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Come risparmiare in casa con le buone pratiche ecologiche

Immagine di un salvadanaio a forma di maialino dentro una casa
Immagine di un salvadanaio a forma di maialino dentro una casa

Come risparmiare in casa con le buone pratiche ecologiche

Ecologia del Risparmio è il nuovo libro di Giulia Landini, giornalista ed eco-blogger , edito da Edizioni La Linea.
Questo libro di 150 pagine è una guida pratica per tutti coloro che hanno fatto dell’eco-stile la propria condotta di vita: anche se l’obiettivo di Giulia era quello di spiegare ai neofiti delle buone pratiche ecologiche come cominciare e, soprattutto, perché farlo. Lo spunto è arrivato dall’effettivo risparmio, di soldi ma anche in salute, che i trucchetti ecologici, gli antichi rimedi della nonna, portano alle nostre tasche. Un modo efficace per convincere anche i più scettici.
Ecologia del risparmio è diviso in tre parti: nella prima, Giulia narra, attraverso la testimonianza del Movimento per la Decrescita Felice e il Movimento di Transizione Italia, il cambiamento del consumatore moderno. Si passa dalla quantità alla qualità. Ed è così che si inizia ad essere un buon ecologista risparmiatore: acquistando meno e bene. Le cose ben fatte durano di più.
La seconda parte apre le porte alla pratica: si inizia a descrivere gli ingredienti base, aceto, limone, acido citrico, bicarbonato, pasta madre… scarpe da ginnastica e internet.
Immaginiamo una giornata tipo dove tutte le azioni quotidiane diventano ecosostenibili: ci si muove a piedi o in bici, si fa il pane con la pasta madre, si pulisce la casa con limone e aceto, si fa l’ammorbidente con l’acido citrico e si autoproduce il detersivo per bucato oltre al dentifricio, si cucina con gli avanzi e si fanno le tagliatelle all’uovo, ci si connette a internet per scambiare abiti usati e barattare viaggi.
Tantissimi gli spunti e le ricette fai date, semplici, veloci e con costo finale.
La terza e ultima parte raccoglie esperienze dirette di persone che hanno fatto della decrescita felice la loro scelta di vita: contadini, mamme ed ex professionisti che scelgono una vita a basso impatto ambientale, ricchissima di esperienza e vita vera.

Riportiamo qui l’introduzione di Ecologia del Risparmio, nonché l’intimo percorso di Giulia Landini.

“Andando piano il mio cuore mi disse
A dicembre 2011 la mia vita è cambiata: è stato come prendere una curva a tutta velocità e avere l’impressione di cadere giù nel burrone.
Poi, tutto, come in una scena a rallentatore, si è fermato. Ero lì su quella curva, senza andare né a picco, né svoltare l’angolo. Immobile. Tanti piccoli flash della mia vita, un puzzle che va in frantumi e che ho fatto tanta fatica a rimettere insieme, non che ci sia ancora riuscita.

Fino a dicembre 2011 lavoravo in una casa editrice di Milano, contratto giornalistico, ottimo stipendio, contributi e bonus di categoria. Mi sentivo in gabbia però, percepivo ogni giorno il paradosso della mia vita che non era più la mia vita: mi sono data una spiegazione più o meno razionale, stavo evolvendo, un po’ come una farfalla che non è più crisalide, ma non riesce a uscire dal bozzo. Mi sentivo così.
Poi il 27 dicembre 2011, in perfetta congiunzione con la profezia Maya, ci chiamano d’urgenza in azienda e ci comunicano che dal 2 gennaio 2012, 34 persone avrebbero perso il lavoro, ossia tutti i dipendenti, perché l’azienda sarebbe stata messa in liquidazione.

Nello stesso mese, la mia storia d’amore durata 8 anni finisce. E finisce dopo una lunga agonia. Per lo stesso motivo, anche qui c’è di mezzo quella crisalide che vuole diventare una farfalla.
Non era più la mia vita. E con tutto l’amore e l’onestà con cui ci siamo sempre parlati, abbiamo compreso che eravamo evoluti, io per una strada, lui per un’altra.

Marzo 2012 è stato il mese peggiore. La rabbia scema e lascia il posto alla tristezza mista a disperazione per non avere più un lavoro e un amore.
Nella mente tante paure, pensieri, ansie, dubbi, desideri e speranze che non avevano un filo rosso. Pianti quotidiani. Compensazioni. Incontri assurdi animati dal rifiuto degli altri verso me stessa, perché così mi sentivo: rifiutata dal mondo.
Un trasloco sul groppone non ha facilitato il tutto.

Ma in quei mesi dove, nonostante la primavera fosse alle porte, sentivo e vedevo solo l’inverno, ho iniziato ad andare piano.
A camminare lentamente.
A sentirmi.
A sentire la voce del mio cuore.
Ho iniziato ad alzarmi presto, a fare colazione con cura, la cura che così spesso dimentichiamo nel fare le cose e soprattutto verso noi stessi; a cucinare con amore, dedizione e attenzione; a camminare senza fretta e vedere, non solo guardare, ciò che mi stava intorno; a sentire il terribile vuoto che mi porto dentro, a compatirlo e amarlo.
Andando piano ho imparato, per continuare a disimparare e imparare di nuovo, che dentro di noi abbiamo la verità di ciò che siamo e che l’unica cosa che importa è sentirla, anche se fa soffrire (dopo l’inverno c’è la primavera, SEMPRE), perché è solo tramite l’accettazione più profonda della nostra sofferenza e solitudine interiore che possiamo vivere e sentire il nostro cuore, il nostro Io.

Andando piano ho rifiutato un posto di lavoro a tempo indeterminato che mi avrebbe costretta a tornare ad andare veloce.
Andando piano il puzzle ha iniziato a ricomporsi un po’ e le mie idee oggi sono molto più chiare.
Andando piano ho deciso che avrei fatto la tanta desiderata esperienza di woofing in un’azienda agricola, dove sono riuscita a sentire ancora di più.
Andando piano ho coronato uno dei miei sogni da quando ero adolescente: scrivere questo libro.
Andando piano ho conosciuto un nuovo grande Amore.

Andando piano ho capito che la verità ce l’abbiamo dentro.
La lezione più grande è stata imparare ad aspettare con il cuore fermo, nella certezza, ed era lui che me lo diceva, che tutto sarebbe andato a posto.

A quel punto, ho girato la curva. Dietro la quale ho visto un meraviglioso prato verde, papaveri rossi e tanti alberi. Ancora non vedo dove finisce, ma spero di non vederlo mai. E so anche che arriveranno altri temporali: ora li attendo con consapevolezza. 

Poi c’è un amico molto speciale che un giorno mi ha detto: “Se la strada che hai intrapreso è quella giusta, tutto andrà liscio. Esattamente come deve andare”.

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