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È possibile utilizzare l’acqua di riso per il viso, corpo e capelli. Lavare il viso con acqua di riso aiuta ad ammorbidire la pelle e migliorare l’incarnato, rassodandolo e riducendo la dimensione dei pori.
Un’antica pratica orientale è quella delle cinesi, giapponesi e del Sud-Est dell’Asia che hanno usato l’acqua di riso per lavare e risciacquare i loro capelli. Gli splendidi lunghi e luminosi capelli di queste popolazioni, infatti, famose nell’immaginario femminile anche moderno, conservano un segreto affascinante e misterioso, l’acqua di riso fermentata.

Cappelli splendidi con l’acqua di riso

L’acqua di riso fermentato, grazie al processo fermentativo, è un’acqua ricca di antiossidanti, minerali, vitamina E e tracce di pitera, una sostanza prodotta durante il processo di fermentazione. Questi agenti nutrienti nell’acqua di riso aiutano a far guarire le cicatrici e ridurre le rughe, le linee sottili, e le infiammazioni, lasciando la pelle di un colorito sano.
L’acqua di riso fermentata si può utilizzare non solo per la cura dei capelli, ma anche per lavare il corpo e il volto: lavando quest’ultimo con la speciale acqua, la pelle ne esce più morbida, l’incarnato migliora e la pelle si rassoda. Mentre i capelli saranno, non solo più lucidi, ma anche morbidi, forti elastici e sani.

Come fare l’acqua di riso fermentato per la cura dei capelli e del corpo
L’acqua da utilizzare per la fermentazione è quella del lavaggio del riso prima di cucinarlo, quella di ammollo, ma anche quella di cottura se non si utilizza il metodo pilaf: in questo caso mettetene un po’ di più a bollire e prendete quella necessaria prima che il riso sia giunto a cottura.
Per un lavaggio occorre l’acqua che si utilizza per la cottura o risciacquo di una pentola media di riso.
Se questa tecnica porterà beneficio ai vostri capelli, allora potrete chiedere ad amici e parenti di riservarvi quest’acqua.

Lasciare, dunque, l’acqua di riso in un contenitore, meglio se di ceramica o vetro, e lasciarla a temperatura ambiente per circa due giorni, movimentandola con l’aiuto di una frusta da cucina una volta al giorno in modo che la fermentazione si attivi velocemente. La fermentazione avviene quando si presentano bolle e l’acqua si fa sempre più acidognola.

Far quindi bollire l’acqua di riso fermentato a fuoco alto per arrestare il processo di fermentazione. Spegnere il fuoco e aspettare che l’acqua del riso si raffreddi prima di aggiungere due-tre gocce di olio essenziale di tea tree, lavanda, rosmarino.

La vostra acqua di riso fermentato fatta in casa per lavare i capelli è pronta.
Conservare in frigorifero per non più di una settimana.

 

 

La giusta consistenza
L’acqua di riso, essendo ricca di amido, potrebbe diventare molto densa e concentrata: in tal caso allungatela con dell’acqua, poiché troppo concentrata vi appiccicherà i capelli invece che curarli e lavarli.
Per capelli lunghi si consiglia un rapporto di 1 tazza e ½ di acqua di riso fermentata per 10-12 tazze di acqua calda.
Agitare il contenitore di acqua di riso refrigerata prima di versarne il contenuto.
Se non volete utilizzarla per i capelli, vi ricordiamo che è ottima anche per la pelle, soprattutto viso e collo.

Utilizzo dell’acqua di riso fermentata per la cura dei capelli
L’acqua di riso fermentata si può utilizzare sia come vero e proprio shampoo che come risciacquo: in entrambi i casi, utilizzare una bacinella di plastica per contenere l’acqua di riso diluito e un contenitore di plastica di circa mezzo litro per raccogliere e versare l’acqua di riso sui capelli, dopo esservi piegati sulla bacinella. In questo modo l’acqua di riso rimane nella bacinella e con essa potrete detergere meglio i capelli e il cuoio capelluto.
Massaggiare delicatamente il cuoio capelluto e continuare a versare l’acqua di riso sui capelli.
Quindi sciacquare i capelli con acqua leggermente più fresca.

La Taieddha, immancabile piatto delle tavole dei leccesi. Si serve come piatto unico o come contorno. Si prepara con pochi ingredienti, ha proprietà disintossicanti, drenanti e depurative

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Quello del bagno con oli essenziali è un vero e proprio rito: e non viene impiegato solo come mezzo per rilassarsi, ma le sue funzioni sono molte di più e spesso sconosciute.
Il bagno come lo intendiamo in questo articolo, e le nostre nonne potrebbero raccontarlo, è un sistema benefico per combattere le infezioni respiratorie, il raffreddore e l’influenza; è un ottimo sistema contro le affezioni nervose, la stanchezza ma anche la sovraeccitazione; utile per alleviare i fastidiosi sintomi delle gambe pesanti, dolori cervicali e mal di testa.

Bagno rilassante con oli essenziali

Se state cercando le motivazioni giuste per dedicarvi un bagno rilassante e corroborante, dovete sapere che:
* Questo sarà un momento vostro e solo vostro!;
* Il caldo dell’acqua apre i pori della pelle: per questo motivo sono consigliati oli essenziali ed erbe da aggiungere in modo che i loro principi attivi penetrino;
* Se per l’ultimo risciacquo sceglierete l’acqua fredda, allora sappiate che la vostra circolazione ne sarà più che stimolata;
* Il bagno fatto alla sera ha un effetto rilassante; al mattino rivitalizzante.

Affinché il bagno soddisfi i nostri bisogni del momento, è importante che sia preparato con cura: ecco come allestire la stanza e quali complementi sono consigliabili per un momento perfetto di assoluto relax.

Luci soffuse Il primo step da fare è quello di procurarsi una lampada dalla luce delicata e soffusa: perfette quelle di sale che rilasciano nell’atmosfera ioni positivi e sali;
Temperatura La temperatura dell’acqua consigliata per un bagno ottimale è quella vicina alla nostra; quindi non oltre i 36 gradi, ma non meno di 21;
Oli essenziali Questi sono assolutamente raccomandati per godere di un bagno rigenerante del corpo e dello spirito;
Bagnoschiuma e sapone, no grazie Questa tipologia di bagno non richiede l’utilizzo di sapone, poiché è pensato esclusivamente come rimedio rilassante e rigenerante. Una volta che siamo stati immersi nella vasca da bagno per un tempo a noi necessario, uscire dalla vasca senza sciacquarsi, asciugando la pelle delicatamente.

Oli essenziali: quali, come e quanto
Una delle componenti fondamentali del bagno rigenerante è l’olio essenziale.
Spesso, però, si utilizzano questi doni della natura a sproposito, senza conoscerne le virtù e le quantità di somministrazione. Sapevate, ad esempio, che un quantitativo troppo alto di olio essenziale può essere irritante per la nostra pelle?
In occasione del bagno, si consigliano 10 gocce di olio essenziale da miscelare con 1 cucchiaio di olio vegetale, girasole o riso ad esempio, da versare poi nella vasca da bagno.

In merito, invece, dagli oli essenziali da utilizzare ecco quelli più indicati per un bagno rilassante, corroborante, ma anche energizzante.
Per il bagno rilassante: indicati olio essenziale di camomilla romana, geranio rosato, incenso, lavanda officinale, maggiorana, mandarino, neroli.
Per un bagno energizzante: vi consigliamo l’utilizzo di olio essenziale di citronella, menta piperita, pompelmo, rosmarino, timo, santoreggia.

Per fare una buona miscela per un dentifricio fatto in casa occorrono, di base, argilla bianca o verde, glicerina, olio essenziale di tea tree, menta piperita, salvia, lavanda, olio di Neem.
Vediamone insieme le proprietà.

Dentifricio fatto in casa

Argilla bianca: ha proprietà antisettiche e disinfettanti, battericide, cicatrizzanti e deodoranti. È una sostanza rimineralizzante, grazie alla presenza di silice, magnesio, ferro, alluminio e calcio.
Argilla verde: disinfettante, cicatrizzante, rimineralizzante.
Glicerina: La glicerina (o glicerolo) è un liquido viscoso, incolore, solubile in acqua, insolubile in etere, cloroformio e oli grassi. La glicerina si ottiene come sottoprodotto nel processo di saponificazione dei grassi o per idrolisi degli stessi. Serve per preservare il prodotto dalla disidratazione, a dosaggi elevati svolge un’ottima attività idratante e plastificante nei confronti dell’epidermide e, se utilizzata in percentuale elevata all’interno del prodotto (oltre il 40%), svolge un’attività conservante.
Tea tree oil: l’olio essenziale di Malaleuca Alternifolia ha proprietà antibatteriche, cicatrizzanti, antimicotiche e antiodoranti. Perché il tea tree sia efficace ne sono infatti sufficienti poche gocce.
Menta Piperita: dissetanti, rinfrescanti, antispasmodiche, digestive, antifermentative e decongestionanti.
Lavanda: contiene oli essenziali molto attivi che le conferiscono proprietà antisettiche, disinfettanti, vasodilatatrici,  antinevralgiche, cicatrizzanti, diuretiche, per i dolori muscolari e artritici ed è considerata anche un leggero sedativo.
Olio di Neem: anti microbico e anti fungino.

Ricette per autoprodurre il dentifricio
Dentifricio fatto in casa all’argilla verde
Ingredienti: argilla verde, glicerina, sale fino, olio essenziale di menta, un barattolino vuoto e pulito, un cucchiaino (sarebbe da preferire una spatolina di legno, per far sì che i metalli non vengano a contatto con gli ingredienti).
Mettere 3 cucchiaini di glicerina nel barattolino scelto.
Aggiungere 8/9 gocce di olio essenziale. Potete scegliere tra menta, tea tree (ne bastano tre gocce), salvia, lavanda. Anche un mix va bene.
Aggiungere 3 cucchiaini di argilla bianca e mescolare bene.
Aggiungere un cucchiaino di sale fino, anche non colmo, e mischiare bene.
Addizionare argilla finché il composto non risulta liscio e omogeneo, ma non deve colare.
Come utilizzarlo
Per utilizzarlo, intingere lo spazzolino asciutto nel barattolino, prelevare una minima quantità e lavarsi i denti. In alternativa tenere una spatolina insieme al barattolino, prelevare con questa il dentifricio e spalmarlo sullo spazzolino.
Questo dentifricio, oltre ad assicurare una corretta igiene orale, è anche gradevole e fresco, grazie alla glicerina che addolcisce e alla menta che rinfresca.
Costo: circa 1 euro.

Dentifricio fatto in casa all’olio di Neem
Per chi ha denti e gengive sensibili, un ottimo aiuto viene dalla natura e si chiama olio di Neem: utilizzato da sempre in India per l’igiene orale, l’olio di Neem è uno straordinario anti microbico e anti fungino.
Miscelate 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio con 2-3 gocce di olio di Neem, 2-3 di olio Tea Tree e 2-3 di olio di menta Piperita. Aggiungete all’impasto della glicerina per creare una pasta densa.
Si utilizza spalmato direttamente sullo spazzolino asciutto in piccole quantità.
Costo circa 1,50 euro

Se cerchi un metodo naturale, efficace ed economico per rimuovere grassi e sporco ostinato, lo sgrassatore fai da te è la soluzione perfetta. Con pochi ingredienti, puoi preparare un detergente sgrassatore fai da te potente, ideale per pulire superfici unte, il forno incrostato, i cerchioni della macchina e persino per pretrattare macchie di grasso sui vestiti.

Scopri come preparare uno sgrassatore naturale in due semplici passi e quando utilizzarlo per ottenere i migliori risultati.


Ingredienti da usare

Per realizzare il tuo sgrassatore naturale, ti servono solo tre elementi:

800 ml di acqua demineralizzata
4 cucchiai di carbonato di sodio
1 spruzzino

Il carbonato di sodio è un potente alcalino che scioglie il grasso e rimuove lo sporco più ostinato senza l’utilizzo di sostanze chimiche aggressive.


Come preparare lo sgrassatore in due passi

1. Sciogliere il carbonato di sodio nell’acqua

Versa 800 ml di acqua demineralizzata nello spruzzino. È consigliato utilizzare acqua tiepida, così il carbonato di sodio si scioglierà più facilmente.

2. Aggiungere il carbonato di sodio

Aggiungi 4 cucchiai di carbonato di sodio, chiudi lo spruzzino e agita bene per far sciogliere completamente la polvere nell’acqua.

Il tuo prodotto è pronto! Ora puoi utilizzarlo su tutte le superfici che necessitano di una pulizia profonda.


Dove usare lo sgrassatore fai da te?

Questo potente detergente naturale è perfetto per rimuovere lo sporco ostinato da:

Forno e teglie incrostate – Spruzza il prodotto sulle superfici, lascia agire per qualche minuto e rimuovi con una spugna.
Cappa della cucina – Scioglie il grasso accumulato senza lasciare residui chimici.
Cerchioni della macchina – Rimuove sporco, olio e incrostazioni dalla strada.
Macchie di unto sui vestiti – Perfetto come pretrattante per eliminare residui di olio e grasso.
Catena della bicicletta – Scioglie il grasso accumulato, facilitando la manutenzione.

Attenzione: Non usare il prodotto su tessuti delicati come lana, seta e cotoni leggeri, perché l’alcalinità del carbonato di sodio potrebbe rovinarli.


Vuoi una soluzione già pronta? Scopri lo sgrassatore Verdevero!

Se non hai tempo di preparare lo sgrassatore o vuoi un prodotto naturale e pronto all’uso, prova il Sgrassatore ecologico Verdevero.

  • Formula ecologica e biodegradabile
  • Efficace contro grasso e sporco incrostato
  • Sicuro su tutte le superfici della cucina

Grazie a ingredienti naturali, lo sgrassatore Verdevero è la scelta perfetta per chi cerca efficacia e sostenibilità.


Conclusione

Preparare uno sgrassatore naturale è un’ottima soluzione per risparmiare, ridurre l’uso di sostanze chimiche e ottenere una pulizia profonda ed efficace.

Se preferisci un’alternativa pratica e pronta all’uso, prova il Sgrassatore ecologico Verdevero, ideale per una pulizia sicura e sostenibile.

Scegli la soluzione più adatta alle tue esigenze e scopri il piacere di una casa pulita in modo naturale!

Amata, odiata e soprattutto chiacchierata, nel bene e nel male: la dieta Dukan negli ultimi anni ha spadroneggiato sulle tavole dei vips e nei dibattiti televisivi.

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L’uso di materiali naturali è sempre più popolare tra architetti e artisti di tutto il mondo. E sta lentamente diventando una seria alternativa alla costruzione con materiali tradizionali.

La paglia è uno dei materiali più utilizzati per la costruzione essendo un ottimo assorbente dell’umidità ed essendo molto adattabile e malleabile per vari tipi di costruzioni.

Non perdere l’opportunità di avere una piscina gigante personale a basso costo per rinfrescarti durante la prossima estate!

Procedimento generale

1. Dopo aver trovato il luogo adeguato, distribuisci le palle di paglia formando una struttura, l’altezza dipenderà dalla profondità che darai alla tua piscina

 

2. Ricopri la struttura con un telo impermeabile grande. Assicura poi il perimetro con delle corde che scorreranno lungo i fianchi della struttura.

3. Riempi la piscina di acqua.

Ingegnoso no? Facci sapere se la fai e inviaci le tue foto, ti faremo un regalo!!

Buon rinfresco!

Fonti:

Ho compreso veramente quanto inquinamento produciamo con i pannolini usa e getta quando è nata mia figlia Iris.

Un giorno sì e uno no mi ritrovavo con un sacchetto pieno di pannolini da buttare. Senza parlare del problema del cattivo odore da gestire in casa. 🙂

Giulia inoltre aveva la sensazione di mettere un sacchetto di nylon sulla pelle della nostra bimba.

In pochi giorni siamo passati ai pannolini lavabili, così… senza tanti indugi.

Abbiamo scoperto che i pannolini lavabili non sono di così difficile gestione come invece pensavamo.

Se anche tu hai scelto la via del pannolino lavabile ti occorrono alcune informazioni su come come lavare i pannolini lavabili per non incorrere in spiacevoli inconvenienti come:

  • rovinare il pannolino, se il lavaggio e l’asciugatura sono errati, infatti, gli elastici potrebbero indebolirsi e il pannolino perdere, ma il tessuto potrebbe anche prendere un cattivo odore.
  • lasciare residui irritanti sulla pelle del tuo bambino, usare i detersivi sbagliati potrebbe lasciare sulle fibre sbiancanti ottici, profumi e allergeni che creano arrossamenti alla pelle delicata del bebè.
Guida Bio bucato

Il manuale per il BIO bucato perfetto

Per sapere sempre come fare la lavatrice per avere un bucato perfetto, pulito e igienizzato

Come lavare i pannolini lavabili quindi?

1. La scelta del detersivo giusto per lavare i pannolini

Utilizza solo prodotti ecologici e molto delicati. Prediligi i detersivi certificati e, quindi, con tensioattivi di origine vegetale. I detersivi ecologici sono molto concentrati, per cui attieniti alle quantità indicate nelle etichette che, solitamente, sono molto limitate.

2. La temperatura di lavaggio

Il lavaggio a 40° è sufficiente per lavare BENE il pannolino lavabile. Vi sono degli inserti, in modo particolare quelli in microfibra, che possono essere lavati a 60 gradi, ma non le parti esterne con gli elastici contenitivi che si deteriorano a causa delle temperature troppo alte o del sovraccarico di detersivo. Ogni mese eseguite un lavaggio dei soli folder assorbenti a 60°. Centrifugare al massimo a 1000 giri.

3. Ammorbidente SI, ammorbidente NO

Tutti gli ammorbidenti petrolchimici possono danneggiare gravemente il pannolino: ti consiglio quindi di non utilizzare questo prodotto SE petrolchimico.

Al suo posto puoi optare per una di queste due opzioni:

  1. impiegare l’ Acido Citrico in soluzione al 15% (150gr in un litro di acqua demineralizzata, o 200 gr in acqua del rubinetto). Si utilizza una volta diluito mettendo 100 ml di prodotto nella vaschetta dell’ammorbidente della lavatrice.
    La soluzione a base di acido citrico fa sì che il calcare non si depositi negli elastici rovinandoli e non si depositi nelle fibre rendendole dure.
  2. usa un ammorbidente naturale studiato appositamente per non lasciare residui sulle fibre. Io ti consiglio SOFì Di Verdevero.

Se vuoi profumare i tuoi pannolini ti sconsiglio l’uso di oli essenziali, irritanti e pieni di allergeni che possono irritare la pelle del bambino.

La soluzione migliore sono i FLOREALI di Verdevero. I profuma bucato naturali SENZA ALLERGENI.

4. Come igienizzare durante il lavaggio dei pannolini

Non utilizzare prodotti di pulizia e disinfettanti a base di alcool, solventi, sbiancanti o abrasivi (come candeggina, ammoniaca, perborato).

Consigliato invece l’utilizzo del bicarbonato per aumentare il potere lavante del vostro detersivo, mentre per sbiancare e igienizzare gli assorbenti interni perfetto da utilizzare è il percarbonato.

  • In lavatrice: aggiungere un cucchiaio di percarbonato al detersivo ecologico in vaschetta.
  • A mano: fate una pappetta con acqua e percarbonato e passatela sulle macchie ostinate dei vostri folder (non utilizzare su materiale sintetico) di cotone o microfibra, lasciare agire, quindi procedere al normale lavaggio.

Per pannolini colorati e particolarmente delicati ti consiglio di usare BIOBIANCO di Verdevero, attivo già a basse temperature.

5. Come lavare i pannolini lavabili in caso di popò?

Se il tuo piccolo ha fatto la popò, togli il grosso buttandolo nel gabinetto aiutandoti con una spazzola da bucato, poi con l’aiuto di acqua fredda risciacqua velocemente e strofina direttamente sopra l’assorbente il sapone naturale vegetale SMACCHIETTA, riponi nel bidone porta pannolini fino al momento del bucato (consigliamo di lavarli ogni due giorni al massimo).

Per allungare la vita dei tuoi pannolini:

* appena usciti dall’asciugatrice non distendere gli elastici finché il pannolino non è tornato “freddo”.
* appena usciti dall’asciugatrice evita di allacciare e slacciare i bottoni finché il pannolino non è tornato “freddo”
* non asciugare gli inserti di bambù direttamente sul calorifero per evitare che si irrigidisca troppo: è preferibile utilizzare uno stendino ponendolo in prossimità del calorifero o della stufa, ma non direttamente su di esso.

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La Pasqua deve essere una festa anche per gli animali.
E così Lav – Lega Antivivisezione – sostiene la campagna #SalvaUnAgnello promossa da Thegreenplace, un rifugio per animali liberati creato dal fotografo Marco Biondi a cui due anni fa, proprio LAV, ha affidato un gregge di pecore e capre provenienti da un sequestro.
La campagna ha l’obiettivo di fermare la strage di agnelli e capretti che si consuma ogni anno in coincidenza con la Pasqua: obiettivo che quest’anno e’ stato suggellato da una campagna sostenuta da personaggi famosi. Daniela Poggi, Claudia Zanella, Anna Ammirati, Daniela Martani, Loredana Cannata, Diana Del Bufalo, Maria Grazia Capulli, Giovanni Baglioni, Lodovica Mairè Rogati, Alessandra Celletti, Nunzio Fabrizio, Nora Lux, Cristian Stelluti ci hanno, infatti, messo la faccia.

A Pasqua fai un sacrificio, non uccidermi“, così recita la campagna sostenuta tra gli altri anche da Animal Equality, che ha già prodotto risultati davvero non trascurabili: alla vigilia della Pasqua 2013 si e’ registrata una flessione del 40%, dato che arrivava a – 48% nel 2014.
Sempre meno italiani mettono in tavola cuccioli di pecora e capra per festeggiare la Pasqua.
Gli attivisti di Animal Equality avevano esposto i retroscena sulla vita vissuta da agnelli e capretti in prossimità della Pasqua, per conoscere e far conoscere cosa accade durante la produzione di carne. Potete vedere il video a questo link

Solo i golosi possono capire cosa voglia dire farsi in casa una torta al cioccolato farcita di marmellata di arance fatta in casa. Con un bicchierino di rum l’effetto delizia è assicurato


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>>>Scarica il mio ebook con questo e altri 35 cleaning hacks..

Per avere una cucina pulita e igienizzata non occorre acquistare tutti quei prodotti chimici che inquinano.

Per avere una bella cucina pulita, munisciti di bicarbonato di sodio.

Vuoi scoprire tre ricette facili facili? Eccole qui!

Lavare i piatti

Se i piatti li lavi a mano è buona norma: a- riciclare i limoni spremuti e metterli nell’acqua dove si laveranno i piatti; b- versarvi anche 1 cucchiaio di bicarbonato per una detersione sicura.
È altrettanto importante lavare bene frutta e verdura: immergete i vostri frutti della terra in una soluzione di acqua e bicarbonato per 10 minuti, poi sciacquate. E non dimenticate di pulire bene utensili, lavelli e piani di appoggio: passate una pasta di acqua e bicarbonato, 3 parti di prodotto e 1 di acqua, sulla superficie da pulire, sugli utensili utilizzati.

Scarica il mio ebook sui trucchetti ecologici.

Via le macchie di cibo dal forno (anche a microonde)

Prodotti da forno addio! Per eliminare le tenaci tracce di cibo e unto nel forno, anche in quello a  microonde, impastate tre parti di bicarbonato e una d’acqua e, a forno freddo, sfregatela sulle superfici interne, sulle pareti e sulle griglie con l’aiuto di una spugnetta, meglio se in microfibra.
Quindi risciacqua e asciuga. Ottimo escamotage anche per eliminare i cattivi odori.

Pentole incrostate

Per rimuovere le incrostazioni leggere da pentole e padelle, una volta raffreddate, versate del bicarbonato direttamente sulla loro superficie. Aggiungete acqua calda e lasciate agire per una quindici minuti, quindi procedete al lavaggio. Se invece le incrostazioni sono più tenaci, miscelate tre parti di bicarbonato e una d’acqua, sfregate questa crema sui residui di cibo con l’aiuto di una spugnetta, lavate come d’abitudine.

Trova questo e altri 35 trucchetti nel mio ebook sui trucchetti più efficaci per pulire casa bio ;)..

Zucchine gratinate al forno, gustose e saporite sono adatte ad ogni situazione.

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