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Oppure scrivi qui sotto quello che cerchi:

Problema:

Se la fetta biscottata casca, indovina dove va a finire? Sui tuoi bei jeans, esatto!

La soluzione ecologica:

Detersivo ecologico direttamente sulla macchia e ammollo.

⚛ Tipo di macchia:

Marmellata.

🕝Tempo necessario:

2 ore.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico, Percarbonato.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Versa Beipanni direttamente sulla macchia, aggiungi acqua e strofina.

Procedi quindi con l’ammollo in acqua calda per due ore, e poi al lavaggio normale per biancheria: addiziona un misurino di BioBianco al Detersivo.

☑ Cosa non fare mai:

Non usare candeggianti.

Sempre più coppie scelgono di dare alla luce il proprio bambino tra le mura domestiche: un tuffo nel passato, a detta di molti; una cosa serissima e molto profonda, testimoniano invece molti genitori e le ostetriche che lavorano in questo ambito.

Ecco cosa significa nascere in casa

 

Moda? Risveglio di coscienza? Fenomeno passeggero? Un tuffo nel passato?

Se ancora non vi è capitato di imbattervi nelle ultime gravidanze vip, allora fermatevi un secondo:

Chiara Ferragni e Fedez sono diventati genitori.

Leone Lucia Ferragni nasce a Los Angeles in una clinica privata, ma Chiara e Fedez hanno scelto di essere seguiti a domicilio da un’ostetrica.

La neo mamma ha anche “arruolato” una Doula per il post parto, ossia una figura di sostegno alla mamma, una donna a disposizione come punto di sostegno sia materiale che relazionale.

Kate Middleton esce subito dall’ospedale in cui ha partorito, perché in fondo a casa propria si sta meglio.

L’ospedale non va più di moda?

Certo che sì, o meglio, la maggior parte delle coppie sceglie ancora l’ospedale per dare alla luce il proprio figlio, ma vi sono sempre più coppie che, in controtendenza, partoriscono in casa.

I numeri sono interessanti, come lo sono le motivazioni che vi sono alla base:

  • molti futuri genitori preferiscono questa via per dare al proprio bambino una nascita non medicalizzata, lontana dai protocolli di riferimento in ospedale;
  • scelgono questa via per non inquinare la relazione col proprio bambino, che in ospedale viene in contatto anche con altre persone (medici, ostetriche, puericultrici);
  • altri partoriscono in casa per avere intimità, per poter esprimersi completamente in un momento così importante per la coppia.

Insomma i motivi sono molteplici.

Non c’è un vero e proprio censimento dei parti a domicilio, perché alcuni parti non sono registrati dal coordinamento parti in casa (www.nascereacasa.it), creato per monitorare questo tipo di fenomeno e per raccogliere tutti i professionisti di questa rete.

Il coordinamento parla di 1500-2000 parti in casa all’anno, in aumento in Italia.

Ma qual è la differenza tra parto in casa e in ospedale?

Il parto in ospedale non sarà mai naturale al 100%, per i protocolli che vengono tassativamente rispettati.

A casa, invece, la coppia è libera dai protocolli:

puoi gustare quel momento al 100%, la donna assume le posizioni che vuole, può partorire in acqua più facilmente, posticipare o non fare il taglio del cordone ombelicale.

Si possono trovare compromessi in ospedale, ma mai completamente come nel caso del parto a casa:
ultimamente si sta tra l’altro assistendo alla costruzione di ospedali sempre più grandi e alla chiusura di piccole realtà (
uno degli ultimi casi, la chiusura del reparto maternità di Vipiteno);
questo causa la spersonalizzazione dell’evento del parto, poiché è difficile seguire ogni donna personalmente e interessarsi di ciò di cui ha realmente bisogno.

Prima del parto

La mamma che partorisce a casa viene seguita prima del parto con visite, check up completo, e tutte le condizioni devono essere buone per poter partorire a casa.

Non devono esserci fattori di rischio: è un percorso che lavora emotivamente e anche fisicamente.

Durante il parto

Durante il parto la coppia è seguita da due ostetriche per mantenere una prestazione in tutta sicurezza; esse stanno con la madre fino a 3, 4 ore dopo il parto per controllare che tutto si sia svolto nella naturale fisiologia.

L’ostetrica è colei che sorveglia, vigila e protegge la madre e il bambino, la guida se è necessario; le visite durante il travaglio e parto sono poche, si interviene dove necessario.

Dopo il parto

Il dopo parto: l’ostetrica segue la mamma fino a 2 settimane dopo il parto con visite anche giornaliere, per controllare che tutto si stia svolgendo nel modo più corretto, sia nel fisico (utero, pavimento pelvico, perineo, buon avvio all’allattamento, ittero del neonato, perdita o aumento di peso del bambino, ecc…), che nell’aspetto emotivo per stare vicine alla mamma.

Conclusione

Insomma, ci sono tutte le carte in regola per poter dare alla luce il proprio figlio nella propria casa e di base ci deve essere:

  • la scelta di coppia, non solo della madre;
  • la scelta di due ostetriche professioniste;
  • la sicurezza di un iter medico che dia la garanzia che nel parto e post parto tutto vada per il meglio.

Per conoscere l’ostetrica più vicina a te che offre questo servizio, puoi andare sul sito www.nascereacasa.com.

Problema:

I cambi di stagione riservano alcune sorprese a volte, ma puoi risolvere in modo semplice.

La muffa sui vestiti di cotone è una vera scocciatura.

La soluzione ecologica:

Pretrattare, mettere in ammollo, smacchiare con prodotti sicuri per te e che non mettono a repentaglio la salute del pianeta.

⚛️ Tipo di macchia:

Muffa.

🕝Tempo necessario:

2 ore di ammollo + 10 minuti di pulizia
manuale.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 3 di 10.

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Percarbonato di Sodio o in alternativa del Sapone Vegetale.

⚗️ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Spazzola la macchia di muffa con una spazzola apposita o con uno spazzolino da denti.

Riempi una bacinella di acqua molto calda; prepara una pappetta miscelando 2 cucchiai di Biobianco e 1 di acqua tiepida e spalmala sui tuoi capi sporchi di muffa.

Adesso arrotola il tuo capo e lascia in ammollo per almeno due ore.

Con l’aiuto di Smacchietta strofina energicamente i punti dove la muffa si è annidata.

Risciacqua con acqua calda e stendi al sole pieno.

☑ Cosa non fare mai:

Aspettare troppo a pulire la macchia.

Non utilizzare candeggianti, ammoniaca o prodotti troppo aggressivi che possono rovinare i capi.

Problema:

Se anche tu fai fare merenda ai tuoi bambini con pane e marmellata, ti servirà sapere questo trucco.

La soluzione ecologica:

Detersivo ecologico direttamente sulla macchia e conseguente ammollo.

⚛️ Tipo di macchia:

Marmellata.

🕝Tempo necessario:

2 ore.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico, Percarbonato.

⚗️ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Versa Beipanni direttamente sulla macchia, aggiungi acqua e strofina.

Procedi quindi con l’ammollo in acqua calda per due ore, e poi al lavaggio normale per biancheria: addiziona un misurino di BioBianco al Detersivo.

☑ Cosa non fare mai:

Non usare candeggianti.

Problema:

Una bella merenda con la marmellata di ciliegie andata male? Non preoccuparti, ecco la soluzione.

La soluzione ecologica:

Detersivo ecologico direttamente sulla macchia e ammollo.

⚛ Tipo di macchia:

Marmellata.

🕝Tempo necessario:

2 ore.

👚 Tipo di tessuto:

Cotone colorato.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico, Percarbonato.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Versa Beipanni direttamente sulla macchia, aggiungi acqua e strofina.

Procedi quindi con l’ammollo in acqua calda per due ore, e poi al lavaggio normale per biancheria: addiziona un misurino di BioBianco al Detersivo.

☑ Cosa non fare mai:

Non usare candeggianti.

Problema:

Una bella giornata passata in fiera con i tuoi bambini, un bel paninozzo e una macchia. Come rimediare alla parte antipatica di questa storia?

La soluzione ecologica:

Detersivo ecologico direttamente sulla macchia e ammollo.

⚛ Tipo di macchia:

Senape.

🕝Tempo necessario:

2 ore.

👚 Tipo di tessuto:

Cotone.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico e Percarbonato.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Versa Beipanni direttamente sulla macchia, aggiungi acqua e strofina.

Procedi quindi con l’ammollo in acqua calda per 2 ore, e poi al lavaggio normale per biancheria, addizionando un misurino di BioBianco al detersivo.

☑ Cosa non fare mai:

 

Problema:

Anche tu ogni tanto ti concedi qualche salsina a cena? Allora avrai bisogno di questo consiglio.

La soluzione ecologica:

Detersivo ecologico direttamente sulla macchia e ammollo.

⚛ Tipo di macchia:

Maionese.

🕝Tempo necessario:

2 ore.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico e Percarbonato.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Versa Beipanni direttamente sulla macchia, aggiungi acqua e strofina.

Procedi quindi con l’ammollo in acqua calda per 2 ore, e poi al lavaggio normale per biancheria, addizionando un misurino di BioBianco al detersivo.

☑ Cosa non fare mai:

 

Problema:

Se vuoi concederti qualche serata al fast food senza pensieri, tieni da parte questo consiglio.

La soluzione ecologica:

Detersivo ecologico direttamente sulla macchia e ammollo.

⚛ Tipo di macchia:

Ketchup.

🕝Tempo necessario:

2 ore.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico, Percarbonato.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Versa Beipanni direttamente sulla macchia, aggiungi acqua e strofina.

Procedi quindi con l’ammollo in acqua calda per due ore, e poi al lavaggio normale per biancheria: addiziona un misurino di BioBianco al Detersivo.

☑ Cosa non fare mai:

Non usare candeggianti.

Problema:

Non tradiresti mai la vecchia tovaglia di nonna con un prodotto che potrebbe rovinarla, vero? Ecco allora come fare!

La soluzione ecologica:

Detersivo per piatti.

⚛ Tipo di macchia:

Macchie di cacao.

🕝Tempo necessario:

10 minuti.

👚 Tipo di tessuto:

Tovaglia di cotone bianca.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 1 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico per piatti, detersivo per lavatrice ecologico.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Bagna subito il tessuto con acqua fredda, versaci sopra qualche goccia di detersivo per piatti ecologico e strofina.

Poi procedi con il classico lavaggio in lavatrice con Beipanni.

☑ Cosa non fare mai:
Non usare acqua calda che fissa la macchia.

 

Problema:

Sono bellissimi quei vestitini tutti colorati che hai comprato per i tuoi bambini.

Sicuramente sarai più felice di sapere che se si sporcano di cioccolato e devi aspettare per essere a casa, prima di lavarli, ora hai un modo ecologico per farlo, anche se la macchia è asciutta.

La soluzione ecologica:

Aceto e acqua al 50%, strofinare, risciacquare e mettere in lavatrice.

⚛️ Tipo di macchia:

Macchie di cioccolato secche.

🕝Tempo necessario:

10 minuti per pretrattare + normale lavaggio in lavatrice.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Aceto, acqua, detersivo ecologico per bucato.

⚗️ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

In una bacinella prepara una soluzione al 50% di aceto e acqua, immergi il tuo capo di cotone colorato, strofina bene, risciacqua e metti in lavatrice con detergente ecologico.

☑ Cosa non fare mai:

Non usare candeggianti.

Se il raccolto dell’orto prosegue anche in settembre, o se la spesa fatta al mercato e dal contadino è troppa, è possibile riciclarla trasformandola in un pratico e veloce dado vegetale, declinato in tre gustose varianti.

Per una sana e buona alimentazione!

 

Basta buttare, basta sprechi, basta acquistare prodotti industriali che ci fanno male: una sana alimentazione è importante, per noi e per i nostri bambini.

La verdura in esubero dell’orto – o acquistata al mercato – si può conservare trasformandola in un saporito dado vegetale da declinare in tre pratiche versioni.

Dado vegetale cotto
Ingredienti

  • 200 gr di sedano;
  • 2 carote;
  • 1 cipolla grossa;
  • 1 zucchina;
  • 100 gr di prezzemolo;
  • 20 foglie di basilico;
  • 2 rametti di rosmarino;
  • 15 foglie di salvia;
  • 150 gr di sale;
  • 1 cucchiaio di olio.


Sminuzzate finemente le verdure e le erbe aromatiche e mettetele dentro a una pentola di acciaio insieme ad un cucchiaio d’olio.
Coprite le verdure tritate con il sale e fatele cuocere per almeno 1 ora e mezza senza aggiungere acqua. A questo punto frullate e rimettete sul fuoco finché non si sarà addensato ancora.
Conservate il dado, invasettandolo ancora caldo, dentro a contenitori di vetro pastorizzati e mettetelo in frigorifero o in congelatore.

Dado a crudo

Ingredienti:

  • 7 hg di cipolle;
  • 7 hg di carote;
  • 4 hg di sedano;
  • 2 hg di prezzemolo;
  • 3 spicchi di aglio;
  • 1 mazzetto di basilico;
  • 7 hg di sale grosso integrale.

 
Tritare tutte le verdure finemente. Aggiungere il sale grosso e frullare ancora un pochino fino a ottenere una poltiglia mediamente fine.
A questo punto trasferite il dado vegetale in piccoli vasetti di vetro e lasciare riposare mezza giornata.
Le verdure perderanno parte della loro acqua.
Per scolare il liquido, schiacciare il composto con un cucchiaio, facendone colare l’acqua in eccesso. Chiudere il vaso.
Conservare i vasetti in luogo fresco per un massimo di sei mesi.

Dado granulare essiccato

Ingredienti:

  • 300 g di verdure meglio se di stagione: carote, zucchine, aglio, basilico, sedano, prezzemolo, salvia qualche foglia, cipolla, sedano rapa grattugiato;
  • 300 g di sale grosso;
  • 30 g vino bianco.

 

Tritare tutte le verdure finemente, coprirle di sale e fare cuocere a fiamma moderata con coperchio per 1 ora.
Terminata la cottura frullare tutto e spalmare il composto su una placca da forno: infornare, quindi, in forno preriscaldato a 100 gradi per asciugare fino a quando non diverrà un crosta sottile completamente asciutta. Questo procedimento può essere eseguito anche con l’essiccatore.
Frullate quindi la crosta ben asciutta e conservare la polvere in barattoli di vetro in luogo fresco e asciutto: si mantiene anche per più di un anno.

Problema:

Per caso ti è cascato un po’ di cioccolato sui jeans mentre facevi una torta? Ecco il rimedio fatto apposta per te!

La soluzione ecologica:

Detersivo per piatti.

⚛ Tipo di macchia:

Macchie di cacao.

🕝Tempo necessario:

10 minuti.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 1 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico per piatti, detersivo per lavatrice ecologico.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Bagna subito il tessuto con acqua fredda, versaci sopra qualche goccia di detersivo per piatti ecologico e strofina.

Poi procedi con il classico lavaggio in lavatrice con Beipanni.

☑ Cosa non fare mai:
Non usare acqua calda che fissa la macchia.

 

Problema:

Ti sei macchiata i jeans e non avevi tempo per agire tempestivamente? Non preoccuparti, puoi agire anche sulle macchie secche!

La soluzione ecologica:

Percarbonato e sapone vegetale solido.

⚛ Tipo di macchia:

Macchie di cacao asciutte.

🕝Tempo necessario:

1 ora.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 3 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Sapone solido vegetale, Percarbonato, Detersivo ecologico per panni.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Strofina la macchia di cacao con del sapone solido, Smacchietta di Verdevero, e bagna con un po’ di acqua.

Lascia agire per un’ora; trascorso il tempo necessario, strofina e risciacqua con acqua.

Infine, metti in lavatrice per un lavaggio normale con Beipanni e Biobianco.

☑ Cosa non fare mai:
Non usare la candeggina.

 

Togliere le macchie di inchiostro dai jeans può sembrare un disastro, ma con il metodo giusto puoi eliminarle completamente senza rovinare il tessuto. Se hai accidentalmente strisciato una penna sui tuoi jeans preferiti o hai trovato una vecchia macchia di inchiostro, non preoccuparti! Ecco la soluzione naturale ed efficace per rimediare senza l’uso di candeggina o prodotti chimici aggressivi.
Q

Perché l’inchiostro macchia i jeans?

L’inchiostro delle penne a sfera contiene pigmenti e solventi che penetrano rapidamente nelle fibre dei tessuti, fissandosi in modo persistente. Più tempo passa, più la macchia di inchiostro sui jeans diventa difficile da rimuovere. Ecco perché è importante intervenire rapidamente con i giusti prodotti naturali.

Come togliere le macchie di inchiostro dai jeans: il metodo efficace

Ti anticipo che il metodo è un pò laborioso e richiede un pò di pazienza. Ma è infallibile.

Ingredienti necessari per togliere le macchie di inchiostro dai jeans:

  • Alcool denaturato
  • Cotton fioc o dischetti di cotone
  • Detersivo ecologico per bucato Beipanni
  • BioBianco per rimuovere eventuali aloni residui

Procedura passo dopo passo

  1. Tampona la macchia con alcool
    • Immergi un cotton fioc nell’alcool denaturato.
    • Tampona delicatamente la macchia di inchiostro sui jeans senza strofinare.
    • Ripeti il processo finché il cotton fioc non si riempie di colore, quindi sostituiscilo con uno pulito.
    • Continua fino a che l’inchiostro non viene completamente assorbito.
  2. Lascia asciugare
    • Dopo ogni applicazione di alcool, lascia asciugare il tessuto per qualche minuto.
    • Questo aiuta l’evaporazione dell’alcool e permette di valutare meglio il livello di rimozione della macchia.
  3. Pretratta con BioBianco per eliminare gli aloni
    • Se rimangono tracce di inchiostro, crea una crema mescolando BioBianco con poca acqua.
    • Applicala sulla macchia e lasciala agire per 15-20 minuti.
  4. Lava i jeans in lavatrice
    • Una volta eliminata la macchia, lava i jeans con Beipanni, il detersivo ecologico per bucato.
    • Aggiungi 1 misurino di BioBianco per un’azione smacchiante e sbiancante più efficace.
    • Imposta un lavaggio a 30°C per proteggere il tessuto ed eliminare ogni residuo.

Cosa non fare mai

  • Non usare la candeggina, potrebbe danneggiare le fibre e sbiadire il colore dei jeans.
  • Non strofinare con troppa forza, rischi di far penetrare ancora di più l’inchiostro nel tessuto.
  • Non lavare subito in lavatrice senza pretrattare, perché l’inchiostro potrebbe diffondersi e macchiare altre parti del capo.

Conclusione

Se ti sei macchiato i jeans con l’inchiostro, niente panico! Seguendo questo metodo naturale ed ecologico potrai eliminare facilmente anche le macchie di inchiostro più ostinate. Basta usare alcool denaturato, pretrattare con BioBianco e completare con un lavaggio in lavatrice con Beipanni. Prova subito questi passaggi e riporta i tuoi jeans al loro splendore originale!

 

Nutrizione, questa sconosciuta: sempre più cibo spazzatura, sempre più disattenzione, sempre più bambini che mangiano male.

 

Il risultato è una preoccupante percentuale di sovrappeso infantile nel nostro Paese: come porvi rimedio?

Partendo dall’autoeducazione alimentare e da nuove abitudini di vita, proviamo a comprendere le cause di questo fenomeno.

L’educazione alimentare inizia nella pancia, non nella propria, ma in quella della mamma.

Recenti studi dimostrano, infatti, che il bambino inizia a conoscere i sapori già durante i nove mesi di gravidanza, prosegue poi con l’allattamento materno, e conclude con l’inizio dello slattamento.

Il bambino diventa ciò che vede in famiglia, per cui se in famiglia si mangia male, è molto probabile che lui stesso mangerà male; se in famiglia c’è grande attenzione all’aspetto nutrizionale e alimentare, allora il bambino sarà impregnato di questa sensibilità.

Inutile girarci attorno: non ha senso spronare verbalmente il proprio figlio a mangiare la verdura, se noi siamo i primi a non cibarcene.
Si educa con l’esempio.

Purtroppo sembra che in Italia non sia così: da sempre rinomato come uno dei paesi dove si mangia meglio al mondo, la percentuale di bambini obesi nel nostro Paese è altissima.

 

ALCUNI DATI STATISTICI

Secondo i dati di Okkio alla Salute, il sistema di sorveglianza nazionale dedicato a raccogliere informazioni sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria (classe terza), sul loro stato ponderale e sulle iniziative scolastiche che favoriscono una nutrizione sana e uno stile di vita attivo, 3 bambini su 10 sono in sovrappeso.

L’indagine 2016 rileva che è in sovrappeso il 21,3% dei bambini, di cui 9,3% obesi: il trend risulta essere in discesa rispetto al 2008, anno in cui sono iniziati i monitoraggi, ma in leggera salita rispetto al 2014.

I bambini obesi, invece, continuano a scendere, anche se la percentuale rimane comunque preoccupante.

Scorretta alimentazione, poca attività fisica, poco gioco all’aperto, quali sono i motivi per questa piaga che affligge le future generazioni?

I report 2016 di Okkio alla Salute ci dicono che l’8% dei bambini salta la prima colazione, il 33% consuma una colazione sbilanciata tra carboidrati e proteine, ben il 53% fa una merenda di metà mattina inadeguata, ossia troppo calorica e abbondante.

Il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non mangiano frutta e/o verdura e il 33% che i propri figli bevono bevande zuccherate e gassate: questo trend si presenta in miglioramento rispetto al 2014.

Direttamente proporzionale al problema obesità abbiamo quello della sedentarietà: il 44% dei bimbi della ricerca di Okkio alla Salute 2016 ha la tv in camera.

Il 23,5% dei bambini dedica non più di un giorno a settimana ai giochi all’aperto, mentre il 33,8% ad attività sportive organizzate.

Va da sé che la famiglia ha grandi responsabilità in merito: colpiscono assai i dati dell’indagine che ci presentano un panorama dove il genitore spesso non è consapevole della problematica.

Infatti, il 37% delle madri di bambini sovrappeso ritiene che il proprio figlio sia normo/sottopeso, e solo il 30% ritiene che il proprio figlio mangi troppo.

Inoltre, solo il 38% delle madri ritiene poca l’attività fisica svolta dal proprio bambino.

 

LA CORRETTA ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO

Ma quindi che cosa dovrebbe mangiare un bambino, o ancora meglio, quale dovrebbe essere la sua giornata tipo?

Ad ogni età corrisponde un’alimentazione particolare, è quindi bene consultare medici specializzati in nutrizione, naturopati, solitamente più informati in merito rispetto al pediatra di base: è molto importante che ogni bambino abbia una dieta bilanciata per la sua corporatura e per il suo stile di vita.

Vi sono però delle regole generali importanti da osservare.

La prima e fondamentale è l’autoeducazione.

Il bambino ci osserva, impara da ciò che facciamo e siamo.

Il genitore dà l’esempio, quindi inutile pretendere che mangi la verdura se noi per primi la disprezziamo.

Iniziamo con cibi sani e naturali fin dalla gravidanza, proseguendo poi in allattamento, in modo che il nascituro si abitui a questi gusti.

Il bambino dovrebbe vedere in tavola ogni giorno moltissimi colori di verdure diverse, dovrebbe vedere la materia prima trasformarsi in cibi buoni e sani, evitando il più possibile cibi confezionati e già pronti.

Cerchiamo di organizzare bene il calendario alimentare settimanale, in modo da non stressarci troppo e dare alla famiglia cibo sano e fresco.

Gli alimenti che mettiamo in tavola devono essere freschi, vari, di stagione e biologici: variamo il più possibile gli alimenti, cerchiamo nuove ricette saporite che possano attrarre la curiosità dei nostri figli, lasciamoli sperimentare, cucinare con noi, in fase di slattamento proponiamo assaggi vari, permettiamo loro di scoprire ciò che li attende a tavola.

Fino ai tre anni evitiamo cibo spazzatura: patatine, zucchero bianco, bevande zuccherate e gasate, succhi di frutta non casalinghi.

Dopo i tre anni limitiamoli – sarebbe opportuno escluderli proprio – ma se ciò non fosse possibile, tentiamo di contenerne le quantità.

Recenti studi dimostrano che lo zucchero attiva recettori oppioidi creando una vera e propria dipendenza, oltre ad essere uno dei maggiori responsabili dell’obesità infantile.

Se vuoi scoprire come cominciare una sana alimentazione sin da neonato leggi il nostro articolo che trovi QUI.

 

LA GUIDA IN 3 PUNTI

Mangiare almeno tre porzioni di verdura al giorno, di stagione e biologica.

La frutta fresca utilizziamola come spuntino, insieme a quella a guscio (mandorle, noci, nocciole) e ai semi oleosi (semi di zucca, di girasole).

Mangiare integrale e limitare le proteine animali

Dopo i tre anni preferiamo una discreta varietà di cereali, meglio se semintegrali, legumi ammollati almeno 12 ore, leggermente germogliati poiché più digeribili.
Le proteine animali consigliate sono le uova e il pesce azzurro di taglia piccola, limitiamo la carne rossa, mentre sempre più medici consigliano la carne bianca non più di due volte a settimana.

Integratori

Informiamoci per una corretta integrazione di vitamine e nutrienti: anche se riusciamo a dare una buona varietà di cibo, l’inquinamento atmosferico e territoriale genera cibo sempre meno ricco di nutrienti.
È quindi importante integrare, sotto stretto consiglio medico.

Problema:

La camicia bianca è una di quelle cose che sai di rischiare a portare in giro… sei d’accordo con me?

La soluzione ecologica:

Acqua fredda e detersivo piatti.

⚛ Tipo di macchia:

Macchie di caffè fresche.

🕝Tempo necessario:

30 minuti.

👚 Tipo di tessuto:

Camicia di cotone bianca.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico per piatti, Bicarbonato.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Metti subito il capo sotto l’acqua fredda corrente, quindi applica qualche goccia di Amanì e strofina energicamente.

Quindi procedi al normale lavaggio in lavatrice con Beipanni.

☑ Cosa non fare mai:
Non usare la candeggina!

 

Hai appena rovesciato il caffè sui tuoi jeans preferiti? Niente panico! Le macchie di caffè sui jeans possono sembrare difficili da rimuovere, ma con il metodo giusto puoi eliminarle completamente senza rovinare il tessuto. In questa guida scoprirai come togliere le macchie di caffè dai jeans in modo naturale, senza usare prodotti chimici aggressivi.

Perché il caffè macchia i jeans?

Le macchie di caffè sono particolarmente ostinate perché il caffè contiene tannini, sostanze naturali che penetrano rapidamente nelle fibre dei tessuti.
Q
Se la macchia di caffè sui jeans non viene trattata subito, può fissarsi e diventare ancora più difficile da eliminare. Fortunatamente, con ingredienti naturali ed ecologici, puoi riportare i tuoi jeans alla loro bellezza originale!

Come togliere le macchie di caffè dai jeans: 3 metodi naturali

1. Acqua frizzante e sapone naturale (per macchie fresche)

Se la macchia di caffè sui jeans è appena comparsa, agisci subito con dell’acqua frizzante!
  • Versa abbondante acqua frizzante sulla macchia.
  • Tampona delicatamente con un panno pulito senza strofinare.
  • Applica sapone vegetale SMACCHIETTA sulla macchia e lascialo agire per 10 minuti.
  • Sciacqua con acqua fredda e lava il capo come d’abitudine.

2. Limone e sale per smacchiare i jeans

Questo metodo è perfetto se devi togliere il caffè dai jeans in modo veloce ed ecologico.
  • Spremi mezzo limone direttamente sulla macchia.
  • Aggiungi un po’ di sale fino e strofina delicatamente.
  • Lascia agire per 15 minuti e risciacqua con acqua fredda.

3. Bicarbonato di sodio e aceto bianco

Se la macchia di caffè sui jeans è più vecchia e resistente, prova questo metodo.
  • Mescola 2 cucchiai di bicarbonato di sodio con un po’ di aceto bianco fino a ottenere una pasta.
  • Applica la miscela sulla macchia e lasciala agire per 30 minuti.
  • Strofina delicatamente con una spazzolina e lava il capo normalmente.

Togliere le macchie di caffè con BioBianco per le macchie di caffè ostinate

Se hai provato più metodi ma la macchia di caffè sui jeans non va via, utilizza BioBianco, il detersivo smacchiante naturale attivo già a 30°C.
Come usarlo:
  • Pretrattamento: mescola ¼ di misurino di BioBianco con un po’ d’acqua, applica sulla macchia e lascia agire per qualche minuto prima del lavaggio.
  • Ammollo: riempi una bacinella con 4 litri di acqua tiepida e aggiungi 1 misurino di BioBianco, immergi i jeans per un’ora e poi lavali in lavatrice.
BioBianco è ideale per togliere il caffè dai jeans senza danneggiare il tessuto e senza usare sostanze chimiche nocive.

Errori da evitare quando rimuovi le macchie di caffè dai jeans

  • Non usare acqua calda subito: il calore può fissare la macchia e renderla più difficile da rimuovere.
  • Non strofinare troppo energicamente: rischi di rovinare il tessuto e sbiadire il colore dei jeans.
  • Non usare candeggina su jeans colorati: potrebbe schiarire il tessuto e creare un effetto antiestetico.

Conclusione

Le macchie di caffè sui jeans possono sembrare un problema, ma con i rimedi giusti puoi eliminarle facilmente senza ricorrere a prodotti chimici aggressivi. Dai metodi classici come acqua frizzante e sapone di Marsiglia, ai rimedi più efficaci come BioBianco, hai a disposizione diverse opzioni per far tornare i tuoi jeans puliti e impeccabili.
Se hai trovato utile questa guida, condividila e prova subito uno di questi metodi per togliere il caffè dai jeans in modo naturale!

 

Problema:

Caffè con gli amici? Un piacevole momento da condividere assieme potrebbe diventare spiacevole in caso di una macchia… come fare?

La soluzione ecologica:

Acqua fredda e detersivo piatti.

⚛ Tipo di macchia:

Macchie di caffè fresche.

🕝Tempo necessario:

30 minuti.

👚 Tipo di tessuto:

Jeans.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Detersivo ecologico per piatti.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Metti subito il capo sotto l’acqua fredda corrente, quindi applica qualche goccia di Amanì e strofina energicamente.

Quindi procedi al normale lavaggio in lavatrice con Beipanni.

☑ Cosa non fare mai:
Non usare la candeggina!

 

Problema:

I bimbi non fanno molta attenzione quando colorano, e spesso trovano i posti più impensabili su cui sfogare la creatività.

Se una superficie in feltro è stata vittima di un attacco d’arte, ecco come fare.

La soluzione ecologica:

Freezer, fogli di carta assorbente e ferro da stiro.

Tipo di macchia:

Pastello per colorare.

Tempo necessario:

2 ore per preparare il tessuto, 30 minuti per rimuovere la macchia.

Tipo di tessuto:

Feltro.

Impegno necessario:

Difficoltà 6 di 10

Ingredienti che puoi usare:

Aceto, acqua, Detersivo ecologico multiuso, Detergente ecologico per bucato.

Tipo di prodotto utile:

Procedimento

IMPORTANTE: Verifica sull’etichetta se il capo può essere stirato. In caso affermativo, metti il capo in freezer. Si essicherà la cera che potrai grattar via con un piccolo utensile tipo un coltello.

A questo punto prendi due fogli di carta assorbente e mettine uno per lato del tessuto.

Passa con il ferro da stiro la carta in modo che scaldi il pastello ancora presente che ammorbitosi si trasferirà sulla carta.

METODO ALTERNATIVO: Se il feltro è una copertura, ad esempio su legno, il ferro da stiro non lo puoi usare o rischi che il feltro si scolli dalla superficie.

Prova a strofinare con un panno MULTI leggermente bagnato con USAMIX.

Cosa non fare mai:

Non usare prodotti aggressivi.

Al giorno d’oggi i detersivi senza nichel rappresentano una valida alternativa a quelli tradizionali che si possono trovare nei supermercati.

Se un tempo infatti il nichel era pressoché onnipresente, oggi è possibile evitarlo senza rinunciare alla qualità.

Chi pensa infatti che i detersivi senza nichel non siano funzionali e non abbiano le stesse prestazioni di quelli più comuni sbaglia di grosso: la scienza ha fatto passi da gigante per garantire anche alle persone allergiche dei prodotti validi e idonei.

Pertanto di seguito verranno riportati dei consigli e delle utili informazioni per utilizzare al meglio i detersivi senza nichel.

Q
(altro…)

Diana chiede come pulire i capi di cotone macchiati di acquerelli:

“Come faccio a pulire i vestiti dei bambini macchiati di acquerelli? Li abbiamo lasciati giocare indisturbati e adesso ecco il danno…”

Fabrizio ha risposto:

Per gli acquerelli puoi procedere in modo davvero molto semplice, e con due soli passaggi.

Ti serviranno:

Procedi in questo modo:

  1. Fai un ammollo con acqua e BICARBONATO per qualche ora;
  2. trascorso quel tempo strofina la macchia di colore con SMACCHIETTA, il Sapone Vegetale;
  3. quando avrai rimosso il colore risciacqua con acqua corrente;
  4. procedi con un normale lavaggio in lavatrice con BEIPANNI.

 

 

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Il termine “doula” viene dal greco antico ed era l’appellativo dato alle “schiave di famiglia” delle donne greche.

LA STORIA DELLA DOULA

Le Doule si occupavano di ciò che la famiglia necessitava, in modo particolare assistevano emotivamente la donna durante il travaglio, il parto e dopo il parto.

Avevano inoltre un particolare ruolo di mediazione religiosa, essendo Donne profondamente connesse con il Divino: il mito narra che Galati, la Doula di Alcmena, madre di Eracle, con uno stratagemma verbale da vera professionista di Pnl, spiazza Lucina, la Dea del parto che sta impedendo la nascita di Eracle.

Così Alcmena può partorire e dare alla luce il grande guerriero.

Il mito narra anche dell’aiuto pratico che Galati dava alla futura madre, preparando le pezze calde per il perineo e tenendo pulita e curata la stanza.

Nella famiglia greca le Doule facevano parte della famiglia allargata, quando la donna non era mai sola e quando i bambini venivano cresciuti da una complessità e varietà umana non indifferente.

LA DOULA AL GIORNO D’OGGI

Oggi che tutto è cambiato, e che spesso la madre si trova sola durante tutta la gravidanza, il parto, ma soprattutto durante il post parto, in questo tripudio di informazioni digitali, cartacee, dove tutti sanno e riportano informazioni lette di qua e di là, in verità regna la confusione.

Un confusione emotiva prima di tutto, ma anche di informazioni a tutela della madre e del bambino, e succede sempre più frequentemente che le scelte del post parto si rivelino molto diverse da quelle che la madre aveva desiderato e sognato quando la creatura era nel pancione.

Consigli indesiderati, visite continue e, diciamolo, a volte inutili, nei primi quaranta giorni portano la madre fuori strada, la confondono.

Dall’altra parte grande solitudine: spesso la famiglia di origine è lontana, i nonni ancora lavorano, e la comunità educante di una volta scompare piano piano.

Ognuno preso a risolvere le proprie controversie quotidiane.

In questo quadro, la Doula oggi è una figura di accompagnamento fondamentale e la sua rinascita è un forte segnale del bisogno che la famiglia ha di questa figura.

Ancora poco conosciuta in Italia, la Doula è una figura non sanitaria di accompagnamento, che sta vicino alla famiglia nel periodo pre parto, nel parto e nel post parto.

La Doula sta accanto alla madre e al padre, ai fratellini e alle sorelline: Dana Raphael, nel suo libro “The tender gift”, descrive la Doula come “Uno o più individui, spesso di sesso femminile, che danno incoraggiamento psicologico e assistenza alle donne che hanno appena partorito”.

COSA FA CONCRETAMENTE LA DOULA

La Doula lavora su più fronti: quello pratico, quello emotivo, quello psicologico.

Nel lato pratico, la Doula svolge quelle mansioni pratiche di cui una neo famiglia abbisogna: fare la spesa, cucinare, rassettare casa, soddisfare i bisogni della mamma impegnata col neonato, badare ai fratellini se ve ne sono, sbrigare le urgenze di casa, preparare la borsa per l’ospedale e, se è una Doula di parto, assistere durante il parto stesso (laddove la struttura sanitaria ne permette l’accesso).

Nell’aiuto pratico, la Doula ha un altro fondamentale ruolo: quello di convogliare le conoscenze inerenti al post parto e al parto, e di portarle alla madre, rimandando dove vi sia necessità ad altri professionisti (sanitari e non) del caso.

Emotivamente ha un ruolo centrale, poiché la Doula è una figura di accoglienza della famiglia, un’ascoltatrice neutrale ed empatica, che non offre giudizio o un punto di vista personale, ma che accoglie completamente tutto quello che la madre e il padre le comunicano.

È una spalla su cui piangere, le mani che asciugano le lacrime di stanchezza e commozione, le braccia nelle quali cadere al termine di una giornata sfinente.

La Doula è quella donna che prepara il bagno caldo con olii essenziali e musica di sottofondo e bada al bambino, permettendo alla mamma di rilassarsi e godere di un momento solo per sé.

A livello psicologico, la Doula è una facilitatrice, poiché aiuta la madre a comprendersi attraverso il sostegno e l’ascolto attivo.

Facilita l’ingresso del nuovo equilibrio familiare.

In Italia vi sono diverse scuole per formarsi come Doula, percorsi profondi dove la Donna lavora su se stessa ed acquisisce le competenze tecniche per assistere altre donne nel magico cammino della gravidanza, del parto e del post parto.

Io e i miei colleghi ci siamo chiusi in una caverna e le nostre mogli a casa hanno chiamato i soccorsi…

Perché? Perché ci siamo imbarcati in un’impresa epica.

Qualcosa che probabilmente non è mai stato tentato prima in Italia.
(Se conosci qualcun’altro che l’ha fatto, avvisami!)

Ed è stato talmente impegnativo che ci siamo spremuti le meningi fino a far uscire il fumo nero.
(Al che ho detto a tutti di fermarsi per evitare di causare ulteriori problemi ambientali.)

Ci è cresciuta la barba lunga, abbiamo trascurato l’igiene personale ed i nostri figli avevano difficoltà a ricordarsi di avere un padre…

Ok, tutto questo non è successo davvero ma è così che ci siamo sentiti…

E ne è valsa la pena!

Va bene va bene, ho creato abbastanza suspance, ma è talmente una news bomba che meritava la giusta introduzione.

Infatti è con enorme piacere che ti annuncio che da oggi

Verdevero accetta il vuoto a rendere

di tutte le confezioni di plastica,

e ti premia!

 

Da oggi infatti Verdevero può costarti meno se scegli di aiutarci a combattere l’inquinamento da plastica.

Come?

  1. Usa il tuo Prodotto Verdevero fino alla fine;
  2. Conserva i tuoi flaconi di plastica vuoti intatti e, una volta che ne avrai almeno 8, contattaci sul sito;
  3. Un corriere verrà a prendere i flaconi vuoti nel giorno da te indicato e li riporterà qua da noi;
  4. Entro dieci giorni dall’arrivo dei flaconi in magazzino, ti arriverà una mail… con un Codice Coupon da utilizzare per il tuo prossimo Ordine su Verdevero, che si attiverà al raggiungimento di 49€ di spesa!

 

Clicca QUI per andare alla pagina del VUOTO A RenderWEB Verdevero!

 

Nessuna Azienda di detersivi on-line ha mai dato la possibilità al proprio cliente di restituire i propri flaconi usati per contribuire a produrre meno plastica… ma come diceva Gandhi:

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

Grazie ai prodigi della tecnologia e di internet posso mandare un corriere a casa tua a ritirare il paccoreimmettere nel ciclo produttivo i tuoi flaconi sicura che non verranno dispersi nell’ambiente, e che anzi contribuirai a produrne di meno!

Ci è voluto tantissimo per organizzare tutto questo, abbiamo fatto qualche mese di rodaggio, migliorato la proposta grazie alle prime clienti che hanno deciso di iniziare ad usare il Servizio, e abbiamo raggiunto finalmente l’ottimizzazione che cercavamo!

Tenevamo infatti a offrire un servizio eccellente senza far ricadere le difficoltà su di te, ma mettendo insieme una stretta rete di contatti per renderlo possibile.

Il tutto infatti non ti costa un centesimo: paga tutto Verdevero!

Hai letto bene, tu entri su Verdevero.it, ci indichi il giorno più comodo per te, e il corriere viene a riprendersi il tuo pacco completamente GRATIS.

A questo punto avrai 30 giorni di tempo per utilizzare il tuo Coupon e riordinare i prodotti che ti servono…

E il tutto lo pagherai di meno perché Verdevero ti darà un
Coupon cumulativo di 0,25€ a flacone, fino a 5€!!

 

Perché vale la pena fare tutto questo?
Beh, saprai bene che il mondo sta vivendo un problema di sovra-inquinamento dalla plastica.

Il mare ne è pieno e se ti fosse venuto il dubbio che i media stiano esagerando, e che il problema sia solo marginale, sappi che è molto più serio di quanto ci si possa rendere conto da casa…

Infatti secondo solo alcuni dei dati ufficiali il 90% della plastica prodotta dal 1920 ad oggi: È ANCORA IN GIRO per il pianeta!

Questo vuol dire che se un signore in tuba e frac ha buttato via una confezione di plastica nel 1932… quella confezione è ancora in giro per il pianeta.
Infatti mentre un pezzo di pane o una buccia di banana si biodegradano in qualche giorno, un pezzo di plastica impiega 500/1000 anni per ritornare ai suoi elementi base.

E ogni anno 300 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani.

Quante sono 300 milioni di tonellate?

Non è facile immaginarsele ma prova così:

immagina di vedere un camion pieno zeppo di plastica scaricare nel mare tutto il suo contenuto.

E immagina vedere arrivare un altro camion pieno di plastica arrivare un minuto dopo e fare dl stessa cosa.
E poi un minuto dopo un altro e poi un altro e via così.

Ogni minuto, di ogni ora, di ogni giorno.

Tutto l’anno.

Questa è la quantità di plastica che scarichiamo nei mari.

 

E il mare si sta riempiendo di plastica dappertutto.

Infatti ogni anno più di 100 milioni di animali marini muoiono per colpa dell’inquinamento da plastica.
E questa è una foto scattata alle bellissime Maldive, anche loro invase dalla plastica.

Purtroppo solo il 10% della plastica che viene prodotta viene riciclata.

E anche se tutte le confezioni di Verdevero sono create in plastica riutilizzabile, spesso nei piccoli comuni o nei piccoli centri non tutti hanno ancora una raccolta differenziata efficace ed organizzata.

Quindi ricapitolando: hai finito i prodotti Verdevero?

Non buttarli via, mantieni etichette e tappi originali, e quando avrai raggiunto almeno 8 flaconi vuoti, compila il modulo: manderemo GRATIS il corriere a casa tua a ritirarli.

Dopodiché, aspetta una mail da parte di Sara che ti invierà il tuo Codice Coupon cumulativo dei 0.25€ che ti ho promesso, per ringraziarti dei flaconi restituiti.

Il Coupon avrà un tetto massimo di 5€, puoi restituirci fino a 20 flaconi alla volta! 

I flaconi in buono stato saranno reimmessi nella produzione di flaconi dei Detersivi Verdevero, mentre gli altri li manderòsmaltire in un Centro Certificato che posso assicurarti personalmente fa un lavoro accurato di smaltimento secondo standard ecologici.

Se non hai trovato il modo di riutilizzarli o riciclarli, puoi rendere anche i Prodotti in formato mini: Monodose dei FloReali, Monodose BioBianco ed eventuali accessori, ma non concorrono al numero di flaconi utili per il reso; sono contate le confezioni di plastica dei Prodotti nel formato regolare.

Sei pronta a fare il Vuoto a Rendere delle confezioni Verdevero e risparmiare aiutando l’ambiente?

Clicca QUI e inizia subito!

Programma di VUOTO A RenderWEB di Verdevero!

Gli Stati Uniti rappresentano il sogno di molti turisti, un Paese che ha numerosi volti da mostrare. Multiculturale e ricco di sfumature, organizzare un viaggio in Usa è uno degli obiettivi da realizzare almeno una volta nella vita.

(altro…)

Problema:

“Speriamo almeno che vada via!” Se anche tu lo hai pensato, avevi bisogno di questo trucco.

La soluzione ecologica:

Sale e succo di limone.

⚛ Tipo di macchia:

Macchie di caffè secche.

🕝Tempo necessario:

2 ore.

👚 Tipo di tessuto:

Tovaglia di cotone bianca.

💪 Impegno necessario:

Difficoltà 2 di 10

🍋 Ingredienti che puoi usare:

Sale, succo di limone, Percarbonato sbiancante, Detersivo ecologico per Bucato.

⚗ Tipo di prodotto utile:

✅Procedimento

Crea una pappetta con sale e succo di limone; mettila sulla macchia;
lascia agire per un’oretta.

Trascorso il tempo necessario strofina e risciacqua con acqua; dopodiché metti in lavatrice per un lavaggio normale con Beipanni e Biobianco.

☑ Cosa non fare mai:
Non usare la candeggina!

 

Hai un negozio e vuoi rivendere i nostri prodotti?
COMPILA IL FORM, TI RICONTATTIAMO NOI!