Grazie alla marmellata di arance è tempo di ricordare il sole estivo gustando gli agrumi.
In questo periodo questi frutti color del sole ci proteggono dal freddo invernale sia fuori che dentro donandoci vitamine importantissime come la C.
Anche la marmellata di arance è davvero squisita, è la più conosciuta, ma le variazioni sul tema possono essere moltissime.
Marmellate gustose sono quelle miste di agrumi, mandarino, limone e arancia, kumquat, pompelmi e clementine, limone e arance sanguinelle, insomma c’è solo da liberare la fantasia e creare accostamenti, che non vi deluderanno.
Una delle marmellate classiche da preparare in inverno, è quella di arance di Siviglia, che ci stupiscono con il loro retrogusto amaro addolcito dalla cottura con zucchero.
Vediamo come prepararla in casa.
Ingredienti
per 5-6 vasi di marmellata da 450 gr.
1 kg di arance di Siviglia;
75 ml di succo di limone;
500 gr di zucchero di canna biologico (Mascobado).
Preparazione
Lavare le arance, togliere il picciolo e tagliarle a metà.
Spremerle e mettere da parte il succo.
Con un coltello affilato tagliare a striscioline sottili la scorza e la parte bianca;
riporle in una ciotola con il succo di limone e 2,5 litri di acqua.
Lasciare in infusione per almeno una notte, fino a 24 ore se il tempo ve lo permette.
Trasferire quindi il composto in una pentola capiente, portare ad ebollizione, coprire con coperchio e lasciare cuocere a fuoco molto lento per due ore, fin a quando la scorza non si sarà ammorbidita.
Trascorso questo tempo, incorporare lo zucchero e il succo di arancia, mescolate bene e fatelo assorbire in modo omogeneo.
Fare bollire per ulteriori 20-25 minuti fino a che il composto si sarà addensato.
Spegnere e fate riposare circa 5 minuti, invasate la marmellata in vasetti previamente sterilizzati, tappate con tappi nuovi, rovesciare il vasetto e attendere che si sia completamente raffreddata prima di capovolgerlo e riporlo in dispensa.
Si consuma entro due anni.
Come faccio a capire se il mio composto si è addensato?
Un metodo molto efficace consiste nella prova del piattino: mettere un cucchiaino di marmellata su un piattino, farla raffreddare. Quella che otterrete sarà la consistenza che avrà la vostra marmellata.
Le belle giornate autunnali con i bimbi in casa ti fanno venire voglia di dolcezze?
Io se penso alle dolcezze penso a quelle al cioccolato che fa mia moglie, e anche agli impiastri dei miei piccoli.
La soluzione ecologica:
Aceto e acqua al 50%, strofinare, risciacquare e mettere in lavatrice.
⚛️ Tipo di macchia:
Macchie di cioccolato secche.
🕝Tempo necessario:
10 minuti per pretrattare + normale lavaggio in lavatrice.
👚 Tipo di tessuto:
Maglietta di cotone colorata.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 2 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Aceto, acqua, detersivo ecologico per bucato.
⚗️ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
In una bacinella prepara una soluzione al 50% di aceto e acqua, immergi il tuo capo di cotone colorato, strofina bene, risciacqua e metti in lavatrice con detergente ecologico.
Hai un’intolleranza alimentare al nichel e vorresti essere più attento al cibo che introduci nel tuo organismo? Certe volte ti senti male dopo aver mangiato e non riesci a capire quale sia il motivo?
Semplicemente ci tieni alla dieta e preferisci conoscere al meglio gli alimenti che mangi e i loro contenuti?
Sicuramente allora ti sarà utile avere tutte le informazioni da sapere riguardo al cibo contenente nichel, un argomento spesso poco trattato e sottovalutato, ma che in realtà risulta essere davvero rilevante.
Quante volte ti è capitato di rovesciare il caffè sulla maglietta o sulla tovaglia e, dopo il lavaggio, ritrovare ancora l’alone? Le macchie di caffè possono sembrare ostinate, ma con i metodi giusti puoi eliminarle completamente senza ricorrere a prodotti chimici aggressivi.
Scopri il metodo naturale ed ecologico per sapere come togliere le macchie di caffè, anche le macchie più difficili, rispettando i tessuti e l’ambiente.
Il manuale per il BIO bucato perfetto
Per sapere sempre come fare la lavatrice per avere un bucato perfetto, pulito e igienizzato
Perché le macchie di caffè sono così difficili da eliminare?
Il caffè contiene tannini, sostanze naturali che si fissano rapidamente nelle fibre dei tessuti. Se la macchia non viene trattata subito, diventa più difficile da rimuovere. Tuttavia, con gli ingredienti giusti, puoi scioglierla e farla sparire senza rovinare i tuoi capi.
Metodo naturale per togliere le macchie di caffè secche
Tipo di macchia: Macchia di caffè secca
Tempo necessario: 2 ore
Tipo di tessuto: Maglietta di cotone colorata
Difficoltà: 2 su 10
Ingredienti necessari:
Sale fino
Succo di limone
Percarbonato di sodio (ideale per capi bianchi o chiari)
Mescola sale fino e succo di limone fino a ottenere una pasta densa.
Applica la miscela sulla macchia
Distribuiscila direttamente sulla macchia e lascia agire per circa un’ora. Il sale assorbe il caffè mentre il limone scioglie i residui grazie alla sua acidità.
Strofina delicatamente e risciacqua
Dopo il tempo di posa, strofina il tessuto con le dita o con un panno umido, poi risciacqua abbondantemente con acqua tiepida.
Lava il capo in lavatrice
Metti il capo in lavatrice e usa Beipanni, il detersivo ecologico di Verdevero. Se il tessuto è bianco o chiaro, aggiungi un misurino di Percarbonato di sodio per un effetto sbiancante.
Asciuga all’aria
Evita l’asciugatrice, che potrebbe fissare eventuali aloni. Stendi il capo all’aria, preferibilmente al sole, per un’azione sbiancante naturale.
Cosa non fare mai per eliminare le macchie di caffè
Non usare la candeggina: potrebbe fissare la macchia e rovinare i colori.
Non applicare acqua calda immediatamente: il calore potrebbe far penetrare il caffè nelle fibre.
Non strofinare con troppa forza: potresti danneggiare il tessuto, specialmente se delicato.
Perché scegliere un metodo naturale per rimuovere le macchie di caffè?
Utilizzare rimedi naturali come sale, limone e percarbonato di sodio non solo è efficace, ma è anche un’ottima alternativa ecologica ai prodotti chimici aggressivi.
Non rovina i tessuti
Non lascia residui chimici dannosi
Rispetta l’ambiente
Facile ed economico
Se il caffè si è rovesciato sul tuo capo preferito, non disperare: segui questi semplici passaggi e torna ad avere tessuti impeccabili senza inquinare!
Smacchiare le macchie di caffè con BioBianco: il metodo efficace e naturale
Se la macchia di caffè è particolarmente ostinata, puoi affidarti a BioBianco, il detersivo sbiancante naturale attivo già a 30°C, perfetto per pretrattare e rimuovere le macchie senza rovinare i tessuti. Ecco tre metodi per usarlo al meglio:
Pretrattare con una crema smacchiante
Prepara una crema mescolando ¼ di misurino di BioBianco con acqua tiepida fino a metà misurino. Applica il composto direttamente sulla macchia e strofina delicatamente. Lascialo agire per qualche minuto prima di procedere al lavaggio in lavatrice con Beipanni di Verdevero.
Ammollo smacchiante
Per eliminare completamente la macchia di caffè, riempi una bacinella con 4 litri di acqua tiepida e aggiungi:
1 misurino di BioBianco per capi colorati
2 misurini di BioBianco per capi bianchi
Lascia i capi in ammollo per circa un’ora, quindi procedi con il normale lavaggio.
Trattamento d’urto per macchie persistenti
Se la macchia è particolarmente difficile da rimuovere, bagna il capo e cospargilo con BioBianco sulla zona interessata. Arrotolalo su sé stesso formando un “salsicciotto” e immergilo in acqua calda per un paio d’ore. Dopo l’ammollo, srotolalo e lavalo normalmente con Beipanni.
Grazie al potere dell’ossigeno attivo, BioBianco rimuove anche le macchie più ostinate senza l’uso di sbiancanti chimici aggressivi, rispettando l’ambiente e i tuoi capi. Prova questi metodi e dì addio alle macchie di caffè in modo naturale!
Chi non si è mai soffermato a gustarsi la meraviglia dei cachi maturi appesi a questi alberi spogli in autunno e in inverno?
Molto spesso questo buonissimo frutto viene lasciato a marcire sui rami, ma questo è davvero un peccato!
Infatti la confettura di cachi è davvero squisita: inoltre, forse non lo sai, ma puoi utilizzare i cachi anche come dolcificanti, basta frullarli e inserirli negli impasti dolci al posto dello zucchero.
Con i cachi possiamo anche preparare la confettura, molto dolce e con una quantità di zucchero inferiore rispetto ad altre ricette.
Vediamo come prepararla in casa.
Ingredienti
per 5-6 vasi di confettura da 450 gr.
1 kg di cachi molto maturi;
75 ml di succo di limone;
300 gr di zucchero di canna biologico (Mascobado o Dulcita)
Preparazione
Sbucciate i cachi, rimuovendo le parti più dure, semi o quant’altro.
Trasferire quindi la polpa in una pentola capiente.
Portare ad ebollizione, coprire con coperchio e lasciare cuocere a fuoco molto lento per 1 ora.
Trascorso questo tempo, incorporare lo zucchero e il succo di limone, mescolate bene e fatelo assorbire in modo omogeneo.
Fare bollire per ulteriori 20-25 minuti fino a che il composto si sarà addensato.
Spegnere e fate riposare circa 5 minuti, invasare la confettura in vasetti previamente sterilizzati, tappate con tappi nuovi, rovesciare il vasetto e attendere che si sia completamente raffreddata prima di capovolgerlo e riporlo in dispensa.
Si consuma entro due anni.
Come faccio a capire se il mio composto si è addensato?
Un metodo molto efficace consiste nella prova del piattino: mettere un cucchiaino di marmellata su un piattino, farla raffreddare.
Quella che otterrete sarà la consistenza che avrà la vostra marmellata.
Prepariamo in casa la dispensa medica casalinga, procurandoci erbe e preparando sciroppi e tisane semplici da miscelare, ma molto efficaci
L’inverno è arrivato alle nostre porte, scopriamoci a osservare la bellezza dei paesaggi anche durante la stagione fredda, la luce, poca ma candida, che scalda le nostre case, le luci che illuminano il tardo pomeriggio.
Scopriremo che il calore della nostra casa è meraviglioso, permettiamoci allora una cioccolata calda, delle tisane allo zenzero e cannella che ci riscaldano, una buona torta di mele fatta in casa o un bicchiere di vin brulé…
L’inverno è, però, anche il periodo durante il quale i malanni da raffreddamento sono sempre in agguato:
per questo motivo sarà importante proteggersi durante l’autunno con dei cicli a base di erbe, come l’estratto di semi di pompelmo, l’echinacea, la rosa canina.
Il vostro omeopata o erborista di fiducia saprà consigliarvi il rimedio che meglio si addice a voi.
Ma se i malanni vi hanno già fatto visita, o se volete preparare la dispensa medica casalinga, ecco allora qualche rimedio e ricetta molto antico e facile da preparare in casa: semplici e di certa efficacia, ne rimarrete entusiasti!
Sciroppo rinvigorente di miele, zenzero e agrumi
Questo sciroppo, delizioso al gusto, può essere sorbito anche da sani, utilizzandolo come dolcificante di tè e tisane.
Nel caso, invece, lo si voglia assumere in caso di raffreddore e tosse, allora si consiglia 4-6 cucchiai da minestra al giorno per gli adulti, 4-6 cucchiaini da caffè per i bambini.
Come si prepara?
Ingredienti per un vasetto piccolo da 0,25 ml:
2 Limoni non trattati perché si utilizza anche la buccia;
una radice di zenzero fresco, circa 10 cm;
0,20 ml di Miele;
cannella a piacere;
anice stellato a piacere;
chiodi di garofano a piacere.
Preparazione:
Tagliare i limoni in 4 parti togliendo i semi, quindi facciamoli a fettine;
grattugiare lo zenzero più o meno finemente in base al proprio gusto;
iniziare a stratificare: prima uno strato di miele, quindi le fettine di limone, lo zenzero, una spolverata di cannella 2 o 3 chiodi di garofano, 1 stellina di anice stellato;
riprendere a stratificare il miele, proseguendo fino a riempire il vasetto.
Occorre fare attenzione a non lasciare bolle d’aria, terminando il preparato con il miele.
Lasciare, quindi, il preparato in frigorifero per 3/4 giorni, affinché la pectina gelifichi e solidifichi.
Variante con arance e pompelmo
Ingredienti:
1-2 limoni biologici;
1-2 aranci o pompelmi biologici;
10 cm di radice di zenzero;
300-500 gr. di miele millefiori o acacia (quello che preferite);
dalle 3 a 6 stelle di anice stellato.
Preparazione:
Tagliate tutto a fettine sottili, disporre a strati coprendo con miele fino a riempire il barattolo;
lasciare lo sciroppo in frigo 3/4giorni: questa versione diventa più liquida per via del succo degli agrumi.
Si può mangiare anche lo zenzero e gli agrumi una volta che lo sciroppo è finito.
Questo sciroppo è ottimo contro tosse, catarro, mal di gola, raffreddore, antibatterica, digestiva, depurante.
Contro le infiammazioni della gola, laringe, trachea è possibile preparare una tisana con:
zenzero;
cannella;
chiodi di garofano;
un pizzico di peperoncino.
Aggiungiamo anche quattro-cinque semi di cardamomo, seme della famiglia dello zenzero, che riscalda e apre le vie respiratorie, aiutando a eliminare il muco che si ferma sul petto.
La tisana di Uncaria Tomentosa e Rosa Canina si consiglia non solo come prevenzione all’influenza, ma anche quando l’infiammazione è in corso.
Sciroppo di timo e liquirizia
Tra gli sciroppi da preparare in casa, quello di timo e liquirizia è certamente molto indicato anche contro la tosse e tracheite.
Si prepara come di seguito.
Ingredienti:
30 gr di radice di Liquirizia (antinfiammatoria);
70 gr di radice di Altea (antinfiammatoria);
10 gr di Verbasco (ottimo per la gola);
20 gr di Malva (possiede un’azione emolliente);
20 gr di Timo (azione disinfettante);
Miele.
Preparazione:
Fare un decotto con le radici di liquirizia e altea, facendole bollire per 15 minuti in poco più di una tazza di acqua;
in un’altra pentola prepariamo l’infuso con 1 cucchiaio di Verbasco, 1 cucchiaio di Malva e 1 cucchiaio di Timo, e versiamoci il decotto preparato precedentemente;
attendiamo 5 minuti e filtrare.
A questo appunto si aggiunge miele al decotto, in modo che i principi attivi vegetali si conservino più a lungo.
Il miele deve essere nella stessa quantità del decotto che abbiamo ottenuto in precedenza, ovvero più o meno una tazza.
Frulliamo tutto con un frullatore per pochi secondi e imbottigliamo in una bottiglietta con tappo.
Si conserva per un mese in frigorifero, dieci giorni fuori.
Sciroppo di cipolla
Ingredienti:
Una cipolla non pelata;
Miele;
Olio essenziale di tea tree (o in alternativa Olio essenziale di rosmarino, salvia o timo a scelta).
Preparazione:
Tagliare la cipolla, senza pelarla, a fette spesse;
stratificarla in un barattolo alternandola al miele;
chiudere il barattolo;
scuoterlo ogni giorno per 4-6 giorni;
passati 4/6 giorni, filtrare e imbottigliare.
Si può aggiungere qualche goccia di olio essenziale di timo, salvia, tea tree o rosmarino.
Questo sciroppo si conserva in frigo per 15 giorni.
La posologia: 1 cucchiaio grande da minestra per gli adulti e un cucchiaino per i bambini, dalle 4 alle 6 volte al giorno.
Queste tisane e sciroppi non sostituiscono cure mediche eventualmente necessarie nel caso i sintomi si facciano più gravi o persistenti.
Tappeti di foglie multicolore, giornate più corte e voglia di coccole calde: cosa c’è di meglio che dare il benvenuto all’autunno con golosi e sani dolcetti (magari da gustare sul divano sotto la coperta)?
Fuori fa freddo, le giornate si sono accorciate e le foglie hanno iniziato a creare meravigliosi tappeti gialli, rossi e marroni:
l’autunno anche quest’anno è arrivato con la sua bellezza e le piccole cose da fare che lo rendono ancor più affascinante.
Addolcire la giornata o il momento del riposo ci coccola e ci fa stare bene, motivo in più per non farsi mancare sfiziosità salutari e fatte con le proprie mani.
Ecco a voi qualche idea: i protagonisti saranno le nocciole, le castagne, l’immancabile cioccolato e le mele, ingredienti che scaldano il cuore.
Budino di miglio, nocciole e cioccolato con marmellata di pesche
Ingredienti per 5 persone:
100 gr di miglio;
50 gr di nocciole sgusciate;
70 gr di malto di riso;
1 piccola presa di sale marino;
350 gr di latte di mandorla;
400 gr di acqua;
1 fialetta di aroma alla vaniglia o al limone;
80 gr di cioccolato tagliato in piccoli pezzetti o scaglie;
marmellata di pesche per la guarnizione.
Preparazione:
Nel frullatore trita le nocciole con il malto di riso;
in una pentola abbastanza capiente versa l’acqua e il latte, aggiungi il sale, le nocciole con il malto, l’aroma scelto, il miglio;
porta a ebollizione, quindi prosegui al minimo la cottura a fiamma bassa finché il miglio sarà quasi sfatto.
A questo punto, con il frullatore a immersione, rendi una crema il composto di miglio, aggiungi il cioccolato facendolo sciogliere bene;
versa la crema in dei bicchieri;
concludi con uno strato di marmellata di pesche (ottima anche quella ai frutti di bosco).
Prima di gustarlo, fai riposare il budino un paio di ore fuori dal frigo.
Torta di mele e mandorle
Ingredienti per una tortiera da 16-18 cm:
130 gr di farina 0 bio;
gr di farina di mandorle;
50 gr fecola di patate o maizena;
160 gr di latte di mandorle o soia alla vaniglia;
130 gr di zucchero di cocco;
2 cucchiai di malto di riso per spennellare + 2 cucchiai per caramellare;
35 gr di olio di mais;
1 cucchiaino di cremor tartaro (5g);
½ cucchiaino bicarbonato (2g);
1 piccola mela privata della buccia e grattugiata;
2 mele (circa 200-220g );
scorza e succo di 1 piccolo limone bio;
1 cucchiaino di vaniglia naturale in polvere;
1 cucchiaino di cannella (facoltativo).
Preparazione:
Preriscaldare il forno a 180C;
rivestire la tortiera con carta forno;
lavare e sbucciare la mela più grande e affettatela con una mandolina, ricavando delle fette tonde e sottili: tagliarle in senso verticale e a metà;
caramellare le fette di mela in padella con lo sciroppo di riso e disporle su un foglio di carta forno;
alla fine spruzzarle con un cucchiaino di succo di limone;
Prepariamo ora l’impasto: unire le farine e la fecola setacciata, il cremor tartaro e il bicarbonato, miscelando il tutto; addizionare la vaniglia, la cannella e lo zucchero;
in un altro contenitore miscelare i liquidi: olio di mais, un pizzico di sale, la scorza di mezzo limone, mescolando energicamente con la frusta;
aggiungere al composto la mela grattugiata, il latte;
unire ora gli ingredienti liquidi con i secchi e mescolare con una frusta;
il composto non deve risultare troppo asciutto;
versare mezzo composto nello stampo;
posizionare metà delle mele circolarmente;
versare il restante impasto e posizionare l’altra metà degli spicchi di mela in modo perpendicolare all’impasto.
Spennellare la superficie della torta con il restante cucchiaio di sciroppo e mezzo cucchiaio di latte.
Infornare per circa 45-55 minuti finché la superficie apparirà dorata.
Testare la cottura con uno stuzzicadenti prima di rimuovere dal forno.
Guarnire con zucchero a velo e servire tiepida o a temperatura ambiente.
Muffins farro, mirtilli, cioccolato e zucchero di cocco
Ingredienti per circa 12 muffin con stampo piccolo:
150 gr di farina 0 bio;
50 gr di farina di farro bio;
2 cucchiai da minestra di gocce di cioccolato (ma potete anche aumentarle!);
3 cucchiai da minestra di mirtilli secchi previamente ammollati;
100 gr di zucchero di cocco;
50 ml di olio di girasole deodorato o di mais;
1 cucchiaino di vaniglia in polvere o 1 fialetta di aroma alla vaniglia;
1 cucchiaino di lievito al cremor tartaro;
220 ml di latte di soia alla vaniglia o latte di mandorle.
Preparazione
In una terrina unire tutti gli ingredienti secchi, farine, zucchero, vaniglia e lievito;
miscelarli molto bene;
aggiungere l’olio e con una frusta da cucina manuale montare bene;
aggiungere il latte vegetale e montare bene.
Infine versare le gocce di cioccolato e i mirtilli scolati, unendo tutti gli ingredienti.
Lavorare dal basso verso l’alto, montando l’impasto fino a quando non sarà bello schiumoso.
Scaldare il forno a 180 gradi, versare l’impasto negli stampi da muffin, infornare per circa 20/30 minuti.
Brownies cioccolatosi e vegan al cocco
Ingredienti:
2 cucchiai di cacao;
50 gr burro di cocco;
100 gr di farina 0;
50 gr di zucchero di canna;
2 cucchiaini di lievito;
120 gr di cioccolato fondente;
200 ml di latte di riso al cocco;
50 gr di scaglie di cocco;
½ cucchiaino di vaniglia in polvere.
Preparazione:
Fondere il cioccolato e il burro di cocco a bagnomaria insieme.
In una ciotola miscelare la farina, lo zucchero, le scaglie di cocco, il lievito, il cacao e la vaniglia;
aggiungere quindi il cioccolato fuso e il latte di riso al cocco.
Versare il composto in una pirofila con i bordi alti unta con olio di cocco.
Cuocere a 180 gradi per circa 20/25 minuti.
La castagna è di certo il frutto top dell’autunno, quello che associamo al caldo tepore della cucina e del divano.
Gustiamo qualche ricetta a base di questo meraviglioso frutto.
Crema al cioccolato e castagne!
Ingredienti per un vasetto da 300 gr:
2 cucchiai di farina di castagne;
300 ml di latte di soia o mandorle;
70 gr di zucchero integrale di canna;
50 gr di malto di nocciola;
2 cucchiai di olio di girasole deodorato;
70 gr di cioccolata fondente almeno al 70%;
1 cucchiaino di cacao in polvere.
Preparazione:
In una pentola, a freddo, sciogliere la farina di castagne in un poco di latte, aiutandoti con le fruste da cucina;
porla sul fuoco medio e aggiungere il latte a filo;
una volta che la crema avrà una consistenza densa, aggiungere il cioccolato fondente, lo zucchero e il malto.
Far sciogliere il cioccolato, quindi spegnere.
Addizionare ora il cucchiaino di cacao in polvere e i due cucchiai di olio di girasole.
Travasare la crema ancora calda in un vasetto e far raffreddare prima di utilizzare.
Si conserva 4-5 giorni in frigorifero.
Torta nocciole e farina di castagne
Ingredienti
150 gr farina di castagne;
150 gr farina integrale;
100 gr nocciole tritate;
100 gr cioccolato fondente tritato in piccoli pezzi;
1 bustina lievito biologico;
150 gr zucchero di canna integrale;
150 gr di olio di mais;
2-3 cucchiai di latte di soia alla vaniglia;
1 pizzico di sale.
Preparazione:
In una terrina riunite le farine, il lievito, le nocciole tritate e il sale;
in un secondo recipiente montate lo zucchero con l’olio fino a che non diventi spumoso;
unite il composto di farine;
mescolate il cioccolato a pezzetti e il latte di soia.
Mettete il composto ottenuto in una tortiera unta con olio o foderata di carta forno;
Ecco dei rimedi naturali da poter preparare in casa con semplicità, sostituendo così pomate chimiche dalle dubbie preparazioni
La natura ci offre tante risorse per ottenere dei piccoli rimedi da fare in casa per poter sopperire a malanni facilmente curabili. Questi unguenti e oleoliti sono di semplice preparazione, ma occorre essere precisi nelle dosi e nel procedimento da seguire.
Unguento di Calendula
Questo unguento è ottimo per scottature, piccole ferite, geloni, verruche, acne, candida, punture di insetti, pelli arrossate dei bambini.
Ingredienti:
100 gr di oleolito di Calendula;
20 gr di burro karité;
25 gr di cera d’api;
2 cucchiai di tintura madre di Calendula.
Procedimento:
Sciogliere a bagnomaria la cera d’api;
unirvi il burro di karité, l’oleolito di calendula e mescolare bene.
Come ultimo ingrediente addizionare la tintura madre di calendula girando via via con una frusta, come se faceste una maionese. Le fasi devono amalgamarsi perfettamente.
Unguento di resina di Abete
Un unguento adatto per infiammazioni muscolari tendinee, colpi di freddo, blocchi da postura.
Si miscelano 4 parti di olio di oliva, 4 parti di resina di Abete e 1 parte di cera d’api, sciogliendo la cera d’api a bagnomaria e addizionandovi l’olio di oliva e la resina di abete.
Unguento all’Arnica
Questo unguento possiede azione anti-traumatica, astringente, cicatrizzante, antinfiammatoria.
Indicata in caso di traumi, contusioni, ematomi, ferite, dolori articolari. Si applica sulla zona interessata due o tre volte al giorno.
Per prepararlo occorre olio di sesamo e Jojoba, tintura Madre di Arnica, cera d’api, lecitina di Soia.
Unguento all’Alicriso
L’Elicriso conferisce a questo unguento un’azione antiallergica, antinfiammatoria, calmante, cicatrizzante. È indicato perproblemi della pelle di origine allergica. Si applica in piccole quantità sulle zone interessate, all’inizio solo una volta al giorno, dopo anche due volte.
Si prepara con: olio di Girasole, oleolito di Elicriso e Calendula, Estratti idroalcolici di Propoli, Spirea, Viola e Celidonia, Cera d’api, Lecitina di soia, olio essenziale di lavanda, mirra, limone e geranio.
Come preparare un oleolito
Anche gli oleoliti, oltre ad essere ingrediente fondamentale di creme, sono moltoutili da tenere in casa: farseli è davvero semplice, ecco il procedimento da osservare.
Una volta raccolte le erbe che ci occorrono, possibilmente in una giornata di sole in tarda mattinata, si fanno seccare (l’Iperico va invece utilizzato fresco), quindi si comprimono con decisione in vasi di vetro all’interno dei quali verseremo olio di oliva a coprire: chiudere con un coperchio, lasciando 1 centimetro tra tappo e olio. Esporre il vaso, per oleolito di Iperico e Calendula, al sole per tre settimane, mentre le altre piante si tengono in luogo caldo scuotendo il vaso una volta al dì.
Si filtra poi l’olio con una garza strizzandola bene, affinché dalle erbe fuoriesca tutto. Se è torbido, filtrare di nuovo con il supporto di una nuova garza.
Gli oleoliti si conservano fino a due anni in un contenitore scuro, possibilmente in luogo fresco.
Ovviamente se ti devi sporcare, ti sporchi quando indossi la camica. Ti capita mai?
La soluzione ecologica:
Assorbire con amido. Fare una pappetta pretrattante.
⚛ Tipo di macchia:
Vino.
🕝Tempo necessario:
30 minuti.
👚 Tipo di tessuto:
Camicia di cotone colorata.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 3 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
: amido di riso o mais, acido citrico, detersivo per lavatrice.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Tampona la macchia con amido di riso o mais, quindi prepara una pappetta con una parte di Bicarbonato e una di Acido Citrico e applicala direttamente sulla macchia per almeno 30 minuti.
Quindi risciacquare e procedere al normale lavaggio con detergente ecologico Beipanni.
Da bambino avevo il vizio di mettere la penna in bocca e puntualmente mi cascava sui vestiti, ecco come rimediare.
La soluzione ecologica:
Alcool e cotton fiock.
⚛ Tipo di macchia:
Macchie di biro.
🕝Tempo necessario:
1 ora.
👚 Tipo di tessuto:
Maglietta di cotone colorata.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 2 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Alcool denaturato, detersivo ecologico per bucato.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Immergi il cotton fiock nell’alcool; appoggialo sulla macchia di biro; continua a bagnare la macchia con lo stesso procedimento; cambia il cotton fiock mano a mano che questo si riempie del colore della biro che viene assorbito. Ripeti l’operazione tutte le volte che sarà necessario fino a che non avrai rimosso completamente il segno della biro.
Tra un passaggio e l’altro lascia asciugare il tessuto. Procedi infine con il classico lavaggio con Beipanni.
Laura chiede come pulire la borsa in pelle e togliere la puzza di fumo rimasta attaccata al tessuto:
“Vorrei sapere come lavare una borsa in pelle. In realtà ha giusto due macchioline nella fodera interna, ma mi è stata data da una persona che fuma molto e l’odore è rimasto impregnato nella pelle.”
Fabrizio ha risposto:
Puoi fare due passaggi separati per le due parti da pulire.
Sei un’amante del vino ma il vino non va d’accordo con la tua maglietta? Non ti preoccupare…
E se ti dicessi che la puoi salvare?
La soluzione ecologica:
Assorbire con amido. Fare una pappetta pretrattante.
Tipo di macchia:
Vino.
Tempo necessario:
30 minuti.
Tipo di tessuto:
Cotone colorato.
Impegno necessario:
Difficoltà 3 di 10
Ingredienti che puoi usare:
: amido di riso o mais, acido citrico, detersivo per lavatrice.
Tipo di prodotto utile:
Procedimento
Tampona la macchia con amido di riso o mais, quindi prepara una pappetta con una parte di Bicarbonato e una di Acido Citrico e applicala direttamente sulla macchia per almeno 30 minuti.
Quindi risciacquare e procedere al normale lavaggio con detergente ecologico Beipanni.
Capita anche a te di andare in ufficio e non trovare mai le tue penne? E magari quando la trovi, ti macchi la camicia.
La soluzione ecologica:
Alcool e cotton fiock.
⚛ Tipo di macchia:
Macchie di biro.
🕝Tempo necessario:
1 ora.
👚 Tipo di tessuto:
Camicia di cotone colorata.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 2 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Alcool denaturato, detersivo ecologico per bucato.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Immergi il cotton fiock nell’alcool; appoggialo sulla macchia di biro; continua a bagnare la macchia con lo stesso procedimento; cambia il cotton fiock mano a mano che questo si riempie del colore della biro che viene assorbito. Ripeti l’operazione tutte le volte che sarà necessario fino a che non avrai rimosso completamente il segno della biro.
Tra un passaggio e l’altro lascia asciugare il tessuto. Procedi infine con il classico lavaggio con Beipanni.
Una tecnica antica al servizio del benessere della persona: è lo shiatsu, un metodo molto efficace anche per trattare i caratteristici “momenti no” della gravidanza e del post parto.
di Massimo Conte
In Giappone, fin da tempi remotissimi, le san-ba (levatrici) usavano tecniche manuali per supportare le donne in gravidanza, durante il travaglio e dopo il parto.
Queste tecniche tradizionali sono ancora vive nella pratica dello shiatsu, una disciplina molto conosciuta ed usata anche in Occidente.
Per prima cosa lo shiatsu è tocco.
Il tocco diventa strumento di contatto e permette a chi riceve il trattamento shiatsu di trarne rilassamento, calore e benessere.
Durante la gravidanza lo shiatsu può essere di sostegno per gestire i disturbi che accompagnano questa fase delicata della futura mamma e del suo bambino.
La Maternità, in quest’ottica, viene divisa in quattro parti: primo, secondo, terzo trimestre e primo periodo dopo la nascita.
È possibile lavorare sulle nausee e i capogiri del primo periodo, dolori e crampi che accompagnano la gravidanza, ansia e frustrazione del post partum.
La neo mamma può apprendere le basi del trattamento sui bambini per coltivare un tocco consapevole con il piccolo e ritrovare quel contatto intimo avuto durante la gravidanza.
Inoltre è possibile coinvolgere i padri e altre persone vicine nel lavoro con lo shiatsu: apprendendo semplici tecniche si può aiutare la futura mamma nella quotidianità.
Per le figure professionali legate alla maternità, inoltre, è possibile apprendere nuovi strumenti che permettono di gestire i momenti più difficoltosi limitando o evitando l’uso di farmaci.
Faq sullo shiatsu e la maternità:
Come si svolge un trattamento shiatsu durante la maternità?
Un trattamento shiatsu durante la maternità è un’occasione speciale: si è almeno in tre.
Oltre al trattamento shiatsu tradizionale, che si effettua a terra su di un futon, e che consiste in pressioni su zone elettive, si aggiungono altri elementi:
utilizzo di attrezzi (palla, sedia, cuscini) per adattare il trattamento ai riceventi;
tecniche per il respiro, per il contatto con il bambino e le sue emozioni;
esercizi per alleviare i crampi, il mal di schiena o le gambe pesanti.
Il padre e altri membri della famiglia possono essere coinvolti nel lavoro di prendersi cura della mamma e del bambino.
Come ci si deve vestire per un trattamento shiatsu durante la maternità?
Come per un trattamento shiatsu tradizionale, la maggior parte delle volte l’abbigliamento consigliato è quello più comodo possibile, meglio se di cotone, che permetta movimenti in libertà.
In alcune occasioni, come l’utilizzo della tecnica della moxibustione (*), che si pratica sulla pelle, o per accentuare il trattamento sulla cute per cui si dovrà scoprire la parte da trattare, si andranno ad utilizzare lenzuola, asciugamani e coperte.
Quanto dura un trattamento shiatsu durante la maternità?
Un trattamento shiatsu durante la maternità dura un po’ di più rispetto al trattamento tradizionale: da un’ora a un’ora e un quarto.
Ci sono controindicazioni? Posso fare trattamenti shiatsu durante la maternità anche se soffro della patologia x o sto assumendo la terapia y?
Non ci sono particolari controindicazioni nel fare un trattamento shiatsu durante la maternità.
Lo shiatsu non è una pratica medica e non va ad interferire con esse, anzi può aumentarne l’efficacia e alleviarne gli effetti indesiderati.
In caso di forte dolore è, tuttavia, consigliabile evitare il trattamento, per evitare la scomodità alla mamma e al bambino.
In ogni caso, per maggiore sicurezza, è consigliabile consultare il proprio professionista.
Ho sentito dire che ci sono punti pericolosi da trattare in gravidanza è vero?
Per lo più, no.
Esistono dei punti che non vanno trattati con l’agopuntura (che può eseguire solo un medico) o la moxibustione (per via del calore usato), con lo shiatsu questa eventualità è praticamente nulla.
In ogni caso assicurati che l’operatore a cui ti rivolgi sia un professionista attestato.
Posso ricevere trattamenti shiatsu durante il primo trimestre?
Questa è una domanda frequente.
Il primo trimestre è sicuramente un periodo particolare, ma un operatore qualificato non ha particolari difficoltà ad accompagnarti in questo periodo.
Il suo lavoro andrà modulato rispetto alle tue condizioni.
Qualora esse richiedessero un breve ricovero, potrà seguirti anche con trattamenti in ospedale.
(*)Moxibustione: tecnica per stimolare i punti dei meridiani cinesi attraverso l’uso di sigari di artemisia (una pianta).
Massimo Conte
Operatore in discipline Bio Naturali, operatore Shiatsu e Riflessologo, vive e opera a Bassano del Grappa.
Oltre agli studi di Shiatsu, Riflessologia e Medicina Tradizionale Cinese, ha approfondito l’analisi dell’equilibrio mente-corpo attraverso corsi di Analisi Transazionale, Psicosomatica, Epistemologia Medica e tecniche idrotermofangoterapiche.
Da qualche anno ha ideato un metodo di lavoro chiamato “Reflex Shiatsu”, che ottimizza le due discipline con cui lavora per un approccio riflessologico su tutto il corpo.
Per info e contatti: studioyume.it
Hai appena ritirato la biancheria asciutta e ti sei accorta che quella macchia di cacao è ancora lì? Nessun problema, ecco la soluzione perfetta per te!
La soluzione ecologica:
Percarbonato e sapone vegetale solido.
⚛ Tipo di macchia:
Macchie di cacao asciutte.
🕝Tempo necessario:
1 ora.
👚 Tipo di tessuto:
Camicia di cotone colorata.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 3 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Sapone solido vegetale, Percarbonato, Detersivo ecologico per panni.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Strofina la macchia di cacao con del sapone solido, Smacchietta di Verdevero, e bagna con un po’ di acqua.
Lascia agire per un’ora; trascorso il tempo necessario, strofina e risciacqua con acqua.
Infine, metti in lavatrice per un lavaggio normale con Beipanni e Biobianco.
All’aperitivo dalle mie parti non si rinuncia, tanto meno per paura delle macchie!
La soluzione ecologica:
Assorbire con amido. Fare una pappetta pretrattante.
⚛ Tipo di macchia:
Vino.
🕝Tempo necessario:
30 minuti.
👚 Tipo di tessuto:
Cotone, colorati.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 3 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
: amido di riso o mais, acido citrico, detersivo per lavatrice.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Tampona la macchia con amido di riso o mais, quindi prepara una pappetta con una parte di Bicarbonato e una di Acido Citrico e applicala direttamente sulla macchia per almeno 30 minuti.
Quindi risciacquare e procedere al normale lavaggio con detergente ecologico Beipanni.