, sciacquatela e lasciate a bagno per qualche ora in acqua e succo di limone.

TONIFICANTE

Il limone tonifica la pelle del viso: strofina le scorze di limone direttamente sul volto, evitando gli occhi, o imbevi un batuffolo di cotone nel succo di limone e passalo sulla pelle: risciacqua bene.

ANTIACIDO

Se soffrite di gastrite, il limone è ciò che fa per voi. Ogni mattina spremetene qualche goccia in un bicchiere d’acqua e bevete a stomaco vuoto. Sull’argomento vi consigliamo un bellissimo libro, molto utile e approfondito, sull’uso terapeutico del limone: “Curarsi con acqua e limone” di Simona Oberhammer, Macro Edizioni.

LUCIDANTE PER CAPELLI

Problemi di eccessiva produzione di sebo sul cuoio capelluto? I vostri capelli sono opachi, grassi e sfibrati? No problem! Ci pensa il limone. Dopo aver lavato i capelli normalmente, versate il succo di due limoni, massaggiate il cuoio capelluto e risciacquate.

ADDENSANTE

Qualche cucchiaino di succo di limone aggiunto alle marmellate fatte in casa serve per farle leggermente addensare.

GELATO DENTRO LE COPPETTE DI LIMONE

Le coppette di limone che restano dopo averlo spremuto, si possono riempire con del gelato e servire durante una cena con amici: pulisci bene l’interno e taglia via un poco di base in modo che il limone possa ben poggiare sul piattino.

Un modo di servire il dolce fantasioso ed ecologico!

ZUCCHERO AROMATIZZATO AL LIMONE

Per aromatizzare tè o tisane avete mai pensato di polverizzare le scorze di limone con lo zucchero?

Per 1 kg di zucchero taglia finemente la scorza di 1 limone e polverizza tutto insieme nel frullatore fin quando la scorza è ben tritata e tutto ben amalgamato.

Questo zucchero potrà anche essere utilizzato nei dolci al posto delle solite fialette aromatiche.

ANTINFIAMMATORIO PER LE GENGIVE

Rafforzate le vostre gengive massaggiandole ogni giorno con la scorza di un limone biologico ben lavato, tenete a lungo il succo di limone in bocca (cicatrizza e disinfetta). Per rafforzare le gengive consigliamo giornalmente di strofinare qualche foglia di salvia e/o malva lavate e pulite.

IN LAVASTOVIGLIE COME PROFUMANTE

Ciò che resta del limone spremuto puoi inserirlo nel porta posate dentro la lavastoviglie, per avere un fresco profumo di olio essenziale, purificante e rinfrescante. Puoi lasciare il limone per un massimo di due lavaggi, poi meglio buttarlo.

VASETTI DA TRAPIANTARE

Divertente da fare con i bambini, che in questo modo possono imparare il ciclo della natura e l’utilità del rifiuto: riempite di terra le bucce dei limoni e piantatevi dentro dei semini da far germogliare. Una volta germogliati, trapiantare tutto, scorza di limone compresa, in un vaso più grande o nell’orto: il limone si trasformerà in preziosa sostanza organica.

Verdura significa sempre benessere? Diversamente da quanto credi, la risposta è no!

Continua a leggere per scoprire i metodi per mangiare la verdura in modo sano

Verdura non è sempre sinonimo di benessere: di certo questi meravigliosi doni della natura conservano principi attivi, vitamine, la preziosa acqua biologica detossinante e purificante, ma se non sono gestite bene una volta che passano dall’orto alla pentola, non avremo affatto tutti i benefici che promettono le tabelle nutrizionali.

Ci sono infatti delle strategie per pulirla, conservarla, tagliarla e mangiarla al meglio, in modo che davvero possa giovare al proprio organismo.

Vediamo punto per punto come gestire le verdure, per carpirne tutte le preziose virtù.

Come lavare la verdura

La verdura va lavata molto velocemente sotto un getto di acqua fredda e corrente; si lavano intere o comunque si tagliano il meno possibile, sia in lavaggio che in cottura.

Le verdure non si lasciano in ammollo, solo l’ultimo risciacquo si può fare, ma sempre in velocità, in una bacinella con poco aceto di vino per togliere eventuali residui di fertilizzanti chimici.

Per questo scopo non utilizzare il bicarbonato di sodio, perché essendo alcalino porta via importanti sostanze alle verdure.

Taglio e cottura

Ogni verdura si presta meglio o peggio a un tipo di cottura: tendenzialmente le verdure a foglia verde e ricche di clorofilla tipo bieta, porro, spinacio, erbe selvatiche si adattano bene a veloci cotture a vapore.

Le verdure a radice o dure come zucche, zucchine, patate, barbabietole, carote, ma anche i finocchi, sono ottime cotte al forno, o leggermente stufate con questa tecnica:
– tagliare il meno possibile le verdure, anche niente nel caso della carota;
– porle in una casseruola con un dito di acqua;
– portare a ebollizione;
– quindi abbassare al minimo e cuocere sempre al dente, salando e speziando a piacimento in fase finale.

Quindi la regola è: tagliare il meno possibile e cuocere sempre al dente.

Cuocere le verdure in poca acqua e se le fate bollire in pentola, non gettate la preziosa acqua di cottura, ma bevetela durante la giornata come tisana.

Altra regola importante è non riscaldare la verdura più di una volta e refrigerarla il prima possibile:

si raffredda velocemente il tegame di cottura o si trasferisce in un altro tegame, per poi riporre in frigo.

L’insalata perfetta

Ogni insalata dovrebbe rispettare questo equilibrio:

  • una base di foglie;
  • uno stelo, un fiore;
  • un frutto e una radice.

Si deve tenere conto di tutte le parti della pianta che nella loro integrità ci nutrirà.

Esempio di insalata

foglia: spinaci;
steli: sedano, gambo di carciofo, porro;
radici: carota, cipolla, zenzero, rapa;
fiori: cavolfiore, broccoli, violette, malva, glicine;
frutti: cetrioli, peperoni, pomodori, frutta dolce

Altra regola importante da seguire è:

condire sempre l’insalata e non mangiarla scondita, ma non condirla con troppo anticipo.

I condimenti ideali sono il succo di limone, olio extravergine di oliva e modeste quantità di aceto di mele.

Quando crudo, quando cotto

La verdura va sempre bene?

Mangiare un bel piatto di insalata cruda alla sera, per alcuni tipi di persone, potrebbe creare più fastidio che altro, gonfiori e senso di malessere.

Così scopriamo che è un’ottima abitudine mangiare una bella insalata cruda prima del pranzo, come antipasto, mentre la sera possiamo cibarci di zuppe calde o tiepide, o verdure cotte che andranno anch’esse condite a crudo con olio extravergine di oliva.

Conservazione

La verdura va riposta asciutta in frigorifero, in appositi sacchetti di cellofan da alimenti chiusi con le mollette ferma documenti. In frigo infatti le verdure tendono a perdere molta preziosa acqua biologica e sostanze.

Acquisto della verdura

Biologica o no?

L’imperativo per l’acquisto della verdura è: comprarla fresca!

Una utile raccomandazione è controllare sempre la data di raccolta, la consistenza e il colore della verdura, che deve essere bello brillante.

La rete negli ultimi anni, in particolare nel settore degli e-commerce, ha proposto sempre nuovi scenari e possibilità. Dall’abbigliamento alla tecnologia, dalla letteratura alla bellezza. I settori che permettono di acquistare direttamente in rete sono moltissimi. Uno dei più attivi e in continua crescita è quello delle farmacie online.

A fare la differenza sembra essere il servizio clienti. Per meglio dire, più gli utenti hanno la possibilità di comunicare in maniera rapida per fugare dubbi e ricevere informazioni, più sono portati a scegliere di nuovo quel negozio virtuale.

Tra le farmacie migliori in questo scenario c’è Phàrmasi, che le indagini di settore hanno certificato per il miglior servizio clienti 2018/19 e che le recensioni dei clienti hanno promosso con il 97,2% delle opinioni positive.

A rendere migliore di altri il customer care della farmacia guidata da Rosario De Leo e Maria Francesca Sgroi ci sono i numerosi canali che offre ai suoi clienti. La posta elettronica, il numero verde, la chat live (che insieme al contatto telefonico è uno dei più utilizzati), con personale qualificato che garantisce a ogni tipologia di cliente di ricevere l’assistenza perfetta per le proprie esigenze.

Il successo delle farmacie online

Gli utenti scelgono la realtà online perché è comoda, rapida e sicuramente più conveniente, ma questo è un dato già abbastanza noto.

I dati forniti dal report di Iqvia relativo a vendite e consumi nelle farmacie italiane del 2018, non fanno altro che confermare il successo delle farmacie online. Il 2018 è andato incontro a un forte incremento di questo settore che ha chiuso con +63%.

A vendere di più online è il segmento dei prodotti di automedicazione e degli integratori (precisamente vitamine, minerali e probiotici), che vale il 42% del mercato e che cresce del 58% circa, per un fatturato di 65,5 milioni di euro. Altro segmento che cresce è quello dei prodotti per la cura personale e l’igiene come creme e cosmetici che segna un aumento del 38% per un fatturato di 51,2 milioni di euro. Il segmento dei prodotti nutrizionali segna una crescita del 138% delle vendite online con un fatturato di 21 milioni.

Gli studi di settore prospettano per il 2021 un incremento dei farmaci venduti online del 9,3%.

E-commerce Vs farmacia tradizionale

C’è da dire che qualche differenza tra le farmacie online e quelle tradizionali c’è. Probabilmente non sono neanche così importanti.

La prima differenza è quella dei prodotti venduti. Per gli e-commerce del settore farmaceutico vige una limitazione posta dalla legge con la direttiva europea 2011/62/UE, che in Italia è stata applicata dal 1° luglio 2015 e che permette di vendere soltanto medicinali da banco, cioè quelli che non necessitano di prescrizione medica.

Nonostante questo la rete sembra essere la soluzione preferita per molte ragioni, tra le quali la comodità e la convenienza. Il web spesso propone offerte difficile da lasciarsi sfuggire. Senza contare poi la rapidità delle spedizioni. Nel caso di Phàrmasi, ad esempio, il servizio è tra i più efficienti se si pensa che propone spedizioni personalizzate in 24/72 ore oltre che spedizioni gratuite per ordini superiori a 29,90 euro.

Problema:

Arriva la bella stagione e tiri fuori la moto dal garage, ma come prenderti cura del casco integrale?

La soluzione ecologica:

Ossigeno attivo.

⚛ Tipo di macchia:

Sporco generico: sudore, pelle morta.

🕝Tempo necessario:

30 minuti.

👚 Tipo di tessuto:

Cotone/spugna e parti rigide in plastica.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 1 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico multiuso.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Separa l’imbottitura dal casco.

Nebulizza Usamix sulla superficie da una distanza di circa 25/30 cm, poi strofina con un Panno Multi in Microfibra inumidito.

Risciacqua più volte il panno perché assorba lo sporco: dovrai evitare di spostarlo da un posto all’altro.

Lascia asciugare l’imbottitura all’aria aperta.

☑ Cosa non fare mai:
Non bagnare completamente l’imbottitura con acqua.

 

Macchie di crema solare o capi ingialliti dalla crema? No problem! Scopri come pulire le macchie di crema solare dai capi.

È arrivata l’estate e oggi ti voglio consigliare un trucco per una prova costume perfetta.

E se stai pensando: “Ma questo era un sito di pulizie, mo’ date anche i consigli dietetici?”

Ebbene… NO!

Guida Bio bucato

Il manuale per il BIO bucato perfetto

Per sapere sempre come fare la lavatrice per avere un bucato perfetto, pulito e igienizzato

Voglio consigliarti un modo speciale per salvare il tuo costume preferito, a prova di crema solare e rimuovere le macchie di crema solare.

Dimmi se anche tu ti sei ritrovata in questa situazione:

Vai in spiaggia, indossi il tuo bel costume e ti spalmi la crema protettiva…

Poi ti giri e vedi una bella spataccata di olio a decorare il tuo nuovo due pezzi.

Oppure…

Dopo aver messo in lavatrice le lenzuola del mare, stenderle e ritrovarle macchiate di rosso. O ancora, capi ingialliti senza motivi…

Se ti riconosci in almeno una di queste situazioni allora questo articolo fa per te.

I prodotti da avere per pulire le macchie di crema solare dai capi:

Hai capito bene, avrai bisogno dell’aiuto del sole, Tra un poco ti spiegherò perché.

Procedimento:

  1. spruzza sulle macchie GRINTA, prima agisci e meglio è;
  2. strofina a secco con SMACCHIETTA;
  3. lascia in ammollo il capo per qualche ora;
  4. risciacqualo con abbondante acqua a temperatura ambiente.
  5. A questo punto metti ad asciugare i tuoi capi al sole per almeno una giornata.
    Vedrai che con il passare del tempo le macchie gialle scompariranno lasciando il capo del colore naturale a cui lo avevi acquistato.

Attenzione all’acqua che usi:

L’ acqua molto dura o troppo ricca di ferro è da evitare, perché anche questa componente potrebbe far sì che il colore si trasformi da giallo ad arancione.

Quindi non usare l’acqua di casa se ha troppo ferro o troppo calcio

Come si generano questa macchie di crema solare?

La risposta veloce è che le macchie sono causate dai residui di crema sui capi.

Ed è la verità…

Ma allora perché quando cade la crema su un tessuto a volte compaiono le le macchie e altre volte no?

Perché alcuni costumi si macchiano e altri no?

La verità è che:

La crema causa la macchia ma quei bei segni gialli possono essere anche composti da:

1.     Gli antimicrobici contenuti nelle fibre dei tuoi capi;

2.     I metalli pesanti delle colorazioni dei tessuti;

3.     I filtri solari contenuti nelle fibre dei tuoi costumi;

4.     Sbiancanti di precedenti lavaggi.

Ad ogni lavaggio, specie se sei abituata ad usare sbiancanti o candeggianti, lasci residui sulle fibre e questi residui fanno reazione con le creme solari.

Come vedi il tema è ampio e complesso, e solo ad analizzare le cause puoi capire che non ci sia una soluzione adatta per qualsiasi caso.

Meglio prevenire: compra creme che non macchiano.

La prima cosa che puoi fare infatti è quella di acquistare le creme che dichiarano di non macchiare i vestiti.

Alcuni produttori hanno scoperto le cause di queste macchie ed hanno eliminato dalle loro formulazioni gli ingredienti che interagiscono con gli altri fattori che ti dicevo prima, e quindi le loro creme non macchiano, o perlomeno, magari non sono ancora sicure al 100% ma comunque hanno fatto un bel passo in avanti e lo possono dichiarare in etichetta.

Cosa non fare mai per pulire le macchie di crema solare dai capi

  • NON USARE LA CANDEGGINA PER RIMUOVERE LE MACCHIE DI CREMA SOLARE

A meno che tu non voglia creare un danno ancora più grande e trasformare la macchia da gialla a rossa, allora non ti sognare nemmeno di usare la candeggina (e se devo dirla tutta la candeggina inquina tanto te, la tua famiglia e l’ambiente, e a mio avviso sta bene negli scaffali del negozio). Se vuoi qualche consiglio su come sostituirla nella tua routine ti consiglio questo > articolo <

  • NON USARE  SBIANCANTI NATURALI PER RIMUOVERE LE MACCHIE DI CREMA SOLARE

Percarbonato e sbiancanti naturali non faranno assolutamente nulla, anzi, fissano quel bel giallo sul tessuto e non lo lasceranno mai più venir via.

I Floreali di Verdevero sono dei profumatori naturali ipoallergenici e in polvere che abbiamo ideato per profumare il bucato in modo ecologico e sostenibile.

Come ti spieghiamo qui la maggior parte dei profumatori per bucato, oltre ad essere sintetici e inquinanti per te e l’ambiente, sono la principale causa di allergie e dermatiti. 

I Floreali, invece, profumano tutta la tua casa e i tuoi abiti in modo naturale, ma non solo: puoi scegliere tu il profumo da aggiungere tra 7 profumazioni fiorite, e dosarli a piacimento, scegli tu quanto desideri profumare i tuoi vestiti! 

Vediamo adesso come utilizzarli al meglio, quali trucchetti adottare per farli profumare intensamente, cosa non fare mai e gli usi alternativi scoperti negli anni dalle nostre clienti! 

DOVE METTERE I FLOREALI VERDEVERO, OLTRE CHE NELLA VASCHETTA INSIEME AL DETERSIVO BEIPANNI

Segui questi semplici passi:

1. prendi i FloReali e spolverali bene spargendoli su tutto il fondo del cestello (Mi raccomando: non sopra e non in mezzo ai capi);

2. metti i capi nel cestello;

3. avvia il ciclo di lavaggio per un tempo minimo di 50 minuti e superiore ai 30 gradi.

LA REGOLA DEI 2/3:

Ricordati, inoltre, che per un lavaggio efficace devi seguire la regola dei 2/3.

Non devi quindi mai caricare la tua lavatrice per più di 2/3 del cestello, in modo che i FloReali possano avere spazio tra i vestiti per sciogliersi bene.

In questa maniera sei sicura di sciogliere i tuoi FloReali.

Non solo!
Questa regola è quella che ti permette di ottenere il massimo dal lavaggio: una lavatrice troppo piena non lava mai bene!

GLI USI ALTERNATI DEI FLOREALI VERDEVERO

IN ASCIUGATRICE

  1. In asciugatrice, ti basterà inserire la dose che preferisci in un sacchettino di stoffa, o un calzino spaiato.
  2. Controlla bene che non fuoriesca la polvere dalla trama, agitando e pizzicando un po’ il sacchetto/calzino.
  3. Fai un bel nodo.
  4. Puoi inserirli direttamente in asciugatrice assieme ai capi.

Puoi riutilizzare il sacchetto quante volte lo desideri, finché il profumo si esaurisce.

Una volta esaurito il profumo, puoi gettare la polvere dei FloReali direttamente nell’umido organico.

PROFUMO DI FIORI CON L’ASPIRAPOLVERE

Se vuoi che il profumo di fiori arrivi ovunque in casa tua, puoi versare un cucchiaino di Floreale sul pavimento e aspirarlo, continua poi ad aspirare normalmente: sentirai che fragranza di pulito fiorito! 

Puoi usare questa tecnica anche per profumare tappeti e divano, versandone un poco sulla superficie interessata e aspirando normalmente. 

PER LAVARE I PAVIMENTI

Quando lavi i pavimenti, versa un cucchiaino di Floreale nell’acqua calda di lavaggio, inzuppa in mocio o lo straccio e passa la tua casa al profumo di fiori! Rimarrà nell’aria per giorni. 

COME FARE SE RIMANE PRODOTTO NELLA VASCHETTA DELL’AMMORBIDENTE

Abbiamo riscontrato che, in alcuni modelli di lavatrice, mettendo il FloReale nella vaschetta dell’ammorbidente si forma un gel che non riesce a scendere.

Questo succede perché la vaschetta dell’ammorbidente non è adatta. 

Infatti:

  1. I Floreale hanno bisogno di tutto il ciclo di lavaggio per agire al meglio sui capi: il lavaggio ottimale consigliato ha una temperatura minima di 30/40° ed una durata minima di 50 minuti;
  2. Il profumo dura poco: il profumo non sarà bello persistente alla fine del lavaggio;
  3. I capi non risultano morbidi: la cellulosa del FloReale ha un effetto ammorbidente “meccanico”, significa che si gonfia e dilata le fibre rendendole più morbide.
    Se lo metti nella vaschetta dell’ammorbidente tuttavia, entra in azione troppo tardi e in questo modo i tuoi capi non hanno tempo di ammorbidirsi.

Ci sono certi tessuti che sembrano chiamare a sé le macchie, non trovi? Ecco la tua soluzione ideale! Il camoscio è un materiale elegante ma delicato, e una macchia di vino o di qualsiasi altro tipo su un divano in camoscio può sembrare una tragedia. Fortunatamente, con i giusti rimedi naturali, puoi rimuoverla senza danneggiare il tessuto. Scopri insieme a me come pulire un divano in camoscio in modo efficace e sostenibile!

Per eliminare le macchie dal camoscio, ti bastano pochi ingredienti naturali e facilmente reperibili:

  • Amido di mais o riso
  • Borotalco
  • Gomma para
  • Detersivo ecologico per piatti

La soluzione ecologica per sapere come pulire un divano in camoscio

Ora vedremo insieme le caratteristiche di questo problema e come fare per risolvere senza ammattire e senza comprare prodotti tossivi e nocivi.

Tipo di macchia:

Le macchie più frequente in un divano sono macchie di cibo o di liquidi di uso comune in casa. Qualsiasi sia la macchia, il problema è che penetra velocemente nel camoscio, creando aloni difficili da eliminare. Agire subito è essenziale per evitare che la macchia si fissi nelle fibre del tessuto.

Tempo necessario:

Il processo di pulizia richiede circa 30 minuti, tra l’assorbimento, la rimozione della polvere e il trattamento finale. Se la macchia è particolarmente ostinata, potrebbe essere necessario ripetere alcuni passaggi per una rimozione completa.

Tipo di tessuto:

La pelle scamosciata è un materiale poroso e delicato che richiede cure specifiche. La sua superficie vellutata può rovinarsi facilmente se trattata con metodi aggressivi o prodotti non adatti.

Impegno necessario:

Difficoltà 3 su 10. Sebbene il procedimento sia relativamente semplice, è importante seguire ogni passaggio con precisione per evitare di danneggiare il camoscio o creare aloni indesiderati.

Ingredienti che puoi usare:

  • Detergente ecologico per piatti
  • Amido di mais o riso
  • Borotalco

Procedimento per eliminare una macchia su camoscio

  1. Assorbi immediatamente il liquido:
    • Se la macchia è fresca, coprila subito con amido di mais, amido di riso o borotalco.
    • Lascia agire per almeno 15 minuti affinché la polvere assorba il liquido in eccesso.
    • Rimuovi la polvere con una spazzola morbida.
  2. Usa la gomma para:
    • Se rimane ancora qualche alone, strofina delicatamente la zona con gomma para o una semplice gomma da cancellare.
  3. Tratta la macchia ostinata:
    • Se la macchia persiste, mescola acqua e qualche goccia di detersivo ecologico per piatti (Amanì).
    • Usa uno spazzolino da denti per strofinare delicatamente la zona con movimenti circolari.
  4. Asciuga e ravviva il camoscio:
    • Tampona con un panno in microfibra asciutto per assorbire l’umidità.
    • Spazzola il camoscio con una spazzola specifica per ridare morbidezza e uniformità alla superficie.

Cosa non fare mai:

  1. Non lasciare che la macchia si asciughi sul tessuto: il vino può penetrare in profondità e diventare quasi impossibile da rimuovere.
  2. Non usare acqua in eccesso: il camoscio è molto sensibile ai liquidi e può macchiarsi ulteriormente.
  3. Non strofinare troppo forte: rischi di rovinare la texture vellutata del materiale.

Conclusione

Seguendo questi semplici passaggi, riuscirai a eliminare le macchie dal tuo divano in camoscio senza rovinarlo. La prossima volta che un bicchiere di vino si rovescia accidentalmente, saprai esattamente cosa fare per intervenire subito e in modo ecologico!

Hai mai provato questi metodi per pulire il camoscio? Condividi la tua esperienza nei commenti!

PS: vuoi altre idee per pulire le macchie di olio dal camoscio? Non disperare, ho scritto un altro articolo proprio su questo tema: la guida completa per pulire le macchie di olio dl camoscio.

Se anche tu ti stai approcciando alle buone pratiche di vita per il benessere casa, avrai scoperto – o probabilmente già sei tra i virtuosi – che per rimanere sani il più a lungo possibile non basta mangiare bene: noi esseri umani siamo una complessità, quindi e’ importante curare vari aspetti del corpo, ma anche dell’ambiente che ci circonda, della nostra mente e della nostra anima.

Inquinamento domestico e conseguenze sul benessere casa

Le case italiane in media contengono 15 litri di sostanze tossiche che sprigionano in aria composti organici volatili.

Detersivi, profumatori per ambienti, candeggianti, sbiancanti, pesticidi contro gli insetti, deodoranti: questi prodotti portano con se’ innegabili disagi: irritazione alle vie respiratorie, agli occhi, arrossamenti della pelle.

In America, il 10% di tutte le segnalazioni di esposizione a ingredienti tossici segnalati all’Ente Federale per il controllo dei veleni, riguarda detersivi domestici.

E, sempre in America, l’Environmental Protection Agency (EPA) riferisce che l’aria all’interno di una tipica abitazione è da 2 a 5 volte più inquinata dell’aria all’esterno.

Altri studi ci dicono che questi prodotti potrebbero causare problemi riproduttivi; problemi nello sviluppo di bambini; problemi alle vie respiratorie; problemi dermatologici.

Cosa fare allora? Certamente passare dai classici detersivi a quelli ecologici certificati e’ il primo importante passo: il secondo e’ eliminare subito tre prodotti che forse hai ancora a casa e che credi innocui, ma che ti stanno danneggiando.

Preparati a gettare nel wc per sempre la candeggina, l’ammoniaca e i deodoranti per ambiente e creare il vero benessere in casa.

 

LA CANDEGGINA

Rischi

Il prodotto più utilizzato nelle pulizie quotidiane è forse anche il più tossico.

Causa irritazione agli occhi, irritazione alle vie respiratorie, alla bocca e alla pelle.

Rilascia naturalmente gas anche se rimane chiusa: è un prodotto molto reattivo.

Significa che se mescolata con altri prodotti diventa una vera e propria bomba chimica.

Non mescolarla mai con il classico anticalcare per il bagno, perché sviluppa cloro gassoso che se respirato causa ricovero immediato.

Come sostituirla

Se sei abituata ad utilizzare la candeggina in lavanderia, il rimedio naturale è il Percarbonato di sodio che puoi acquistare online oppure nei negozi del naturale.

Il percarbonato di sodio puoi utilizzarlo per il bucato: di fatti e’ un prodotto sbiancante e igienizzante completamente naturale; come la candeggina si attiva a bassissime temperature (a 30°); non rovina i capi colorati, le mani, e non rischi di respirare l’odore terribile della candeggina.

 

L’AMMONIACA

Rischi

L’ammoniaca è irritante per le vie respiratorie e la prolungata esposizione favorisce l’insorgenza di malattie croniche come l’asma (https://www.ewg.org/guides/cleaners/content/cleaners_and_health#asthma)

Di solito è usata per smacchiare i capi e per pulire e lucidare vetri e specchi.

Come la candeggina è molto reattiva e non va assolutamente mescolata ad altre sostanze.

Come sostituirla

Per la pulizia dei vetri puoi sostituirla con un  detersivo ecologico, oppure con una soluzione di acqua e Acido Citrico.

Ti basta preparare uno spruzzino con circa 1 litro di acqua demineralizzata e 150 gr di acido citrico.

In entrambi i casi se ti aiuti con un panno in microfibra otterrai un risultato migliore e con meno fatica.

Per la pulizia generale di tutte le superfici puoi usare una soluzione di acqua e bicarbonato, mescolando un cucchiaio di bicarbonato in un secchio con 2 litri di acqua. Va bene anche l’utilizzo dell’alcol per questo genere di pulizie.

Per l’azione sbiancante sui capi invece puoi utilizzare del semplice sapone di Marsiglia per pretrattare la macchia e poi percarbonato di sodio da aggiungere al detersivo ecologico direttamente in vaschetta.

 

DEODORANTI PER AMBIENTI

Rischi

I deodoranti per ambienti contengono ingredienti molto dannosi per le vie respiratorie.

Non solo ingredienti come Benzene e Toulene che servono per tenere in sospensione a lungo il profumo in aria, ma anche gli allergeni contenuti in tutti i profumi, anche negli oli essenziali, sono irritanti per le vie respiratorie, oltre che molto inquinanti.

Come sostituirli per il benessere casa

Ci sono due modi per sostituire i profumi irritanti nelle nostre case: con dei bellissimi fiori oppure seguendo queste semplici ricette.

 

PROFUMATORE SPRAY PER LA CASA

Ti servono:

  • una bottiglia spray (va bene quella di un vecchio detersivo, ben lavata
  • 2 bicchieri di acqua calda (non bollente)
  • 2 cucchiai di bicarbonato
  • 3-4 gocce di olio essenziale a tua scelta (io ti consiglio eucalipto, lavanda o agrumi)

Versa acqua e bicarbonato nella tua bottiglietta e agita bene. Quando il composto sarà ben amalgamato, aggiungi le goccine di olio essenziale e agita ancora.
Spruzzalo nella tua casa ogni volta che vuoi, vedrai che meraviglia!

 

PROFUMATORE ALLA LAVANDA E AGRUMI

Ti servono:

  • una bacinella
  • qualche petalo essiccato di rosa
  • un paio di bastoncini di cannella
  • un paio di fettine d’arancia essiccate
  • qualche rametto di lavanda
  • qualche goccia di olio essenziale agli agrumi

Prendi la tua bacinella e versaci dentro tutti gli ingredienti, facendo attenzione a mischiarli bene (magari puoi aiutarti con un cucchiaio di legno).
Ora procurati dei fazzoletti di cotone, metti al centro un pugno di questo pout pourri celestiale che hai appena preparato e chiudi i 4 angoli per formare un sacchetto che chiuderai con un nastrino.

Puoi mettere i sacchetti negli armadi e nei cassetti oppure appenderli in giro per la casa. Vedrai che i tuoi ospiti non si spiegheranno da dove venga il profumo che sentono nella tua casa

Parliamo di Detersivi Naturali e autoproduzione, nello specifico di detersivo bucato.

Sì, perché chi si avvicina al mondo delle pulizie ecologiche solitamente fa parte di quelle persone super attente che decide di cambiare il proprio stile di vita a tutto tondo.

Non solo predilige scegliere la natura per il benessere dei propri capelli, della propria pelle, o della propria pancia, imparando a mangiare meglio.

Arriva un momento in cui ci si accorge che anche la nostra casa, i nostri indumenti e ciò che ci circonda necessitano di cure particolari, perché sono gli ambienti in cui teoricamente dovremmo tornare a trovare il nostro equilibrio, scaricare le tensioni e le schifezze della vita urbana, respirare aria fresca e pulita… naturalmente.

Ecco allora che cerca cerca, trovi i Detersivi Verdevero, o inizi a produrre a casa i tuoi primi saponi naturali.

Qui ti voglio dare una ricetta per fare da te il detersivo bucato, con ingredienti naturali che trovi nella sezione Detersivi fai da te di Verdevero.

DETERSIVO BUCATO FATTO IN CASA
Ricetta

Ti serviranno:

Come fare:

  1. inizia col grattuggiare il SAPONE VEGETALE in modo da avere delle scaglie facili da sciogliere;
  2. in una pentola capiente fai bollire l’acqua;
  3. spegni il fuoco e versa a poco a poco le scaglie di SMACCHIETTA;
  4. una volta sciolto bene, lascia riposare fino al completo raffreddamento.
  5. Aggiungi ora il CARBONATO, il sodio citrato e mescola accuratamente.
  6. Se decidi di volerlo profumare, questo è il momento giusto!
  7. Travasa il tutto in un vaso di vetro capiente, oppure in flaconi riciclati e ben lavati.

Ricordati che per profumare il tuo bucato puoi sempre utilizzare i FloReali Verdevero, solo non metterli in questa formula. 😉

Assieme a questo detersivo fatto in casa, ti consiglio comunque di utilizzare additivi come BioBianco Percarbonato, soprattutto se hai capi molto sporchi o macchiati, perché il potere pulente è comunque molto limitato, ma ottimo per quelle lavatrici che necessitano di dare una rinfrescata al bucato.

 

– Lo sapevi? –

C’è la falsa credenza che il Bicarbonato sia un disinfettante, e molte persone lo utilizzano per formulare detersivi.

In realtà, questa è una credenza popolare che è indispensabile smentire, soprattutto perché si tende sempre di più a fare lavatrici a basse temperature ed utilizzare queste formule per pulire i capi dei bambini, anche molto piccoli, pensando di salvaguardarli pienamente.

Il Bicarbonato, contrariamente a quanto si pensa, non è un disinfettante poiché non ha la caratteristica di eliminare i microorganismi quindi non usarlo per il tuo detersivo bucato fatto in casa.

Quello che fa è ostacolare lo sviluppo dei microbi e facilitarne la rimozione innalzando il livello del PH dell’acqua che utilizziamo per il lavaggio e rilasciando ioni di sodio.
Preserva dai batteri solo se in soluzione satura, per effetto della sua salinità, ma non ha questa proprietà se viene usato nel bucato o in lavatrice.
[Fonte: http://www.mammachimica.it/le-cose-da-non-fare/]

 

Ami i detersivi ecologici e vuoi sapere quali lo sono veramente? Scoprilo con queso video:

Se hai trovato utile questo consiglio o se vuoi farmi personalmente la tua domanda entra a far parte del gruppo:

Una buona pratica ecologica, da praticare sempre ma soprattutto in inverno, è quella di arieggiare tutte le stanze della casa. Vediamo come farlo al meglio.

L’inquinamento indoor è una problematica molto sentita: una buona regola è proprio arieggiare la propria casa.

Soprattutto in inverno arieggiare gli ambienti permette di diminuire i cattivi odori, ma soprattutto l’umidità che si accumula nell’abitazione e che potrebbe dare vita a muffe indesiderate.

Ecco a voi qualche consiglio per arieggiare gli ambienti in modo corretto.

Giri d’aria e correnti d’aria

Sono le soluzioni migliori per far uscire di casa l’aria viziata, umida e frammista a sostanze volatili inquinanti. Una buona circolazione dell’aria permette altresì di contenere le perdite di energia ed evitare un raffreddamento eccessivo degli ambienti.

Si procede così: si aprono le porte che affacciano sul balcone o le finestre per 1-5 minuti qualora vi sia vento e circolazione d’aria sostenuta; altrimenti consigliamo di prolungare l’operazione fino a 10 minuti.

 

Non lasciare finestre e porte-finestre aperte troppo a lungo

Se lasciate troppo aperte finestre o porte rischiate di far scendere eccessivamente la temperatura, con conseguenti sprechi di energia.

 

Tenere chiuse le stanze ad alto tasso di umidità

Se in una stanza vi è un alto tasso di umidità, non è una buona soluzione aprire la porta di quella stanza, poiché l’umidità dilagherà velocemente anche nelle altre. È quindi buona cosa chiudere la porta di queste stanze, spalancando però le finestre in modo che l’ambiente possa arieggiare correttamente.

 

Non lasciar raffreddare troppo le stanze

Il calore proveniente da locali limitrofi riscaldati non dovrebbe penetrare nelle stanze riscaldate poco o per niente. Il vapore acqueo presente nell’aria riscaldata potrebbe infatti depositarsi sulla superficie fredda dei muri perimetrali del locale non riscaldato, dando luogo alla formazione di condensa. Per questo motivo bisognerebbe sempre evitare di lasciar raffreddare troppo le stanze.

 

Arieggiare: per quanto tempo?

Il tempo necessario per arieggiare un’abitazione in modo naturale dipende dai fattori atmosferici.
Valori indicativi per arieggiare in modo manuale:

 

  • Giro d’aria: ca. 1-5 minuti;
  • Corrente d’aria: ca. 5-10 minuti;
  • Finestre ad apertura inclinabile: ca. 30-60 minuti
    (questo sistema, richiedendo più tempo per essere efficace, non è adatto per tutte le stagioni)

Prosegue il viaggio nelle decorazioni natalizie fatte in casa, eco friendly: in questo post ci occuperemo di frutta secca e spezie

Pendenti di frutta essiccata e speziedecorazioni natalizie fai da te

Possiamo realizzare dei bellissimi pendenti di frutta secca e specie da appendere alle finestre o al nostro albero di Natale.

I frutti più indicati sono le arance e le mele, mentre la cannella si presta moltissimo per essere appesa:

  • tagliare fette di arancia e mela dello spessore preferito, meglio non troppo grosse;
  • mettere ad essiccare nell’essiccatore o in forno ventilato a 50 gradi;
  • formare un buco e appendere utilizzando un nastro natalizio come supporto.

La frutta andrà intervallata con la cannella, nastri e fiocchi, campanellini e qualsiasi altro materiale vi aggrada per abbellire la composizione.

È un’ottima idea fare un po’ di shopping nelle mercerie più fornite, dove sotto le feste natalizie è possibile trovare accessori davvero bellissimi!

Decorazioni con i fondi di bottiglia

decorazioni natalizie ricicloSe beviamo acqua o bibite gasate in bottiglie di plastica, possiamo tagliarne il fondo e utilizzarlo per creare sceniche decorazioni natalizie da appendere alle finestre.

Coloriamo i fondi con appositi colori resistenti alla plastica, gli acrilici sono molto adatti (ricordatevi che per pulire i pennelli servirà la trielina), applicatevi poi stelline, glitter e tutto quello che più vi piace.

Fate un buco sulla sommità dei fondi di bottiglia, quindi infilateli uno ad uno su un filo dorato o argentato per aumentare la suggestione natalizia.

Potete fermare un fondo dall’altro con un piccolo nodino e scegliere di distanziarli come più vi piace.

Albero di Natale con rami recuperati

Se siete degli amanti del recupero e non amate il classico abete, potete costruirvi anche l’albero di Natale!

Recuperiamo dei tronchi di media grandezza, perfetti quelli levigati dal mare: tentiamo di prenderne di diverse misure, dalla più grande alla più piccola, in modo da creare la classica piramide di Natale.

Possiamo poi verniciare i rami bianco natale, spruzzarli con della neve natalizia e appenderli al muro in casa, o fuori casa, ricreando appunto l’albero a forma di piramide.

Ad ogni ramo potremo appendere ciò che più ci aggrada; le decorazioni fatte con le nostre mani, palline classiche, luci natalizie e nastri.

Biscotti pan di zenzero come decori dell’albero

Infine tra le decorazioni homemade non possono mancare i classici biscotti pan di zenzero!ricetta biscotti pan di zenzero

Buoni da mangiare, ma anche molto belli da appendere all’albero.

Ecco la ricetta classica.

Omini di pan di zenzero

Per circa 30 biscotti

  • 420 g di farina 00;

  • 2 cucchiaini di zenzero in polvere;

  • 1 cucchiaino di cannella in polvere;

  • mezzo cucchiaino di chiodi di garofano in polvere;

  • mezzo cucchiaino di noce moscata in polvere;

  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio;

  • mezzo cucchiaino di cremor tartaro;

  • mezzo cucchiaino di sale;

  • 100 g di burro, ammorbidito a temperatura ambiente;

  • 100 g di zucchero;

  • 1 uovo;

  • 250 g di melassa.

Per la glassa

  • 2 albumi;

  • 2 cucchiaini di succo di limone;

  • 320 g di zucchero a velo.

Procedimento:

1. Mescolate insieme la farina con tutte le spezie, il bicarbonato, il lievito e il sale; mettete da parte.

2. Lavorate il burro con lo zucchero fino a quando il composto sarà chiaro e spumoso. Unite l’uovo e la melassa. Incorporate gradualmente il composto con la farina fino a quando saranno amalgamati. Dividete l’impasto a metà e formate due dischi. Avvolgeteli nella pellicola e mettete in frigorifero per almeno 2 ore e fino a 2 giorni al massimo.

3. Scaldate il forno a 180°C. Lavorando un disco alla volta, mettete l’impasto su carta da forno leggermente infarinata e stendetelo a 3-4 mm di spessore.

4. Ricavate le forme con un tagliabiscotti ed eliminate la farina in eccesso. Trasferite su teglie rivestite di carta da forno. Se preparate le decorazioni per l’albero, fate un forellino in cima ad ogni biscotto per metterci un fiocco quando saranno pronti.

5. Per biscotti più morbidi, infornateli per 8-10 minuti; se li volete più croccanti o da appendere all’albero, cuoceteli per 11-12 minuti.

Preparate la glassa:

1. in una ciotola capiente, montate gli albumi con il succo di limone;

2. unite lo zucchero a velo setacciato e sbattete ad alta velocità finché il composto è liscio e ben amalgamato;

3. la glassa va usata subito o conservata in un contenitore ermetico. Se non la usate subito, copritela con la pellicola o si indurirà.

4. Mettete la glassa in una tasca da pasticcere con la bocchetta piccola. In alternativa usate un sacchetto da congelazione tagliato nell’angolo.

5. Decorate i biscotti come preferite.

 

È un’attività che richiede tempo e concentrazione, ma farsi in casa le decorazioni natalizie, soprattutto se si hanno bambini, diventa un gesto per vivere il Natale ancora più intensamente con la propria famiglia.

decorazioni natalizie fatte in casa

Se belle sono costosissime: sono le decorazioni natalizie che in questo periodo spopolano in qualsiasi tipo di negozio.Spesso fatte in serie, soprattutto quelle a basso prezzo, ci comunicano un po’ di tristezza e poca originalità: ma non è Natale senza decorazioni!

Perché quindi non farsele in casa, tutte o una parte, con i propri figli, recuperando del materiale che avremmo buttato e sbizzarrendosi acquistando sfiziosi decori personalizzati nelle mercerie?

Decorazioni natalizie con i barattoli di vetro

I barattoli di vetro riciclati dalle marmellate, sott’oli, yoghurt… sono perfetti per creare delle decorazioni natalizie da regalare o da utilizzare per decorare la propria casa.

Un’idea è quella di rivestire i vasetti con colorati patchwork di carta colorata, foglie raccolte e quanto altro la vostra fantasia vi dice.

Infine, posizionate all’interno una piccola lampadina con la pila, per creare un effetto scenico.

Lanterne natalizie con luci di natale inutilizzate

decorazioni natalizie fatte in casa

Se avete delle luci di Natale colorate che non utilizzate più, potete inserirle all’interno di un vasetto di vetro capiente: il risultato saranno lanterne decorative natalizie davvero suggestive e belle anche come regalo.

Sempre su questo mood possiamo creare delle lanterne esterne:
recuperiamo dei barattoli di vetro, delle candele da inserirvi dentro, della vernice spray bianca, rossa e argento o decorazioni stick già pronte, delle catenelle o del filo sostenuto per appenderle esternamente.

Il procedimento è semplice:
applichiamo le decorazioni stick ai vasetti o spruzziamo la vernice a spruzzo come più ci piace, lasciamo asciugare.

Quindi inseriamo la candela all’interno e leghiamo la catenella o il filo alla bocca del vasetto.

Appendiamo all’esterno questa fila di lanterne accese nella notte della vigilia, tutte sulla medesima fila, ma ad altezze diverse per creare un effetto maggiormente magico.

Barattolo di vetro: un originale porta candele

decorazioni natalizie fatte in casa

Puoi decorare il tuo barattolino con nastri o con gli appositi colori per il vetro: poni dentro al tuo barattolo una candela e utilizzalo come decorazione per la tavola o per

l’ingresso.

Molto belle le pigne inserite all’interno dei vasetti di vetro, alle quali aggiungere delle lucette, dei glitter o dei nastri colorati di oro e argento a simulare un nido sul quale poggerete le pigne e la candela.

Come decori natalizi con la tecnica del decoupage

Decorando con la tecnica del decoupage, i barattolini, sia di plastica che di vetro, possono diventare originali decori per l’albero di natale: da alternare alle classiche palline.

La ghirlanda natalizia

decorazioni natalizie fatte in casa

È possibile realizzare una ghirlanda natalizia utilizzando delle pigne.

Occorre procurarsi delle pigne, dei colori acrilici nelle tonalità tipiche del Natale, della colla glitter e delle applicazioni natalizie, pennelli, trielina per lavare i pennelli, colla a caldo, un nastro che più ci piace.

Prima di tutto decoriamo le pigne a nostra fantasia, lasciamo asciugare.

Disponiamo poi la composizione di pigne, appunto a forma di ghirlanda circolare, e incolliamo una a una le pigne tra loro.

Lasciamo asciugare, leghiamo in alto il nastro facendovi un occhiello da utilizzare per appendere la ghirlanda.

L’inverno è alle porte, aiutiamo il nostro corpo a rimanere in salute con preparati vegetali rinvigorenti e qualche trucchetto salva gola, tutto direttamente da Madre Natura!

In salute col Brodo di clorofilla

  • ½ tazza di foglie verdi tagliate fini (cime di rapa, biete, broccoli…);
  • 1 tazza di acqua.

Bollire per un minuto le verdure senza sale e berne il liquido.

Questa bevanda si può sorbire per un mese, prima del pasto serale, sospendendo per il mese successivo e riprendendo a cicli di un mese sì e uno no.

Carote e ravanello Daikon

Un brodo che lavora sul nostro fegato e lo pulisce.

  • ½ tazza di carote grattugiate;
  • ½ tazza di daikon fresco grattugiato;
  • 2 tazze di acqua;
  • 1/3 di foglio di alga Nori;
  • ½ umeboshi;
  • qualche goccia di shoyu.

Portare le verdure a ebollizione, aggiungere le nori e l’umeboshi e sobbollire per tre minuti a fuoco lento. Addizionare lo shoyu e sobbollire ancora per qualche minuto.

Bere il brodo e mangiare anche le verdure.

Uso dell’aceto per il mal di gola, placche e tosse

L’aceto è un prezioso alleato per i nostri acciacchi di stagione e per mantenere una salute naturale e sana.

Come in caso di mal di gola e tosse: fate una soluzione con un cucchiaino da zucchero di aceto di mele (più delicato di quello di vino) e uno di miele in un bicchiere d’acqua; fate dei gargarismi e bevete.

Soluzione decisamente più estrema questa: fate una soluzione al 30% di aceto di vino in acqua, intiepidite e fate gargarismi in caso di placche.

*Non bere l’acqua dei gargarismi fatti per contrastare le placche!

In generale, l’aceto è molto utile in caso di infiammazione, per cui provate a bere tre bicchieri al giorno di acqua e aceto per una settimana… I risultati saranno subito evidenti.

Leggi anche: Sciroppi invernali contro i malanni di stagione

> La curiosità

L’elisir di lunga vita dalla ricetta segreta

I frati certosini hanno gelosamente conservato una ricetta ritenuta un vero e proprio “elisir di vita”.

Ricevuta in dono dai frati certosini di Parigi da un certo Maresciallo d’Estrées, la ricetta fu tenuta segreta fino al 1735, quando frate Maubec elaborò un digestivo sulla base di questa ricetta, composto da 130 piante differenti: nacque la Chartreuse verde.

Questo elisir era considerato un vero e proprio medicinale e, quindi, non era destinato alla vendita.

La Chartreuse fu nascosta ed esiliata per anni, altri periodi conobbe notorietà, ma la sua ricetta fu sempre nelle mani dei frati.

Ancora oggi che la preparazione è tornata in terra di origine – ai piedi del massiccio della Grande-Chartreuse – la ricetta rimane segreta, e solo due monaci incaricati della sua preparazione conoscono il procedimento esatto e la formula di questo liquore di lunga vita.

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