Intrappolato!

Questo leone marino è bloccato in riva al mare dopo essere stato catturato da una manica a vento. L’immagine sconvolgente proviene da un video che rivela i devastanti effetti che i rifiuti umani stanno avendo sulla fauna selvatica.
Ma di foto simili ce ne sono molte altre. Foche e leoni marini con esche che pendono dalle loro bocche e i loro colli legati da elastici e da bande di imballaggio in plastica.
In un altra immagine, il gonfiore e i danni causati da una di queste bande intorno al collo di un leone marino fa quasi provocare dolore a chi la guarda. Si stima che molti di questi animali siano giovani. Man mano che crescono, la plastica taglia a poco a poco la loro pelle e la loro carne, lentamente, fino a strangolarli.
Le immagini e il video sono visibili a questo link
Le Autorità dell’Alaska, che a lungo hanno sottostimato i danni fatti all’ecosistema marino dalla pesca, stanno ora cercando di collaborare più strettamente con l’industria ittica per salvaguardare foche e leoni marini, quest’ultimi a rischio estinzione lungo le coste dell’Alaska.
Finora, secondo il Daily Mail, sono 386 gli animali marini venuti a stretto contatto con i detriti.
Secondo le ipotesi dei ricercatori, i terribili effetti dei detriti potrebbero colpire anche altri animali, compresi gli uccelli e le tartarughe.
In campo internazionale sono numerosi i tentativi messi in atto per ridurre la quantità di rifiuti che si disperdono in mare. Il Daily Mail da tempo è impegnato nella campagna Bags, che mira a sradicare dal Regno Unito l’uso dei sacchetti di plastica, che hanno già causato la morte di numerose balene al largo della coste della Gran Bretagna.
Anche i capodogli sono messi a rischio dalla plastica. Un esempio su tutti: nelle spiagge californiane nel 2008, vennero trovati due esemplari, uno dei quali aveva 250 chili di plastica nello stomaco.
Come se non bastassero fosfati e metalli pesanti, scaricati in mare dagli scarichi domestici di chi usa detersivi tradizionali, a rendere la vita difficile alle specie marine, aggiungiamo plastica e rifiuti!
Un ultimo appunto: la foca dell’imagine… non è sopravvissuta!
Liberamente tradotto da www.dailymail.co.uk