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Questo insopportabile compagno di viaggio spesso, se non trattata correttamente ed eliminata a dovere, si deposita non solo sui muri, ma anche sui nostri vestiti. Ecco come togliere la muffa dai vestiti in tutte le situazioni e con prodotti naturali e non irritanti.

Toglierla non è affatto semplice: uno dei metodi che si consigliano solitamente per eliminarla è la candeggina, ma proprio su quest’ultima e sulla sua pericolosità per l’ambiente e la persona ormai siamo tutti informati.

Meglio guardare altrove: ma dove?

Ma lo sapevi che l’inquinamento nelle nostre case può essere fino a 7 volte superiore a quello esterno! (In alcuni casi fino a 100 volte!)

 

Della muffa sui muri e dei metodi per eliminarla posso solo darti un consiglio: rivolgiti al mio amico Giuseppe di Bastamuffa. Lo trovi qui.

Come togliere la muffa dai vestiti in modo naturale

Ma quando la muffa invade l’armadio e si deposita sui vestiti allora me ne ri-occupo io.

Eccoti una piccola guida per eliminare la muffa anche dai vestiti.

Percarbonato per la muffa sui vestiti e tessuti

I capi di cotone possono essere messi in una bacinella d’acqua calda, almeno 40 gradi, con del percarbonato: su 5 litri di acqua consigliamo 2 cucchiai di percarbonato. Tenere in ammollo nella soluzione per una notte, quindi procedere al lavaggio almeno a 60 gradi con il detersivo ecologico al quale potrete aggiungere 1 cucchiaio di percarbonato.

Q

Sale e sapone

Se la muffa si è depositata sui tessuti colorati, possiamo utilizzare il sale fino: cospargiamo la zona del vestito o tessuto dove ha proliferato la muffa, quindi sfreghiamo bene con sapone vegetale. Lasciare asciugare e il giorno successivo lavare il capo in lavatrice almeno a 60 gradi.

Acqua ossigenata per i tessuti bianchi

L’acqua ossigenata a 12 volumi è un’alleata perfetta per i tessuti e vestiti bianchi intaccati dalla muffa: essa, sprigionando ossigeno, debella i batteri e muffe responsabili. Versate quindi sulla macchia dell’acqua ossigenata inzuppando bene il tessuto. Chiudere il capo in una busta di plastica per un giorno, lavandolo poi normalmente ad alta temperatura in lavatrice e con detersivi ecologici.
Se i capi da trattare sono tanti, immergerli in una bacinella con acqua caldissima, sale grosso (4 cucchiai) e acqua ossigenata (nella misura di 100 ml per 4 litri). Ricopriamo tutto con la pellicola in plastica e lasciamo così per un giorno.

Alcol alimentare per togliere la muffa dai vestiti colorati

L’alcol alimentare è ottimo per detergere dalla sporcizia i capi, ma non per debellare le spore. Se la macchia di muffa è fresca e superficiale, versarvi dell’alcol sopra e far asciugare. Quindi effettuare il  normale lavaggio in lavatrice a 60 gradi.

Odore di muffa sui vestiti

Se il problema riguarda l’odore della muffa sui vestiti, miscelare aceto di vino bianco in acqua calda: si è soliti preparare una soluzione al 40% di aceto, quindi su 1 litro di acqua calda, 400 ml di aceto. Lascia il tessuto a bagno per tutta la notte, lavandolo poi normalmente.
L’alternativa è realizzare una soluzione satura di bicarbonato di sodio, sciogliendolo piano piano in acqua calda, almeno 40 gradi, fin quando vi accorgerete che non si liquefà più.

Il sole, grande aiuto contro la muffa sui vestiti

Ovviamente sarebbe anche indicato trattare il luogo dove gli abiti hanno preso la muffa, quindi armadi e cassettiere, passandole con un panno ben imbevuto di acqua ossigenata, lasciato aperto ad asciugare e ripassando con una soluzione satura di bicarbonato di sodio. I vestiti che sono stati aggrediti dalla muffa, dopo il trattamento scelto, vanno messi ad asciugare al sole pieno, lasciandoveli anche per un paio di giorni.

Cura della lavatrice

La muffa potrebbe essere presente non solo in armadi e cassettiere, ma anche nella lavatrice. È bene quindi curarla spesso, pulendo il filtro e lavando con acqua ossigenata la guarnizione frontale dell’oblò. Anche il cassetto dove viene versato il detersivo potrebbe essere stato intaccato dalla muffa: estrailo e se la muffa si è depositata anche qui, lascialo a bagno per almeno 12 ore in acqua calda e percarbonato, o acqua calda e acqua ossigenata.

>>>Ti svelo i miei trucchetti per pulire la lavatrice QUI.

Infine, quando la lavatrice non è in funzione, lascia l’oblò aperto: ciò permetterà che la guarnizione si asciughi, impedendo l’attecchimento di muffe.

 

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Nel marasma dei detersivi ecologici e biologici, veri o che si professano tali, come fare per riconoscere quelli garantiti? Come fare per capire se ci troviamo davanti a un vero detersivo ecologico e non a una bufala frutto di green washing?
Vogliamo anche mettere l’accento su un argomento molto spesso dimenticato dai più, ossia l’importanza che hanno anche le certificazioni ambientali per le imprese. In questo articolo redatto da GuidaPulizie.it vengono descritte in maniera esaustiva.

Certamente le certificazioni sono il primo passo per comprendere se ci troviamo davanti a un prodotto di un certo tipo.

È, più in generale, necessario sapere che in un detersivo ecologico e biologico:
1. Gli ingredienti devono essere di origine vegetale. Tutti.

2. Gli ingredienti devono essere indicati in etichetta attraverso l’INCI name e non attraverso la semplice COMPOSIZIONE CHIMICA che ci indica solamente le percentuali e la tipologia di tensioattivo contenuto (ossia la parte lavante nonché la più inquinante del detersivo anche ecologico), e alcuni ingredienti pericolosi, ma mai espressi nella totalità. Nei detersivi ecologici e biologici certificati l’INCI name, che invece ci indica ogni singolo ingrediente della formulazione, è obbligatorio; mentre in quelli tradizionali lo è solamente la composizione chimica;

3. Il detersivo deve avere una certificazione. Non una autocertificazione.

4. Non devono essere testati su animali.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono le certificazioni che ci garantiscono di trovarci di fronte a un detersivo ecologico, biologico come si deve!

Certificazione Biocertitalia per la categoria ‘Eco Bio Detergenza’

Biocertitalia è uno dei più importanti enti certificatori del biologico italiano ed europeo.
La certificazione “Eco Detergenza” è una certificazione volontaria di prodotto rilasciata da Biocertitalia sulla base di una verifica di conformità dei prodotti e del processo produttivo ai requisiti indicati nel loro Disciplinare.

I requisiti principali che lo standard vuole garantire sono:

  • L’assenza sia nel prodotto che nel materiale da imballaggio di materie “a rischio” dal punto di vista ecologico.
  • L’assenza di materie prime non vegetali considerate “a rischio”, ovvero allergizzanti, irritanti o ritenute dannose per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
  • Imballaggi da materie prime rinnovabili, materiali riciclabili o collegati ad un sistema di restituzione dei vuoti.
  • Un prodotto, in ogni caso, dotato di una più che accettabile performance ed efficacia equiparabile con i prodotti convenzionali di alta gamma.

Ecolabel

Ecolabel è il marchio dell’Unione Europea che premia la qualità ecologica dei prodotti (e dei servizi) migliori dal punto di vista ambientale, che mantengono elevati standard di prestazioni ed efficacia. Il marchio attesta che il prodotto prescelto ha un ridotto impatto ambientale lungo tutto il proprio ciclo di vita.

Aiab

Aiab, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (www.aiab.it), garantisce anche detersivi ecologici attraverso una certificazione specifica. Il marchio Aiab Detergenza Pulita si basa su disciplinari che valutano l’efficacia e la sicurezza dei prodotti, i quali devono risultare sia a ridotto impatto ambientale che rispettosi per la salute, offrendo un pulito ecologico e sicuro. Inoltre, la certificazione garantisce che le materie prime utilizzate per la formulazione dei prodotti siano state approvate singolarmente e provengano, in base a quanto è possibile reperire sul mercato, da agricoltura biologica.

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