D’inverno vado in letargo, un pò come gli orsi, ma so già che fra qualche settimana, non appena si allungheranno le giornate, spolvererò la mia bici e mi rimetterò in sella almeno due volte al giorno: tragitto casa-lavoro, andata e ritorno.
Non posso dire che mi metterò sui pedali per respirare un pò di aria pulita perchè da casa all’ufficio sono 5 km di strade selvagge e inquinate, popolate da furgoni, camion e mamme costantemente in ritardo sui loro Suw.
Mi è capitato più di qualche volta di salire in macchina di amici per brevi tragitti e sentire i pesanti commenti che rivolgono ai ciclisti che “occupano” la strada. Un pò come i commenti agli articoli dei quotidiani italiani online, che diffondono l’iniziativa del Times per promuovere la sicurezza di chi viaggia sulle due ruote a pedali.
Tutto ha inizio lo scorso mese di novembre. La giornalista del Times Mary Bowers non è arrivata in redazione, è stata travolta da un camion proprio lungo la strada che la portava al lavoro.
I colleghi hanno deciso di lanciare una petizione dal sito del quotidiano: otto provvedimenti essenziali che la politica dovrebbe adottare per rendere più sicura la vita di chi si sposta in bicicletta:
- Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
- I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
- Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
- Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
- La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
- 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
- I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
- Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
Si è scatenato un tamtam mediatico che ha portato l’iniziativa a diffondersi in tutta Europa e sino a noi. E’ nato un gruppo su facebook e su twitter l’hashtag #salvaiciclisti è balzato ai primi posti della classifica dei Trend Topic.
E se qualcuno si sta chiedendo cosa c’entri questa iniziativa con un sito che parla di ecologia… provi a chiedersi come sarebbero le strade e l’aria se quei 11 milioni di italiani che girano in bici decidessero di usare la macchina!